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domenica 30 giugno 2024

159. PAGINE DIMENTICATE DELLA STORIA: QUANDO A GRAN CANARIA, FUERTEVENTURA, LANZAROTE E TENERIFE, NELLE CANARIE, SI CACCIAVANO LE BALENE PER SFAMARE GLI ISOLANI. CRONOLOGIA DI UN FALLIMENTO VENTENNALE (1778-1803). DA: BALENE E BALENIERI, TRA NORD ATLANTICO, PACIFICO SETTENTRIONALE, MAR GLACIALE ARTICO. VAGABONDAGGI ALLA RICERCA DELLE TESTIMONIANZE DELL’ERA DELLA CACCIA ALLE BALENE

 

La “Fortezza della Fame”, cioè il Castillo de San José. Edificato ad Arrecife (Lanzarote) tra il 1776 e il 1779 per difendere la città dagli attacchi dei pirati, ma anche per dare lavoro agli isolani, in tempo di carestia ed estrema povertà (© Franco Pelliccioni) 

 La Real Sociedad Económica de Amigos del País de Gran Canaria nel 1778 decide di cacciare le balene, considerate "una fonte di ricchezza”. I primi rapporti indicano che tra aprile e giugno i cetacei sono numerosi nelle vicinanze di Arguineguín, nel sud di Gran Canaria, dove alcune grandi balene, arpionate e ferite, riescono comunque a fuggire.

Il 1778 per l’Impero spagnolo è un anno fondamentale. Perché cessa finalmente il monopolio gestito fin dal 1717 da Cadice per le merci in entrata e in uscita.

Consentendo a tredici porti, tra cui quello di Santa Cruz di Tenerife, di commerciare direttamente con l'America.  Non a caso nel corso dell’anno giunge nell’isola di Tenerife una nave nordamericana. L’ha voluta il Comandante Generale, per addestrare gli isolani alla caccia. In seguito, poiché la macellazione delle balene deve essere effettuata nella desertica penisola di Jandía, a sud di Fuerteventura, dove numerosi sono i cetacei, la nave farà rotta su Fuerteventura.

 Nel 1782 José de Eguiluz, Corregidor di Gran Canaria, in una lettera indirizzata al conte di Peñaflorida, che vive nella cittadina basca di Guipúzcoa, descrive l'abbondanza di balene nei mari delle Canarie e chiede l’invio di balenieri esperti.

Nel 1784 il Comandante Generale Miguel de la Grúa Talamanca de Carini y Branciforte, assieme a Bernardo Cólogan Valois, mercante di vino di Puerto de la Cruz (Tenerife), fonda una compagnia baleniera, con sede a Tenerife e Gran Canaria.

Il Viceré Miguel de la Grúa Talamanca, dal 1784 al 1789 Comandante Generale delle Canarie e dal 1794 al 1798 Viceré della Nuova Spagna (di José María Vázquez Museo Nacional de Historia, Mexico City) 

Nel 1786 Branciforte decide che la caccia deve lasciare Gran Canaria, per spostarsi a Tenerife e nell’isola di La Gomera.

 L’anno dopo (1787) a Nantucket è acquistato un brigantino baleniere, assieme ad attrezzi, arpioni, barche per abbordare i cetacei, recipienti e barili “per immagazzinare il grasso oltre a caldaie di lastre di rame per fonderlo”. Il problema principale, però, è sempre il medesimo: la totale mancanza di know how per cacciare balene, unita all’assenza di uomini esperti. Perché le Canarie [spagnole], al contrario delle Azzorre [portoghesi], i cui isolani hanno con profitto imparato il mestiere dai baschi, non possiedono in merito alcuna nozione.

Dal 1795 l'armatore Mújica, su raccomandazione del Consiglio, ottiene il privilegio reale di cacciare balene per sei anni. Individuando l'area di La Isleta, nel nord-est di Gran Canaria, per la stazione a terra.

 Nel 1796 nelle acque davanti ad Arrecife (Lanzarote) un branco di più di 30 capodogli spiaggiati fa la felicità dei cittadini.

Nel 1803, Mújica fa costruire quattro baleniere ed effettua tre campagne di pesca, con gli usuali scarsissimi risultati: pochi cetacei uccisi, molte balene ferite e fuggite, scarsità di finanziamenti pubblici e privati.

 Nessuno dei progetti portati avanti nel corso di un ventennio ha quindi avuto successo. Perché quasi subito stroncati da interessi e - come si direbbe oggi in politichese - “sensibilità” contrastanti. Alle quali si sono aggiunte difficoltà tecniche, finanziarie e, soprattutto, l’insormontabile montagna dell'improvvisazione!

 La nave statunitense acquisita nel 1787, dopo essere stata utilizzata per trasportare truppe e merci, sarà catturata dai francesi nel 1814.


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