Il viaggio più “antico” in Egitto risale al XX secolo, al dicembre del 1980. Era propedeutico ad una complessa ricerca antropologica sul campo, da effettuare nell’allora Sudan meridionale.
In quella lontana occasione ero accompagnato dalla (non ancora) celebre e compianta antropologa Cecilia Gatto Trocchi, scomparsa tragicamente nel 2005.
Grazie al preziosissimo supporto di un’agenzia di viaggio egiziana, avevo organizzato una “crociera aerea”, che ci avrebbe permesso, dopo la visita dell’area del Cairo (Giza e Menfi), di recarci prima ad Abu Simbel, nell’Alto Egitto, ai confini con il Sudan. In seguito, risalendo il nord geografico, in pratica “tornando indietro”, avremmo visto Assuan, poi Luxor e Karnak. Rientrando, infine, al Cairo. Dove, in attesa di imbarcarci su un aereo diretto a Khartoum, avremmo avuto altro tempo per approfondire la conoscenza della megalopoli nordafricana.
Dopo questo primo viaggio, alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, ben 27 anni, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo.
Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook. Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo Max Mallowan. Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo.
Ciò mi ha dato lo spunto per inserire nella III parte del mio libro: “Intermezzo, una Crociera sul Nilo “Virtuale” fin de siècle”. Dove, basandomi su documenti d'epoca (guide, testimonianze storiche e archeologiche), in un racconto in prima persona ho ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899…:
L’arrivo ad Alessandria, 1899
Eccomi finalmente nel porto di Alessandria. Prima di sbarcare ho controllato di nuovo il mio bagaglio, comprensivo di chinino, coltello, binocolo, la Cook's Tourists' Handbook For Egypt, The Nile, and The Desert, del 1897 e, per le spese, gli straordinari Travelling Coupons della Cook e quelli di serie C, cioè 10 scellini al giorno per la pensione (letto, luci, servizio, colazione, déjeuner à la forchette, cena). Serviranno per l’albergo del Cairo, il prestigioso Shepheard's Hotel, stranamente definito da Mark Twain: “il peggiore sulla terra tranne uno in cui scesi una volta in una cittadina degli Stati Uniti” [The Innocents Abroad, or The New Pilgrims' Progress, Hartford, 1869] e di Assuan. Che intendo raggiungere risalendo per dodici giorni il Nilo sul Rameses, uno dei sei battelli di prima classe della Cook varati in Scozia. Periodo sufficiente a farmi dimenticare la noiosissima routine della City. L’ho preferito alla più indipendente e avventurosa, ma certamente più costosa e lenta, dahabiyya a vela. Sarebbe stata fornita anch’essa dalla Cook, con equipaggio, domestici, cibo e dragomanno come guida…
La Rameses (la mia “nave virtuale”) ancorata davanti al Tempio di Luxor, ca. 1884 |
Dragomanno, indispensabile guida dei viaggiatori nelle dahabiyye, fotografato ca. 1870 |
Ad Assuan intendo aspettare il nuovo Millennio nel Cataract Hotel, il lussuoso albergo dallo stile moresco, appena costruito sul granito sopra la Cateratta. davanti al Nilometro egizio dell’isola Elefantina. In stagione (novembre-febbraio) c’è sempre un medico, un cappellano e una governante inglese. Poi, con la ferrovia, giunta fin là l’anno scorso, rientrerò al Cairo. Anche se, per lo scartamento diverso, dovrò cambiare a Luxor, dopo 6 ore e 130 miglia, con l’unico espresso esistente. Un balzo di altre 420 miglia mi farà poi arrivare in 14 ore nella capitale (…).
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Tornando ora a parlare della mia seconda crociera sul Nilo, nel 2007 mi sarei servito di un viaggio organizzato di gruppo, fortunatamente assai ristretto, a causa del periodo scelto. Oltre tutto la nostra guida aveva studiato con il celebre archeologo Hawass, allora Ministro di Stato per le Antichità, perciò conosceva in maniera approfondita ogni singolo sito archeologico visitato.
A seguito del mio ritorno in Egitto, ho avuto modo di osservare i notevoli cambiamenti (nel bene e nel male…) da allora intercorsi nel paese.
Sia nell’ambiente (città, zone archeologiche, ecc.) [caratterizzati, ad esempio, da numerose scoperte archeologiche; dal restauro di statue, monumenti, templi, moschee; dalla costruzione del ponte di Luxor; dall’ottimizzazione delle esposizioni e dal perfezionamento degli allestimenti museografici; dal potenziamento e miglioramento della qualità dell’illuminazione, come nel tempio di Luxor o nelle tombe della Valle dei Re; ampliando, con File (1985) ed Abu Simbel (2000), l’offerta dei sempre suggestivi spettacoli “Suoni e Luci”, nel 1980 limitata alle Piramidi ed a Karnak, ecc.],
Come tra la gente (integralismo diffuso nei costumi delle donne, ad esempio).
Rivedendo ciò che conoscevo, ma anche avvicinando località e monumenti, che nel 1980 mi erano sfuggiti. Oppure non erano ancora disponibili alla curiosità e all’ammirazione del visitatore. Come la nave funeraria di Giza, collocata a lato della piramide di Cheope, nel suo apposito museo: un mix di futuristico e di “funebre” dall’esterno, ma perfettamente adeguato dall’interno.
Poi, grazie alla navigazione fluviale, ho potuto visitare altri straordinari siti archeologici. Situati tra Assuan e Luxor e ovviamente preclusi alla crociera aerea, così da integrare efficacemente tra loro le due crociere. Oltre tutto la priorità, anche dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti, in ognuno di quei giorni del 1980, non poteva che essere rivolto verso l’imminente, non certo facile, e anche un po’ rischiosa, ricerca da effettuare in Sudan, ad 850 km a sud di Khartoum.
Comunque, nonostante da quasi due secoli l’Egitto facesse parte integrante, come dire, del Grand Tour “esteso”, il nostro micro-gruppo, cioè Cecilia e io, avrebbe conosciuto da nord a sud luoghi e siti archeologici non ancora invasi da masse turistiche, spesso desiderose solo di “fare” il paese…
Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute “in loco” nel 2007, avrei anche avuto modo di “scoprire” quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare già nel giugno successivo.
Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell’antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan.
Berenice venne fondata nel 275 a. C. da Tolomeo II Filadelfo, che le diede il nome della madre, inizialmente per far arrivare elefanti su speciali navi (elephantagoi) da Sudan orientale, Eritrea ed Etiopia, per l’impossibilità di ottenerli dall’India, per via della guerra contro i Seleucidi.
Plinio riferisce come Berenice Trogloditica fosse posta al termine della difficile carovaniera da lui chiamata degli “undici giorni".
Considerata da Cailliaud la “Pompei del Mar Rosso”, perché fu improvvisamente abbandonata, venne individuata da Belzoni nel 1818 sulla costa meridionale egiziana del Mar Rosso, di fronte all’isola degli smeraldi di Zabargad.
Un sito archeologico che, purtroppo, non riuscirò ad avvicinare, per la sua prossimità ad una base militare egiziana.
Gli Ababda [Beja] nel Deserto Orientale, in un’incisione del XIX secolo |
Nonostante ciò, quel secondo viaggio del 2007 si dimostrerà un successo! Perché, oltre ad avvicinare i nomadi etiopici Bèja (Ababda e Bisharin) e i beduini arabi Rashàida, non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un’escursione verso l’interno, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell’importantissima “via degli undici giorni”, che nell’antichità portava dal Mar Rosso fino al Nilo, attraversando diagonalmente il Deserto Orientale. Strada percorsa dalle carovane con le preziose mercanzie provenienti dall’Oriente, che superavano antiche miniere di smeraldo, fortini romani, torri di guardia, costruzioni, pozzi, et alia.
E Sharm si affaccia sulle altrettanto stupende acque tropicali del Golfo di Aqaba, caratterizzate dai suoi pesci multicolori, dai coralli, oltre che dagli… squali! Anche se, rispetto a Berenice, ma non poteva essere altrimenti, l’avrei trovata “affollata”, “quasi” come la costiera romagnola in agosto.
(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.)
C'è anche la versione cartacea non illustrata https://www.amazon.it/dp/B08BW8LYDY |
PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980
Cap. 1. INTRODUZIONE ALL'EGITTO
Dal diario di viaggio: la partenza da Roma
Un “viaggio nel viaggio”
Il Nilo
Il Cairo
La civiltà egizia
Davanti alle grandi Piramidi di Giza
Dal diario di viaggio: Cairo
“Avventura” nel Bazar
Assistendo ai festeggiamenti serali di due matrimoni, di strada (egiziano) e in un teatro (sudanese)
L’ultima mattinata cairota: visita ad Helwan
Cap. 2. CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE
Il Museo Egizio del Cairo
Cap. 3. VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE
Dal diario di viaggio: Abu Simbel, 1980
Abu Simbel e il lago Nasser
Dal diario di viaggio: Assuan, 1980
Assuan, la "porta" dell'Africa Nera e l’isola Kitchener
I Nubiani dell’isola Elefantina e l’antico Nilometro egizio
La necropoli dei principi di Elefantina e l’isola di File
Cap. 4. MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI
Dal diario di viaggio: Luxor, 1980
Luxor
Scavatori e recuperanti archeologici: Drovetti, Salt, Belzoni
I templi di Luxor e Karnak, l’antica Tebe
Nella Valle dei Re
Carter e la scoperta della tomba di Tutankhamon
Il ritrovamento (fine XIX secolo) delle mummie dei faraoni nascoste nella grotta
PARTE II: OGGI, IL CAIRO
CAP. 5. UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE
Nascita e sviluppo delle città africane
La tradizionale città africana a sud del Sahara
I centri urbani innovativi
La città nel Nord Africa
CAP. 6. PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE
Dal diario di viaggio: in Egitto, dopo un quarto di secolo, gennaio 2007
L’evoluzione urbana del Cairo
L’aspetto demografico: Cairo e la “Grande Cairo”
Prodromi urbani: Babilonia-in-Egitto, al-Fustāt e la “Vecchia Cairo” (el-Qahira)
El-Qahira
Le città parallele di Masr El-Qahira e Masr el-Atiqah e la Cittadella del Saladino
La “Parigi del Nilo”
CAP. 7. IL CAIRO: IERI E DOMANI…
Atmosfere e contraddizioni del Cairo
Il Cairo ieri (1980) e oggi (2007)
Gli abitanti della “Città dei Morti” e della “Città dell’Immondizia”
Comunicazione intraurbana e traffico
Inquinamento
La sicurezza al tempo di Al Qaeda (e dei Fratelli Musulmani) e prima dell’ISIS (Daesh)
Nonostante tutto, l’irresistibile fascino di una città contradditoria, ma favolosa
PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE
L’arrivo ad Alessandria, 1899
Cairo e Giza
Si salpa dal Cairo, visita di Menfi
Dendera, Luxor, Bibân-el-Mulûk, Deir el-Bahari, Karnak
Esna, Edfu, Kom Ombo
Assuan, isole di Elefantina e File, la cateratta
PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO
Cap. 8. DA ASSUAN A KOM OMBO
Premessa
Dal diario di viaggio del 2007: Abu Simbel, Assuan, File e i graffiti del Corpo di Spedizione Napoleonico in Egitto, 1799
La prima cateratta, le due dighe e il “villaggio nubiano” di Gharb Soheil (“ad ovest di Soheil”)
La Crociera sul Nilo: il racconto
Le navi da crociera
Nave, passeggeri, equipaggio
Si salpa da Assuan
Inizia la navigazione
Si giunge a Kom Ombo
Cap. 9. KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR
Visita di Kom Ombo
Edfu
La chiusa di Esna
L’intervista al rais (il comandante) della Nile Delta
Di nuovo in navigazione, si supera la chiusa
Dal diario di viaggio: Luxor, 2007
L’antica Tebe orientale, sulla sponda destra del Nilo: Luxor e Karnak
L’antica Tebe occidentale: le ḥwt nt ḥḥw m rnpwt, “Case di Milioni di Anni” (Colossi di Memnone, Deir el-Bahari, Medinet Habu), Valle delle Regine e Valle dei Re, Gournah, Deir el-Medina
PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN
Cap. 11. NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE
Il “richiamo” della mitica città di Berenice
Il viaggio sul Mar Rosso
Lahami Bay
L’atterraggio a Marsa Alam
Nelle acque del Mar Rosso
Cap. 12. TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA
Verso el-Shelateen, il più importante centro di scambio commerciale della regione
I nomadi pastori etiopici Bèja (Bisharin, Ababda), i beduini Rashàida
el-Shelateen
Nel Suq el-Gemal, il mercato dei cammelli
Cap. 13. LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO
La visita mancata di Berenice
Berenice Trogloditica
Il Periplo del Mare Eritreo, Portolano in greco del I secolo d.C.
Berenice Trogloditica, Pancrisia, Epidire
La “pista degli undici giorni”, l’antica strada greco-romana, tra Berenice e il Nilo
L’incontro con i Beja Ababda nel desertico Uadi Gemal
PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009
Cap. 14. SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY
Premessa
L’incubo del terrorismo islamista: il futuro prossimo di Sharm è “fortificato”…
Nabq, Shark’s Bay, Ras Mohammed
Sharm e le testimonianze “invisibili” delle guerre arabo-israeliane del 1956 (Suez) e del 1967 (Sei giorni)
BIBLIOGRAFIA