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mercoledì 6 luglio 2022

44. UNA TETRALOGIA DELL'ESPLORAZIONE. VOL. 1 EUROPA – ASIA

 

Donna hawaiana (incisione da: Isabella Lucy Bird, The Hawaiian  Archipelago: Six Months among the Palm Groves, Coral Reefs, and Volcanoes of the Sandwich Islands, 1875)
Da sempre, anche se sembrerebbe probabile dal I secolo a.C., si ritiene che il 3 sia il numero perfetto. Pur non condividendo un’affermazione del genere, che a chi scrive sembra più simile ad un cliché, o a una banalità qualsiasi, non posso neanche non sottolineare come il presente volume sia il primo della mia terza trilogia che, assieme alle precedenti (Navigatori e Antropologi), realizza un’opera in nove volumi che potremmo chiamare: Verso l’Ignoto: Geografico, Storico, Culturale.

   Qui trovano la loro collocazione i personaggi che non figurano nelle altre trilogie, cioè: Archeologi, Esploratori e Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi. Li ho inseriti in ordine strettamente cronologico, in base ai continenti da loro “esplorati”.

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   Così nella mia Introduzione al volume. Infatti, quando a suo tempo progettai la scaletta della trilogia, il III volume avrebbe dovuto contenere 28 personaggi, sia dell’America, che delle Regioni Polari

   Nel corso della stesura, ho invece ritenuto opportuno dare più spazio ad uno dei capitoli relativi all'America. Quello riguardante il colonnello britannico Percy Fawcett. Esploratore scomparso misteriosamente, nel 1925, nel Mato Grosso brasiliano. Andando alla ricerca della Città Perduta di Z (“Zeta”), in quella che sarà la sua ultima spedizione sudamericana. Le sue straordinarie avventure, che a suo tempo hanno ispirato la serie filmica di Indiana Jones, ma prima ancora il Mondo Perduto di Conan Doyle, a cui Fawcett raccontò le proprie esperienze, mi avevano oltremodo appassionato da ragazzo.

   Per decenni nel bacino dell’Alto Xingú sono andati alla ricerca di ogni seppur minimo indizio, racconto o flebile traccia degli scomparsi, come della stessa “Z”, spedizioni ben strutturate e organizzate (di “ricerca e soccorso”, diremmo oggi), che singoli individui. Avventurieri di ogni nazionalità e risma, visionari, gente in cerca di un’effimera notorietà, ma anche spiriti compassionevoli, animati da sincera volontà di contribuire a risolvere quello che ha rappresentato il mistero esplorativo per antonomasia del XX secolo. Gradatamente il capitolo su Fawcett è così diventato un capitolo-contenitore di diverse altre esplorazioni. Che, una dopo l’altra, si sono andate snodando per quasi un secolo, fino ad oggi…

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  Ecco i 22 personaggi, che figurano nel volume EUROPA-ASIA

EUROPA

1. Il "padre" dell'etnologia italiana: Luigi Pigorini, grande studioso di scienze antropologiche e fondatore del Museo Nazionale di Preistoria ed Etnografia

2. Alla scoperta del mitico labirinto. È all'archeologo inglese Sir Arthur Evans cui si devono le principali scoperte della civiltà cretese

3. Vere Gordon Childe, il padre dell’archeologia preistorica. Uno dei massimi studiosi di scienze umane dell’età contemporanea

ASIA

4. Un francescano "ai confini del mondo": fra Giovanni da Pian del Carpine, esploratore e missionario in Mongolia

5. Il grande viaggiatore medievale di terra e di mare Abu Abdullah Muhammad Ibn Battuta, il "Marco Polo" dei Berberi

6. Le avventure di un bolognese alla scoperta dell'«Arabia felice». All’inizio del XVI secolo si compiva il viaggio leggendario in Oriente e “ai confini del mondo” di Ludovico de Varthema

7. La scoperta della Beringia (80 anni prima che si chiamasse così...) risale al cosacco Semion Ivanovich Dezhnev, che nel '600 raggiunse la punta estrema dell'Asia e i territori dell'Alaska 

8. Gli avventurosi viaggi attorno al mondo della signora viennese Ida Pfeiffer

9. "Assurbanipal abitava proprio lì”: quando il gentleman Sir Austen Layard, archeologo dilettante, scoprì le rovine di Ninive

10. La curiosità senza confini della viaggiatrice "vittoriana" Isabella Lucy Bird, la cui salute cagionevole non le impedì di esplorare Paesi ancora ignoti alla cultura occidentale

11. Ferdinand von Richthofen, zio del “Barone Rosso”, il famoso asso dell’aviazione germanica della Grande Guerra, ma anche “maestro” di Sven Hedin a Berlino. A lui si deve il termine Seidenstraße, la “Via della Seta”. 7.000 km di vie carovaniere, che hanno unito Oriente e Occidente, il Pacifico al Mediterraneo

12. Charles Montagu Doughty, pioniere "cristiano” dell'esplorazione in Arabia e "musa ispiratrice" di Thomas Edward Lawrence (d’Arabia…)

13. Una piccola europea sul Tetto del Mondo: Annie Royle Taylor, missionaria e esploratrice inglese, prima occidentale a visitare il Tibet 

Musici girovaghi tibetani (da:Annie Taylor, Pioneering in Tibet, Londra, s.d.)

14. Quei "raids” lungo i perduti tracciati della Via della Seta di Sir Aurel Stein, “colosso dell’archeologia e dell’esplorazione asiatica

   "Nel 1930 Sir Aurel Stein, un Grande dell’archeologia e dell’esplorazione, doveva effettuare quella che sarebbe stata la sua quarta spedizione in Asia centrale, alla ricerca di antiche strade carovaniere tra Cina e Occidente. Purtroppo fallì miseramente! Profondamente umiliato, Stein non scriverà, né farà mai riferimento ad essa, né sarà menzionata nel suo necrologio… 

   D'altronde non fu certo colpa sua se in Cina era scoppiata una rivalità, prima tra diplomatici britannici e statunitensi, poi tra il Fogg Museum (Harvard) e il British (Londra), infine tra i due sponsors di Harvard... Nel conto va anche aggiunto un tardivo risveglio nazionalistico, che bruscamente spariglierà le carte sulla tavola dell’archeologia, cambiando radicalmente le regole del gioco. Perché dalla metà degli anni ‘1920 la Cina aveva cominciato a mostrarsi assai sensibile all’ingresso degli stranieri e, raramente, rilasciava permessi di ricerca. Meno che mai a lui… A seconda dell’angolazione visiva, difatti il nostro personaggio ha una doppia reputazione.

   In Occidente è considerato uno dei più grandi archeologi, geografi ed esploratori del XX secolo e la massima Autorità nel campo degli studi centro-asiatici: “gli eccellenti lavori di Sir Aurel Stein contribuirono a far luce sull’archeologia dell’India, dell’Iran e dell’Asia centrale. Era un viaggiatore infaticabile”.

   In Cina è, invece, il più malvagio tra i “diavoli stranieri”, che razziarono i loro tesori. Un imperialista, che li aveva derubati della loro storia. Portando via enormi pitture murali, sculture, preziosi manoscritti e antiche sete. Oltre al primo libro stampato al mondo, oggi orgoglio della British Library. Anni addietro la BBC lo definiva: The original Chinese Takeaway: “l’originale porta-via cinese”!

   Dunque, Stein è un eroe, o un gran “ladrone”?

   Allora solo “sottovoce” si parlava di eventuali restituzioni del “maltolto”. Non essendoci richieste ufficiali da parte cinese. Anche se a partire dal 2014 la Cina ha cercato di “cambiare indirizzo”, per rientrare in possesso di ciò che appartiene al proprio Patrimonio storico, artistico e culturale. Purtroppo, rileva Peter Neville-Hadley nel suo illuminante articolo del 2017, quello cinese è solo un wishful thinking. Perché, anche avendo aderito nel 1989 alla Convenzione dell’UNESCO del 1970 sull’illecito trasferimento di “proprietà culturali rubate”, il periodo antecedente al 1970 è comunque escluso dall’accordo.

Stein al tavolo di lavoro, 1915. Spedizione del 1913-1916 
  (Pamir, Buhara,  Amudarja, Sistan, Afghanistan, Indo)

   Sempre tornando a parlare di Stein, va ricordato come gli stessi studiosi cinesi ammettano come lo sviluppo archeologico della regione debba essere ascritto proprio a lui. Pur criticandone, ovviamente, i metodi “distruttivi e di rapina”. D’altronde era del tutto “normale” ciò che all’epoca faceva Stein. L’alternativa era la distruzione della collezione. Mai si erano mossi i funzionari cinesi, che conoscevano bene le caverne di Tunhwang, oggetto del contendere. I reperti perciò potevano essere svenduti. Nel 1920 le caverne rimasero gravemente danneggiate dai Russi bianchi in fuga e negli anni ‘1930 la guerra sino-giapponese avrebbe fatto la sua parte...

Affresco murale buddista a Tunhwang
   Del resto l’unica aspirazione di Stein è quella di conoscere il passato delle grandi civiltà, “conducendo i raids più audaci e temerari nel mondo antico che qualsiasi archeologo abbia mai tentato”. Raids anche nel senso stretto di razzie... Perché Stein non è uomo da scavi senza fine, o da tavolino. Comunque ciò che riporta alla luce (e a casa) è per sempre assicurato all’Umanità… 
   Così riempirà le sale del British Museum e del National Museum di Delhi, ma suoi reperti si trovano oggi anche a Parigi, San Pietroburgo e Kyoto!
   (...) Sir Aurel Stein è stato molto più di un cercatore di tesori e di una mera pedina nel Great Game russo-britannico. È un archeologo genuino, che scopre i siti grazie a quanto ha appreso dai libri, compresi quelli di Marco Polo e di Hsüan-Tsang (Memorie sui paesi occidentali). Localizza la famosa Porta di Giada, che marcava la fine della Cina e l’inizio dei Reami Occidentali, nonché la cinta muraria di confine, costruita sotto la dinastia Ch’in (249-206 a.C.), per controllare i nomadi e proteggere le comunicazioni.
   Le sue spedizioni nella Serindia, la sterminata regione tra Cina ed India, che chiama così nel 1921, sono autentiche imprese epiche, effettuate principalmente lungo i dimenticati tracciati della Via della Seta, aperta all’epoca degli Han (viaggio di Chang Ch’ien del 138 a.C.). 
   Certosinamente ricostruisce le culture fiorite lungo un percorso, che vedrà il passaggio di sete orientali e di vetrerie europee, ma anche di religioni, lingue, arti, imperi, perfino epidemie. Tutto ebbe origine, o si propagò, lungo di essa: le diverse civiltà, i sincretismi indo-persiani, la Cina, il mondo ellenistico, turco, tibetano, le conquiste e il tracollo dei popoli nomadi, le conversioni religiose, gli intrighi politici. 
   Gradualmente il commercio, che la originò, preferirà utilizzare le più sicure vie marittime. Così la strada decadrà lentamente, per poi morire. Scomparendo nel nulla e nell’oblio delle genti. Sorte condivisa da città importanti, per secoli rimaste silenti sotto la spessa coltre di sabbie infuocate. Dove si preserveranno incredibilmente immacolate per i posteri indagatori...

(...) Il fedelissimo servitore dell’Impero Britannico avrà però un cruccio che durerà decenni. Per ben quarant’anni, spostandosi da una parte all’altra del mondo, tenterà inutilmente di ottenere un permesso per esplorare Balkh, in Afghanistan, per scoprire i resti della civiltà greco-buddista della Bactria ellenistica: “la mia speranza di raggiungere Bactria mi fece seguire gli studi Orientali, mi portò in Inghilterra & India, dandomi i miei più cari amici & le opportunità di lavoro fruttifero e per tutto ciò sono profondamente grato al Destino”.
   Il fato gli giocherà in futuro un bruttissimo scherzo. Nel 1943, invitato per la prima volta dal governo a Kabul, si ammala di influenza, morendo una settimana dopo l’arrivo, ad un mese di distanza dall’ottantunesimo compleanno…"

15. L'avventura di un inglese in Tibet: Francis Younghusband, tra i primi occidentali a entrare nella mitica città di Lhasa

16. Uno svedese sul "Tetto del Mondo": Sven Hedin, uno dei maggiori esploratori di tutti i tempi

Festa popolare a Shigatse, Tibet (incisione dal libro di Sven Hedin: Transhimalaja. Entdeckungen und Abenteuer in Tibet, Lipsia, 3 voll., 1909-1912)

17. Nel complicato scacchiere dell'ex Impero Ottomano la "regina" era una temeraria archeologa inglese: l’esploratrice Gertrude Bell ebbe un ruolo di spicco nella storia mediorientale del primo Novecento

18. Alexandra David-Néel, esploratrice, spiritualista, buddista, anarchica, libera pensatrice e… “vagabonda nell’anima”

19. Dalle cime del Karakoram alle sponde del Lago Tana: la lunga serie delle esplorazioni del geografo, alpinista e scrittore Giotto Dainelli

Danze sacre nel monastero tibetano di Prang (Karakoram orientale, 1930). Foto Dainelli

20. L’archeologo inglese Leonard Woolley, tra le rovine di Ur dei Caldei, in Mesopotamia

21. L'ansia di viaggiare spinse la “nomade appassionata” Freya Stark, un blend tra Indiana Jones e Mata Hari, verso l'«ignoto» geografico e l'«altro» culturale

22. Ella Maillart, avventurosa e straordinaria esploratrice, fotografa e scrittrice di viaggi

Ella Maillart e Peter Fleming a Gilgit, in India (1935)

                               "Cina e la Via della Seta, 1934-1935

   Nel 1934-35 il Petit Parisien, specializzato in grandi reportages, la invia in Cina per un’inchiesta sulla Manciuria occupata dai giapponesi. A Pechino incontra Peter Fleming, un brillante giornalista del Times di Londra, fratello del più celebre Ian, il creatore di James Bond. Ella è però interessata al Turkestan cinese (od orientale). Regione completamente interdetta agli stranieri. Nessuno sa ciò che vi è successo da quattro anni. Decide di andarci e di guadagnare l’India attraverso Sinkiang (Xīnjiāng) e Karakoram. Tra l’altro ha l’insperata opportunità di ottenere consigli dal celebre Sven Hedin, anche lui nella capitale cinese. 

   Assieme a Fleming, la Maillart dovrà passare per il nord del Tibet e dello Tsaidam (Cháidámù Péndì), percorrendo un itinerario talmente infido, da non essere neppure proibito dal governo cinese. Provvisti di permesso per la regione del Koko Nor (Qinghai Hu), i due lasciano Pechino per la Cina interna nel gennaio del 1935. 

   Da lì, cercando di eludere i controlli militari e le autorità governative, si lanceranno verso “l'inconnu démesuré”. A piedi e a dorso di mulo attraversano gli altopiani dello Tsaidam, caratterizzati dall’estremo: povertà e clima. Giunti nel Sinkiang (Xinjiang), si portano attraverso la storica Via della Seta nel Pamir. Otto mesi dopo sono a Srinagar, nel Kashmir indiano: hanno brillantemente attraversato una delle regioni più segrete del mondo…"

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi. 

Vol. 1: EUROPA – ASIA

E-Book, versione cartacea in bianco e nero, 205 pp., 58 note, 143 immagini (6 sono dell'A.)



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SOMMARIO

INTRODUZIONE

EUROPA 

1. LUIGI PIGORINI, 1842-1925 

Fondatore della Società Italiana di Antropologia, 1870 

Fondatore del Museo Nazionale di Preistoria ed Etnografia, 1876 

2. ARTHUR EVANS, 1851-1941 

Prologo 

Atto Unico 

Evans, Grecia e i Micenei, 1883 

Schliemann a Creta, 1883 

Evans a Creta, 1894 

Ritorno a Creta, 1900 (Campagne di scavo 1900-1913; 1922-1930) 

3. VERE GORDON CHILDE, 1892-1957

Lo scavo archeologico di Skara Brae, isole Orcadi, Scozia, 1928-1930 

ASIA 

4. FRA GIOVANNI DA PIAN DEL CÀRPINE, ca. 1180-1252 

Ambasciatore del Papa tra i Tatari del Gran Khan, 1245-1247 

Mongolia, 1246

Il ritorno, 1246-1247 

5. ABU ABDULLAH MUHAMMAD IBN BATTUTA, 1304-1369 

Africa, Asia, Europa, 1325-1353 

India, Ceylon, Maldive 

“Ai confini del mondo” della Dar al-Islām: Cina 

Marocco, 1349 e Mali, 1352-1353 

6. LUDOVICO DE VARTHEMA, ca. 1470-1517

Pellegrinaggio alla Mecca, 1503

Il viaggio ai “confini del mondo”, 1502-1508 

Yemen, India, Persia 

Ceylon, Birmania, Indonesia 

Rientro in Europa 

7. SEMION IVANOVICH DEZHNEV, ca. 1605-1673 

Siberia, 1630-1643 

Le esplorazioni del Far East siberiano, 1647, 1648-1664 

8. IDA PFEIFFER, 1797-1858 

In Terrasanta (Costantinopoli ed Egitto), 1842 

In Islanda, 1845

Il primo viaggio intorno al mondo, 1846-1848

In Brasile, 1846 

Continua il viaggio in Sud America, 1847

Tahiti, 1847 

In Cina (e i pirati), 1847 

Singapore, Ceylon, India, 1847,1848

In navigazione verso il Medio Oriente, scoppia il vaiolo a bordo, 1848

Russia e Turchia. Ancora in navigazione, scoppia il colera, 1848

Il secondo giro del mondo 1851-1854: Africa, Indie Orientali olandesi, Australia, Stati Uniti, Sud America

L’ultimo viaggio: Mauritius e Madagascar, 1856-1858

9. SIR AUSTEN HENRY LAYARD, 1817-1894 

I viaggi nel Vicino Oriente, 1839-1841 

Costantinopoli, Iraq (Nimrud), 1842-1847 

Babilonia, Ninive, 1848-1851

10. ISABELLA LUCY BIRD, 1831-1904 

In Nord America, 1854,1857 

La tempesta nel Pacifico, 1873 

Giappone, 1878 

In navigazione verso la Cina (pronti a difendersi dai pirati cinesi) e la Malesia, 1878,1879 

India e Ladakh, 1889 

Cina e Corea, 1894 

11. FERDINAND VON RICHTHOFEN, 1833-1905 

La Via della Seta 

L’enigma geografico del lago Lop Nor, il “lago errante” di Sven Hedin, e la diatriba Richthofen-Przhevalskii 

Ferdinand von Richthofen 

California, 1862-1868 

Sette spedizioni in Cina, 1868-1872 

La spedizione del 1871 

La carriera universitaria, 1872-1905 

La sua Opera Magna: China, 1887-1885 

12. CHARLES MONTAGU DOUGHTY, 1843-1926 

Il pellegrinaggio alla Mecca, 1876 

Il racconto 

13. ANNIE TAYLOR, 1855-1922 

Cina, 1884-1886 

Australia, India e Sikkim, 1888-1891 

Verso il Tibet (e Lhasa), 1891, 1892, 1893 

Sikkim, 1894 

14. SIR AUREL STEIN, 1862-1943 

In Asia: Oriental College (1888-1899), Spedizioni in Cina (1900, 1906-08, 1913-1916), Indian Archaeological Survey (1910-1929) 

15. FRANCIS EDWARD YOUNGHUSBAND, 1863-1942 

Himalaya, Manciuria, Gobi, Takla Makan, Karakoram, 1884, 1886, 1889 

Il Great Game russo-britannico versus Tibet, 1898-1904 

In Tibet, 1903-1904 

16. SVEN ANDERS HEDIN,1865-1952 

Persia e Turkestan occidentale, 1890-1891 

Lungo la Via della Seta, via Lop Nor e Tibet, fino a Pechino, 1893-1897 

Nel deserto del Takla Makan, 1899-1902 

Persia, India e otto traversate della Transhimalaya 

Cina, Mongolia, Tibet, 1926-1931 

Nel Sinkiang, 1933-1935 

17. GERTRUDE BELL, 1868-1926 

Un primo viaggio intorno al mondo è seguito da tours in Grecia e Medio Oriente, scalate sulle Alpi, poi Algeri, Napoli, Malta, Palestina, 1897-1902 

Un secondo giro del mondo. Quindi ancora Medio Oriente e, poi, Turchia e Mesopotamia. L’incontro con Thomas Edward Lawrence, 1903-1911 

Attraversato il deserto dell’Arabia, al Cairo entra a far parte dell’Arab Bureau, assieme a Lawrence, 1914-1917 

La Conferenza della Pace di Parigi, 1919 

18. ALEXANDRA DAVID-NÉEL, 1868-1969 

Ceylon, India, Belgio, Francia, Tonchino, Atene, Tunisi, 1891-1911 

Ceylon, India (Sikkim e Himalaia), 1911-1916 

Nel Tibet, 1916 

In Giappone, Cina e nuovamente in Tibet, a Lhasa, 1916-1924 

Francia, Russia, Cina, India, 1924-1946 

19. GIOTTO DAINELLI, 1878-1968 

Eritrea centrale e Dancalia, 1905 

Himalaya, Karakoram, 1913-1914 

Karakoram orientale, 1930 

Missione di Studio al Lago Tana, Etiopia, 1936 

20. LEONARD WOOLLEY, 1880-1960 

Nubia sudanese, 1907, 1911 

Scavi a Carchemish, Siria, 1912-1919 (con interruzioni: survey Palestinese, ufficiale dell’Intelligence, prigioniero di guerra in Turchia) 

Scavi a Tell el-Amarna, Egitto, 1921-22 

Dodici campagne ad Ur e Ubaid, Iraq, 1922-1934 

Al-Mina, Tell Atchana, 1936, 1937-39, 1946-49 

21. FREYA STARK, 1893-1993 

Parigi, Asolo, Londra, Bologna, Carso, Alpi, Londra, 1893-1925 

Libano e Siria, 1927,1928 

Iraq e Persia, alla ricerca della “Valle degli Assassini”, 1929, 1930 

Ancora in Iraq e Persia, 1931-1933 

Nell’Arabia Felix, 1935 

Lo Yemen e la Via dell’Incenso, 1937 

Aden, Egitto, Iraq, India, 1939-1943 

Asolo, Antigua, Cirenaica, Turchia, Cipro, Europa, Yemen, Persia, Usa, Asia Centrale, India, Nord-Africa, dal 1945 

22. ELLA MAILLART, 1903-1997 

Navigando nel Mediterraneo e in Atlantico, 1922-1924 

In Russia, 1930, 1932 

Cina e la Via della Seta, 1934-1935 

Libano, Turchia, India, Iran, Afghanistan, 1936, 1937; 1939-1945 

Nel Vallese e poi in Nepal, 1946, 1951 

BIBLIOGRAFIA