Alfred Percival Maudslay al lavoro in un edificio Maya a Chichén Itzà, durante le indagini archeologiche nello Yucatan del 1889 |
ALFRED PERCIVAL MAUDSLAY, 1850-1931
Alfred Percival Maudslay nasce a Londra nel 1850 da una ricca famiglia di ingegneri.
La sua educazione si forma ad Harrow, una delle due più importanti scuole pubbliche inglesi.
(...) Segue poi i corsi di Scienze Naturali nell’Università di Cambridge (...)
Centro America, Indie occidentali, Queensland australiano, Polinesia
Laureatosi, inizia a studiare Medicina, ma presto la cattiva salute lo costringe a cambiare aria.
Si porta così nelle Indie occidentali.
Dapprima è a Panama e in Guatemala, poi si stabilisce a Giamaica, dove per un po’ conduce la splendida vita di piantatore di tabacco.
Entrato a far parte del Civil Service (...), si sposta a Trinidad, per diventare Segretario personale del Governatore Cairns, che segue anche quando questi si trasferirà nel remoto Queensland australiano.
(...) sarà lui stesso un diplomatico: Console britannico nelle isole Tonga e, dopo, nelle Samoa.
In tutto trascorrerà nel Pacifico sei anni, durante i quali ha ampiamente modo di interessarsi ad etnografia e archeologia…
Dimessosi dal Servizio Coloniale, nel 1879, nel corso di un “classico” giro intorno al mondo, si ferma en route a Calcutta (...), prima di rientrare a Londra.
Adesso è deciso a seguire i suoi nuovi interessi, che lo spingono a scoprire e a studiare l’affascinante mondo dei Maya (...).
In particolare è magneticamente attratto dalle rovine immerse nel folto delle foreste, così come le ha mirabilmente disegnate Frederick Catherwood nel 1839.
Tra i Maya: Honduras britannico (Belize), Guatemala, Messico, 1880- 1894
Nel 1880 iniziano le sue spedizioni nelle giungle, tra Honduras britannico (oggi Belize), Guatemala e Messico (...).
Maudslay diventerà ben presto uno dei più grandi esploratori vittoriani e sarà anche considerato come il “padre dell’archeologia scientifica sul campo in Mesoamerica”.
Copán, Quirigua, Macache, Chichen Itza, Tikal, Palenque, Ixkún
(..:) Sei sono i siti appartenenti alla civiltà mesoamericana, che studia più approfonditamente: Copán, Quirigua, Macache (più tardi divenuta Yaxchilán: è il primo a descriverla), Chichen Itza, Tikal e Palenque.
Nel 1887 scopre anche Ixkún…
(...) Le sue tecniche di ricerca sul campo sono pionieristiche.
Presto diventeranno un modello che, in futuro, sarà imitato da tanti ricercatori e archeologi, inviati sul terreno dai musei.
Non a caso è un insuperabile perfezionista.
Lo sgombero dalle rovine dell’intricata vegetazione è, infatti, seguito da un’ampia ricognizione generale, anche fotografica, di edifici e monumenti che, uno ad uno, sono attentamente e dettagliatamente misurati, mappati e descritti.
Da solo, o affiancato successivamente da tecnici museali (...), esegue centinaia di calchi in gesso, o in cartapesta delle sculture e ricopia con cura le loro iscrizioni.
(...) Quanto realizzato verrà infine inviato in Gran Bretagna per nave, con un notevole dispendio finanziario...
Le sue stupende fotografie dei monumenti Maya sono tra le prime ad essere eseguite, come i calchi e i disegni dei geroglifici, apposti su edifici e stele, sono i primi ad essere riprodotti, senza indugiare in fantasiose e romantiche interpretazioni (...)
Anche le sue descrizioni dei siti archeologici diventeranno presto celebri.
Dapprima visita Quirigua e Copán.
(...) arruola lavoratori locali per sgombrare le rovine archeologiche, completamente immerse nella fitta vegetazione della giungla.
(...) Nella regione Maya condusse otto spedizioni tra il 1881 e il 1894.
Dedicandosi particolarmente a Copán, Quirigua, Menche/Macache (Yaxchilán), Chichén Itzà e Palenque.
Nel 1892 sposa l’americana Annie Morris.
Con lei trascorre nel 1894 la luna di miele in Guatemala, a Copán, dove lavora per conto del Peabody Museum dell’Università di Harvard.
(...) Il risultato principe della pluriennale opera sarà racchiuso nei cinque volumi dell’Archeologia Maya, facenti parte degli 87 tomi della Biologia Centrali-Americana or Contributions to the Knowledge of the Fauna and Flora of Mexico and Central America (Londra, 1899-1902).
Essi costituiscono anche un formidabile corpus sulla scrittura Maya e, ancora oggi, rappresentano un valido strumento euristico e di lavoro per i moderni epigrafi ed archeologi.
Intenzionato a studiare il sito di Monte Alban, nell’Oaxaca, il permesso gli giunge solamente nel 1902 (...), e non può permettersi di pagare scavi e ricerche con i suoi soldi.
(...) per un paio d’anni va a vivere nei pressi di Città del Messico.
Iniziando a tradurre (1905) le memorie di Bernal Díaz del Castillo, uno dei conquistadores.
La Historia verdadera de la conquista de la Nueva España sarà pubblicata tra il 1908 e il 1916, quando da tempo è già definitivamente ritornato in patria (1907).
Presidente del Royal Anthropological Institute britannico (1911-12), presiede anche il XVIII Congresso degli Americanisti, tenutosi a Londra nel 1912.
(...) Nel 1931 muore ad Hereford (Londra).
Sarà sepolto nella Cattedrale (...).
Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. ARCHEOLOGI, ESPLORATORI, GRANDI VIAGGIATORI, GEOLOGI, NATURALISTI, PALETNOLOGI. VOL. 4: AMERICA
E-Book, versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 253 pp, 243 note, Bibliografia, 197 immagini (14 sono dell'A.), Appendice ("Narrazione Storica di una Grande, Nascosta Città Antichissima, Senza Abitanti. Che Venne Scoperta nel 1753", conservata con il n.512 nella Biblioteca Nazionale di Rio de Janeiro)
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