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Seguiranno le versioni cartacee a colori e in bianco e nero.
Probabilmente questo dipinto dell'olandese Abraham
Storck del 1690 sarà sulla copertina del libro a colori (...) NELLA COLOMBIA BRITANNICA (Canada)
- Indiani Nootka (oggi Nuu-chah-nulth) dell’isola di Vancouver Nel corso del mio viaggio tra gli Indiani del Pacifico settentrionale, tra Colombia Britannica e Alaska sud-orientale, dalla costa orientale dell’isola di Vancouver ho avvicinato i celebri Kwakiutl (oggi Kwakwaka'wakw). Prima nell’isola Quadra, poi in quella del Cormorano (Alert Bay). Tralasciando
la costa occidentale, dove si trovano gli insediamenti della tribù dei Nootka
(dal 1979 Nuu-chah-nulth),
noti come coraggiosi cacciatori di balene. Infatti, nonostante i loro villaggi
siano localizzati all’esterno dell’Inside Passage, lungo una costa
esposta a tutti i rigori oceanici, in un non lontano passato essi costituirono
luoghi perfetti dai quali avvistare i cetacei, in occasione delle loro
migrazioni. La cultura dei Nootka era quasi totalmente incentrata sulla caccia alle balene, che venivano uccise, sia per il grasso, che per la carne. Ed era un’attività così importante, da richiedere tutta una serie di rituali, da osservare scrupolosamente, prima e dopo ogni caccia: bagno cerimoniale, astinenza, preghiera. Rituali eseguiti sia dal capo, che aveva guidato la caccia, che da sua moglie. Poiché tali cerimonie erano considerate essenziali per il buon esito dell’impresa venatoria. Mentre la partecipazione dei singoli alla caccia, e alla successiva distribuzione di carne e grasso, dipendeva dallo status sociale di ogni singolo cacciatore. “La caccia alla balena rimaneva comunque
un’impresa pericolosa. Poiché gli arpioni erano difficili da controllare, si
doveva portare la canoa a fianco della balena per poter scagliare un colpo
deciso; una volta colpita, la balena si dibatteva e si immergeva
improvvisamente, perciò l’abilissimo marinaio Nootka doveva usare tutta la sua
destrezza per evitare di essere sommerso. Le sacche di vescica della foca
attaccate alle corde dell’arpione servivano come draghe per indebolire la
balena, che veniva condotta il più vicino possibile alla riva prima di essere
uccisa, dato che la si doveva poi trascinare al villaggio. Poiché non sarà
stato certo facile trainare con una canoa un simile peso morto, la moglie del
baleniere, nel villaggio, aveva il compito importante di attirare la “bella
signora” verso la riva con preghiere rituali e forza di volontà (…) Una caccia
riuscita procurava cibo più che sufficiente per un villaggio di medie
dimensioni, perciò solitamente si concludeva con una festa a cui erano invitate
anche le tribù vicine”(...). Indiano Nootka del Clayoquot
Sound (costa occidentale dell’isola di Vancouver) mentre effettua un bagno cerimoniale
prima della caccia alle balene, ca. 1910
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