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domenica 28 agosto 2022

58. LA SAGA SCOZZESE DEGLI STEVENSON, TRA FARI, L’ISOLA DEL TESORO, LA “ ROCCIA” DI BASS ROCK. MA A NORTH BERWICK (EAST LOTHIAN) C’È ANCHE L’IMPONENTE CASTELLO DIROCCATO DI TANTALLON

Veduta ravvicinata di Bass Rock con il suo bel 
faro "stevensoniano" (© Franco Pelliccioni)

L'auld crag, il "vecchio scoglio", come gli scozzesi chiamano l'isolotto di Bass Rock, è un roccia ignifuga alta circa 110 m, dalla circonferenza di oltre 1.600 m, che un tunnel naturale, percorribile solo con la bassa marea, attraversa da est ad ovest. Massiccio, si erge a poco più di tre chilometri di distanza dalla costa, nella regione scozzese dell'East Lothian, sulla punta nord-orientale dell'immenso Firth of Forth e in prossimità delle scogliere e delle ampie spiagge sabbiose di North Berwick.

Luoghi cari a Robert Louis Stevenson (1850-1894), che con la famiglia andava a trascorrere le estati nella casa del nonno, che aveva il suo stesso nome. Lo scrittore così dedicherà alla "roccia" un capitolo del romanzo Catriona. Ispirandosi, invece, al vicino isolotto di Fidra per il capolavoro dell'Isola del Tesoro.

Robert Louis Stevenson

L'Isola del Tesoro, edizione del 1911

Sono luoghi, questi, abbastanza noti e frequentati. Non solo perché vi si affacciano importanti campi da golf. Pare, infatti, che il Gowf sia stato inventato proprio qui, sulla costa orientale scozzese! Anche se la Regina di Scozia Maria Stuarda era un’accanita giocatrice, si arriverà comunque a proibirlo per legge di domenica, giorno riservato alle esercitazioni degli arcieri.

Luoghi rinomati anche per la presenza delle vicine rovine dello splendido castello dei Douglas: Tantallon, circondato per tre lati da inaccessibili alte scogliere e dal mare. 

L'isolotto di Bass Rock costituiva il "tappo" di un antico vulcano. Nella parte meridionale digrada su tre terrazze naturali. In estate è meta di numerosi visitatori, che devono però limitarsi ad osservarlo dalle imbarcazioni, per l’impossibilità di sbarcarvi senza una speciale autorizzazione. Da lontano è chiaramente visibile una costruzione, che incorpora un faro. Ma anche le miriadi di uccelli, che vi nidificano e che, con i loro volteggi senza fine, “incapsulano” l'isola. Una massiccia presenza che offre all'osservatore la sensazione di trovarsi di fronte ad un'immensa cupola bianca, sia pure “traforata” in più punti.

Le sule sono gli uccelli maggiormente presenti sul Bass. Fin dai tempi antichi hanno costituito una pressoché inesauribile risorsa di cibo. Intorno al 1650 uno di questi uccelli marini costava 1 scellino e 8 pence. Annualmente ne venivano abbattuti in gran numero: 1.118 nel 1674, quasi 2.000 nel 1850, quando la caccia iniziò a scemare. Oggi il 10% di tutte le sule nord-atlantiche (80.000 esemplari) è concentrato su questa superba roccia, che non a caso ha dato loro il nome: Sula Bassana. Probabilmente sarebbe stato più appropriato chiamarli: “uccelli-razzo”, aggiungendovi, magari, un… “sommozzatori”!

Grazie alla loro grande apertura alare (un paio di metri), le sule si gettano a capofitto nell’acqua alla vertiginosa velocità di 144 kmh, raggiungendo i 9 m di profondità, con un impatto così violento da stordire il pesce. Un singolare exploit reso possibile da un cranio resistente più di un casco da motocicletta e dalla presenza di “borse” per la gola, che si gonfiano come air bags

All’inizio l'isola fu un rifugio per eremiti. San Baldred, discepolo di san Mungo, qui inviato nel VII secolo d.C. per convertire i pagani, vi si ritirava per pregare e meditare in totale solitudine.

I primi proprietari dell'isola, di cui abbiamo qualche traccia, appartengono alla famiglia dei Lauder, giunti in Scozia nel 1056 con Malcom Canmore. I Lauder del Bass furono fedeli seguaci della casa scozzese degli Stuart, tanto che il Signore del Bass avrebbe accompagnato Maria, Regina degli Scozzesi, quando nel 1567 si arrese agli inglesi. A quel tempo l’isola, strategicamente posizionata all’ingresso del Firth of Forth, aveva una guarnigione di un centinaio di soldati, anche francesi.

Nel 1405 nella "terrazza" inferiore si costruì una fortezza, che nel 1672 diventerà un penitenziario per prigionieri politici. Nel 1691 basteranno, comunque, solo quattro Giacobiti a tradurre in realtà il colpaccio, proibito e fantastico, che ogni recluso sogna in cuor suo. Impossessandosi incredibilmente di fortezza e isola… Grazie ai successivi rinforzi e rifornimenti francesi, saranno anche in grado, non solo di rintuzzare gli assalti, ma perfino di saccheggiare le navi in transito… Solamente l’arrivo di due navi da guerra (e altre minori) li costrinse nel 1694 ad arrendersi. “Con tutti gli onori”, però, poiché saranno amnistiati! Così, per timore di ulteriori ribellioni, nel 1701 per precauzione il forte sarà distrutto dagli inglesi. Nel 1706 Sir Hew Dalrymple, Lord Presidente della Corte Suprema e Primo Barone di North Berwick, lo acquistò poco prima che il Parlamento scozzese si sciogliesse (1707). L’attuale proprietario è un suo discendente.

Nel 1902 sul sito dell'antica fortezza fu costruito un faro progettato da un membro della “dinastia” degli Stevenson: Charles Alexander. Un profondo e straordinario legame ha infatti unito, nei secoli, ben cinque generazioni di Stevenson, che hanno dato alla Scozia otto ingegneri specializzati in fari. Oltre, naturalmente, al celebre scrittore.

Robert Stevenson, nonno dello scrittore 

Un eccezionale contributo che travalicherà lo stretto ambito regionale, finanche in ambiti diversi da quello marittimo: strade, ponti, porti, ferrovie, canali, ecc. Robert Stevenson (1772-1850), l’omonimo nonno dello romanziere, nel 1808 venne infatti nominato Ingegnere per la Northern Lighthouse Board. Un secolo dopo la società da lui fondata progetterà i fari di Bass e di Fidra! Gli zii Alan e David, il padre Thomas, i cugini David Alan e Charles Alexander, il nipote David Alan sono gli altri anelli di quest’insolita catena, alla quale si aggiunge Thomas Smith, che in terze nozze sposerà Jean Stevenson, vedova del bisnonno dello scrittore. Sarebbe stato proprio lui, l’outsider, a diventare il primo ingegnere della Commissione Fari

Nel XX secolo e fino al 1988, quando il faro verrà automatizzato, i suoi tre guardiani saranno così gli unici ad abitare l'isolotto.

La "terrazza" intermedia contiene le rovine della cappella dedicata a san Baldred, mentre quella superiore fu usata dalla guarnigione come orto.

[L'anno dopo avrò modo di visitare, o di vedere, tre fari costruiti dagli Stevenson. 

I primi due nelle isole Shetland: quello di Sumburgh del 1821, ideato dal nonno di R.L.Stevenson. Non era stato ancora automatizzato. Il secondo, quello di Esha Ness, costruito da David Alan Stevenson nel 1929. Venne automatizzato nel 1974. Dall'esterno osserverò la sua torre alta 12 metri.

Poi, sorvolando le isole settentrionali delle Orcadi, dal finestrino dell'aereo riuscirò a vedere il faro di Start Point. Costruito nel 1806 sempre dal nonno di Robert Stevenson nella bassa isola di SandayVenne automatizzato nel 1962] 

 IL CASTELLO DI TANTALLON


Dall'alto delle rosse mura e delle torri del prospiciente e storico castello costiero di Tantallon, rimaste fortunosamente ancora in piedi, ho una formidabile veduta su Bass Rock.

Le mura occidentali del castello di Tantallon. Qui un tempo c’erano le stanze, la cucina e il forno. Sullo sfondo Bass Rock e, fuori campo sulla sinistra, l'Isola del Tesoro di Stevenson (isolotto di Fidra) (© Franco Pelliccioni)

Il castello è del XIV secolo (nel 1374 William, Primo Earl di Douglas e Mar, scrisse: "dal nostro castello di Temptaloun") e venne pesantemente ristrutturato nel 1529. Storicamente le sorti dello splendido maniero hanno seguito strade parallele, se non addirittura convergenti, a quelle del Bass, anche se con più determinazione. Poiché i Douglas-Angus, Signori di Tantallon, spesso e volentieri si legarono, non solo politicamente, agli inglesi. Subendo perciò attacchi, ritorsioni e cannoneggiamenti, anche dal mare, sia da parte scozzese, che inglese. Come nell'assedio del 1491 da parte di Re Giacomo IV, quando dalla non lontana Largo arrivò la nave reale Flower, bloccando l'accesso dal mare. O come in quello del 1528, ad opera di Giacomo V.

Per periodi più o meno lunghi il castello rimarrà, comunque, saldamente in mano reale. Sarà consegnato ad un Capitano solo allorché i Douglas-Angus saranno esiliati in Inghilterra. Salvo restituirlo, al loro rientro in Scozia.

Il filo doppio che legò i Douglas agli inglesi si manifestò chiaramente nel 1543: si voleva depositare a Tantallon un tesoro necessario per corrompere funzionari, nobili e quant'altri fossero stati in grado di aiutarli a distruggere la Scozia. O l’anno dopo, allorché nel Firth of Forth si inviò una flotta, per recuperare i due figli di Sir George Angus.

Nel 1548 in uno scontro navale con gli inglesi, nello specchio di mare tra il Bass e Tantallon venne affondata una galera francese. Anche i cannoni del castello parteciparono alla battaglia, facendo però fuoco… sulle navi inglesi! Gli addetti ai pezzi ("the gunnares of Temptalloun that war schutand at the Inglishe schippis") in quell’occasione ottennero un premio di 14 scellini. Nel 1566 Maria ordinò che il castello fosse consegnato ai Lords “giovani e anziani” del Bass: "the lordis of the Bas elder and younger". Si ricorda ancora come nel 1588 per malattia moriva, all'età di 34 anni, Sir Archibald Angus, ottavo Earl della dinastia. Secondo voce di popolo la morte sarebbe stata provocata da una fattura di Agnes Sampson. Una strega che, dopo l’incarcerazione nel castello di Edimburgo, sarà giustiziata ad Haddington.

I soldati del Generale Munk, dopo dodici giorni di furiosi cannoneggiamenti, distrussero infine il castello nel 1651, liberando numerosi prigionieri inglesi. Compresi i marinai della nave catturata a gennaio dal Capitano del Forte del Bass. Alcuni anni dopo, nel 1657, ancora si accennava a guarnigioni dislocate sia nel Bass, che a Tantallon: "Tymptallon and the Bass one company of 35'". L'importanza strategico-militare del castello era comunque venuta decisamente meno. Nel 1699 fu comprato, assieme al titolo, dal solito Sir Hew Dalrymple, che lo lasciò andare in rovina. Poiché lo utilizzò come cava per costruire la vicina fattoria e i muretti di cinta…      

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