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giovedì 29 agosto 2024

211. Una Crociera sul Nilo fin de siècle”: divertissement storico-archeologico dell'A. che, basandosi su documenti d'epoca, ha ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899: L’arrivo ad Alessandria; Lo Shepheard's Hotel del Cairo, che non piaceva a Mark Twain; Egiziani, turchi, europei affollano il molo; Sudan, dervisci, Gordon Pasha; Cairo e Giza, dove vedo Reisner e ammiro una Sfinge mezza sepolta; Si salpa dal Cairo, visita di Menfi; Nella Bibân-el-Mulûk, “Valle delle Porte” visito le tombe di Ramsès IV, IX, VI, III e Séthi I, osservo Victor Loret al lavoro, mentre più tardi mi imbatterò nel giovane archeologo Howard Carter. DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009.

 

La Rameses (la mia “nave virtuale”) ancorata davanti al Tempio di Luxor, ca. 1884

Cosa c'è nel libro:

PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

INTRODUZIONE ALL'EGITTO; CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE; VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE; MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI; 

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE; PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE; IL CAIRO: IERI E DOMANI…; 

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

DA ASSUAN A KOM OMBO; KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR; 

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE; TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA; LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY; BIBLIOGRAFIA

...

(...) Dopo questo primo viaggio [1980], alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, ben 27 anni, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo.

   Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook

Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo Max Mallowan. 

Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo.

 Ciò mi ha dato lo spunto per inserire nella III parte del mio libro: “Intermezzo, una Crociera sul Nilo “Virtuale” fin de siècle

Dove, basandomi su documenti d'epoca (guide, testimonianze storiche e  archeologiche), in un racconto in prima persona ho ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899…:

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Eccomi finalmente nel porto di Alessandria. 

Prima di sbarcare ho controllato di nuovo il mio bagaglio, comprensivo di chinino, coltello, binocolo, la Cook's Tourists' Handbook For Egypt, The Nile, and The Desert, del 1897 e, per le spese, gli straordinari Travelling Coupons della Cook e quelli di serie C, cioè 10 scellini al giorno per la pensione (letto, luci, servizio, colazione, déjeuner à la forchette, cena). 

Lo Shepheard's Hotel del Cairo, che non piaceva a Mark Twain

Serviranno per l’albergo del Cairo, il prestigioso Shepheard's Hotel, stranamente definito da Mark Twain: “il peggiore sulla terra tranne uno in cui scesi una volta in una cittadina degli Stati Uniti” [The Innocents Abroad, or The New Pilgrims' Progress, Hartford, 1869] e di Assuan. 

Che intendo raggiungere risalendo per dodici giorni il Nilo sul Rameses, uno dei sei battelli di prima classe della Cook varati in Scozia (...). 

L’ho preferito alla più indipendente e avventurosa, ma certamente più costosa e lenta, dahabiyya a vela

Sarebbe stata fornita anch’essa dalla Cook, con equipaggio, domestici, cibo e dragomanno come guida…

Dragomanno, indispensabile guida dei viaggiatori nelle dahabiyyefotografato ca. 1870

  Ad Assuan intendo aspettare il nuovo secolo nel Cataract Hotel, il lussuoso albergo dallo stile moresco, appena costruito sul granito sopra la Cateratta. davanti al Nilometro egizio dell’isola Elefantina (...).

Poi, con la ferrovia, giunta fin là l’anno scorso, rientrerò al Cairo. Anche se, per lo scartamento diverso, dovrò cambiare a Luxor, dopo 6 ore e 130 miglia, con l’unico espresso esistente (...). 

Mi sento un po’ ridicolo con il fiammante casco coloniale. Successivamente constaterò come sia assai diffuso e protegga dalle insolazioni. 

Perché, pur alla fine dell’anno, già fa molto caldo… 

 Alla dogana controllano il visto turco sul passaporto. 

Infatti il paese teoricamente appartiene alla Turchia, come all’Egitto dei Khedivè. 

In realtà dal 1882 è… “vittoriano”. 

Egiziani, turchi, europei affollano il molo

Il molo è affollato di egiziani, c’è qualche turco, molti sono gli europei. 

 Da abiti, pettinature, idiomi e comportamenti riconosco francesi, italiani, maltesi e americani. 

Oltre ai tedeschi e ai numerosissimi connazionali, sbarcati con me dall’eccellente nave della North German Lloyds, presa giorni addietro a Southampton. 

Porto raggiunto dal mio cottage dal tetto di paglia della campagna dell’Oxfordshire. 

In effetti un’ottima alternativa alle navi dell’Orient e British India Steamers, che partono da Londra, dove vivo e lavoro. 

Sudan, dervisci, Gordon Pasha

 Negli anni passati gli accadimenti dervisci in Sudan avevano stravolto il turismo, con la flotta della Cook utilizzata per trasportare truppe e materiale in Alto Egitto… 

Adesso è diverso. 

Tra l’altro a novembre Wingate ha sconfitto il Califfo Abdullah.

Perciò la tragedia di Gordon, di Khartoum e la minaccia per l’Impero in Africa sono consegnati definitivamente alla storia. 

 Subito vengo attorniato dai fellahin, respinti abbastanza rudemente dal personale di bordo. 

Vorrebbero rifilarmi come souvenir riproduzioni di reperti egizi, soprattutto statuette shabti

Magari qualcuna è pure autentica. 

Ma so che, senza un permesso del Dipartimento alle Antichità, la loro esportazione è proibita (,,,) . 

Un calesse, infine, mi porta alla stazione della prima ferrovia dell’Oriente, costruita da Sa‘îd Pasha nel 1855 (...) 

Cairo e Giza, dove vedo Reisner e  ammiro una Sfinge mezza sepolta  

 Un paio di giorni sono sufficienti per visitare la città, vedere a Giza, dove sta scavando l’americano Reisner, le Piramidi, una Sfinge mezza sepolta e il Museo Egizio, qui dal 1891. 

L’attuale direttore, che ha sostituito Mariette, è Maspéro, un altro francese.

Si salpa dal Cairo, visita di Menfi 

Mercoledì 13 dicembre 1899. Ormai pronto all’esotica avventura, anche se c’è stato chi l’ha chiamata “una gita in battello intercalata da rovine”, il vapore salpa come previsto alle 10, nei pressi del nuovissimo ponte in acciaio di Qasr el-Nil, che porta alle piramidi.

 Ieri, imbarcandomi, mi hanno consegnato le Nile Notes dell’egittologo E.A. Wallis Budge. 

(...) ci fermiamo a Bédrachéin, dove attendono gli asini (homâr) inviati dal Cairo. 

 Sarà così ogni volta. 

Perché raggiungerò rovine egizie, villaggi e suq sempre a dorso di asino, in una mezz’ora.

Nella Bibân-el-Mulûk, “Valle delle Porte” visito le tombe di Ramsès IV, IX, VI, III e Séthi I, osservo Victor Loret al lavoro, mentre più tardi  mi imbatterò  nel giovane archeologo Howard Carter

(...) Il giorno dopo una barca mi traghetta sull’altra riva. Visito il Tempio di Gournah [Séthi I], mi inoltro nella Bibân-el-Mulûk, “Valle delle Porte”, per vedere le tombe di Ramsès IV, IX, VI, III, Séthi I (la “Belzoni”, scoperta dall’italiano nel 1816). 

Inoltre riesco ad osservare l’archeologo Victor Loret, Direttore Generale alle Antichità Egiziane, al lavoro in quelle appena scoperte di Tuthmôsis III e Amenhotep. 

Poi pranzo al fresco in quella di Ramsès XI. 

I più atletici di noi sono invitati a salire sulla brulla montagna per scendere dalla parte opposta. 

Così da visitare il tempio di Hatchepsout, la Deir el-Bahari degli arabi. dove resti importanti sono stati scoperti nel 1881. 

Dopo essermi imbattuto nel giovane archeologo Howard Carter, torno poi verso il fiume (...)

DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.):



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...

TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.


IL LIBRO E’ DEDICATO ALLA COMPIANTA AMICA E COLLEGA CECILIA GATTO TROCCHI (ROMA, 19 GIUGNO 1939- ROMA, 
 11 LUGLIO 2005)

Saqqara, dicembre 1980

domenica 25 agosto 2024

203. Alla ricerca dell’oasi perduta di Zerzura (con la sua misteriosa città bianca e forzieri stracolmi di pietre preziose e perle di incommensurabile valore). e dell’armata persiana di Cambise, scomparsa nel Deserto Libico nel 525 a.C. Le spedizioni di László Almásy, l’autentico “Paziente Inglese”, nel “Grande Mare di Sabbia” egiziano. DA: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. VOL.2 AFRICA

 László Almásy

Cosa c'è nel libro:

INTRODUZIONE; 1. MA'AT-KA-RA HATSHEPSUT, 1501-1479 a. C. (Deir al-Bahri nei pressi di Luxor: una ricognizione delle pitture a rilievo che raccontano i viaggi degli antichi egizi ; Verso la Terra tropicale di Punt; Il “racconto” continua sulle mura di Deir al-Bahri) 

2. LUCIO CORNELIO BALBO MINORE, ca. 55-ca. 13 a.C. (La spedizione punitiva contro i Garamanti nel Sahara) 

3. LEO AFRICANUS (al-Hasan ben Muhammad el-Wazzân al-Fasi), 1494-1554 (Iniziano i viaggi; Catturato dai corsari cristiani; A Rodi e Roma; La Descrizione dell’Africa…)

4. RICHARD POCOCKE, 1704-1765 (Viaggio in Oriente, 1737-1742) 

5. MUNGO PARK, 1771-1806 (Alla scoperta del fiume Niger, 1794-1797; La seconda spedizione sul fiume Niger, 1805-1806) 

6. FRIEDRICH KONRAD HORNEMANN, 1772-1801 (Nel Sahara, 1798-1801) 

7. RENÉ CAILLÉ, 1800-1838 (Verso Timbuctú, 1827-1828) 

8. IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843 (In Egitto con Champollion, 1828-29; L’arrivo ad Abu Simbel, 1828) 

9. HEINRICH BARTH, 1821-1865 (Spagna, Maghreb, Libia, Egitto, Palestina, Asia Minore, Grecia; Nel Sahara, 1850-55; La rivalutazione della storia e delle culture dell’Africa) 

10. AUGUSTE MARIETTE, 1821-1881 (In Egitto tra gli antichi papiri egizi, 1850; La scoperta del Serapeum) 

11. JOHN HANNING SPEKE, 1827-1864 (Con Burton alla scoperta delle sorgenti del Nilo: i laghi Tanganyika e Vittoria; Con Grant di nuovo al lago Vittoria, scopre infine la sorgente del Nilo) 

12. CARLO PIAGGIA, 1827-1882 (Tunisia, Egitto e Sudan; In Sudan, tra i “famigerati” cannibali Niam Niam; Tra Eritrea, Etiopia e Sudan; Ancora in Sudan) 

13. PAUL BELLONI DU CHAILLU, 1835? -1903 (Nell’Africa Equatoriale Francese alla ricerca dei gorilla, 1855-59; Di nuovo in Africa, 1863-65; Scandinavia, Danimarca, Finlandia, Russia) 

14. HENRY MORTON STANLEY, 1841-1904 (Combattente nella Guerra civile americana; giornalista nel West; corrispondente di guerra in Abissinia; Il “binomio” Livingstone-Stanley; “Ma trovate Livingstone”! Una traversata est-ovest del Continente Nero lunga 8.000 km; Si parte da Zanzibar; In Congo al servizio del re del Belgio, 1879-188; 2.400 chilometri per soccorrere Emin Pasha: Zanzibar, Congo, Ruwenzori, lago Alberto, 1887-1889) 

15. PIETRO SAVORGNAN DI BRAZZA', 1852-1905 (In Gabon e, poi, la risalita del fiume Ogooué; Ancora sull’Ogooué 
L’incontro con Stanley; La Missione nell'Occidente Africano; Commissario Generale di Gabon e Congo) 

16. SIR WILLIAM MATTHEW FLINDERS PETRIE, 1853-1942 
(Prima Stonehenge, poi Giza, in Egitto; Egitto, Grecia e Palestina)

17. SIR E. A. WALLIS BUDGE, 1857-1934 (Egitto, Sudan e Iraq) 

18. HARRY HAMILTON JOHNSTON, 1858-1927 (Nord Africa, Africa occidentale portoghese, Congo, Tanzania, 1879-1884; Camerun, Protettorato della Costa del Niger, Mozambico, spedizione ai laghi Nyasa e Tanganyika (e Protettorato dell'Africa Centrale Britannica), Reggenza di Tunisi, Special Commissioner del Protettorato dell'Uganda, 1885-1901; Nelle giungle del Congo scopre l'Okapi Johnstoni, metà giraffa, metà zebra; L’Okapi )

19. JEAN-BAPTISTE MARCHAND, 1863-1934 (La Mission Congo-Nil giunge a Fashoda, sul Nilo Bianco (Sudan); La visita di Fashoda nel corso della mia seconda sessione di ricerca antropologica sul campo a Malakal) 

20. JAMES BREASTED, 1865-1935 (La spedizione epigrafica in Egitto e Sudan del 1905-07; Primo survey archeologico di Egitto e Asia occidentale, 1919-20; Spedizioni in Palestina e Turchia, 1925) 

21. ISABELLE EBERHARDT, 1877-1904 
Tra Maghreb, Svizzera, Francia e Italia, 1897-1899; In Algeria, 1900-1904 

22. LÁSZLÓ ALMÁSY, 1895-1951 (Tra Egitto e Sudan,1926-1927; la traversata Kenya-Sudan, 1929; Nell’Egitto sudoccidentale alla ricerca di Zerzura, la favolosa “oasi delle tre valli”, 1930…; Le spedizioni continuano, 1932-33, 1934-35; Attraverso il Grande Mare di Sabbia, 1935; L’incredibile operazione Salaam per conto dell’Afrika Korps di Rommel )

22.1. LA SCOMPARSA DELL’ARMATA DI CAMBISE NEL DESERTO LIBICO: LEGGENDA O REALTA’? 

23. THÉODORE MONOD, 1902-2000 (Mauritania e Sahara occidentale, 1922, 1927-28; Sahara, 1929-1964)

24. LOUIS LEAKEY, 1903-1972 (Le spedizioni paleontologiche in Africa, 1923, 1926-35; La scoperta dello Zinjanthropus boisei, Tanzania, 1959 )

25. ROGER FRISON-ROCHE, 1906-1999 (Alpi Savoiarde; Sahara; Ancora nel Sahara, 1948 e 1950; in Lapponia, 1956; Spedizione Berliet Ténéré-Ciad, 1959-1960; Artico canadese, 1966, 1969; Sahara, 1975)  BIBLIOGRAFIA

...

LÁSZLÓ ALMÁSY, 1895-1951

Al romanzo e al film pluri-Oscar Paziente Inglese non necessitavano, certo, “aggiunte” fantasiose.

Bastando la vita reale, di per sé già così straordinaria, di questo singolare personaggio, giustamente ricordato nei libri di Storia delle Esplorazioni: László Almásy

Un borghese diventato Conte per aver cercato per due volte, nel 1921, di accompagnare a Budapest in macchina il successore di Francesco Giuseppe, Carlo I d’Asburgo.

Intenzionato a restaurare la monarchia ungherese, non avendo abdicato, come re d’Ungheria, dopo la proclamazione della repubblica austriaca (1918)!

Appassionato di caccia, automobili e aerei, a lungo esplorerà il Sahara egiziano-sudanese. 

Andando instancabilmente alla ricerca del “paradiso perduto” del deserto: la «favolosa oasi» di Zerzura (“degli uccelli”), con la sua misteriosa città bianca e forzieri stracolmi di sfavillanti pietre preziose e di perle di incommensurabile valore.
 
Tanto da essere inevitabilmente cooptato in un Club assai snob e particolare, avendo un mito come fine: lo Shepheard's Hotel del Cairo.

Il luogo più famoso della città dopo le piramidi….
 
Un club esclusivo che, tra i suoi membri, ha nobili egiziani, esploratori, piloti d’aereo e archeologi.

 

Lo Shepheard's hotel (Cairo), inizio '900
.
Il tenente colonnello dell’aviazione britannica Penderel prossimo all’atterraggio a Jebel Kissu su un aereo da trasporto Vickers Victoria, utilizzato per ricognizioni aeree nel Gilf Kebir (1932). Membro del Club di Zerzura, sempre come pilota parteciperà a diverse spedizioni di Almásy

   Amico di principi egiziani, che sono anche celebri esploratori, è tra i primi a servirsi dell’aereo per le ricognizioniscopre pitture rupestri preistoriche, farà poi da guida al celebre etnologo tedesco Frobenius. 

Sodale di inglesi e italiani, sarà però l’Afrika Korps di Rommell ad utilizzare, durante la seconda guerra mondiale, la sua preziosa esperienza per rocambolesche missioni. tra cui quella di condurre un paio di spie al di là delle linee nemiche "(...)

DA: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. VOL.2 AFRICA
Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori,Geologi, Naturalisti, Paletnologi
E.Book e versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 224 pp., 109 note,  bibliografia, 179 immagini (20 sono dell'A.) 



mercoledì 14 agosto 2024

193. Il Primo Pilone del Tempio di Amon a Karnak; Min, Dio dal "pene eretto"; la Casa di Milioni di Anni di Ramses III; la tomba di Thutmose III; il serdab di Zoser a Saqqara; il mammisi di Kom Ombo; il Dio falcone Horo che protegge Tolomeo XV Cesarione, figlio di Cleopatra. Da/From: IMMAGINI DALL’EGITTO IMAGES FROM EGYPT. Companion book di / of: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009

 

Dipinti della tomba di Thutmose III, decorati con figure dal libro di Amduat ("ciò che è nell'aldilà"), ornano le pareti. diventando un enorme papiro, che avvolge la tomba. Descrivono il viaggio della barca solare verso la grotta di Sokaris. I geroglifici in corsivo sono in nero e rosso su fondo grigio e imitano il colore di una foglia di papiro, 1980. [vedi dopo] Paintings from the tomb of Thutmose III decorated with figures from the book of Amduat ("what is in the afterlife"), which adorn the walls, becoming a huge papyrus, that wraps around the tomb. They describe the journey of the solar boat to the Sokaris cave. The italic hieroglyphics are in black and red on a grey background and imitate the colour of a papyrus leaf 
(© Franco Pelliccioni)
* In questo post, dedicato al pubblico italiano, ho mantenuto l'apparato bilingue solo nelle didascalie delle due foto

Cosa c'è nel libro:

Prefazione; 

Il viaggio del dicembre del 1980 Cairo; Menfi, capitale dell’Antico Regno; la Necropoli di Saqqara; Giza; ancora al Cairo: Al-Qarafah, la Città dei Morti 

Alto Egitto: Abu Simbel, Assuan, Elefantina, File 

Medio Egitto: Tebe Orientale: Luxor; Nel Suq;  Il Tempio; Karnak; Tebe Occidentale: Valle dei Re

Ritorno al Cairo: Helwan 

Cairo e Basso Egitto, gennaio 2007Cairo; Giza; Menfi; Saqqara

Una moderna Crociera sul Nilo 

Alto Egitto: Abu Simbel ; Assuan, Elefantina, la Prima Cateratta, le dighe, il villaggio Nubiano; File; Assuan e le due dighe 

In navigazione sul Nilo: Kom Ombo; Edfu 

Continua la navigazione sul Nilo;  Esna e la sua Chiusa 

Medio Egitto: Tebe Orientale: Luxor; Karnak; Tebe Occidentale, “Le Case di un milione di anni”: i Templi funerari di Amenhotep III (Memnone), Hatshepsut (Deir El-Bahari), Ramses III (Medinet Habu); i Colossi di Memnone; la Valle dei Re 

Sul Mar Rosso, al confine meridionale con il Sudan, giugno 2007

Lahami Bay; ai confini del Sudan: El-Shelateen, citta’-mercato e carrefour di popoli; lungo l’antica “Carovaniera degli 11 giorni” 

 Viaggio a Sharm, maggio 2009Naama Bay; l’area protetta di Nabq; Parco Marino di Ras Mohammed

Alla fine del “viaggio”. Bibliografia 

...

 In tutti i miei “racconti”, sia articoli, che libri, ho sempre ritenuto essenziale integrare il più possibile i testi con le immagini. 

Qui debitamente commentate in un apparato didascalico bilingue.

 Le ho riprese, nell’arco di quasi trent’anni, sulle due sponde di el-Bahr, il Nilo, e sulla costa del Mar Rosso

Anche se, non da molto, ho pubblicato “per prova” una versione non illustrata del libro, ampliando così l’«offerta» del mio Egitto…

   Sono foto di dettagli, particolari, curiosità, addirittura stranezze

La maggior parte giunte fino a noi attraverso i millenni. 

Immagini ovviamente storiche, finanche terribili, persino spudoratamente erotiche

Alcune di loro mi hanno consentito di fare inaspettate “scoperte”

A Karnak, ad esempio, ho fotografato la rampa di mattoni, terra e fango, che servì per erigere il Primo Pilone del Tempio di Amon.

 Dopo oltre duemila anni, si trova ancora oggi sul posto, addossata alle mura

Perché il pilone fu l’ultimo ad essere costruito da uno dei tanti faraoni, che hanno contribuito a rendere il tempio unico al mondo.

 Qui mi imbatterò casualmente in un sorprendente calendario egizio, ma osserverò anche Min, il Dio dal “pene eretto”, che su un pilone riceve l’offerta di un afrodisiaco vegetale

Dio che avevo già visto in tutto il suo “maschio splendore” in un bassorilievo ripreso nel 1980 nel Tempio di Luxor, mentre nel 2007 mi sarei accorto che, sempre nello stesso tempio, c’era ancora un altro bassorilievo, che lo raffigura mentre sta eiaculando e lo sperma viene debitamente raccolto in un contenitore. 

Poi scoprirò come l’anonimo scultore avesse persino raffigurato uno spermatozoo.

   Il libro mostra al lettore immagini di valore etno-antropologico, archeologico, naturalmente storico-religioso, naturalistico: paesaggi desertici e tropicali, templi più o meno celebri, alto e bassorilievi, figure, statue, genti, animali, tra cui i pesci delle barriere coralline del Mar Rosso, sia centrale, che settentrionale. 

Fotografie in qualche caso anche con effetti esteticamente apprezzabili, a volte persino strabilianti, non sempre da me volutamente ricercati. 

Come quelle realizzate nel 1980 al crepuscolo a Giza, al tramonto ad Esna, di sera al Tempio di Luxor illuminato. 

Ma anche un viso può essere estremamente interessante, se ripreso da lontano, con un potente teleobiettivo.

   Parlando di numeri, il libro contiene 31 foto del Cairo, 20 di Giza e le sue piramidi, 16 dei templi di Abu Simbel, 28 di quelli di Luxor e Karnak… 

Altre 18 foto riguardano la Casa di Milioni di Anni di Ramses III, la straordinaria Medinet Habu. Tempio funerario del faraone guerriero, localizzato nella Tebe occidentale, sulla sponda sinistra del Nilo. [complessivamente il libro contiene 278 foto, 275 sono mie]

Una volta tornato a Roma, scoprirò come i bassorilievi del suo Primo Pilone riportino un errore di non poco conto. 

Perché con i loro caratteri somatici vi figurano i popoli africani sottomessi da Ramses. 

Peccato che avesse combattuto, invece, contro quelli asiatici (sic).

 Non solo… 

Perché, dopo diversi e prolungati cicli di ricerche nella mia biblioteca e sul Web, ho appurato come quello che pensavo fosse solo uno dei tanti reperti archeologici egizi, in realtà era la tavola delle offerte votive al Dio Amon, da parte delle Divine Adoratrici, sue spose, in genere nobili e principesse.

Ho anche inserito un paio di foto di una delle più straordinarie tombe presenti nella Valle dei Re, quella di Thutmose III. La visitai nel 1980 [è la foto di apertura del post]. 

Oltre tutto era difficoltosa da raggiungere, perché scavata in alto, ma all’interno di una fenditura nella roccia

È possibile osservare il sarcofago e la camera mortuaria dalle pareti interamente dipinte, che diventa un enorme papiro, che avvolge la tomba. 

I geroglifici sono tratti dal Libro di Amduat ("ciò che è nell'aldilà").

  Ho parlato prima di “scoperte”. 

Perché, anche se faccio il ricercatore da ormai quasi sessant’anni, non essendo un egittologo, immedesimandomi nelle vesti di uno Champollion in sedicesimo, mi sono inoltrato in una terra per me quasi del tutto “incognita”, dove si possono disvelare persino “cose mirabili”. 

Così, per elaborare le didascalie di una delle foto, scattata attraverso “un piccolo buco”, mi sono improvvisamente reso conto che, proprio a pochissima distanza dai miei occhi, c’erano altri occhi, che sembravano guardarmi. 

Appartenevano al viso del faraone Zoser, cioè alla sua statua a grandezza naturale e, a quanto pare, abbastanza verosimile.

 Realizzata quasi 4.700 anni fa a Saqqara, accanto alla sua tomba-piramide. 

Perciò là c’era il suo ka

È da allora che attende sempre di essere onorato dal proprio popolo.

 Poiché, oltre a muoversi, riesce a percepire, nella sua modestissima camera sigillata, grazie alla presenza di due fori, gli odori e i profumi delle offerte. 

Così la foto, che vedevo nello schermo, era non solo curiosa, ma addirittura eccezionale… 

Perché quello era il suo serdab!

  Le altre due mie “scoperte” provengono dai templi di Kom Ombo e di Edfu.

   Inizialmente avevo scambiato il bassorilievo fotografato a Kom Ombo per uno dei tanti osservati in Egitto. In seguito ne accerterò l’importanza. 

Poiché esso dava forma e sostanza al termine archeologico mammisi

Rappresentando il parto di una donna, con il neonato che in quel momento sta fuoriuscendo dalla vagina della mamma.

La statua del Dio falcone Horo, che si trova a sinistra dell’entrata, protegge Tolomeo XV Cesarione, l’ultimo dei faraoni dell’Antico Egitto. Dopo aver prima regnato con sua madre, la celebre Cleopatra (Cleopatra VII), regnò poi da solo, dal 44 a.C. al 30 a.C., quando venne fatto uccidere da Ottaviano Augusto. Era figlio di Giulio Cesare. This statue of the falcon God Horus, which is to the left of the entrance, protects Ptolemy XV Caesarion, the last of the pharaohs of Ancient Egypt. Since he first reigned with his mother, the famous Cleopatra (Cleopatra VII), then alone, from 44 BC to 30 BC, when he was killed by Octavian Augustus. He was the son of Julius Caesar (© Franco Pelliccioni)

   Per quanto riguarda il tempio di Edfu, qui una statua del Dio falcone Horo protegge una figura che nel Web sembra non godere troppa attenzione. 

Eppure il Dio sta tutelando nientemeno che il figlio di Cleopatra (VII) e di Giulio Cesare: Cesarione, cioè Tolomeo XV, l’ultimo dei faraoni dell’Antico Egitto.

Da/FromIMMAGINI DALL’EGITTO IMAGES FROM EGYPT. Companion book di / of: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009

E-Book e versione cartacea a colori di grande formato (17,78 x 25,4 cm), 171 pp, 138 note, 278 immagini (275 sono dell'A.) 

E-Book and paper colour version in large format (17.78 x 25.4 cm), 171 pages, 138 notes, 278 images (275 are from the A.)



 E-Book: https://www.amazon.it/dp/B08DCZ7D9F



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lunedì 12 agosto 2024

190. Abu Simbel: ai confini con il Bilad as Sudan, la "Terra dei Neri". Dove, in un secondo tempo, avrò l'eccezionale opportunità di poter visitare il sito archeologico senza la presenza di alcun turista, ma anche di entrare all'interno della montagna ricostruita... DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

  

 La colossale testa di Ramses II, scolpita sulla facciata del Grande Tempio di Abu Simbel, 1980 (© Franco Pelliccioni) 
Cosa c'è nel libro:

PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

INTRODUZIONE ALL'EGITTO; CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE; VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE; MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI; 

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE; PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE; IL CAIRO: IERI E DOMANI…; 

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

DA ASSUAN A KOM OMBO; KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR; 

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE; TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA; LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY; BIBLIOGRAFIA

.....

Dal diario di viaggio: Abu Simbel, 1980 

"Ecco che continua il viaggio alla scoperta dell’Egitto, assieme a Cecilia [la compianta amica e collega antropologa Cecilia Gatto Trocchi]. È prestissimo ed è buio come la pece. 

Infatti il volo MU 349 (Egypt Air, volo interno) è programmato per le ore 5, poiché bisognerà sorvolare tutto il paese, per arrivare fino ad Abu Simbel alle 7,10, anche se faremo scalo ad Assuan, senza però cambiare aereo.

Grazie alle mie solite scartoffie, alla sede dell’Egypt Air al Cairo riesco ad ottenere la possibilità di rimanere nel sito archeologico un turno di visita in più. 

In pratica, tra l’arrivo di un gruppo e l’altro, c’è la possibilità di stare completamente soli, davanti ai maestosi templi di Abu Simbel, che si affacciano sul lago Nasser. 

 Dopo aver visitato i due templi, assieme ai pochi turisti presenti, apparentemente sembra che non ci sia alcuna possibilità di bere, mangiare e, soprattutto, di ripararci dai cocenti raggi del sole.

 Così, quando viene il nostro “turno” di andar via, Cecilia decide che non sarebbe rimasta là in quelle condizioni e che sarebbe ripartita per Assuan. 

Io, che avevo fatto di tutto per avere quell’eccezionale possibilità di godermi “in solitaria” Abu Simbel, scelgo invece di restare. 

Tra l’altro avevo notato lontano, verso il terrazzamento sul lago, un punto d’ombra, che in effetti nascondeva un piccolo chiosco di bevande fresche ed era fornito anche di un po’ di cibo. 

 Così, rigenerato, vado alla solitaria riscoperta dei templi, dove le uniche presenze umane sono rappresentate dai custodi. 

Vagando tra i due monumenti e osservando ogni particolare: bassorilievi, iscrizioni, “firme” di antichi viaggiatori, più o meno noti. 

Oltre ad andare persino sul “retro” dei templi, all’interno della montagna

Cosa che ritengo oggi del tutto impossibile e certamente fantascientifica, non solo per ragioni di sicurezza. 

 Ma anche per la presenza di un’enorme folla di turisti, come constaterò nel 2007". 

Abu Simbel e il Lago Nasser

Avevo già avuto modo l’anno prima (1979), al rientro dalla mia ricerca effettuata nell’allora Sudan meridionale, di sorvolare quel grande mare interno costituito dal lago Nasser. 

Laddove le acque, formatesi dalla costruzione nel 1960-64 dell'alta diga di Assuan (Saad el-Aali), avevano invaso buona parte dell'antica Nubia. 

Un lago lungo 500 km, largo dai 10 ai 30 km, profondo in media 100 m, con una capacità di 157 miliardi di m3, che ha sacrificato 22.000 kmq della bassa Nubia egiziana. 

Così, oltre a sommergere i numerosi villaggi nubiani (...), sono state inondate decine di monumenti più o meno importanti, incluse le celebri chiese rupestri e la meravigliosa cattedrale di Faras (VIII-XIII secolo d.C.), in Sudan

Di cui avevo ammirato gli stupendi affreschi "salvati dalle acque" e le loro ricostruzioni, gelosamente conservati nel Museo Nazionale di Khartoum

 Naturalmente quella mia visita nell'Alto Egitto non poteva che iniziare dalle rive di quell'immenso lago. 

Il Tempio Grande di Amon-Ra, il Tempio di Hathor 

Ad Abu Simbel, dove sono stati ricostruiti i due giganteschi e meravigliosi templi: quello Grande (...), caratterizzato dalle quattro  colossali (20 m di altezza) e stupende statue rappresentanti Ramses II e quello più “piccolo” di Hathor (...), dedicato alla moglie Neferta.

Al tempo degli egizi, i due templi contrassegnavano inequivocabilmente le frontiere meridionali di un possente paese, dove i faraoni si identificavano con gli dei. 

Quei grandiosi monumenti strappati alle rocce e plasmati grazie ad esse, furono ricollocati grazie all'imponente opera di salvataggio internazionale voluta dall'UNESCO (...).

"In solitaria" ammiro lo straordinario sito archeologico. Perchè tutti i turisti sono partiti e Abu Simbel è improvvisamente  immersa nel silenzio più totale...

Allora ebbi molto tempo a disposizione, per contemplare in tutta tranquillità quegli antichi monumenti. 

Poiché, come già rilevato, avevo fatto in modo di rimanere pressoché solo davanti ad essi, allorché i gruppi di turisti sciamavano per imbarcarsi sull'aereo del rientro. 

Il silenzio, la pace di cui ad un tratto tutto il luogo fu permeato, consentì di osservare dettagli e particolari in un primo momento sfuggiti, e che pure avrebbero meritato ogni attenzione. 

Lo svizzero Burckhardt (scopritore), l'italiano Belzoni (scavatore)

 In quei momenti, naturalmente, non potei non andare con il pensiero a quando i due B&B per antonomasia dell'Alto Egitto, lo svizzero Burckhardt e il nostro Belzoni, rispettivamente "scopritore" (1813):

 "se si potesse eliminare la sabbia, si scoprirebbe un grande tempio"

 e "scavatore" (1816-17) di Abu Simbel: 

"la sabbia trasportata dal vento sulla parete di roccia che domina il tempio si è accumulata sulla facciata e ha seppellito l'entrata per tre quarti. Quando mi avvicinai al tempio persi di colpo ogni speranza di poter sgombrare l'entrata: i mucchi di sabbia erano talmente alti che non vedevo come avrei potuto arrivare alla porta", individuarono i templi, pressoché sommersi dalla sabbia del deserto. 

Riportandone con difficoltà alla luce ingressi, sculture, statue e bassorilievi. 

"Al primo colpo d'occhio restammo meravigliati dall'immensità del sotterraneo, ma la nostra sorpresa fu ancora maggiore quando ci trovammo circondati da magnifici oggetti d'ogni specie: pitture, sculture, figure colossali".

 Inoltre mi interessò notevolmente il risultato complessivo dell'inusitato trasloco. Un'opera di alta e sofisticata ingegneria, con la quale nel 1965/66 i monumenti, preventivamente tagliati in 1.036 grandi blocchi, dal peso non superiore alle 20 tonnellate ciascuno, furono trasferiti in luogo più elevato. 

Tanto fine fu quel sottile accordo tecnologico con le conoscenze archeo-storiche che dei templi si avevano, che furono in pieno rispettate anche le particolarissime "condizioni" di illuminazione volute dal potente e onnipresente Ramses II. 

Il quale fece costruire il tempio maggiore, in modo che, nei giorni del suo compleanno (22 febbraio) e della sua incoronazione (22 ottobre), il sole vi entrasse in profondità, tanto da rischiarare la statua che lo rappresentava, nonché quelle di Ra-Hurakti e Ammone. 

Trascurando, ovviamente, Ptah, dio delle tenebre che, in quanto tale, doveva rimanere nella più completa oscurità. 

Lo spostamento dei templi 64 metri più in alto ha solo anticipato l'evento di un giorno (...). 

Ho l'eccezionale possibilità di penetrare all'interno della montagna. Dove osservo stupefatto un  gigantesco "porta-Abu Simbel". Tutto calcestruzzo, cavi, acciaio. 

Quindi curiosai a lungo sul retro del monumento. 

Laddove la montagna è stata artificialmente ricostruita con due cupole in calcestruzzo di 60 m di diametro ciascuna, per evitare che i santuari venissero schiacciati dalla roccia. 

“Campane” successivamente ricoperte da sabbia e sassi, che restituiscono al complesso l'originaria forma [ho inserito nel libro un paio di foto]. 

In definitiva una sorta di gigantesco "porta-Abu Simbel" (...) 

Al confine con il Bilad as Sudan, la "terra dei neri"

Ad Abu Simbel non stavo a molta distanza (40 km) dal confine con il Sudan, dal Bilad as Sudan, la "terra dei neri". 

Su queste alture si trovava, e ancora oggi gli archeologi continuano a scoprirne le tracce, una catena di forti, che gli antichi egizi avevano fondato allo scopo di proteggersi da eventuali invasioni provenienti da sud (...). 

 Come la fortezza di Kasr Ibrim, risalente a 3.000 anni fa, situata proprio di fronte ai templi. 

Le cui rovine, già visitate dal Belzoni, si notano da Abu Simbel con un potente teleobiettivo. 

DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.):



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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.


IL LIBRO E’ DEDICATO ALLA COMPIANTA AMICA E COLLEGA CECILIA GATTO TROCCHI (ROMA, 19 GIUGNO 1939- ROMA, 
 11 LUGLIO 2005)

Saqqara, dicembre 1980