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martedì 12 novembre 2024

271. UN PERFEZIONISTA NELLA TERRA DEI MAYA: L'INGLESE ALFRED PERCIVAL MAUDSLAY (1850-1931), "padre dell'archeologia scientifica sul campo" in MESOAMERICA. Centro America, Indie occidentali, Queensland australiano, Polinesia; Honduras britannico (Belize), Guatemala, Messico, 1880- 1894; Copán, Quirigua, Macache, Chichen Itza, Tikal, Palenque, Ixkún. DA: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. ARCHEOLOGI, ESPLORATORI, GRANDI VIAGGIATORI, GEOLOGI, NATURALISTI, PALETNOLOGI. VOL. 4: AMERICA

 

Alfred Percival Maudslay al lavoro in un edificio Maya a Chichén Itzà, durante le indagini archeologiche nello Yucatan del 1889

Cosa c'è nel libro:
INTRODUZIONE; NORD AMERICA: 1. EIRÍK “IL ROSSO (EIRÍK THORVALDSSON “RAUÐI”), ca. 945-950- ca. 1002  (In Groenlandia; In Islanda; Si naviga verso la “Terra Verde”) 2. FRANCISCO VASQUEZ DE CORONADO, 1510-1554; 3. MERIWETHER LEWIS, 1774-1809 e WILLIAM CLARK, 1770-1838; 4. JOHN JAMES AUDUBON, 1785-1851; 5. HELGE INGSTAD, 1899-2001 (La visita di Anse-aux-Meadows (isola di Terranova), alla personale “scoperta” di Vínland; Alla ricerca della mitica Vínland; Biografia; Governatore della Terra di Eirík il Rosso (1932-33), Groenlandia orientale, quindi Governatore delle Svalbard; Tra gli Apache, 1938; i Nunamiut alaskani, 1950-51; in Groenlandia, 1953). CENTRO AMERICA: 6. JOHN LLOYD STEPHENS, 1805-1842 (L’incontro a Londra con l'artista e architetto Frederick Catherwood, 1836; Il contratto da firmare prima della partenza per il Messico, 1839; La spedizione si inoltra nella regione dei Maya, 1839); 7. ALFRED PERCIVAL MAUDSLAY, 1850-1931(Centro America, Indie occidentali, Queensland australiano, Polinesia; Tra i Maya: Honduras britannico (Belize), Guatemala, Messico, 1880-1894); 8. ALFRED MARSTON TOZZER, 1877-1954 (Nello Yucatán, tra le rovine Maya e gli indios Lacandoni, 1902-1905; In Guatemala, 1910-11); 9. MATTHEW W. STIRLING, 1896-1975 (Biografia; Florida, Sud Dakota, Nuova Guinea, 1923-1927; In Sud America, 1928-1932; Mesoamerica e America Centrale: la scoperta delle “teste” degli Olmechi, 1938-1946; Panama, Ecuador, Costarica, Jalisco (Messico), 1948-1967); SUD AMERICA: 10. FRANCISCO DE ORELLANA, 1500-1545 (L’incontro-scontro con le Amazzoni, giugno 1542; Alla ricerca dell’Eldorado; La spedizione lascia Quito, 1539; Si naviga, prima lungo il Rio Napo, poi nel Rio “non ancora” delle Amazzoni…; Le Amazzoni; È raggiunta Nueva Cádiz, agosto 1542; La seconda spedizione, 1545; Le Amazzoni e gli indios Tupinambá); 11. CHARLES-MARIE DE LA CONDAMINE, 1701-1774 (Colombia, Panama, Ecuador, 1735-36; Marzo 1743: “l’arco è misurato”…); 12. FRIEDRICH HEINRICH ALEXANDER VON HUMBOLDT, 1769-1859 (Parla Humboldt Cenni biografici)  13. ALCIDE CHARLES VICTOR MARIE DESSALINES D'ORBIGNY, 1802-1857 (In Sud America, tra pericoli di ogni natura, attacchi di pirati e corsari, percorre 3.500 km, ricercando nei più vari campi e collezionando un’immensa mole di materiali, 1826-1834 Ritorno in Francia, 1834 ) 14. SIR ROBERT HERMANN SCHOMBURGK, 1804-1865 (Cartografo nelle isole Vergini, 1831-1835 Nella Guyana britannica, 1835-1839 Traccia i confini tra Guyana, Venezuela e Brasile, 1840-1844) 15. JEAN LOUIS RUDOLPHE AGASSIZ, 1807-1873 (Biografia Vienna, Parigi, Neuchâtel Tra i ghiacciai delle Alpi, 1837 Tra i ghiacciai della Scozia, 1840 Stati Uniti, dal 1846 La spedizione Thayer (Brasile), 1865-66 e la crociera dell’Hassler, 1871-1872) 16. MAX UHLE, 1856-1944 (Argentina, Bolivia, Perù, 1892-1897 Ancora in Perù, 1899-1901, 1903-1909 In Cile, 1912-1918 In Ecuador, 1919-1933 Di nuovo in Perù, 1939-1942) 17. PERCY HARRISON FAWCETT, 1867-1925? (L’autentico Indiana Jones, nel corso della sua ultima esplorazione sudamericana, alla ricerca di una civiltà perduta, scompare nel nulla (1925) La biografia di un eccezionale, coraggioso, visionario include ben otto esplorazioni, tra Bolivia e Brasile Le ultime notizie dal Campo del Cavallo Morto: 29 maggio 1925 La rivalità Fawcett-Alexander Hamilton Rice Una misteriosa scomparsa. ALLA RICERCA DI FAWCETT: IERI (1927-1957): Roger Courteville, George M. Dyott, Aloha Wanderwell, Vincent Petrullo, Peter Fleming, Robert Churchward, Stefan Rattin, Horacio Fusoni, Albert de Winton Jones, Aniceto Botelho, Virginio Pessione, J. Ikissima, Patrick e Gordon Ulyatt, Martha Moennich, Edmar Morel, Hugh McCarthy, Orlando Villas-Boas, Brian Fawcett, Nilo Vellozo, Rolf Blomberg. ALLA RICERCA DI FAWCETT: “OGGI” (1982-2005): E. Basso, spedizione brasiliana, Benedict Allen, David Grann. L’incontro con l’esploratore Fawcett, secondo la narrazione tramandata oralmente dai Kalapalo La straordinaria scoperta nel Mato Grosso di una rete di città precolombiane: Kuhikugu. Fawcett aveva quindi ragione? 18. ALEXANDER HAMILTON RICE JR., 1875-1956 (Una biografia “molto” al di sopra delle righe Sette spedizioni in Amazzonia, 1901-1925 Il sanguinoso attacco dei Guaharibo (Yanoáma), 1920 Nel corso dell’ultima spedizione modernamente equipaggiata (utilizzo dell’aereo e dell’aerofotografia, disponibilità di una radio rice-trasmittente) viene girato il primo documentario sull’Amazzonia, 1924-1925 19. HIRAM BINGHAM, 1875-1956 (L’incredibile scoperta sulle Ande peruviane, 1911 Biografia Una prima spedizione sulle tracce di Bolivar (Venezuela, Colombia) è seguita da quella della strada spagnola, tra Argentina e Perù, 1906-1908 La Yale University Peruvian Expedition e la scoperta di Machu Picchu, che ritiene essere Vilcabamba, 1911 20. VICTOR OPPENHEIM, 1906-2005 (Biografia In Sud America Argentina, dal 1930 Brasile e Perù, 1935-36 Cinquanta spedizioni tra Ecuador (9 spedizioni), Colombia (23), Bolivia (8), Perù (10), 1937-1949 Stati Uniti, e non solo… APPENDICE BIBLIOGRAFIA 

                                                        ...

ALFRED PERCIVAL MAUDSLAY, 1850-1931 

 Alfred Percival Maudslay nasce a Londra nel 1850 da una ricca famiglia di ingegneri. 

La sua educazione si forma ad Harrow, una delle due più importanti scuole pubbliche inglesi. 

(...) Segue poi i corsi di Scienze Naturali nell’Università di Cambridge (...) 

Centro America, Indie occidentali, Queensland australiano, Polinesia

 Laureatosi, inizia a studiare Medicina, ma presto la cattiva salute lo costringe a cambiare aria. 

Si porta così nelle Indie occidentali. 

Dapprima è a Panama e in Guatemala, poi si stabilisce a Giamaica, dove per un po’ conduce la splendida vita di piantatore di tabacco.

 Entrato a far parte del Civil Service (...), si sposta a Trinidad, per diventare Segretario personale del Governatore Cairns, che segue anche quando questi si trasferirà nel remoto Queensland australiano. 

(...) sarà lui stesso un diplomatico: Console britannico nelle isole Tonga e, dopo, nelle Samoa. 

In tutto trascorrerà nel Pacifico sei anni, durante i quali ha ampiamente modo di interessarsi ad etnografia e archeologia…

 Dimessosi dal Servizio Coloniale, nel 1879, nel corso di un “classico” giro intorno al mondo, si ferma en route a Calcutta (...), prima di rientrare a Londra. 

 Adesso è deciso a seguire i suoi nuovi interessi, che lo spingono a scoprire e a studiare l’affascinante mondo dei Maya (...).

In particolare è magneticamente attratto dalle rovine immerse nel folto delle foreste, così come le ha mirabilmente disegnate Frederick Catherwood nel 1839.  

Tra i Maya: Honduras britannico (Belize), Guatemala, Messico, 1880- 1894 

Nel 1880 iniziano le sue spedizioni nelle giungle, tra Honduras britannico (oggi Belize), Guatemala e Messico (...). 

Maudslay diventerà ben presto uno dei più grandi esploratori vittoriani e sarà anche considerato come il “padre dell’archeologia scientifica sul campo in Mesoamerica”. 

Copán, Quirigua, Macache,  Chichen Itza, Tikal, Palenque, Ixkún 

(..:)  Sei sono i siti appartenenti alla civiltà mesoamericana, che studia più approfonditamente: Copán, Quirigua, Macache (più tardi divenuta Yaxchilán: è il primo a descriverla), Chichen Itza, Tikal e Palenque. 

Nel 1887 scopre anche Ixkún… 

 (...) Le sue tecniche di ricerca sul campo sono pionieristiche. 

Presto diventeranno un modello che, in futuro, sarà imitato da tanti ricercatori e archeologi, inviati sul terreno dai musei. 

Non a caso è un insuperabile perfezionista. 

Lo sgombero dalle rovine dell’intricata vegetazione è, infatti, seguito da un’ampia ricognizione generale, anche fotografica, di edifici e monumenti che, uno ad uno, sono attentamente e dettagliatamente misurati, mappati e descritti. 

Da solo, o affiancato successivamente da tecnici museali (...), esegue centinaia di calchi in gesso, o in cartapesta delle sculture e ricopia con cura le loro iscrizioni. 

(...) Quanto realizzato verrà infine inviato in Gran Bretagna per nave, con un notevole dispendio finanziario... 

 Le sue stupende fotografie dei monumenti Maya sono tra le prime ad essere eseguite, come i calchi e i disegni dei geroglifici, apposti su edifici e stele, sono i primi ad essere riprodotti, senza indugiare in fantasiose e romantiche interpretazioni (...) 

Anche le sue descrizioni dei siti archeologici diventeranno presto celebri. 

Dapprima visita Quirigua e Copán. 

(...) arruola lavoratori locali per sgombrare le rovine archeologiche, completamente immerse nella fitta vegetazione della giungla. 

(...) Nella regione Maya condusse otto spedizioni tra il 1881 e il 1894. 

Dedicandosi particolarmente a Copán, Quirigua, Menche/Macache (Yaxchilán), Chichén Itzà e Palenque

Nel 1892 sposa l’americana Annie Morris. 

Con lei trascorre nel 1894 la luna di miele in Guatemala, a Copán, dove lavora per conto del Peabody Museum dell’Università di Harvard. 

(...) Il risultato principe della pluriennale opera sarà racchiuso nei cinque volumi dell’Archeologia Maya, facenti parte degli 87 tomi della Biologia Centrali-Americana or Contributions to the Knowledge of the Fauna and Flora of Mexico and Central America (Londra, 1899-1902). 

Essi costituiscono anche un formidabile corpus sulla scrittura Maya e, ancora oggi, rappresentano un valido strumento euristico e di lavoro per i moderni epigrafi ed archeologi. 

 Intenzionato a studiare il sito di Monte Alban, nell’Oaxaca, il permesso gli giunge solamente nel 1902 (...), e non può permettersi di pagare scavi e ricerche con i suoi soldi. 

(...) per un paio d’anni va a vivere nei pressi di Città del Messico. 

Iniziando a tradurre (1905) le memorie di Bernal Díaz del Castillo, uno dei conquistadores

La Historia verdadera de la conquista de la Nueva España sarà pubblicata tra il 1908 e il 1916, quando da tempo è già definitivamente ritornato in patria (1907). 

 Presidente del Royal Anthropological Institute britannico (1911-12), presiede anche il XVIII Congresso degli Americanisti, tenutosi a Londra nel 1912. 

(...) Nel 1931 muore ad Hereford (Londra). 

 Sarà sepolto nella Cattedrale (...).

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDOARCHEOLOGI, ESPLORATORI, GRANDI VIAGGIATORI, GEOLOGI, NATURALISTI, PALETNOLOGI.  VOL. 4: AMERICA 

E-Book, versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 253 pp, 243 note,  Bibliografia197 immagini (14 sono dell'A.), Appendice ("Narrazione Storica di una Grande, Nascosta Città Antichissima, Senza Abitanti. Che Venne Scoperta nel 1753", conservata con il n.512 nella Biblioteca Nazionale di Rio de Janeiro)






lunedì 11 novembre 2024

270. GUNNAR ISACHSEN, 1868-1939. Nel 2006 nella sede dell’Istituto Polare Norvegese, nello Svalbard Science Centre di Longyearbyen, si scopre un busto dedicato a Gunnar Isachsen; Spedizione della Fram, al comando di Otto Sverdrup, 1898-1902; Le spedizioni (1898-99) nelle Svalbard del Principe Alberto I di Monaco; Il Principe Alberto organizza e finanzia le spedizioni di Isachsen del 1906 e 1907. All'ultima parteciperà anche una botanica: sarà la prima scienziata a recarsi nelle Svalbard; Iniziano le annuali spedizioni governative norvegesi (De Norske Statsunderst Spitsbergenunders), 1909; Isachsen sarà il leader naturale delle prime due; Nascita delle Norges Svalbard- og Ishavs-undersǿkelser, 1928; Il Trattato delle Svalbard, 1920; L'arcipelago diventa norvegese, 1925. Da: MASTERS & COMMANDERS VERSO L’IGNOTO. NAVIGAZIONI STRAORDINARIE AI CONFINI DELLA TERRA. PARTE III: XX SECOLO

 

Spedizione del 1909. Isachsen è il sesto da sinistra, seduto

Premessa

Per molti anni (dal 1995 al 2012) ho collaborato alla storica Rivista Marittima, pubblicando anche un supplemento sull’isola di Creta, oltre che al Notiziario della Marina. Inoltre sono stato onorato più volte dei Patrocini che lo Stato Maggiore della Marina Militare mi ha concesso per le ricerche condotte in Atlantico (tra il 1982 e il 1998), nell’ambito del mio Programma sulle Comunità Marittime dell’Atlantico del Nord.

Cosa c'è nel libro

Otto Nordenskjöld, Roald Amundsen, Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, Jean-Baptiste Charcot, Gunnar Isachsen, Donald Baxter MacMillan, Thor Heyerdahl, Tim Severin

                                                    ...

GUNNAR ISACHSEN, 1868-1939 

Nel 2006  nella sede dell’Istituto Polare Norvegese, nello Svalbard Science Centre di Longyearbyen, si scopre un busto dedicato a Gunnar Isachsen

 Il 9 giugno del 2006 (...), nella sede dell’Istituto Polare Norvegese, nello Svalbard Science Centre di Longyearbyen, capoluogo delle Svalbard, è  stato scoperto un busto del Maggiore Gunnar (Gunnerius) Ingvald Isachsen. 

Un doveroso riconoscimento per ciò che questo scienziato, esploratore e Ufficiale dell’Esercito aveva fatto per il proprio paese. 

 La missione alle Svalbard del 1906 (...) non era certo la prima per Isachsen. 

Spedizione della Fram, al comando di Otto Sverdrup, 1898-1902

Nel 1898-1902 in qualità di topografo aveva infatti partecipato alla spedizione della Fram, al comando di Otto Sverdrup, tra Artico canadese e Groenlandia . 

Una missione che tendeva a raggiungere, su slitte trainate da cani, il Polo Nord, attraverso lo Smith Sound. 

Bloccato dai ghiacci nel Canale Kennedy, Sverdrup sarà invece costretto a svernare per tre anni (...)… 

(...) A partire dal 1906 le spedizioni norvegesi verso le aree polari e le Svalbard cominciano ad assumere una cadenza annuale (...)

Anche perché dall’anno prima (1905) la Norvegia è diventata indipendente dalla Svezia. 

Così dall’inizio del XX secolo sarà il “paese dei fiordi” a dominare la scena polare (...)… 

Le spedizioni (1898-99) nelle Svalbard del Principe Alberto I di Monaco 

(...) Il nome di Isachsen è indissolubilmente legato a quello di un'altra grande figura della storia delle esplorazioni e delle ricerche oceanografiche: il Principe Alberto I di Monaco (...), che (...) a bordo delle sue navi: la Princesse-Alice I (...) (fino al 1897) e la Princesse-Alice II (dal 1898), aveva effettuato spedizioni topografiche e idrografiche all’isola di Spitsbergen, la più grande delle Svalbard. 

Per effettuare un’attenta ricognizione zoologica e fisico-chimica di questo nuovo settore oceanico (...), il Principe è assistito da eminenti scienziati appartenenti a cinque nazionalità. 

Principalmente è interessato ad arricchire con altri esemplari di animali la raccolta del Museo Oceanografico, che ha incominciato a costruire a Monaco (...). 

(...) La missione del Principe Alberto del 1898 vede (...) l’oceanografo tedesco Karl Brandt (...), mentre quella del 1899 annovera John Young Buchanan, della Royal Society di Londra, l’esploratore polare e naturalista scozzese William Spiers Bruce (..), Paul Jules Portier, docente di fisiologia alla Sorbona e all’Istituto Oceanografico di Parigi (...). 

 Nella spedizione del 1899 a Red Bay (...), nella parte più settentrionale dell’isola di Spitsbergen, sono effettuati 2.400 sondaggi, utilizzando per le grandi profondità anche il nuovo termometro di Chabaud. 

(...)  Si studia e si misura l’estensione dei fronti dei ghiacciai, in modo da seguirne l’evoluzione, rispetto al XIX secolo (...). 

Il Principe Alberto organizza e finanzia le spedizioni di Isachsen del 1906 e 1907. All'ultima parteciperà anche una botanica: è la prima scienziata a recarsi nelle Svalbard 

(...) Sarà perciò proprio il Principe Alberto I ad organizzare e finanziare le prime spedizioni alle Svalbard di Isachsen (1906, 1907). 

(...) Mettendogli a disposizione la Princesse-Alice II, uno yacht di acciaio di quasi 1.400 tonnellate, il terzo di quattro vascelli, specialmente attrezzati con apparecchiature oceanografiche. 

 (...) Sarà comandata da Jean Marie George D’Arodes de Peyriagues e affiancata dalla nave Kvedfjord della Marina norvegese. 

(...) Eccezionali i risultati conseguiti, “interessanti i tre campi della terra, del mare e dell’atmosfera”, come poi sottolineerà Alberto I. 

 Oltre a studiare i ghiacciai nel nord-ovest dell’isola (...), Isachsen indaga sulla formazione degli icebergs e sull’alta atmosfera. 

Impiegando “cervi volanti” e palloni-sonda, alcuni dei quali raggiungono l’altezza di trentamila metri. 

(...) Al fine di “completare i lavori intrapresi nelle tre precedenti ricerche, dal punto di vista idrografico, geografico e meteorologico”, ma anche glaciologico, mineralogico e botanico, il Principe organizza la missione del 1907. 

Con lui (...) c’è anche una donna. 

Hanna Maria Dieset, lettrice di botanica all’Università di Cristiania: è la prima scienziata a recarsi nelle Svalbard! 

Nonché l’ingegnere K. Haavimb, l’esploratore polare Fredrik Hjalmar Johansen, oltre al geologo Adolf Hoel, docente nell’Università di Cristiania, che dedicherà tutta la sua vita a promuovere gli interessi norvegesi nelle Svalbard

 Si approfondiscono topografia e idrografia delle baie Cross (...), Lilliehook (...) e Moller (...). 

 (...) Quindi nel Woodfjorden Hoel scopre un ricco deposito di pesci fossili di 410-360 milioni di anni prima. 

(...) Nel Grønfjorden più tardi si individua un consistente deposito di carbone. 

Infine l’anomala estensione verso sud dei ghiacci della banchisa consiglia agli studiosi di moltiplicare le misurazioni della temperatura dell’acqua del mare, per stabilire eventuali correlazioni tra i due fenomeni. 

Iniziano le annuali spedizioni governative norvegesi (De Norske Statsunderst Spitsbergenunders), 1909 

 Dopo una spedizione del 1908, finanziata dall’Università di Cristiania (...), nel 1909 inizia la lunghissima serie delle missioni governative annuali alle Svalbard, che continuano ancora oggi! 

 Allora erano denominate Norwegian Svalbard Expeditions (De Norske Statsunderst Spitsbergenunders). 

Isachsen sarà il leader naturale delle prime due 

Nella prima del 1909 vi partecipano: Koller, l’ufficiale e topografo Jacob Ager Laurantzon, il capitano e topografo A. Staxrud, Haavimb, Fredrik Hjalmar Johansen, O. Holtedahl, geologo, esploratore artico e docente all’università di Cristiania, il geologo R. Marstrander.

 Vengono utilizzati il motocutter Laila e la nave da trasporto della Marina norvegese Farm (...).

(...) Nella seconda missione del 1910 Isachsen è coadiuvato da Staxrud, A. Kregnes, Holtedahl, Haavimb, Hoel (...). 

 Poi sarà Hoel a dirigere fino al 1925 le missioni annuali all’arcipelago artico. 

Nascita delle Norges Svalbard- og Ishavs-undersǿkelser, 1928

Nel 1928 daranno vita al Norges Svalbard- og Ishavs-undersǿkelser (NSIU, “Esplorazione Norvegese delle Svalbard e delle Regioni Polari”). 

Infine nel 1948 lo Storting, il Parlamento norvegese, creerà quello che, in futuro, diventerà il prestigioso Istituto Polare Norvegese: il Norsk Polarinstitutt (NPI) (...). 

 Nel 1919 Isachsen è Delegato del Governo alla Conferenza per la Pace di Parigi. 

Deve decidere anche sulla sovranità dell’arcipelago artico. 

Il Trattato delle Svalbard, 1920

 Il Trattato delle Svalbard, che porrà termine allo status di "Terra di Nessuno", sarà infine firmato nel 1920 da quaranta paesi, tra cui URSS e ITALIA, impegnati a non utilizzare le isole per scopi bellici e ai quali saranno concessi eguali diritti di sfruttamento economico.

L'arcipelago diventa norvegese, 1925

 Questo sarà il primo passo verso la presa di possesso norvegese dell’arcipelago, che avverrà nel 1925 (...). 

Da: MASTERS & COMMANDERS VERSO L’IGNOTO.  NAVIGAZIONI STRAORDINARIE AI CONFINI DELLA TERRA. PARTE III: XX SECOLO

E-Book, versione cartacea colori e in bianco e nero, I e II ediz., 113 pp, 41 note, 104 immagini, di cui 37 a colori (8 sono dell'A.)



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269. VERE GORDON CHILDE, 1892-1957. Alla perfezione impersona l’archetipo dello “scapolo accademico”: tutto studi, ricerche, insegnamento; Suoi i concetti sulle "ETA' ". Sua la formulazione della “rivoluzione neolitica” (AGRICOLA), che nella Mezzaluna Fertile si coniugherà con quella “URBANA”; Il fondamentale scavo archeologico di SKARA BRAE, ISOLE ORCADI, SCOZIA, 1928-1930; Coltiva un profondo interesse per l’archeologia classica, la preistoria, ma anche per la politica (Labour Party), in Australia e Gran Bretagna. Così il suo primo libro riguarderà la politica, non l'archeologia...; "THE DAWN OF EUROPEAN CIVILIZATION" del 1925, la sua opera più famosa; Rientrato in Australia nel 1956, morirà in un "incidente di montagna" l'anno dopo... Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi. Vol. 1: EUROPA – ASIA

Vere Gordon Childe, 1927
Cosa c'è nel libro:

Ecco i nomi dei 22 personaggi, che figurano nel I volume, EUROPA - ASIA, della mia tetralogia ALLA SCOPERTA DEL MONDO:  Luigi Pigorini, Sir Arthur Evans, Vere Gordon Childe, fra Giovanni da Pian del Carpine, Abu Abdullah Muhammad Ibn Battuta, Ludovico de Varthema, Semion Ivanovich Dezhnev, Ida Pfeiffer, Sir Austen Layard, Isabella Lucy Bird, Ferdinand von Richthofen, Charles Montagu Doughty, Annie Royle Taylor, Sir Aurel Stein, Francis Younghusband, Sven Hedin, Gertrude Bell, Alexandra David-Néel, Giotto Dainelli, Leonard Woolley, Freya Stark, Ella Maillart

...

VERE GORDON CHILDE, 1892-1957 

 Alla perfezione impersona l’archetipo dello “scapolo accademico”: tutto studi, ricerche, insegnamento 

Ed è così eccentrico da rasentare la bizzarria. 

Accentuata indossando vestiti leggermente trasandati e l’immancabile cappello dalla foggia vagamente australiana. 

Perché il più grande studioso di preistoria del mondo e tra i più importanti archeologi del XX secolo è uno dei più illustri scienziati generati da quella terra di frontiera. 

 Il suo merito più straordinario è stato, tuttavia, quello di averci guidato con sapienza e maestria a ritroso nel tempo, nel lungo tunnel della storia. 

 Non più tenebroso come prima, poiché illuminato dalle sue intuizioni, ricerche, scoperte, teorie. 

Suoi i concetti sulle Età. Sua la formulazione della “rivoluzione neolitica” (agricola), che nella Mezzaluna Fertile si coniugherà con quella “urbana” 

Infatti è grazie a lui (...) che conosciamo la storia dell’evoluzione della civiltà umana, così come si dipanò tra Europa e Vicino Oriente. 

Suoi sono gli innovativi concetti sulle Età (del Bronzo, del Ferro, ecc.). 

Poiché focalizzò le sue analisi, non sul mero aspetto ergologico o sul sistema epocale, ma sul progredire della civiltà e sul passaggio tra i vari livelli materiali, reso possibile dai cambiamenti tecnologici. 

Sua è anche la formulazione della “rivoluzione neolitica” (agricola), che gradatamente si coniugherà con quella “urbana” nei due corni della Mezzaluna Fertile: Egitto e Mesopotamia (...). 

 Il fondamentale scavo archeologico di Skara Brae, isole Orcadi, Scozia, 1928-1930 

 E dire che non era certo un lavoratore di pala e piccone... 

I suoi unici scavi sono quelli effettuati dal 1928 al 1930 nello straordinario sito neolitico di Skara Brae, nelle ventose Orcadi scozzesi. 

Luogo che ho avuto modo di visitare attentamente e che si trova ai bordi di un oceano spesso tempestoso. 

Caratteristica, questa, che avrebbe teso un’involontaria mano a scienza e conoscenza, allorché nel 1850 la furia degli elementi inaspettatamente disvelò quelle antiche mura... 

Gordon (Vere) Childe nasce nel 1892 a Sidney (Australia). 

(...) Conseguito il diploma in studi filologici nella locale università, nel 1914 si reca ad Oxford. 

Coltiva un profondo interesse per l’archeologia classica, la preistoria, ma anche per la politica (Labour Party), in Australia e Gran Bretagna. Così il suo primo libro riguarderà la politica, non l'archeologia...

Laureandosi in Letteratura e iniziando a coltivare un profondo interesse per l’archeologia classica e la preistoria, oltre che per la politica. 

 Rientrato in Australia nel 1916, questa sua ultima passione si fa totalizzante e lo avvicina al movimento laburista. 

Divenendo Segretario personale del deputato John Storey, futuro Primo Ministro del Nuovo Galles del Sud. 

L’improvvisa morte di quest’ultimo, gli suggerisce nel 1922 di abbandonare sia la politica, che l’Australia. 

(...) Viaggerà nell’Europa centrale e orientale. 

Nel 1923 pubblica il suo primo libro, l’unico a non essere di archeologia. 

How Labour Governs è infatti una critica spietata, dettatagli dalla deludente esperienza di questo primo tratto del suo percorso esistenziale (...)

Da questo momento in poi dedicherà la sua vita alla preistoria e all’archeologia! 

 Fino agli anni ‘1920 gli studiosi lavoravano esclusivamente all’interno dei rispettivi paesi. 

Al contrario l’incredibile padronanza linguistica di Childe, che si esprime correttamente in quasi tutte le lingue dell’Europa orientale (...), gli permette di oltrepassare gli angusti ambiti nazionali e di accumulare un’enorme mole di dati, che utilizza per indagare su ciò che ritiene più importante: le “culture archeologiche”. 

Cioè le culture umane, che diedero vita a ricorrenti “sistemi” di manufatti e strutture: abitazioni, ceramiche, sepolture, ecc. 

 Assistente bibliotecario nel Reale Istituto Antropologico di Londra, nel 1927 ottiene la prima cattedra di Archeologia preistorica nell’Università di Edimburgo (...). 

 (...) La sua profonda competenza si fonda su una minuta conoscenza della disciplina: dati museali, fonti pubblicate e d’archivio. 

The Dawn of European Civilization del 1925, la sua opera più famosa

(...) Indubbiamente The Dawn of European Civilization (1925) è la sua opera più famosa

Sintesi monumentale della preistoria europea, che gli procura immediati riconoscimenti da tutto il mondo. 

Più tardi la farà seguire da: The Prehistory of European Society (1958). 

(...) i suoi scritti sono chiari, come concisi sono i concetti che esprime. 

Ricordo ancora come le sue analisi siano risultate preziose anche per gli antropologi, che cominciavano allora ad occuparsi anche di culture estinte, oltre che di quelle viventi. 

Rientrato in Australia nel 1956, morirà in un "incidente di montagna" l'anno dopo...

 Amato dagli studenti e ammirato in Europa, si ritira nel 1956, tornando in Australia. 

Per alcuni mesi attraversa in lungo e in largo il paese per rivedere gli amici. 

Ad alcuni di loro confida che il suo lavoro è ora finito, e andrà… sopra un precipizio sulle Blue Mountains

 Childe, la cui salute è malferma e teme il declino delle proprie capacità intellettuali, morirà nel 1957, in quello che sarà descritto come un incidente di montagna… (...) 

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi. 

Vol. 1: EUROPA – ASIA

E-Book, versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 205 pp., 58 note, 143 immagini (6 sono dell'A.)




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Versione cartacea:  https://www.amazon.it/dp/1794173943

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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.



268. IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843. Un'ipotetica ricostruzione di come nel 1828, grazie all'antenato di Google Traduttore: la stele di Rosetta, è iniziata la "lettura" dei geroglifici egizi; La stele di Rosetta è compiutamente decifrata nel 1822. Rosellini in Egitto con Champollion, 1828-29; La spedizione francese è affiancata dalla "Spedizione letteraria toscana", il cui leader è l'archeologo ed egittologo Ippolito Rosellini; Dal Giornale della "Spedizione letteraria toscana" in Egitto negli anni 1828-1829: l’arrivo ad Abu Simbel, 1828. DA: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. VOL.2 AFRICA Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi

 

 Due file di prigionieri africani raffigurati nei monumenti di Abu Simbel (Rosellini, Monumenti dell’Egitto e della Nubia,1838

Cosa c'è nel libro:

INTRODUZIONE; 1. MA'AT-KA-RA HATSHEPSUT, 1501-1479 a. C. (Deir al-Bahri nei pressi di Luxor: una ricognizione delle pitture a rilievo che raccontano i viaggi degli antichi egizi ; Verso la Terra tropicale di Punt; Il “racconto” continua sulle mura di Deir al-Bahri); 2. LUCIO CORNELIO BALBO MINORE, ca. 55-ca. 13 a.C. (La spedizione punitiva contro i Garamanti nel Sahara); 3. LEO AFRICANUS (al-Hasan ben Muhammad el-Wazzân al-Fasi), 1494-1554 (Iniziano i viaggi; Catturato dai corsari cristiani; A Rodi e Roma; La Descrizione dell’Africa…); 4. RICHARD POCOCKE, 1704-1765 (Viaggio in Oriente, 1737-1742); 5. MUNGO PARK, 1771-1806 (Alla scoperta del fiume Niger, 1794-1797; La seconda spedizione sul fiume Niger, 1805-1806); 6. FRIEDRICH KONRAD HORNEMANN, 1772-1801 (Nel Sahara, 1798-1801); 7. RENÉ CAILLÉ, 1800-1838 (Verso Timbuctú, 1827-1828); 8. IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843 (In Egitto con Champollion, 1828-29; L’arrivo ad Abu Simbel, 1828); 9. HEINRICH BARTH, 1821-1865 (Spagna, Maghreb, Libia, Egitto, Palestina, Asia Minore, Grecia; Nel Sahara, 1850-55; La rivalutazione della storia e delle culture dell’Africa); 10. AUGUSTE MARIETTE, 1821-1881 (In Egitto tra gli antichi papiri egizi, 1850; La scoperta del Serapeum); 11. JOHN HANNING SPEKE, 1827-1864 (Con Burton alla scoperta delle sorgenti del Nilo: i laghi Tanganyika e Vittoria; Con Grant di nuovo al lago Vittoria, scopre infine la sorgente del Nilo); 12. CARLO PIAGGIA, 1827-1882 (Tunisia, Egitto e Sudan; In Sudan, tra i “famigerati” cannibali Niam Niam; Tra Eritrea, Etiopia e Sudan; Ancora in Sudan); 13. PAUL BELLONI DU CHAILLU, 1835? -1903 (Nell’Africa Equatoriale Francese alla ricerca dei gorilla, 1855-59; Di nuovo in Africa, 1863-65; Scandinavia, Danimarca, Finlandia, Russia); 14. HENRY MORTON STANLEY, 1841-1904 (Combattente nella Guerra civile americana; giornalista nel West; corrispondente di guerra in Abissinia; Il “binomio” Livingstone-Stanley; “Ma trovate Livingstone”! Una traversata est-ovest del Continente Nero lunga 8.000 km; Si parte da Zanzibar; In Congo al servizio del re del Belgio, 1879-188; 2.400 chilometri per soccorrere Emin Pasha: Zanzibar, Congo, Ruwenzori, lago Alberto, 1887-1889); 15. PIETRO SAVORGNAN DI BRAZZA', 1852-1905 (In Gabon e, poi, la risalita del fiume Ogooué; Ancora sull’Ogooué; L’incontro con Stanley; La Missione nell'Occidente Africano; Commissario Generale di Gabon e Congo); 16. SIR WILLIAM MATTHEW FLINDERS PETRIE, 1853-1942 (Prima Stonehenge, poi Giza, in Egitto; Egitto, Grecia e Palestina); 17. SIR E. A. WALLIS BUDGE, 1857-1934 (Egitto, Sudan e Iraq); 18. HARRY HAMILTON JOHNSTON, 1858-1927 (Nord Africa, Africa occidentale portoghese, Congo, Tanzania, 1879-1884; Camerun, Protettorato della Costa del Niger, Mozambico, spedizione ai laghi Nyasa e Tanganyika (e Protettorato dell'Africa Centrale Britannica), Reggenza di Tunisi, Special Commissioner del Protettorato dell'Uganda, 1885-1901; Nelle giungle del Congo scopre l'Okapi Johnstoni, metà giraffa, metà zebra; L’Okapi ); 19. JEAN-BAPTISTE MARCHAND, 1863-1934 (La Mission Congo-Nil giunge a Fashoda, sul Nilo Bianco (Sudan); La visita di Fashoda nel corso della mia seconda sessione di ricerca antropologica sul campo a Malakal); 20. JAMES BREASTED, 1865-1935 (La spedizione epigrafica in Egitto e Sudan del 1905-07; Primo survey archeologico di Egitto e Asia occidentale, 1919-20; Spedizioni in Palestina e Turchia, 1925); 21. ISABELLE EBERHARDT, 1877-1904. Tra Maghreb, Svizzera, Francia e Italia, 1897-1899; In Algeria, 1900-1904; 22. LÁSZLÓ ALMÁSY, 1895-1951 (Tra Egitto e Sudan,1926-1927; la traversata Kenya-Sudan, 1929; Nell’Egitto sudoccidentale alla ricerca di Zerzura, la favolosa “oasi delle tre valli”, 1930…; Le spedizioni continuano, 1932-33, 1934-35; Attraverso il Grande Mare di Sabbia, 1935; L’incredibile operazione Salaam per conto dell’Afrika Korps di Rommel ). 22.1. LA SCOMPARSA DELL’ARMATA DI CAMBISE NEL DESERTO LIBICO: LEGGENDA O REALTA’?; 23. THÉODORE MONOD, 1902-2000 (Mauritania e Sahara occidentale, 1922, 1927-28; Sahara, 1929-1964); 24. LOUIS LEAKEY, 1903-1972 (Le spedizioni paleontologiche in Africa, 1923, 1926-35; La scoperta dello Zinjanthropus boisei, Tanzania, 1959 ); 25. ROGER FRISON-ROCHE, 1906-1999 (Alpi Savoiarde; Sahara; Ancora nel Sahara, 1948 e 1950; in Lapponia, 1956; Spedizione Berliet Ténéré-Ciad, 1959-1960; Artico canadese, 1966, 1969; Sahara, 1975)  BIBLIOGRAFIA

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IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843

Un'ipotetica ricostruzione di come nel 1828, grazie all'antenato di Google Traduttore: la stele di Rosetta, è iniziata la "lettura" dei geroglifici egizi   

 Pensate un attimo al fatto di essere circondati da immense rovine archeologiche. 

Vecchie non si sa di quanti millenni. 

Di cui non sappiate, naturalmente, origine, scopo, autore. 

Per cui, per secoli, si è detto, affermato e scritto, da parte di chi in quelle regioni viveva, o di chi vi arrivava, anche da lontano, tutto e il contrario di tutto. 

Eppure sarebbe bastato "leggerle". 

Sì leggerle… 

Poiché ogni monumento, stele o parete, dei grandiosi e numerosi ruderi, è stracolmo di segni, anche strani se vogliamo, che nessuno è però ancora capace di comprendere, decifrandoli. 

 Mettiamo, anche, di avere di fronte a noi un bel libro, un grande Libro della Storia. 

Pieno di belle icone, ognuna con la sua brava didascalia e un testo, zeppo, zeppo di frasi e parole. 

Ma ne riusciamo a vedere solo foto e disegni. 

Poiché, anche sforzandoci di leggere e di interpretare didascalie e testo, non siamo proprio in grado di farlo. 

Le lettere, tutte quelle lettere, ci sembrano sfocate. 

Malgrado tutta la nostra buona volontà, non riusciamo nell'impresa.

 Poi, ecco giungere il miracolo… 

 Gradatamente le parole delle didascalie e del testo distorcendosi, allungandosi e restringendosi, ritornano alla loro giusta dimensione.

 Perdono i loro contorni sfumati, diventano intelligibili. 

È vero! 

È straordinariamente eccitante! 

Riusciamo finalmente a leggere ciò che è scritto. 

Sfogliamo, affannati, le pagine del libro. 

Ne assorbiamo il suo contenuto, con vorace curiosità e impazienza.

 Ecco, cosa era quella foto, ecco cosa c'è scritto, cosa significa questo, quello e quell'altro ancora…  

La stele di Rosetta è compiutamente decifrata nel 1822. Rosellini in Egitto con Champollion, 1828-29 

 Non so se una ricostruzione del genere possa essere abbastanza veritiera, tanto da corrispondere a quanto realmente accaduto a Champollion, una volta arrivato in Egitto con la sua spedizione del 1828-29. 

Nel 1822, dopo venti anni di duro lavoro, era infatti riuscito a decifrare i geroglifici egizi, grazie ad una copia della stele di Rosetta.

 Il Decifratore (...) [Champollion] è stato il primo tra gli studiosi a intuire (...) come la scrittura egizia fosse ideografica e fonetica. 

(..) Con meraviglia ci si guarda intorno stupefatti e felici. 

Si comincia a leggere tutto ciò che era stato negato all'uomo per tanto, troppo tempo. 

 (...) Champollion ha nelle sue mani la chiave della lettura. 

Basta solo sfogliare il libro… 

Mano a mano che si esplora o che si ritorna sul deja vu archeologico: da Alessandria a Giza, come a Saqqara, a Karnak, ad Abu Simbel, fino a giungere ai confini con il Sudan. 

 Basta solo guardarsi intorno, leggere e leggere. 

(...) Forse per l'ennesima, ma finalmente buona, volta: "in breve tempo aveva esteso le frontiere della documentazione storica di migliaia di anni fino alle origini della civiltà egiziana".. 

 Champollion non è solo lungo il Nilo. 

La spedizione francese è affiancata dalla Spedizione letteraria toscana, il cui leader è l'archeologo ed egittologo Ippolito Rosellini

Poiché la spedizione francese è egregiamente affiancata dalla Spedizione letteraria toscana, il cui leader è l'allievo e amico di Champollion, l'archeologo ed egittologo Ippolito Rosellini, che insegna ebraico e arabo nell'Università di Pisa. 

Una spedizione internazionale, composta da italiani e francesi, che raccoglie, in circa due anni, un'immensa mole di materiale (...)

Forse non ci sarebbe stata una missione Champollion (...) senza la spinta propulsiva, che l'illuminato e ambizioso Granduca Leopoldo II di Toscana diede fin da subito, appoggiando il progetto di una missione franco-toscana (...)  

Affrettando in tal modo anche la decisione da parte del governo francese. 

E Rosellini fu determinante per la buona riuscita dell'impresa, sia sul campo che (...) "a tavolino". 

Poiché Champollion morì (1832) prima di dare alla stampa i nove volumi dell'edizione franco-italiana dei Monumenti dell'Egitto e della Nubia

Alla cui stesura, quindi, si dovette dedicare il Rosellini (...) per oltre un decennio. 

Fino alla sua stessa morte (1843). 

 Inoltre il carattere tranquillo e schivo di Rosellini (...) fece sì che egli, dedicandosi alla lunga preparazione del materiale dello Champollion, trascurò quasi completamente i suoi appunti e il suo diario. 

Che solo nel 1925 verrà pubblicato a cura della Società Geografica Italiana (...)

Dal Giornale della Spedizione letteraria toscana in Egitto negli anni 1828-1829: l’arrivo ad Abu Simbel, 1828 

 Venerdì 26 dicembre 1828, Abu-Sembel: 

"sul far del giorno partimmo senza vento, tirati all’alzaia. dopo circa tre ore di lento cammino, arrivammo ad Ibsambul, che gli arabi chiamano Abu Sembel (che significa il Padre del giglio delle valli, ma questa denominazione è corrotta). 

I templi sono due sulla costa occidentale, la quale è orrida di scaglioni e di gialle arene del deserto, che sulla rupe scoscesa cadono talora come cascate di acqua. 

E cosa stranissima a vedersi. 

 Si giunge dapprima al tempio d'Athyr [Hathor] tutto scavato nel masso d'arenaria e facendo facciata con sei grandi colossi rappresentanti Sesostri [Ramses II] e sua moglie. 

L'interno è ben conservato, sostenuto da pilastri ecc. 

Mancando il vento, cominciammo subito a far disegnare qui le cose più importanti, mandammo a cercare dalla riva opposta uomini per fare scavare dalle sabbie l’apertura del gran Tempio, che è a pochi passi più sopra.  

 Quest’edificio scavato ugualmente nella roccia è la cosa più sorprendente di tutta la Nubia. 

La facciata è decorata da quattro smisurati colossi seduti, ed alti circa 60 braccia, rappresentanti Sesostri. 

Sulla porta del tempio sta incassata una gran figura di Phré, dio principale del tempio…

DA: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. VOL.2 AFRICA
Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi
E-Book e versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 224 pp., 109 note,  bibliografia, 179 immagini (20 sono dell'A.) 



mercoledì 6 novembre 2024

267. IVAN EVSEEVIČ POPOV-VENIAMINOV (1797-1879). Straordinaria figura di missionario ortodosso russo tra gli ALEUTI e gli indiani TLINGIT, NELL'AMERICA RUSSA (oggi ALASKA). Quindi pacificatore (tra Aleuti e russi), etnologo e glottologo, futuro Vescovo d'America e Siberia, Metropolita di Mosca, infine Sant'Innocenzo d'Alaska. DA: VIAGGIO ATTRAVERSO L'INSIDE PASSAGE, NELLA TERRA DEGLI INDIANI DEI TOTEM E DELL’EX AMERICA RUSSA SULLA COSTA DEL PACIFICO DELL’AMERICA DI NORD-OVEST, TRA COLOMBIA BRITANNICA E ALASKA

Il Metropolita Veniaminov, futuro Sant’Innocenzo d’Alaska (Wickersham State Historic Site. Photographs, 1882-1930)
Cosa c'è nel libro:

PRESENTAZIONE: IL LIBRO; PREMESSA: IL VIAGGIO,  INTRODUZIONE GEOGRAFICA;  INTRODUZIONE ETNO-ANTROPOLOGICA: GLI INDIANI DEL NORD-OVEST; 

PARTE I: CANADA 

 NELLA BRITISH COLUMBIA, AL LARGO DELL’ISOLA DI VANCOUVER, UN’IMMEDIATA E STRAORDINARIA FULL IMMERSION NELLA TERRA DEI KWAKIUTL, TRA LE ISOLE QUADRA (CAPE MUDGE) E CORMORANO (ALERT BAY);  RITORNO A VANCOUVER. VISITA AI TOTEM DELLO STANLEY PARK E DEL MUSEO DI ANTROPOLOGIA; PRINCE RUPERT, COLOMBIA BRITANNICA SETTENTRIONALE, TERRA TSIMSHIAN 

PARTE II: ALASKA, L’EX AMERICA RUSSA 

I PROMSYSHLENNIKI, CACCIATORI RUSSI DI PELLICCE, FONDANO L'AMERICA RUSSA (1741-1798); IL VIAGGIO NELL’INSIDE PASSAGE, ALASKA: KETCHIKAN, WRANGELL; RITORNO A KETCHIKAN; SITKA; INTERLUDIO; SKAGWAY 

 APPENDICE: Nell’Inside Passage, al tempo della spedizione del Duca degli Abruzzi al monte Sant’Elia del 1897, trentesimo anniversario dell’acquisto dell’America Russa

BIBLIOGRAFIA; CARTE 

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Ivan Evseevič Popov-Veniaminov (1797-1879). Straordinaria figura di missionario ortodosso russo tra gli Aleuti e gli indiani Tlingit nell'AMERICA RUSSA (oggi ALASKA). Quindi pacificatore (tra Aleuti e russi), etnologo e glottologo, futuro Vescovo d'America e Siberia, Metropolita di Mosca, infine Sant'Innocenzo d'Alaska 

Tra le personalità illustri che la colonia [l'America Russa] ospiterà, va menzionato (...) il barone estone d'origine tedesca, esploratore e scienziato, Ferdinand von Wrangell (1830-1835) e il missionario ortodosso Veniaminov, futuro Vescovo d'America e Siberia, infine Metropolita di Mosca (1868) . 

 Grazie a lui e alla disponibilità dei governanti russi e delle autorità coloniali, gli scontri sanguinosi con gli Aleuti diventeranno solo dei tristi ricordi.  

 Il Veniaminov riuscì ad impadronirsi della lingua e della cultura di Aleuti e Tlingit, tanto che le sue straordinarie testimonianze scritte rappresentano “i primi originali contributi etno-antropologici su queste popolazioni”. 

(...)  Veniaminov arrivò nel 1824 a Unalaska, a ventisette anni. 

Nel 1826 vi consacrava la Chiesa della Santa Ascensione. 

Rimarrà dieci anni tra gli Aleuti. 

Nel 1834 fu chiamato a Nuova Arcangelo [la capitale dell'America Russa, oggi Sitka,] per cercare di convertire i Tlingit

Nel 1839 tornava a San Pietroburgo, dove nel 1840 veniva consacrato Vescovo, con il nome di Innokentii

Nel 1850 fu posto a capo dell'immensa Arcidiocesi della Siberia-America. 

Quando venne venduto il territorio, funzionari e ufficiali russi rientrarono in patria, mentre quasi tutti i missionari ortodossi scelsero di rimanere, non disturbati dal governo statunitense. 

Passeranno sotto la giurisdizione del Vescovo russo, che viveva a San Francisco, ma che ogni anno tornerà in Alaska (...). 

I missionari mantennero quasi tutte le loro chiese, tre o quattro orfanotrofi, diciassette scuole. 

Dopo la rivoluzione del 1917 non avrebbero più ricevuto denaro russo, ma i padri continuarono a restare nelle loro sedi. 

In seguito un aiuto l’ebbero dalla Chiesa Ortodossa nord-americana.

 La stessa liturgia dei tempi di P. Veniaminov è ancora eseguita alle Pribilof, ad Unalaska, a Kenai e altrove.

Sitka ha un suo vescovo. 

 “I matrimoni misti tra colonizzatori russi e indigeni erano molto diffusi.

Oggi i loro discendenti, conosciuti fin dall'era coloniale come creoli, sono ca. 26.000, frequentano quasi un centinaio di chiese ortodosse russe e in intere regioni (...) la chiesa ortodossa è l'unica in città", afferma padre Michael Oleksa, uno dei principali storici dell'ortodossia russa in Alaska

Piccoli come siamo numericamente, copriamo un'area enorme”.

 Queste storiche comunità sono state integrate dai nuovi insediamenti degli “antichi credenti”, giunti in Alaska nella seconda metà del XX secolo” (...).

DA: VIAGGIO ATTRAVERSO L'INSIDE PASSAGE, NELLA TERRA DEGLI INDIANI DEI TOTEM E DELL’EX AMERICA RUSSA SULLA COSTA DEL PACIFICO DELL’AMERICA DI NORD-OVEST, TRA COLOMBIA BRITANNICA E ALASKA

E-Book e versione cartacea di grandi dimensioni a colori e in bianco e nero (16.99 cm x 1.17 x 24.41), 192 pp., 287 note, 191 immagini (118 sono mie) 



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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.