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lunedì 1 luglio 2024

162. UNA DOVEROSA PREMESSA; LA CIVILTA' EGIZIA; DAVANTI ALLE GRANDI PIRAMIDI DI GIZA; DAL DIARIO DI VIAGGIO: CAIRO. DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

 

 Piramide di Cheope (alta 137 m), Giza: IV Dinastia,
 Antico Regno, ca. 2620 a.C. - ca. 2500 a.C., 1980 
(© Franco Pelliccioni

UNA DOVEROSA PREMESSA

  Nel corso dei miei vagabondaggi scientifici che, in quasi mezzo secolo, mi hanno avvicinato a numerose realtà culturali "altre", tra Europa, Africa e America, più volte ho avuto modo di utilizzare il percorso per effettuare, en route, soste intermedie più o meno veloci. Che, così, mi hanno consentito di ampliare la conoscenza di aree finitime a quelle dove ero diretto. 

Approfondendo ulteriormente caratteristiche geo-storiche ed etno-antropologiche.

 Raccogliendo prezioso materiale aggiuntivo, non solo fotografico o sonoro, "a latere" e "di sfondo", che, in un secondo tempo, si sarebbe dimostrato interessante per la mia attività. Una buona "abitudine", questa, condivisa del resto anche da alcuni Maestri della mia disciplina. 

In previsione di una seconda sessione di indagine nel profondo sud del Sudan, da realizzare nel 1980-81, quale occasione migliore per progettare una sosta in Egitto? 

Visitando così, quasi a campione: luoghi, zone archeologiche, monumenti et alia, da un capo all'altro del paese. 

Dall'imboccatura del delta (il Cairo) ai lontani confini meridionali con il Sudan (templi di Abu Simbel). 

Un viaggio nel viaggio capace di offrire una visione d'insieme, a "volo d'aquila", di quel paese e di quelle popolazioni. 

Regione che un tempo era stata definita: "vaga e misteriosa, popolata da selvaggi, demoni, serpenti magici, pigmei e bestie mostruose"

LA CIVILTÀ EGIZIA

 La mia prima "visita" in Egitto [1980], che ha quindi seguito più direzioni, non è stata del tutto peregrina. Consentendomi un approccio meno teorico a quel paese, fin dall'antichità.

 È mia intenzione cercare di descrivere quelle che, allora, furono le mie sensazioni davanti a questa straordinaria culla della civiltà umana. Non confrontabile con altre situazioni presenti nel mondo intero, secondo me.

Che sono nato e cresciuto a Roma. Ho ammirato la Grecia e le testimonianze archeologiche della civiltà Azteca, Maya, Minoica.

 Quando posi i piedi per la prima volta su questa parte del "crescente fertile", mi portavo inevitabilmente appresso un bagaglio culturale, fatto di nozioni, idee, storie, cognizioni, clichés e… pregiudizi? 

Il tutto ampiamente sedimentato e stratificato, fin dall'epoca dei miei primissimi passi sulla via del sapere, nella mia mente e nel cuore.

Ecco perciò le Piramidi, la Sfinge e la Valle dei Re, 

Tombe e Templi faraonici sparsi a profusione lungo il Nilo, Ramses II il Grande e la scoperta della tomba di Tutankhamon, il grandioso progetto internazionale per salvare Abu Simbel, la sala delle gigantesche colonne di Karnak: questi sono solo alcuni dei "punti di forza" mentali sui quali ho cercato di incardinare il mio viaggio tra Basso, Alto e Medio Egitto.

Ce ne sarebbero stati ancora diversi, appartenenti sia all'era faraonica, che a periodi successivi.

Con il pensiero si poteva andare alle storie di Erodoto (450 a.C.), ad esempio, o alle descrizioni di Strabone (30 a.C.). All'età delle esplorazioni, non solo geografiche. A quella degli scavatori di tesori, compreso il padovano Belzoni.

Ma ancora: all'inusitata impresa napoleonica in terra d'Africa, che comportò una massiccia partecipazione dei savants dell'epoca; alla scoperta della "traslitteratrice" stele di Rosetta, vera chiave di lettura con la quale lo Champollion riuscì, infine, a scardinare segreti e misteri della scrittura geroglifica (ideografica e fonetica) egizia; alla fondazione di una nuova scienza con le carte in regola, l'egittologia; all'incredibile, e altrettanto miserabile, epopea dei ladri di tombe che, a partire dall'epoca faraonica, arriverà fin quasi ai giorni nostri. 

E, infine, ai misteri.

Come quello relativo alla scomparsa nel nulla dei 50.000 soldati della grande spedizione del re Persiano Cambise verso l'oasi di Siwa.

 Sarei tentato di allungare a dismisura questa lista, ma è mia intenzione quella di approfondire, in seguito, alcuni tra i temi appena accennati. 

Qui voglio solo cercare di interpretare, per il lettore, lo stato d'animo di chi per la prima volta si è trovato di fronte alla Grandiosità per antonomasia!

DAVANTI ALLE GRANDI PIRAMIDI DI GIZA

. Fotografati a Giza, 1980 (© Franco Pelliccioni) 

 La prima impressione che si prova, giunti al cospetto delle grandi Piramidi di Giza, è la sua totale assenza! 

Ciò che capita al neofita è un impeto, una cascata di confusione mentale, di annichilimento vero e proprio dell'intelletto. 

Ci si sente naturalmente frastornati, interdetti, muti.

 Senz'altro una sindrome di Stendhal all'ennesima potenza!

 È la sensazione palpabile, concreta, di non riuscire a "realizzare" appieno tutto quanto ci troviamo improvvisamente davanti allo sguardo, così stracolmo di grandiosità: le tre piramidi, la sfinge, gli innumerevoli resti archeologici minori. Tutto contemporaneamente sotto il nostro campo visivo.

E, per un certo periodo di tempo, è difficile uscirne fuori.

Ogni particolare contribuisce a magnificare quanto si vede. 

Compresa la stessa posizione rialzata di quelle che, un tempo, rappresentavano una delle sette meraviglie del mondo.

Poiché, non bastando la loro concentrata, naturale maestosità, trovandosi su un pianoro naturale, esse ci sovrastano addirittura dall'alto, facendoci ancora più piccoli.

L'unica cosa che si riesce ad avvertire, cercando di dare "senso" e "direzione" ad un'inusuale situazione, a ciò che in quei lunghissimi momenti ho provato, io che ancora continuo a meravigliarmi e a stupirmi, in maniera persino fanciullesca, di fronte al "nuovo" e al "diverso" proveniente da ogni località, che ho avvicinato nel corso dei lunghi viaggi di ricerca nel mondo, è che di fronte alle Piramidi non c'è proprio nulla che si possa dire o aggiungere di intelligente.

Quindi, o una silenziosa, rispettosissima ammirazione, o il ricorso, ad ogni piè sospinto, a iperboliche aggettivazioni degne di un Marco Polo.

Ecco che anche il viaggiatore di professione resta totalmente disarmato di fronte a siffatti affascinanti spettacoli. Che sottendono, tra l'altro, tutta una complessa storia durata millenni (3.000 - 332 a.C.).

Lo choc culturale, che le Piramidi hanno suscitato, tenderà a replicarsi ancora, più volte.

 Aggiungendo, di volta in volta, ulteriori sensazioni, totalizzanti emozioni, innumerevoli suggestioni: davanti al grande Tempio di Karnak, alle tombe della Valle dei Re, ad Abu Simbel...

DAL DIARIO DI VIAGGIO: CAIRO (I parte)

Al Cairo andiamo ad alloggiare nel grattacielo del Meridien, in Corniche el-Nil [mi accompagnava la compianta amica e collega Cecilia Gatto Trocchi, alla quale ho dedicato il libro]. Garden City. In realtà è sito sulla punta settentrionale dell’isola di Rôdah, una delle due più grandi presenti all’altezza della città.

Il panorama che godiamo dall’alto, specialmente di sera, con la città illuminata, è indubbiamente fantastico.

Tra l’altro ha una posizione strategica, molto comoda per gli spostamenti. 

Per cui è possibile raggiungere Piazza Tahrir e il Museo Egizio, il grande suq di Khan el- Khalîli e la moschea al-Hazar (a nord e nord est), la moschea di Ibn Tulun, le due moschee del Sultano Hassan e ar-Rifai, oltre alla Cittadella con la moschea di Mohammed Alì, ad est.

Ben presto ci rendiamo conto che per i nostri spostamenti sarà assai prezioso uno dei soliti tassisti, che costantemente stazionano sotto l’albergo. 

Grazie a lui avremo modo di visitare in maniera approfondita alcune aree del Cairo.

Anche se, specialmente nelle zone centrali, a volte ci sposteremo a piedi. 

Spesso senza troppe mete prefissate, tra un assaggio di datteri freschi (Cecilia); una fumata, seduto al tavolo di uno dei numerosi maqha (caffè) di shisha, cioè il narghilè (io); o una foto a Cecilia seduta accanto alle bambine e alle donne egiziane.

Nel cortile della moschea di Ahmad ibn Tulun, allora in corso di restauro, dominata dal caratteristico minareto caratterizzato da una scala esterna, si ripete l’usuale e divertente richiesta, da parte della guida locale, di richiedere in sposa Cecilia, che preventivamente mi ha espressamente “consigliato” di figurare come mia moglie.

Dopo aver visitato le moschee “gemelle”, trovandosi ad ambo i lati della strada el-Kalaa, lentamente saliamo sulla Cittadella del Saladino, alle pendici del Moqattam, dove visitiamo la moschea di Muhammad Ali e da una delle terrazze abbiamo dall’alto un’ampia panoramica, sia pure “velata” per l’inquinamento, del centro del Cairo, punteggiato da innumerevoli moschee e minareti.

Qui siamo anche gli involontari spettatori di un piccolo evento, che riuscirà a toccarci nell’anima. Quando due gruppi di turisti, uno israeliano, l’altro arabo, da lassù cominceranno a gridare all’unisono salam e shalom: “pace, pace”.

Ecco poi un’incredibile e stupefacente sorpresa, certamente del tutto inaspettata.

Allorché scopriamo un’oasi di pace e tranquillità urbana all’interno della super fragorosa e caotica Cairo.

Si trova nella Vecchia Cairo, dove visitiamo il quartiere copto, con le sue belle chiese e il Museo, all’interno del Kasr ech-Chamah. 

Senza lasciarci sfuggire la moschea di Amr, del 642 d.C., la più antica dell’Egitto e uno dei più antichi edifici religiosi dell’Islam.

Dovunque andiamo, siamo assillati da quelli che, decenni dopo, saranno gli italici “vu cumprà”. 

Ma anche da un nugolo di guide improvvisate, ognuna delle quali, come nell’area delle Piramidi di Giza, ci fa vedere un rudere particolare, un piccolo tempio, un “importante” piccolo monumento, una minuscola piramide, una delle centinaia di mastabe appartenenti a nobili e dignitari.

E che dire dei numerosi cammellieri, sempre a Giza, che girovagano da una parte all’altra, e vogliono essere fotografati per un bakshish? 

Tanto che Cecilia e io alla fine siamo un po’ stufi di questo noioso andazzo, contro il quale non c’è alcuna difesa.

Quindi un egiziano chiede insistentemente di essere fotografato accanto al suo dromedario, non per soldi, dice, ma perché ama l’Italia. Poi naturalmente esige la mancia: “non per lui, ma per il dromedario”.

Mentre a Saqqara il cammelliere, che per la prima volta ci fa montare su un cammello, al termine ci consegna con sussiego un bigliettino da visita, dove leggo Eid Mohamad Sawaby, Camelman.

La sera prima della nostra partenza per l’Alto Egitto e Abu Simbel, siamo invitati a cena a casa del nostro tassista-anfitrione. 

Una splendida ospitalità tutta araba, nel corso della quale assaggeremo i manicaretti della loro cucina e conserveremo indelebile il ricordo del loro salotto imperiale rosso cardinale, in puro stile Napoleonico.

CONTINUA

DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.):





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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.

...

IL LIBRO E’ DEDICATO ALLA COMPIANTA AMICA E COLLEGA CECILIA GATTO TROCCHI (ROMA, 19 GIUGNO 1939- ROMA,  11 LUGLIO 2005)

Saqqara, dicembre 1980


venerdì 17 giugno 2022

33. VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO, AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA "CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI", NEL SINAI

 


La Sfinge (lunga 57 m e alta 20, rappresenta il faraone Chefren, che, come un felino, veglia sulla propria tomba) e la Piramide di Cheope (alta 137). Giza: IV Dinastia, Antico Regno, ca. 2620 a.C. - ca. 2500 a.C. 

 Franco Pelliccioni


Il viaggio più “antico” in Egitto risale al XX secolo, al dicembre del 1980. Era propedeutico ad una complessa ricerca antropologica sul campo, da effettuare nell’allora Sudan meridionale.

   In quella lontana occasione ero accompagnato dalla (non ancora) celebre e compianta antropologa Cecilia Gatto Trocchiscomparsa tragicamente nel 2005.

   Grazie al preziosissimo supporto di un’agenzia di viaggio egiziana, avevo organizzato una “crociera aerea”, che ci avrebbe permesso, dopo la visita dell’area del Cairo (Giza e Menfi), di recarci prima ad Abu Simbel, nell’Alto Egitto, ai confini con il Sudan. In seguito, risalendo il nord geografico, in pratica “tornando indietro”, avremmo visto Assuan, poi Luxor e Karnak. Rientrando, infine, al Cairo. Dove, in attesa di imbarcarci su un aereo diretto a Khartoum, avremmo avuto altro tempo per approfondire la conoscenza della megalopoli nordafricana.

   Dopo questo primo viaggio, alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, ben 27 anni, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo.

   Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook. Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo Max Mallowan. Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo.

   Ciò mi ha dato lo spunto per inserire nella III parte del mio libro: “Intermezzo, una Crociera sul Nilo “Virtuale” fin de siècleDove, basandomi su documenti d'epoca (guide, testimonianze storiche e  archeologiche), in un racconto in prima persona ho ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899…:

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Eccomi finalmente nel porto di Alessandria. Prima di sbarcare ho controllato di nuovo il mio bagaglio, comprensivo di chinino, coltello, binocolo, la Cook's Tourists' Handbook For Egypt, The Nile, and The Desert, del 1897 e, per le spese, gli straordinari Travelling Coupons della Cook e quelli di serie C, cioè 10 scellini al giorno per la pensione (letto, luci, servizio, colazione, déjeuner à la forchette, cena). Serviranno per l’albergo del Cairo, il prestigioso Shepheard's Hotel, stranamente definito da Mark Twain: “il peggiore sulla terra tranne uno in cui scesi una volta in una cittadina degli Stati Uniti” [The Innocents Abroad, or The New Pilgrims' Progress, Hartford, 1869] e di Assuan. Che intendo raggiungere risalendo per dodici giorni il Nilo sul Rameses, uno dei sei battelli di prima classe della Cook varati in Scozia. Periodo sufficiente a farmi dimenticare la noiosissima routine della City. L’ho preferito alla più indipendente e avventurosa, ma certamente più costosa e lenta, dahabiyya a vela. Sarebbe stata fornita anch’essa dalla Cook, con equipaggio, domestici, cibo e dragomanno come guida…

La Rameses (la mia “nave virtuale”) ancorata davanti al Tempio di Luxor, ca. 1884

Dragomanno, indispensabile guida dei viaggiatori nelle dahabiyyefotografato ca. 1870

  Ad Assuan intendo aspettare il nuovo Millennio nel Cataract Hotel, il lussuoso albergo dallo stile moresco, appena costruito sul granito sopra la Cateratta. davanti al Nilometro egizio dell’isola Elefantina. In stagione (novembre-febbraio) c’è sempre un medico, un cappellano e una governante inglese. Poi, con la ferrovia, giunta fin là l’anno scorso, rientrerò al Cairo. Anche se, per lo scartamento diverso, dovrò cambiare a Luxor, dopo 6 ore e 130 miglia, con l’unico espresso esistente. Un balzo di altre 420 miglia mi farà poi arrivare in 14 ore nella capitale (…).

.................................................................................................... 

  Tornando ora a parlare della mia seconda crociera sul Nilonel 2007 mi sarei servito di un viaggio organizzato di gruppo, fortunatamente assai ristretto, a causa del periodo scelto. Oltre tutto la nostra guida aveva studiato con il celebre archeologo Hawass, allora Ministro di Stato per le Antichitàperciò conosceva in maniera approfondita ogni singolo sito archeologico visitato.

   A seguito del mio ritorno in Egitto, ho avuto modo di osservare i notevoli cambiamenti (nel bene e nel male…) da allora intercorsi nel paese. 

   Sia nell’ambiente (città, zone archeologiche, ecc.) [caratterizzati, ad esempio, da numerose scoperte archeologiche; dal restauro di statue, monumenti, templi, moschee; dalla costruzione del ponte di Luxor; dall’ottimizzazione delle esposizioni e dal perfezionamento degli allestimenti museografici; dal potenziamento e miglioramento della qualità dell’illuminazione, come nel tempio di Luxor o nelle tombe della Valle dei Re; ampliando, con File (1985) ed Abu Simbel (2000), l’offerta dei sempre suggestivi spettacoli “Suoni e Luci”, nel 1980 limitata alle Piramidi ed a Karnak, ecc.],

 Come tra la gente (integralismo diffuso nei costumi delle donne, ad esempio).

   Rivedendo ciò che conoscevo, ma anche avvicinando località e monumenti, che nel 1980 mi erano sfuggiti. Oppure non erano ancora disponibili alla curiosità e all’ammirazione del visitatore. Come la nave funeraria di Giza, collocata a lato della piramide di Cheope, nel suo apposito museo: un mix di futuristico e di “funebre” dall’esterno, ma perfettamente adeguato dall’interno.

   Poi, grazie alla navigazione fluviale, ho potuto visitare altri straordinari siti archeologici. Situati tra Assuan e Luxor e ovviamente preclusi alla crociera aerea, così da integrare efficacemente tra loro le due crociere. Oltre tutto la priorità, anche dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti, in ognuno di quei giorni del 1980, non poteva che essere rivolto verso l’imminente, non certo facile, e anche un po’ rischiosa, ricerca da effettuare in Sudan, ad 850 km a sud di Khartoum.

   Comunque, nonostante da quasi due secoli l’Egitto facesse parte integrante, come dire, del Grand Tour “esteso”, il nostro micro-gruppo, cioè Cecilia e io, avrebbe conosciuto da nord a sud luoghi e siti archeologici non ancora invasi da masse turistiche, spesso desiderose solo di “fare” il paese

   Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute “in loco” nel 2007, avrei anche avuto modo di “scoprire” quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare già nel giugno successivo.

   Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell’antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan.

   Berenice venne fondata nel 275 a. C. da Tolomeo II Filadelfo, che le diede il nome della madre, inizialmente per far arrivare elefanti su speciali navi (elephantagoi) da Sudan orientale, Eritrea ed Etiopia, per l’impossibilità di ottenerli dall’India, per via della guerra contro i Seleucidi. 

Plinio riferisce come Berenice Trogloditica fosse posta al termine della difficile carovaniera da lui chiamata degli “undici giorni".

   Considerata da Cailliaud la “Pompei del Mar Rosso”, perché fu improvvisamente abbandonata, venne individuata da Belzoni nel 1818 sulla costa meridionale egiziana del Mar Rosso, di fronte all’isola degli smeraldi di Zabargad.

   Un sito archeologico che, purtroppo, non riuscirò ad avvicinare, per la sua prossimità ad una base militare egiziana.

Gli Ababda [Beja] nel Deserto Orientale, in un’incisione del XIX secolo

   Nonostante ciò, quel secondo viaggio del 2007 si dimostrerà un successo! Perché, oltre ad avvicinare i nomadi etiopici Bèja (Ababda e Bisharin) e i beduini arabi Rashàida, non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un’escursione verso l’interno, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell’importantissima “via degli undici giorni”, che nell’antichità portava dal Mar Rosso fino al Nilo, attraversando diagonalmente il Deserto Orientale. Strada percorsa dalle carovane con le preziose mercanzie provenienti dall’Oriente, che superavano antiche miniere di smeraldo, fortini romani, torri di guardia, costruzioni, pozzi, et alia.

Il tempio principale di Sekket, scoperto nel 1816 da Cailliaud, per conto di Mohammed Ali 
Sikait fu costruita con pietre locali su terrazzamenti artificiali posti sui fianchi dello uadi (...), collegati da scale in pietra. Centinaia sono le strutture e in ottimo stato si trovano numerosi edifici. Come un grande tempio pre-romano intagliato nella roccia. L’area mineraria comprende Gebel Zabara e le uidian: Abu Rusheid, Umm Kabu, Umm Debaa e Gemal, con almeno 9 insediamenti, che costituiscono il leggendario Smaragdus Mons, la “Montagna di Smeraldo” dei romani. Tutto intorno ai fianchi collinari dello uadi si trovano gli ingressi alle antiche miniere

   Due anni dopo, nel maggio del 2009, nonostante potessi dirmi abbastanza appagato, per aver avuto la possibilità di apprezzare il Mar Rosso dalla località che, all’epoca, costituiva il meglio della regione, anche perché ancora poco conosciuta e altrettanto scarsamente frequentata, mi tolsi la curiosità di andare a vedere Sharm, nel Sinai. Da decenni località “quasi di casa” per tanti italiani. Meta diventata ben presto popolare, realizzata in un’area pressoché desertica, soprattutto grazie ad un’invenzione “italiana”, oltre tutto a “due passi” dal nostro paese e provvista di tutti i comfortssuqs compresi. Tanto cari ai turisti, alla perenne ricerca di souvenirs più o meno kitsch.

   E Sharm si affaccia sulle altrettanto stupende acque tropicali del Golfo di Aqaba, caratterizzate dai suoi pesci multicolori, dai coralli, oltre che dagli… squali! Anche se, rispetto a Berenice, ma non poteva essere altrimenti, l’avrei trovata “affollata”, “quasi” come la costiera romagnola in agosto.

Da: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. 

Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai 

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.) 





C'è anche la versione cartacea non illustrata https://www.amazon.it/dp/B08BW8LYDY

oltre all'E-Book:


SOMMARIO

 PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

Cap. 1. INTRODUZIONE ALL'EGITTO

Dal diario di viaggio: la partenza da Roma

Un “viaggio nel viaggio”

Il Nilo

Il Cairo

La civiltà egizia

Davanti alle grandi Piramidi di Giza

Dal diario di viaggio: Cairo

“Avventura” nel Bazar

Assistendo ai festeggiamenti serali di due matrimoni, di strada (egiziano) e in un teatro (sudanese)

L’ultima mattinata cairota: visita ad Helwan

Cap. 2. CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE

Il Museo Egizio del Cairo

Cap. 3. VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE

Dal diario di viaggio: Abu Simbel, 1980

Abu Simbel e il lago Nasser

Dal diario di viaggio: Assuan, 1980

Assuan, la "porta" dell'Africa Nera e l’isola Kitchener

I Nubiani dell’isola Elefantina e l’antico Nilometro egizio

La necropoli dei principi di Elefantina e l’isola di File

Cap. 4. MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI

Dal diario di viaggio: Luxor, 1980

Luxor

Scavatori e recuperanti archeologici: Drovetti, Salt, Belzoni

I templi di Luxor e Karnak, l’antica Tebe

Nella Valle dei Re

Carter e la scoperta della tomba di Tutankhamon

Il ritrovamento (fine XIX secolo) delle mummie dei faraoni nascoste nella grotta

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

CAP. 5. UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE

Nascita e sviluppo delle città africane

La tradizionale città africana a sud del Sahara

I centri urbani innovativi

La città nel Nord Africa

CAP. 6. PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE

Dal diario di viaggio: in Egitto, dopo un quarto di secolo, gennaio 2007

L’evoluzione urbana del Cairo

L’aspetto demografico: Cairo e la “Grande Cairo”

Prodromi urbani: Babilonia-in-Egittoal-Fustāt e la “Vecchia Cairo” (el-Qahira)

El-Qahira

Le città parallele di Masr El-Qahira Masr el-Atiqah e la Cittadella del Saladino

La “Parigi del Nilo

CAP. 7. IL CAIRO: IERI E DOMANI…

Atmosfere e contraddizioni del Cairo

Il Cairo ieri (1980) e oggi (2007)

Gli abitanti della “Città dei Morti” e della “Città dell’Immondizia”

Comunicazione intraurbana e traffico

Inquinamento

La sicurezza al tempo di Al Qaeda (e dei Fratelli Musulmani) e prima dell’ISIS (Daesh)

Nonostante tutto, l’irresistibile fascino di una città contradditoria, ma favolosa

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Cairo e Giza

Si salpa dal Cairo, visita di Menfi

Dendera, Luxor, Bibân-el-Mulûk, Deir el-Bahari, Karnak

Esna, Edfu, Kom Ombo

Assuan, isole di Elefantina e File, la cateratta

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

Cap. 8. DA ASSUAN A KOM OMBO

Premessa

Dal diario di viaggio del 2007: Abu Simbel, Assuan, File e i graffiti del Corpo di Spedizione Napoleonico in Egitto, 1799

La prima cateratta, le due dighe e il “villaggio nubiano” di Gharb Soheil (“ad ovest di Soheil”)

La Crociera sul Nilo: il racconto

Le navi da crociera

Nave, passeggeri, equipaggio

Si salpa da Assuan

Inizia la navigazione

Si giunge a Kom Ombo

Cap. 9. KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR

Visita di Kom Ombo

Edfu

La chiusa di Esna

L’intervista al rais (il comandante) della Nile Delta

Di nuovo in navigazione, si supera la chiusa

Dal diario di viaggio: Luxor, 2007

L’antica Tebe orientale, sulla sponda destra del Nilo: Luxor e Karnak

L’antica Tebe occidentale: le ḥwt nt ḥḥw m rnpwt, “Case di Milioni di Anni” (Colossi di Memnone, Deir el-Bahari, Medinet Habu), Valle delle Regine e Valle dei Re, Gournah, Deir el-Medina

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

Cap. 11. NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE

Il “richiamo” della mitica città di Berenice

Il viaggio sul Mar Rosso

Lahami Bay

L’atterraggio a Marsa Alam

Nelle acque del Mar Rosso

Cap. 12. TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA

Verso el-Shelateen, il più importante centro di scambio commerciale della regione

I nomadi pastori etiopici Bèja (BisharinAbabda), i beduini Rashàida

el-Shelateen

Nel Suq el-Gemal, il mercato dei cammelli

Cap. 13. LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

La visita mancata di Berenice

Berenice Trogloditica

Il Periplo del Mare Eritreo, Portolano in greco del I secolo d.C.

Berenice Trogloditica, Pancrisia, Epidire

La “pista degli undici giorni”, l’antica strada greco-romana, tra Berenice e il Nilo

L’incontro con i Beja Ababda nel desertico Uadi Gemal

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

Cap. 14. SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY

Premessa

L’incubo del terrorismo islamista: il futuro prossimo di Sharm è “fortificato”…

Nabq, Shark’s Bay, Ras Mohammed

Sharm e le testimonianze “invisibili” delle guerre arabo-israeliane del 1956 (Suez) e del 1967 (Sei giorni)

BIBLIOGRAFIA


lunedì 13 giugno 2022

30. QUATTRO VIAGGI ALLA SCOPERTA DELL’EGITTO. Da: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai

 

La Sfinge (lunga 57 m e alta 20, rappresenta il faraone Chefren, che, come un felino, veglia sulla propria tomba) e la Piramide di Cheope (alta 137). Giza: IV Dinastia, Antico Regno, ca. 2620 a.C. - ca. 2500 a.C. 

 Franco Pelliccioni

Il più “antico” risale al XX secolo, al dicembre del 1980. Viaggio propedeutico ad una complessa ricerca antropologica sul campo, da effettuare nell’allora Sudan meridionale.

   In quella lontana occasione ero accompagnato dalla (non ancora) celebre e compianta antropologa Cecilia Gatto Trocchi, scomparsa tragicamente nel 2005.

   Grazie al preziosissimo supporto di un’agenzia di viaggio egiziana, avevo organizzato una “crociera aerea”, che ci avrebbe permesso, dopo la visita dell’area del Cairo (Giza e Menfi), di recarci prima ad Abu Simbel, nell’Alto Egitto, ai confini con il Sudan. In seguito, risalendo il nord geografico, in pratica “tornando indietro”, avremmo visto Assuan, poi Luxor e Karnak. Rientrando, infine, al Cairo. Dove, in attesa di imbarcarci su un aereo diretto a Khartoum, avremmo avuto altro tempo per approfondire la conoscenza della megalopoli nordafricana.

   

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  Tornando ora a parlare della mia seconda crociera sul Nilo, nel 2007 mi sarei servito di un viaggio organizzato di gruppo, fortunatamente assai ristretto, a causa del periodo scelto. Oltre tutto la nostra guida aveva studiato con il celebre archeologo Hawass, allora Ministro di Stato per le Antichità, perciò conosceva in maniera approfondita ogni singolo sito archeologico visitato.

   A seguito del mio ritorno in Egitto, ho avuto modo di osservare i notevoli cambiamenti (nel bene e nel male…) da allora intercorsi nel paese. 

   Sia nell’ambiente (città, zone archeologiche, ecc.) [caratterizzati, ad esempio, da numerose scoperte archeologiche; dal restauro di statue, monumenti, templi, moschee; dalla costruzione del ponte di Luxor; dall’ottimizzazione delle esposizioni e dal perfezionamento degli allestimenti museografici; dal potenziamento e miglioramento della qualità dell’illuminazione, come nel tempio di Luxor o nelle tombe della Valle dei Re; ampliando, con File (1985) ed Abu Simbel (2000), l’offerta dei sempre suggestivi spettacoli “Suoni e Luci”, nel 1980 limitata alle Piramidi ed a Karnak, ecc.],

 Come tra la gente (integralismo diffuso nei costumi delle donne, ad esempio).

   Rivedendo ciò che conoscevo, ma anche avvicinando località e monumenti, che nel 1980 mi erano sfuggiti. Oppure non erano ancora disponibili alla curiosità e all’ammirazione del visitatore. Come la nave funeraria di Giza, collocata a lato della piramide di Cheope, nel suo apposito museo: un mix di futuristico e di “funebre” dall’esterno, ma perfettamente adeguato dall’interno.

   Poi, grazie alla navigazione fluviale, ho potuto visitare altri straordinari siti archeologici. Situati tra Assuan e Luxor e ovviamente preclusi alla crociera aerea, così da integrare efficacemente tra loro le due crociere. Oltre tutto la priorità, anche dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti, in ognuno di quei giorni del 1980, non poteva che essere rivolto verso l’imminente, non certo facile, e anche un po’ rischiosa, ricerca da effettuare in Sudan, ad 850 km a sud di Khartoum.

   Comunque, nonostante da quasi due secoli l’Egitto facesse parte integrante, come dire, del Grand Tour “esteso”, il nostro micro-gruppo, cioè Cecilia e io, avrebbe conosciuto da nord a sud luoghi e siti archeologici non ancora invasi da masse turistiche, spesso desiderose solo di “fare” il paese

   Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute “in loco” nel 2007, avrei anche avuto modo di “scoprire” quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare già nel giugno successivo.

   Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell’antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan.

   Berenice venne fondata nel 275 a. C. da Tolomeo II Filadelfo, che le diede il nome della madre, inizialmente per far arrivare elefanti su speciali navi (elephantagoi) da Sudan orientale, Eritrea ed Etiopia, per l’impossibilità di ottenerli dall’India, per via della guerra contro i Seleucidi. 

Plinio riferisce come Berenice Trogloditica fosse posta al termine della difficile carovaniera da lui chiamata degli “undici giorni".

   Considerata da Cailliaud la “Pompei del Mar Rosso”, perché fu improvvisamente abbandonata, venne individuata da Belzoni nel 1818 sulla costa meridionale egiziana del Mar Rosso, di fronte all’isola degli smeraldi di Zabargad.

   Un sito archeologico che, purtroppo, non riuscirò ad avvicinare, per la sua prossimità ad una base militare egiziana.

Gli Ababda [Beja] nel Deserto Orientale, in un’incisione del XIX secolo

   Nonostante ciò, quel secondo viaggio del 2007 si dimostrerà un successo! Perché, oltre ad avvicinare i nomadi etiopici Bèja (Ababda e Bisharin) e i beduini arabi Rashàida, non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un’escursione verso l’interno, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell’importantissima “via degli undici giorni”, che nell’antichità portava dal Mar Rosso fino al Nilo, attraversando diagonalmente il Deserto Orientale. Strada percorsa dalle carovane con le preziose mercanzie provenienti dall’Oriente, che superavano antiche miniere di smeraldo, fortini romani, torri di guardia, costruzioni, pozzi, et alia.

Il tempio principale di Sekket, scoperto nel 1816 da Cailliaud, per conto di Mohammed Ali 
Sikait fu costruita con pietre locali su terrazzamenti artificiali posti sui fianchi dello uadi (...), collegati da scale in pietra. Centinaia sono le strutture e in ottimo stato si trovano numerosi edifici. Come un grande tempio pre-romano intagliato nella roccia. L’area mineraria comprende Gebel Zabara e le uidian: Abu Rusheid, Umm Kabu, Umm Debaa e Gemal, con almeno 9 insediamenti, che costituiscono il leggendario Smaragdus Mons, la “Montagna di Smeraldo” dei romani. Tutto intorno ai fianchi collinari dello uadi si trovano gli ingressi alle antiche miniere

   Due anni dopo, nel maggio del 2009, nonostante potessi dirmi abbastanza appagato, per aver avuto la possibilità di apprezzare il Mar Rosso dalla località che, all’epoca, costituiva il meglio della regione, anche perché ancora poco conosciuta e altrettanto scarsamente frequentata, mi tolsi la curiosità di andare a vedere Sharm, nel Sinai. Da decenni località “quasi di casa” per tanti italiani. Meta diventata ben presto popolare, realizzata in un’area pressoché desertica, soprattutto grazie ad un’invenzione “italiana”, oltre tutto a “due passi” dal nostro paese e provvista di tutti i comforts, suqs compresi. Tanto cari ai turisti, alla perenne ricerca di souvenirs più o meno kitsch.

   E Sharm si affaccia sulle altrettanto stupende acque tropicali del Golfo di Aqaba, caratterizzate dai suoi pesci multicolori, dai coralli, oltre che dagli… squali! Anche se, rispetto a Berenice, ma non poteva essere altrimenti, l’avrei trovata “affollata”, “quasi” come la costiera romagnola in agosto.

Da: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai 

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.) 





SOMMARIO

 PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

Cap. 1. INTRODUZIONE ALL'EGITTO

Dal diario di viaggio: la partenza da Roma

Un “viaggio nel viaggio”

Il Nilo

Il Cairo

La civiltà egizia

Davanti alle grandi Piramidi di Giza

Dal diario di viaggio: Cairo

“Avventura” nel Bazar

Assistendo ai festeggiamenti serali di due matrimoni, di strada (egiziano) e in un teatro (sudanese)

L’ultima mattinata cairota: visita ad Helwan

Cap. 2. CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE

Il Museo Egizio del Cairo

Cap. 3. VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE

Dal diario di viaggio: Abu Simbel, 1980

Abu Simbel e il lago Nasser

Dal diario di viaggio: Assuan, 1980

Assuan, la "porta" dell'Africa Nera e l’isola Kitchener

I Nubiani dell’isola Elefantina e l’antico Nilometro egizio

La necropoli dei principi di Elefantina e l’isola di File

Cap. 4. MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI

Dal diario di viaggio: Luxor, 1980

Luxor

Scavatori e recuperanti archeologici: Drovetti, Salt, Belzoni

I templi di Luxor e Karnak, l’antica Tebe

Nella Valle dei Re

Carter e la scoperta della tomba di Tutankhamon

Il ritrovamento (fine XIX secolo) delle mummie dei faraoni nascoste nella grotta

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

CAP. 5. UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE

Nascita e sviluppo delle città africane

La tradizionale città africana a sud del Sahara

I centri urbani innovativi

La città nel Nord Africa

CAP. 6. PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE

Dal diario di viaggio: in Egitto, dopo un quarto di secolo, gennaio 2007

L’evoluzione urbana del Cairo

L’aspetto demografico: Cairo e la “Grande Cairo”

Prodromi urbani: Babilonia-in-Egitto, al-Fustāt e la “Vecchia Cairo” (el-Qahira)

El-Qahira

Le città parallele di Masr El-Qahira e Masr el-Atiqah e la Cittadella del Saladino

La “Parigi del Nilo

CAP. 7. IL CAIRO: IERI E DOMANI…

Atmosfere e contraddizioni del Cairo

Il Cairo ieri (1980) e oggi (2007)

Gli abitanti della “Città dei Morti” e della “Città dell’Immondizia”

Comunicazione intraurbana e traffico

Inquinamento

La sicurezza al tempo di Al Qaeda (e dei Fratelli Musulmani) e prima dell’ISIS (Daesh)

Nonostante tutto, l’irresistibile fascino di una città contradditoria, ma favolosa

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Cairo e Giza

Si salpa dal Cairo, visita di Menfi

Dendera, Luxor, Bibân-el-Mulûk, Deir el-Bahari, Karnak

Esna, Edfu, Kom Ombo

Assuan, isole di Elefantina e File, la cateratta

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

Cap. 8. DA ASSUAN A KOM OMBO

Premessa

Dal diario di viaggio del 2007: Abu Simbel, Assuan, File e i graffiti del Corpo di Spedizione Napoleonico in Egitto, 1799

La prima cateratta, le due dighe e il “villaggio nubiano” di Gharb Soheil (“ad ovest di Soheil”)

La Crociera sul Nilo: il racconto

Le navi da crociera

Nave, passeggeri, equipaggio

Si salpa da Assuan

Inizia la navigazione

Si giunge a Kom Ombo

Cap. 9. KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR

Visita di Kom Ombo

Edfu

La chiusa di Esna

L’intervista al rais (il comandante) della Nile Delta

Di nuovo in navigazione, si supera la chiusa

Dal diario di viaggio: Luxor, 2007

L’antica Tebe orientale, sulla sponda destra del Nilo: Luxor e Karnak

L’antica Tebe occidentale: le ḥwt nt ḥḥw m rnpwt, “Case di Milioni di Anni” (Colossi di Memnone, Deir el-Bahari, Medinet Habu), Valle delle Regine e Valle dei Re, Gournah, Deir el-Medina

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

Cap. 11. NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE

Il “richiamo” della mitica città di Berenice

Il viaggio sul Mar Rosso

Lahami Bay

L’atterraggio a Marsa Alam

Nelle acque del Mar Rosso

Cap. 12. TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA

Verso el-Shelateen, il più importante centro di scambio commerciale della regione

I nomadi pastori etiopici Bèja (Bisharin, Ababda), i beduini Rashàida

el-Shelateen

Nel Suq el-Gemal, il mercato dei cammelli

Cap. 13. LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

La visita mancata di Berenice

Berenice Trogloditica

Il Periplo del Mare Eritreo, Portolano in greco del I secolo d.C.

Berenice Trogloditica, Pancrisia, Epidire

La “pista degli undici giorni”, l’antica strada greco-romana, tra Berenice e il Nilo

L’incontro con i Beja Ababda nel desertico Uadi Gemal

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

Cap. 14. SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY

Premessa

L’incubo del terrorismo islamista: il futuro prossimo di Sharm è “fortificato”…

Nabq, Shark’s Bay, Ras Mohammed

Sharm e le testimonianze “invisibili” delle guerre arabo-israeliane del 1956 (Suez) e del 1967 (Sei giorni)

BIBLIOGRAFIA

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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.