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lunedì 26 agosto 2024

205. Louise Arner Boyd, la "donna di ghiaccio". Nel 1955 l'esploratrice statunitense sorvolava il Polo Nord, ma aveva già effettuato ben sette spedizioni nell’Artico. DA: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO

Louise Boyd nel porto di Tromsø, 28 giugno 1928
(foto Anders Beer Wilse)

Cosa c'è nel libro:

INTRODUZIONE; ARTICO: 1. JOHN RAE, 1813-1893 (Premessa: la scomparsa della spedizione Franklin alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord-Ovest, 1847; Il “personaggio”: un orcadiano al servizio della Compagnia della Baia di Hudson); 2. SALOMON AUGUST ANDRÉE, 1854-1897 (La visita allo Scott Polar Research Institute di Cambridge; La misteriosa scomparsa di un pallone aerostatico diretto al Polo Nord, 1897; Il mistero svelato trentatré anni dopo, nel 1930; I personaggi della tragedia polare, direttamente o indirettamente coinvolti; Biografia; La partenza dell’Aquila: il breve volo e, poi, lo schianto sulla banchisa polare, 1897; La marcia dei tre esploratori sui ghiacci della banchisa; Il ritrovamento della spedizione, 1930) 3. PEARY, 1856-1920 (3.1 La “corsa al Polo”; 3.2 Un ritratto di Peary; 3.3 Polemiche, verifiche e una conferma; 3.4 Biografia; 3.4.1 Le Spedizioni, dal 1884-85 al 1898-1902: Nicaragua, Groenlandia, Ellesmere (Canada); 3.4.2 La nave Roosevelt; 3.4.3 Le Spedizioni, 1905-06: Ellesmere e verso il Polo Nord: 87° 6’ Lat N. La Roosevelt si spinge fino agli 82°20’ Lat N; 3.4.4 Le Spedizioni, 1908-09: la “Conquista del Polo”; 3.4.5 Epilogo: tra trionfo e amarezza) 4. WILLIAM MARTIN CONWAY, 1856-1937 (L’arrivo nelle Svalbard, 1896; Biografia, la fase artistica; La fotografia come documentazione delle sue spedizioni; Biografia, la fase alpinistica: Alpi, Karakorum, Himalaya, Ande, Terra del Fuoco) 5. ALFRED WEGENER, 1880-1930 (Lo tsunami del 2004, la teoria della deriva dei continenti e Wegener; Biografia; Due spedizioni in Groenlandia: 1906-08 e 1912-13; La terza (e ultima) spedizione in Groenlandia per installare, al centro della calotta glaciale (ilandsis), la base scientifica Eismitte, 1930; Il progetto; Le negatività presenti nel progetto: difficili condizioni climatiche, l’assenza di una solida leadership…; Un rientro fatale per Wegener) 6. LINCOLN ELLSWORTH, 1880-1951 (Biografia; Con Amundsen in aereo, 1925; A bordo del dirigibile Norge sorvola il Polo Nord, 1926; A bordo del dirigibile Graf Zeppelin sorvola la Terra di Francesco Giuseppe, 1931; La prima traversata aerea del Polo Sud, 1935-36) 7. LOUISE ARNER BOYD, 1887-1972 (Dall’High Society… all’Artico; Svalbard, Terra di Francesco Giuseppe, 1926; Nell’Atlantico del Nord, 1928: dalla Terra di Francesco Giuseppe alla Groenlandia, alla ricerca di Amundsen; Di nuovo nella Terra di Francesco Giuseppe, tra i Lapponi (Sami) della Scandinavia e nella Groenlandia orientale, 1930-1938; La missione strategico-militare nella Groenlandia nord-occidentale, 1941; Il volo sopra il Polo Nord, 1955) ANTARTICO: 8. VIVIAN FUCHS, 1908-1999 (Biografia; La spedizione nella Groenlandia orientale, 1929; Kenya, Uganda-Zaire, Tanzania, 1930-31; Lago Turkana, Kenya, 1934: la misteriosa scomparsa di due scienziati; Tanzania, 1937-38; Nelle Isole Falkland, 1947-1950; La Grande Traversata Antartica, 1957-58: la Commonwealth Trans-Antarctic Expedition; L’organizzazione della spedizione; La realizzazione delle basi Shackleton, South Ice, Scott e di depositi sull’altopiano polare, 1955-57; Inizia l’attraversamento dell’Antartico di Fuchs: 24 novembre 1957; Al Polo Sud: 19 gennaio 1958) BIBLIOGRAFIA

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Dall’High Society… all’Artico: Louise Anne Boyd
 
 Louise Anne Boyd nasce in una famiglia molto facoltosa a San Rafael, nei pressi di San Francisco (California), nel 1887. 

Il padre è proprietario di un’importante compagnia finanziaria, la Boyd Investment Company (...)

 Alla sua morte (1920) Louise eredita, perciò, un cospicuo patrimonio: ben tre milioni di dollari! 

Comincia, così, a viaggiare intensamente in Europa. 

 Svalbard, Terra di Francesco Giuseppe, 1926 
 L’iniziale attenzione verso l’Artico è del 1926. Anche se è superficiale e riguarda habitat e fauna.
 
Affidatasi ad un esperto polarista, Francis de Guisbert, noleggia la norvegese Hobby, “nave fochiera” (sealer) già utilizzata da Amundsen come nave-rifornimento, al tempo del sorvolo del Norge sopra il Polo. 

Con un gruppo di amici, tra cui i conti spagnoli Rivadavia, fa una crociera estiva alle isole Svalbard.
 
Mangiando caviale. 

 Cacciando foche e orsi bianchi (suoi sono 11 dei 29 esemplari abbattuti…).

 Girando films. 

La nave si spingerà fin nella remota Terra di Francesco Giuseppe. 

Sarà così la prima donna a sbarcare nelle isole di questo arcipelago artico, da poco divenuto ufficialmente territorio sovietico, grazie alla politica della sector line.

  (...) "Louise Anne Boyd è stata un’esploratrice artica, ma anche una influente esponente dell’Alta Società. 

Riuscendo agevolmente a passare, con grazia e savoir faire, da un ruolo all’altro… 

D’altronde afferma con sincerità che: “come la maggior parte delle donne, amo le cose piacevoli. 

Anche se durante una spedizione indosso calzoni e stivali, a volte senza neppure toglierli mentre dormo (…) 

Ma, prima di salire su in coperta, mi inciprio il naso. Non importa quanto agitato sia il mare”. 

Fatto che la “dice lunga” su questo avventuroso personaggio che, a 68 anni compiuti, volerà - prima donna nella storia a farlo - sopra il Polo Nord!

   Eppure [come abbiamo visto]  non è questo certamente il suo primo exploit, né il più importante di tutti. 

Altri, certamente più arditi, gli itinerari esplorativi. 

Tutti rigorosamente concernenti l’Artico, tanto da essere soprannominata: “ice woman”, la “donna di ghiaccio”!

(...) Scrive ancora Louise: "La vita di bordo è sempre abbastanza spartana, 

Non c’è acqua corrente, doccia, o bagno. 

Si indossano solo cappotti pesanti e alti stivali, per proteggersi dalle onde del mare. 

Non ci sono frigoriferi e il cibo è tutto in scatola. 

In abbondanza, poiché se ne porta molto di più del necessario, in caso la nave si incagli o venga bloccata dai ghiacci della banchisa, che normalmente vanno frantumati a colpi di dinamite. 

Appena si sbarca, gli studiosi danno inizio in maniera febbrile alle loro attività. 

In poche settimane, prima del richiudersi della banchisa, si devono far foto e raccogliere campioni botanici et alia".

  Ogni giorno compie ricognizioni a largo raggio con i suoi scienziati. 

Mentre esamina di sera, alla fioca luce delle lampade ad olio, quanto collezionato. 

Sviluppando e catalogando fotografie. 

Intelaiando campioni. 

Anche se sostiene come: “il reale lavoro di una spedizione comincia al ritorno. 

Trascorrerò l’inverno e la prossima estate ad analizzare le nostre scoperte. 

Si rimane esploratori anche quando si è nella propria casa…”

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Esploratori, Geologi. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO 

E-Book e versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 133 pp., 84 note, Bibliografia, 116 immagini (8 sono dell'A.) 





sabato 27 luglio 2024

173. CONQUISTARE IL POLO NORD: LA "MAGNIFICA OSSESSIONE " DELL’ESPLORATORE STATUNITENSE ROBERT EDWIN PEARY. Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Esploratori, Geologi. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO

L'esploratore statunitense sostenne di aver compiuto l'impresa, ma in realtà si fermò a pochi chilometri dalla meta

   "Più volte ho avuto modo di scrivere sulla non conquista del Polo Nord, nel 1909, da parte dell’americano Robert Peary. Come nel 1996, quando per la Rivista Aeronautica commemorai l’impresa del dirigibile Norge di Amundsen, Nobile, Ellsworth, a cui certamente va ascritto, sia pure dall’aria, quel primato…

Ritratto di Peary, 1907

Indubbiamente è un personaggio assai controverso della storia delle esplorazioni. 

Poiché, salvo le due ultime spedizioni (1905-06 e 1908-09), i cui risultati si sono dimostrati inattendibili, è evidente come Peary abbia dimostrato al mondo un indomito coraggio e una capacità di accettare stoicamente la sofferenza. 

Perché è un uomo ostinato e sorretto da una volontà prodigiosa, animato da un corsaro spirito individualista e dotato di evidente carisma. 

Insomma un uomo d’acciaio che, ad ogni costo e con ogni mezzo, assume su di sé rischi incredibili, ricercando quella gloria che può raggiungere solo conquistando il Polo. 

“Io devo diventare famoso”, scriverà alla madre dopo la prima spedizione. 

Sarà purtroppo questa la sua “magnifica ossessione”

La “corsa al Polo”

   Sul finire del XIX secolo la “Conquista del Polo” è divenuta un’autentica e sfrenata gara internazionale, in cui si cimentano esploratori delle più diverse nazionalità, tra cui i più temibili sono i norvegesi. 

Per di più l’anno prima dell’ultima spedizione, sulla scena polare appare quel dottor Frederick A. Cook, che Peary aveva portato appresso da giovane in Groenlandia, in qualità di etnologo. 

Oltre tutto gli aveva anche sistemato la gamba spezzata. 

È partito l’anno precedente dagli Stati Uniti, e non si sa che fine abbia fatto. “Magari è già morto…”, avrà più volte pensato Peary!

 Comunque Cook è ormai diventato un pauroso incubo, che sempre ha presente dentro di sé. Proprio ora che anche lui è ormai là, a “pochi passi” dal Polo, che certo, prima o poi, raggiungerà… 

In cuor suo sa bene che ci deve riuscire, “comunque”! Dopo tutti i tentativi esperiti partendo dalla “via americana” (le regioni settentrionali di Groenlandia e dell’isola canadese di Ellesmere), utilizzando teams di supporto per stabilire depositi di provviste e costruire igloo, ricorrendo cioè al “suo” sistema.

   Purtroppo per Peary, l’incubo si materializzerà nel 1909, al suo rientro in patria dall’Artico...

Cape Columbia, Ellesmere settentrionale, punto di partenza verso il Polo Nord. Due Eschimesi Polari accanto al cairn, con i “cartelli indicatori” fatti apporre da Peary

(...) Quanto Peary fa tra il 1892 e il 1895 è eccezionale. 

Di per sé sufficiente ad annoverarlo tra i più grandi esploratori polari: utilizza i cani come forza motrice e come cibo, così che viaggia spedito, con poco peso, coprendo lunghi tragitti; si è spinto ben più in là di qualsiasi europeo; sperimenta e migliora il pemmican; costruisce igloo; indossa le pellicce eschimesi, che gli servono anche come giacigli e coperte; attraversa nel punto più ampio l’ilandsis; scopre la Terra più a nord del mondo. 

Prendi questa bandiera e installala nel posto più a nord che riuscirai a raggiungere”, gli aveva detto nel 1891 Hubbard, primo presidente della National Geographic Society. Ebbene, lui sì, che ci è riuscito..."

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Esploratori, Geologi. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO 

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venerdì 5 luglio 2024

164. THE HUMAN AND GEOGRAPHICAL SCIENCES IN THE ARCTIC, PRIORITIES AND PERSPECTIVES: AN INTRODUCTORY OUTLINE, PART II: The Contribution that Italy could bring to Arctic Knowledge; The Italians and the Arctic. From: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD

 

Giacomo Bove (1852-1887) ploughed the "mythical" North-East Passage aboard the Vega, with Nordenskjöld (1878-1880)

[Paper read on the 15 May 1997 at the International Workshop held at Ny Ålesund (Spitsbergen Island, Svalbard), during the Official Opening of the Italian Arctic Base of the CNR "Dirigibile Italia"]

The Contribution that Italy could bring to Arctic Knowledge

Italy has been called to carry out a first-rate rôle in the Arctic. 

Till now mostly non-existent, excluded some rare, often out-dated, exception. Sometimes, however, of very high importance. 

A rôle that should be "invented", therefore. But this only, not the human resources, that we know are numerous. 

Italy doesn't possess neither background, nor the know how of the Nordic states. Among which, furthermore, the great powers of the world or, anyhow, the more developed-ones are included. Not even of those countries, like Great Britain, that owe to their old overseas colonies continuity and "thickness" in their Arctic studies. 

What after a first consideration it could look like as a sort of our serious handicap, in comparison with other IASC member countries, in reality clears the field from ancient fogs, swamps, obstacles, routes, schools or, however, preset itineraries. 

Consequently, we should not try to servilely imitate works already made by others, or to be attracted by thematics already examined thoroughly by others. 

Our "Polar stars" should be formed by those people who, however, preceded us in the Arctic regions. 

I remind Cristoforo Negri, the founder of the Italian Geographical Society in the half of the XIX century, who has been an irresistible supporter of Polar expeditions. 

All the more the Society financed three foreign expeditions, as well. But those were other times, evidently... 

The Italians and the Arctic

The personages to whom we can refer to, somehow, if we were going to make a short history of Italian explorations and researches in the Arctic, aren't so numerous. 

As regards the "classical" explorations, in which it moved a never drowsy anxiety of knowledge, always dense of expectations, I want to remember the activities of some Navy Officers: Parent, who attended the Nordenskjöld expedition (1872), or the famous Bove, who ploughed the "mythical" North-East Passage aboard the Vega, always of Nordenskjöld (1878-1880), or De Rensis on the Djimphna (1884), blocked by ices in the Kara Sea. 

Besides the maritime expeditions of the last quarter of the century to the North Pole, that would be carried on, at the very beginning of the II Millennium, with the Duca degli Abruzzi expedition (1900), and to the "Passage," the Italians had known how to conquer a certain scientific leadership towards another Arctic region: Lapland. Francesco Negro in a voyage carried out between 1663-1666 reached North Cape. 

But relations with Lapland of Italian travellers and researchers, also ethno anthropologists, went on in the eight hundred century, thanks to botanist Filippo Parlatore, with his 1851's journey, and to Sommier and Mantegazza, who went to Scandinavia and Lapland in 1879. 

Sommier wanted to know "quel piccolo popolo che abita nell'estremo nord di Europa, in regioni desolate, ove per il rigore del clima e la sterilità del suolo, non potrebbe vivere nessun altro popolo europeo". 

He was among the first to make observations on the Kvens, the Finns emigrated in northern Norway. 

Stefano Sommier: Un' estate in Siberia fra Ostiacchi, Samoiedi, Siriéni, Tatári, Kirghĭsi e Baskĭri. Ermanno Loescher, 1885

In Finnic Lapland in 1883 he was preceded by Lamberto Loria. Between a trip and the other, Sommier pushed up himself as far as Western Siberia, exploring the course of the Ob river, taking an interest in Nentsy (Samoyeds) and Khanty

At the end of the XIX century Count Zileri went with Enrico, Prince of Borbone and Parma, in a first exploration to Svalbard and New Zemlja (1891). 

How don't remind, naturally, the scientific results originated from the two Nobile flights

Or the one, that became a forced reconnaissance of the great North-East Island of the Svalbard, searching for the red tent survivors?

 Made by Engenieer Albertini (1928) who, still in 1929, explored Spitsbergen, Franz Josef Land and New Zemlja. And by the alpine Captain Sora, the discoverer of the Isola degli Alpini

And what about the fine Italian alpine-scientific exploits: from Svalbard to Greenland, to Baffin. 

Up to the recent Messner crossing of the Greenlandic ilandsis already experienced, at the end of the XIX century, on a shorter route, by the great Nansen

Finally let me have the pleasure to mention a colleague, the late Zavatti. In the '60 he carried out five missions among the Canadian and Greenlandic Inuit and Lapps. 

He founded a Polar Museum and the magazine Il Polo

Lastly, I should remind my own experiences of Arctic researches. In 1983 I carried out an anthropological survey in a sample of six Inuit communities in the Canadian Arctic

In 1994 I worked, instead, to a project concerning both the national components (Norwegian and Russian) that are present in the Svalbard: in the fields of ethnicity, development and man-environment relationship. 

My intention for the future is to go on with the research. 

Besides to carry on with the job, started long ago within the frame of my "Program on Northern Atlantic Maritime Communities," with a research in a "sample" community of Iceland.

From: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD


E-Book e versione cartacea di grande formato - 16,99 x 24,41 - a colori e in bianco e nero (241 pp., 232 immagini, di cui 106 a colori, 204 note), I ediz. 
(versione in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/152075048X )



II ediz. cartacea (15,6 x 23,39), a colori e in bianco e nero (263 pp.). 
Versione in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/1790246121


sabato 25 giugno 2022

37. ANTROPOLOGIA, ARTICO E SUBARTICO, AVVENTURA, CITTA' MONDIALI, ESPLORAZIONI, "GIRO DEL MONDO", GRANDI VIAGGI, ISOLE E ARCIPELAGHI TRA ATLANTICO E MEDITERRANEO, NAVIGATORI, PAESI NON SOLO ESOTICI


Un "racconto" in 32 libri Amazon, sia E-Books Kindle, che in versione cartacea, a colori e/o in bianco e nero [il numero delle pagine e delle foto si riferisce alla versione cartacea]:

ANTROPOLOGIA
 - Le Grandi Avventure dell’Antropologia. Antropologi culturali, sociali, fisici, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. Vol. 1 da Adolf Bastian a Vinigi Lorenzo Grottanelli, 171 pp., 145 foto; versione in bianco e nero.

- Le Grandi Avventure dell’Antropologia. Antropologi culturali, sociali, fisici, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. Vol. 2 da Thor Heyerdahl ad Alfred Reginald Radcliffe-Brown, 181 pp., 163 foto; versione in bianco e nero.

- Le Grandi Avventure dell’Antropologia. Antropologi culturali, sociali, fisici, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. Vol. 3 da Knud Rasmussen a Rosebud Yellow Robe, versione cartacea in bianco e nero, 188 pp., 157 foto.


ARTICO E SUBARTICO 
- Qui Base Artica Dirigibile Italia, Svalbard. Dalla Terra degli orsi polari una Rassegna e un Inventario culturale dei Popoli del Grande Nord, 243 pp., 232 foto; versione a colori e in bianco e nero.


- Ai Confini d’Europa; Viaggio-Ricerca nell’Islanda dei Vulcani, dei Ghiacciai, delle Saghe, del Mondo Vichingo, 299 pp., 345 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Tra i Ghiacci del Passaggio a Nord-Ovest. Prologo ad una ricerca antropologica tra gli Inuit dell’artico canadese  268 pp., 174 note, 254 immagini, di cui 127 a colori, versione a colori e in bianco e nero 

AVVENTURA 
- L’Avventura al Femminile. Venti Ritratti di Donne Straordinarie, che hanno percorso le Vie del Mondo alla Ricerca di Conoscenza, 157 pp., 115 foto; versione in bianco e nero.

-
Grandi Raids Automobilistici della Storia. La Pechino-Parigi e le “Crociere” Citroen, Tra Africa, Asia e America del Nord, 109 pp., 104 foto, versione in bianco e nero.

CITTA' MONDIALI 
- Dalla Vichinga Dubh Linn alla Gaelica Bhaile Átha Cliath. “Passeggiando” per Dublino e oltre…, 116 pp., 104 foto; versione a colori e in bianco e nero.
- Esposizioni Universali, Coloniali e Internazionali di Parigi 1855-1937. Alla ricerca delle straordinarie testimonianze delle “Manifestazioni Massime” dell’Impero francese: Industria, Tecnologia, Invenzioni, Arte, Architettura, Paesi, Genti, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 118 pp., 146 foto.

- Lisbona, tra Tradizione e Modernità. Alla Scoperta di un’insolita “Capitale-Vetrina” Atlantica, versione cartacea illustrata a colori e in bianco e nero, 243 pp., 288 foto
- Lisbona, tra Tradizione e Modernità. Alla Scoperta di un’insolita “Capitale-Vetrina” Atlantica, versione cartacea non illustrata, 118 pp. ...

ESPLORAZIONI 
- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 1: Europa – Asia, versione cartacea in bianco e nero, 188 pp., 157 foto.
- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 2: Africa, versione cartacea in bianco e nero, 224 pp., 179 foto.

- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 3: Artico-Antartico, versione cartacea in bianco e nero, 134 pp., 116 foto.

- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 4: America, versione cartacea in bianco e nero, 219 pp., 166 foto.

"GIRO DEL MONDO" 
- Il Giro del Mondo… in 15 Treni. Transcontinentali e di lusso, di penetrazione coloniale e militare, dei cercatori d’oro, degli hajji, “alpinistici”, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 241 pp., 223 foto.

GRANDI VIAGGI 
- Viaggio attraverso l'Inside Passage, nella Terra degli Indiani dei Totem e dell’ex America Russa. Sulla costa del Pacifico dell’America di Nord-Ovest, tra Colombia Britannica e Alaska, versione cartacea illustrata a colori e in bianco e nero, 192 pp., 191 foto.

ISOLE E ARCIPELAGHI TRA ATLANTICO E MEDITERRANEO
- Nell'arcipelago degli “uomini-uccello” di St Kilda. Vita e Morte di una Remota Comunità Scozzese, 101 pp., 68 foto; versione a colori.

Archipelagos and Islands at the Mirror: Sea-Ones (Faroe and Mykines, Denmark), Land-Ones (Carnia and Sauris, Italy), 111 pp., 105 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Alla Scoperta di Megali Nísi, l’isola di Creta. Storia, Archeologia, Natura, Cultura, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 153 pp., 179 foto.

- Ultima Thule. Ricordi di un Viaggio di Studio Invernale nelle Isole Shetland, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 133 pp., 114 foto.

- Ultima Thule. Memories of a Winter Study Journey to the Shetland Islands, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 131 pp., 115 foto.

- Reminiscenze di un Viaggio nell’Arcipelago Scozzese delle Orcadi, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 178 pp., 172 foto.

- Viaggio nelle Atlantiche Isole Fær Øer. Il Paese dai tetti di prato, che ondeggiano al vento, versione cartacea illustrata a colori e in bianco e nero, 182 pp., 180 foto.

NAVIGATORI 

- Masters & Commanders Verso l’Ignoto. Navigazioni straordinarie ai confini della terra, Parte I: XIV-XVIII secolo, 170 pp., 130 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Masters & Commanders, Parte II: XIX secolo, 165 pp., 150 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Masters & Commanders, Parte III: XX secolo, 113 pp., 104 foto, versione a colori e in bianco e nero.

PAESI NON SOLO ESOTICI

Dal Tell al Sahara. Viaggi in Tunisia, tra le testimonianze archeologiche del passato e culturali arabo-berbere-islamiche odierne, 178 pp., 198 foto; versione a colori e in bianco e nero.
- Viaggi in Egitto 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 238 pp., 271 foto

- Viaggi in Egitto 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai, versione non illustrata, 133 pp.

- Immagini dall’Egitto. Images from Egypt. Companion Book di: Viaggi in Egitto 1980-2009, libro fotografico bilingue: italiano-inglese, 171 pp. 278 foto, di cui 277 a colori.

 - Nel West. Attraverso le Montagne Rocciose, il Sud-Ovest, I deserti della California meridionale, 116 pp., 76 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Companion Book di Nel West. Conquistadores, Esploratori, Naturalisti, Archeologi, Etnologi alla Scoperta del West, 108 pp., 47 foto, versione in bianco e nero.


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