Due file di prigionieri africani raffigurati nei monumenti di Abu Simbel (Rosellini, Monumenti dell’Egitto e della Nubia,1838 |
Cosa c'è nel libro:
INTRODUZIONE; 1. MA'AT-KA-RA HATSHEPSUT, 1501-1479 a. C. (Deir al-Bahri nei pressi di Luxor: una ricognizione delle pitture a rilievo che raccontano i viaggi degli antichi egizi ; Verso la Terra tropicale di Punt; Il “racconto” continua sulle mura di Deir al-Bahri); 2. LUCIO CORNELIO BALBO MINORE, ca. 55-ca. 13 a.C. (La spedizione punitiva contro i Garamanti nel Sahara); 3. LEO AFRICANUS (al-Hasan ben Muhammad el-Wazzân al-Fasi), 1494-1554 (Iniziano i viaggi; Catturato dai corsari cristiani; A Rodi e Roma; La Descrizione dell’Africa…); 4. RICHARD POCOCKE, 1704-1765 (Viaggio in Oriente, 1737-1742); 5. MUNGO PARK, 1771-1806 (Alla scoperta del fiume Niger, 1794-1797; La seconda spedizione sul fiume Niger, 1805-1806); 6. FRIEDRICH KONRAD HORNEMANN, 1772-1801 (Nel Sahara, 1798-1801); 7. RENÉ CAILLÉ, 1800-1838 (Verso Timbuctú, 1827-1828); 8. IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843 (In Egitto con Champollion, 1828-29; L’arrivo ad Abu Simbel, 1828); 9. HEINRICH BARTH, 1821-1865 (Spagna, Maghreb, Libia, Egitto, Palestina, Asia Minore, Grecia; Nel Sahara, 1850-55; La rivalutazione della storia e delle culture dell’Africa); 10. AUGUSTE MARIETTE, 1821-1881 (In Egitto tra gli antichi papiri egizi, 1850; La scoperta del Serapeum); 11. JOHN HANNING SPEKE, 1827-1864 (Con Burton alla scoperta delle sorgenti del Nilo: i laghi Tanganyika e Vittoria; Con Grant di nuovo al lago Vittoria, scopre infine la sorgente del Nilo); 12. CARLO PIAGGIA, 1827-1882 (Tunisia, Egitto e Sudan; In Sudan, tra i “famigerati” cannibali Niam Niam; Tra Eritrea, Etiopia e Sudan; Ancora in Sudan); 13. PAUL BELLONI DU CHAILLU, 1835? -1903 (Nell’Africa Equatoriale Francese alla ricerca dei gorilla, 1855-59; Di nuovo in Africa, 1863-65; Scandinavia, Danimarca, Finlandia, Russia); 14. HENRY MORTON STANLEY, 1841-1904 (Combattente nella Guerra civile americana; giornalista nel West; corrispondente di guerra in Abissinia; Il “binomio” Livingstone-Stanley; “Ma trovate Livingstone”! Una traversata est-ovest del Continente Nero lunga 8.000 km; Si parte da Zanzibar; In Congo al servizio del re del Belgio, 1879-188; 2.400 chilometri per soccorrere Emin Pasha: Zanzibar, Congo, Ruwenzori, lago Alberto, 1887-1889); 15. PIETRO SAVORGNAN DI BRAZZA', 1852-1905 (In Gabon e, poi, la risalita del fiume Ogooué; Ancora sull’Ogooué; L’incontro con Stanley; La Missione nell'Occidente Africano; Commissario Generale di Gabon e Congo); 16. SIR WILLIAM MATTHEW FLINDERS PETRIE, 1853-1942 (Prima Stonehenge, poi Giza, in Egitto; Egitto, Grecia e Palestina); 17. SIR E. A. WALLIS BUDGE, 1857-1934 (Egitto, Sudan e Iraq); 18. HARRY HAMILTON JOHNSTON, 1858-1927 (Nord Africa, Africa occidentale portoghese, Congo, Tanzania, 1879-1884; Camerun, Protettorato della Costa del Niger, Mozambico, spedizione ai laghi Nyasa e Tanganyika (e Protettorato dell'Africa Centrale Britannica), Reggenza di Tunisi, Special Commissioner del Protettorato dell'Uganda, 1885-1901; Nelle giungle del Congo scopre l'Okapi Johnstoni, metà giraffa, metà zebra; L’Okapi ); 19. JEAN-BAPTISTE MARCHAND, 1863-1934 (La Mission Congo-Nil giunge a Fashoda, sul Nilo Bianco (Sudan); La visita di Fashoda nel corso della mia seconda sessione di ricerca antropologica sul campo a Malakal); 20. JAMES BREASTED, 1865-1935 (La spedizione epigrafica in Egitto e Sudan del 1905-07; Primo survey archeologico di Egitto e Asia occidentale, 1919-20; Spedizioni in Palestina e Turchia, 1925); 21. ISABELLE EBERHARDT, 1877-1904. Tra Maghreb, Svizzera, Francia e Italia, 1897-1899; In Algeria, 1900-1904; 22. LÁSZLÓ ALMÁSY, 1895-1951 (Tra Egitto e Sudan,1926-1927; la traversata Kenya-Sudan, 1929; Nell’Egitto sudoccidentale alla ricerca di Zerzura, la favolosa “oasi delle tre valli”, 1930…; Le spedizioni continuano, 1932-33, 1934-35; Attraverso il Grande Mare di Sabbia, 1935; L’incredibile operazione Salaam per conto dell’Afrika Korps di Rommel ). 22.1. LA SCOMPARSA DELL’ARMATA DI CAMBISE NEL DESERTO LIBICO: LEGGENDA O REALTA’?; 23. THÉODORE MONOD, 1902-2000 (Mauritania e Sahara occidentale, 1922, 1927-28; Sahara, 1929-1964); 24. LOUIS LEAKEY, 1903-1972 (Le spedizioni paleontologiche in Africa, 1923, 1926-35; La scoperta dello Zinjanthropus boisei, Tanzania, 1959 ); 25. ROGER FRISON-ROCHE, 1906-1999 (Alpi Savoiarde; Sahara; Ancora nel Sahara, 1948 e 1950; in Lapponia, 1956; Spedizione Berliet Ténéré-Ciad, 1959-1960; Artico canadese, 1966, 1969; Sahara, 1975) BIBLIOGRAFIA
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IPPOLITO ROSELLINI, 1800-1843
Un'ipotetica ricostruzione di come nel 1828, grazie all'antenato di Google Traduttore: la stele di Rosetta, è iniziata la "lettura" dei geroglifici egizi
Pensate un attimo al fatto di essere circondati da immense rovine archeologiche.
Vecchie non si sa di quanti millenni.
Di cui non sappiate, naturalmente, origine, scopo, autore.
Per cui, per secoli, si è detto, affermato e scritto, da parte di chi in quelle regioni viveva, o di chi vi arrivava, anche da lontano, tutto e il contrario di tutto.
Eppure sarebbe bastato "leggerle".
Sì leggerle…
Poiché ogni monumento, stele o parete, dei grandiosi e numerosi ruderi, è stracolmo di segni, anche strani se vogliamo, che nessuno è però ancora capace di comprendere, decifrandoli.
Mettiamo, anche, di avere di fronte a noi un bel libro, un grande Libro della Storia.
Pieno di belle icone, ognuna con la sua brava didascalia e un testo, zeppo, zeppo di frasi e parole.
Ma ne riusciamo a vedere solo foto e disegni.
Poiché, anche sforzandoci di leggere e di interpretare didascalie e testo, non siamo proprio in grado di farlo.
Le lettere, tutte quelle lettere, ci sembrano sfocate.
Malgrado tutta la nostra buona volontà, non riusciamo nell'impresa.
Poi, ecco giungere il miracolo…
Gradatamente le parole delle didascalie e del testo distorcendosi, allungandosi e restringendosi, ritornano alla loro giusta dimensione.
Perdono i loro contorni sfumati, diventano intelligibili.
È vero!
È straordinariamente eccitante!
Riusciamo finalmente a leggere ciò che è scritto.
Sfogliamo, affannati, le pagine del libro.
Ne assorbiamo il suo contenuto, con vorace curiosità e impazienza.
Ecco, cosa era quella foto, ecco cosa c'è scritto, cosa significa questo, quello e quell'altro ancora…
La stele di Rosetta è compiutamente decifrata nel 1822. Rosellini in Egitto con Champollion, 1828-29
Non so se una ricostruzione del genere possa essere abbastanza veritiera, tanto da corrispondere a quanto realmente accaduto a Champollion, una volta arrivato in Egitto con la sua spedizione del 1828-29.
Nel 1822, dopo venti anni di duro lavoro, era infatti riuscito a decifrare i geroglifici egizi, grazie ad una copia della stele di Rosetta.
Il Decifratore (...) [Champollion] è stato il primo tra gli studiosi a intuire (...) come la scrittura egizia fosse ideografica e fonetica.
(..) Con meraviglia ci si guarda intorno stupefatti e felici.
Si comincia a leggere tutto ciò che era stato negato all'uomo per tanto, troppo tempo.
(...) Champollion ha nelle sue mani la chiave della lettura.
Basta solo sfogliare il libro…
Mano a mano che si esplora o che si ritorna sul deja vu archeologico: da Alessandria a Giza, come a Saqqara, a Karnak, ad Abu Simbel, fino a giungere ai confini con il Sudan.
Basta solo guardarsi intorno, leggere e leggere.
(...) Forse per l'ennesima, ma finalmente buona, volta: "in breve tempo aveva esteso le frontiere della documentazione storica di migliaia di anni fino alle origini della civiltà egiziana"..
Champollion non è solo lungo il Nilo.
La spedizione francese è affiancata dalla Spedizione letteraria toscana, il cui leader è l'archeologo ed egittologo Ippolito Rosellini
Poiché la spedizione francese è egregiamente affiancata dalla Spedizione letteraria toscana, il cui leader è l'allievo e amico di Champollion, l'archeologo ed egittologo Ippolito Rosellini, che insegna ebraico e arabo nell'Università di Pisa.
Una spedizione internazionale, composta da italiani e francesi, che raccoglie, in circa due anni, un'immensa mole di materiale (...)
Forse non ci sarebbe stata una missione Champollion (...) senza la spinta propulsiva, che l'illuminato e ambizioso Granduca Leopoldo II di Toscana diede fin da subito, appoggiando il progetto di una missione franco-toscana (...)
Affrettando in tal modo anche la decisione da parte del governo francese.
E Rosellini fu determinante per la buona riuscita dell'impresa, sia sul campo che (...) "a tavolino".
Poiché Champollion morì (1832) prima di dare alla stampa i nove volumi dell'edizione franco-italiana dei Monumenti dell'Egitto e della Nubia.
Alla cui stesura, quindi, si dovette dedicare il Rosellini (...) per oltre un decennio.
Fino alla sua stessa morte (1843).
Inoltre il carattere tranquillo e schivo di Rosellini (...) fece sì che egli, dedicandosi alla lunga preparazione del materiale dello Champollion, trascurò quasi completamente i suoi appunti e il suo diario.
Che solo nel 1925 verrà pubblicato a cura della Società Geografica Italiana (...)
Dal Giornale della Spedizione letteraria toscana in Egitto negli anni 1828-1829: l’arrivo ad Abu Simbel, 1828
Venerdì 26 dicembre 1828, Abu-Sembel:
"sul far del giorno partimmo senza vento, tirati all’alzaia. dopo circa tre ore di lento cammino, arrivammo ad Ibsambul, che gli arabi chiamano Abu Sembel (che significa il Padre del giglio delle valli, ma questa denominazione è corrotta).
I templi sono due sulla costa occidentale, la quale è orrida di scaglioni e di gialle arene del deserto, che sulla rupe scoscesa cadono talora come cascate di acqua.
E cosa stranissima a vedersi.
Si giunge dapprima al tempio d'Athyr [Hathor] tutto scavato nel masso d'arenaria e facendo facciata con sei grandi colossi rappresentanti Sesostri [Ramses II] e sua moglie.
L'interno è ben conservato, sostenuto da pilastri ecc.
Mancando il vento, cominciammo subito a far disegnare qui le cose più importanti, mandammo a cercare dalla riva opposta uomini per fare scavare dalle sabbie l’apertura del gran Tempio, che è a pochi passi più sopra.
Quest’edificio scavato ugualmente nella roccia è la cosa più sorprendente di tutta la Nubia.
La facciata è decorata da quattro smisurati colossi seduti, ed alti circa 60 braccia, rappresentanti Sesostri.
Sulla porta del tempio sta incassata una gran figura di Phré, dio principale del tempio…”
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