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lunedì 3 luglio 2023

101. A proposito del primo episodio della serie Shetland (trasmesso nuovamente ieri in televisione), dello storico Shetland Bus, del vichingo Up-Helly-Aa e dei miei libri, in italiano e inglese, sull'arcipelago

 

Fotogramma di un episodio (Copyright BBC Scotland)

Ieri sera non potevo non rivedere il primo episodio della serie Shetland. 

Perchè l’idea di realizzare i libri in italiano e, poi, in lingua inglese su queste magnifiche isole nordiche scozzesi, mi è venuta proprio guardando alcune puntate di questa serie televisiva [tratta dai romanzi di Ann Cleves e adattata per la televisione da David Kane] prodotta dall’ITV, per la BBC Scotland. Arrivata in Italia per la prima volta nel 2018. 

Il cui protagonista è un detective della polizia di Lerwick che, ovviamente con successo, indaga sugli omicidi perpetrati nella Mainland, la principale isola dell’arcipelago. 

Tra l’altro il detective Perez è originario di Fair Island, l’isola più meridionale dell'arcipelago, a metà strada tra le Shetland e le Orcadi.

Douglas Henshall (detective Jimmy Perez) e Ann Cleeves (autrice dei romanzi) al Bloody Scotland International Crime Writing Festival, 2017, 9 September 2017 (Some rights reserved, TimDuncan)

Inaspettatamente avevo provato una forte sensazione di nostalgia, osservando nuovamente sullo schermo quell’ambiente così completamente differente da quelli mediterranei. 

Quasi sempre caratterizzato da chiaroscuri di inusitata, seppur singolare, bellezza. 

Che si fanno presto da parte, dopo uno forte scroscio di pioggia, lasciando spazio a vividi colori, che paradossalmente fanno la loro comparsa, uno ad uno. 

I panorami maestosi, le gigantesche scogliere a picco sul mare, le nuvole basse, l’atmosfera decisamente subartica, mi avevano fatto tornare alla mente che quelle isole potevano realmente rappresentare, ca. 2.500 anni fa, l’ultima terra abitabile dell’ecumene. 

Perché, anche ad una latitudine del resto non eccessiva, avrei perfino potuto avere la fortuna di ammirare, alte nel cielo notturno, le sciabolettanti e fantasmagoriche aurore boreali dell’Ultima Thule

Quel viaggio nordico, effettuato oltretutto in una stagione proibitiva (mese di dicembre), avrebbe rappresentato per me il primissimo approccio ad una realtà ecologico-culturale radicalmente diversa da tutte quelle che fino ad allora avevo conosciuto (Sudan, Kenya, Messico). 
Che l’anno appresso, con la mia ricerca tra sei comunità Inuit dell’Artico canadese, si sarebbe andata rafforzando. 

Poiché nel mitico Passaggio a Nord-Ovest mi sarei spinto ancora più a nord, a non moltissima distanza dal Polo Magnetico…

Tra l’altro in quelle isole scozzesi l’ex africanista, quale io ero, avrebbe “incontrato” per la prima volta i Vichinghi. 

Un iniziale approccio, che si sarebbe dovuto consolidare in seguito. Poiché le Shetland inconsapevolmente rappresentarono la prima di numerose “tappe” del mio futuro peregrinare sulle tracce del cosiddetto movimento vichingo d’oltremare, che mi avrebbero condotto: ancora a sud-ovest (Orcadi, Scozia e Inghilterra nord-orientale, Ebridi Esterne, Fær Øer, Dublino), verso nord (Svalbard), verso ovest (Terranova, Islanda, Groenlandia, Labrador), verso sud (Normandia), verso est (Russia).

Grazie al quel viaggio di studio, prima delle Shetland, poi delle meridionali Orcadi, sia pure involontariamente sarebbe stato gettato il primo seme di ciò che anni dopo si sarebbe trasformato nel mio Programma sulle Comunità Marittime dell’Atlantico Settentrionale.

Lo Shetland Bus

Creato nell’autunno del 1940 dalla Special Operations Executive Norwegian Section, contribuì a far arrivare clandestinamente nelle Shetland numerosi membri della resistenza norvegese, in fuga dal paese occupato dai tedeschi. 

All’inizio la sua base era Lunna, nel nord-est di Mainland, l'isola principale, dove si trova Lerwick. 

Poi fu spostata a Scalloway, l'altra cittadina dell'isola. 

La Norway House e lo scivolo “Prince Olav”, ambedue utilizzate dallo Shetland Bus, sono oggi ancora visibili a Scalloway. 

Dove la sua avventurosa storia è descritta nel Museo cittadino. 

In totale circa 30 furono i pescherecci utilizzati dai rifugiati norvegesi.

Il vichingo Up-Helly-Aa a Lerwick

A Lerwick, nella notte di ogni ultimo martedì di gennaio, squadre di guizers [guizing è un'espressione dialettale della Cornovaglia. Descrive un'usanza in cui i festaioli si travestono in modi differenti, impegnandosi nella musica, nel canto, nella danzain costumi vichinghi e torce in mano, incendiano nel centro della città una replica di una "lunga nave”, con la prua dalla testa di drago. 

Gli uomini, a conclusione della festa, fanno un giro, rigorosamente completo, di una serie di sale da ballo, discoteche, scuole, impianti sportivi, alberghi. 

In ogni sala, ogni squadra esegue uno show, che può richiamare un programma televisivo, un film popolare, una gag su eventi locali, un canto, una danza. 

Il giro è riservato ai soli partecipanti, che vengono così ringraziati per il lavoro volontario durato molti lunghi mesi. 

In forma riveduta e corretta, questa è la festa vichinga della fine di Yule. 

Allorché, dopo un lungo buio e rigido inverno, si salutava festosamente il lento riapparire del sole.

In effetti un tipo di festa "pagana", simile ad altre festività scozzesi, era già in vigore dal 1881. 

Allora i guizers erano in abiti carnascialeschi e non bruciavano navi vichinghe. Nel 1889 subì una netta norvegisizzazione. 

Grazie al poeta cieco di Lerwick, James John Haldane Burgess (1862-1927), che seppe rivitalizzare il legame con l’originaria tradizione norvegese. 

Tanto che la sua canzone è ancora oggi intonata nel corso della festa. 

Un tempo, i nostri padri focosi sfrecciavano sul Sentiero dei "Vichinghi"; 

Un tempo, i loro temuti draghi sfidavano l'oceano nella sua ira; 

E noi, i loro figli, stiamo raccogliendo i risultati della loro gloria. Le onde stanno arrivando (...) 

La nostra galea è il Diritto del Popolo, il drago della libertà, il diritto che, crescendo nella sua potenza, porta i tiranni alle loro ginocchia. 

La bandiera che sventola sopra di noi è l'Amore della Libertà. 

Le onde stanno arrivando".


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sabato 25 giugno 2022

37. ANTROPOLOGIA, ARTICO E SUBARTICO, AVVENTURA, CITTA' MONDIALI, ESPLORAZIONI, "GIRO DEL MONDO", GRANDI VIAGGI, ISOLE E ARCIPELAGHI TRA ATLANTICO E MEDITERRANEO, NAVIGATORI, PAESI NON SOLO ESOTICI


Un "racconto" in 32 libri Amazon, sia E-Books Kindle, che in versione cartacea, a colori e/o in bianco e nero [il numero delle pagine e delle foto si riferisce alla versione cartacea]:

ANTROPOLOGIA
 - Le Grandi Avventure dell’Antropologia. Antropologi culturali, sociali, fisici, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. Vol. 1 da Adolf Bastian a Vinigi Lorenzo Grottanelli, 171 pp., 145 foto; versione in bianco e nero.

- Le Grandi Avventure dell’Antropologia. Antropologi culturali, sociali, fisici, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. Vol. 2 da Thor Heyerdahl ad Alfred Reginald Radcliffe-Brown, 181 pp., 163 foto; versione in bianco e nero.

- Le Grandi Avventure dell’Antropologia. Antropologi culturali, sociali, fisici, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. Vol. 3 da Knud Rasmussen a Rosebud Yellow Robe, versione cartacea in bianco e nero, 188 pp., 157 foto.


ARTICO E SUBARTICO 
- Qui Base Artica Dirigibile Italia, Svalbard. Dalla Terra degli orsi polari una Rassegna e un Inventario culturale dei Popoli del Grande Nord, 243 pp., 232 foto; versione a colori e in bianco e nero.


- Ai Confini d’Europa; Viaggio-Ricerca nell’Islanda dei Vulcani, dei Ghiacciai, delle Saghe, del Mondo Vichingo, 299 pp., 345 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Tra i Ghiacci del Passaggio a Nord-Ovest. Prologo ad una ricerca antropologica tra gli Inuit dell’artico canadese  268 pp., 174 note, 254 immagini, di cui 127 a colori, versione a colori e in bianco e nero 

AVVENTURA 
- L’Avventura al Femminile. Venti Ritratti di Donne Straordinarie, che hanno percorso le Vie del Mondo alla Ricerca di Conoscenza, 157 pp., 115 foto; versione in bianco e nero.

-
Grandi Raids Automobilistici della Storia. La Pechino-Parigi e le “Crociere” Citroen, Tra Africa, Asia e America del Nord, 109 pp., 104 foto, versione in bianco e nero.

CITTA' MONDIALI 
- Dalla Vichinga Dubh Linn alla Gaelica Bhaile Átha Cliath. “Passeggiando” per Dublino e oltre…, 116 pp., 104 foto; versione a colori e in bianco e nero.
- Esposizioni Universali, Coloniali e Internazionali di Parigi 1855-1937. Alla ricerca delle straordinarie testimonianze delle “Manifestazioni Massime” dell’Impero francese: Industria, Tecnologia, Invenzioni, Arte, Architettura, Paesi, Genti, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 118 pp., 146 foto.

- Lisbona, tra Tradizione e Modernità. Alla Scoperta di un’insolita “Capitale-Vetrina” Atlantica, versione cartacea illustrata a colori e in bianco e nero, 243 pp., 288 foto
- Lisbona, tra Tradizione e Modernità. Alla Scoperta di un’insolita “Capitale-Vetrina” Atlantica, versione cartacea non illustrata, 118 pp. ...

ESPLORAZIONI 
- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 1: Europa – Asia, versione cartacea in bianco e nero, 188 pp., 157 foto.
- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 2: Africa, versione cartacea in bianco e nero, 224 pp., 179 foto.

- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 3: Artico-Antartico, versione cartacea in bianco e nero, 134 pp., 116 foto.

- Alla Scoperta del Mondo. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi, Vol. 4: America, versione cartacea in bianco e nero, 219 pp., 166 foto.

"GIRO DEL MONDO" 
- Il Giro del Mondo… in 15 Treni. Transcontinentali e di lusso, di penetrazione coloniale e militare, dei cercatori d’oro, degli hajji, “alpinistici”, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 241 pp., 223 foto.

GRANDI VIAGGI 
- Viaggio attraverso l'Inside Passage, nella Terra degli Indiani dei Totem e dell’ex America Russa. Sulla costa del Pacifico dell’America di Nord-Ovest, tra Colombia Britannica e Alaska, versione cartacea illustrata a colori e in bianco e nero, 192 pp., 191 foto.

ISOLE E ARCIPELAGHI TRA ATLANTICO E MEDITERRANEO
- Nell'arcipelago degli “uomini-uccello” di St Kilda. Vita e Morte di una Remota Comunità Scozzese, 101 pp., 68 foto; versione a colori.

Archipelagos and Islands at the Mirror: Sea-Ones (Faroe and Mykines, Denmark), Land-Ones (Carnia and Sauris, Italy), 111 pp., 105 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Alla Scoperta di Megali Nísi, l’isola di Creta. Storia, Archeologia, Natura, Cultura, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 153 pp., 179 foto.

- Ultima Thule. Ricordi di un Viaggio di Studio Invernale nelle Isole Shetland, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 133 pp., 114 foto.

- Ultima Thule. Memories of a Winter Study Journey to the Shetland Islands, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 131 pp., 115 foto.

- Reminiscenze di un Viaggio nell’Arcipelago Scozzese delle Orcadi, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 178 pp., 172 foto.

- Viaggio nelle Atlantiche Isole Fær Øer. Il Paese dai tetti di prato, che ondeggiano al vento, versione cartacea illustrata a colori e in bianco e nero, 182 pp., 180 foto.

NAVIGATORI 

- Masters & Commanders Verso l’Ignoto. Navigazioni straordinarie ai confini della terra, Parte I: XIV-XVIII secolo, 170 pp., 130 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Masters & Commanders, Parte II: XIX secolo, 165 pp., 150 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Masters & Commanders, Parte III: XX secolo, 113 pp., 104 foto, versione a colori e in bianco e nero.

PAESI NON SOLO ESOTICI

Dal Tell al Sahara. Viaggi in Tunisia, tra le testimonianze archeologiche del passato e culturali arabo-berbere-islamiche odierne, 178 pp., 198 foto; versione a colori e in bianco e nero.
- Viaggi in Egitto 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 238 pp., 271 foto

- Viaggi in Egitto 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai, versione non illustrata, 133 pp.

- Immagini dall’Egitto. Images from Egypt. Companion Book di: Viaggi in Egitto 1980-2009, libro fotografico bilingue: italiano-inglese, 171 pp. 278 foto, di cui 277 a colori.

 - Nel West. Attraverso le Montagne Rocciose, il Sud-Ovest, I deserti della California meridionale, 116 pp., 76 foto; versione a colori e in bianco e nero.

- Companion Book di Nel West. Conquistadores, Esploratori, Naturalisti, Archeologi, Etnologi alla Scoperta del West, 108 pp., 47 foto, versione in bianco e nero.


Amazon Autore USA  

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giovedì 5 maggio 2022

16. E' ORA ONLINE LA VERSIONE CARTACEA DEL MIO ULTIMO LIBRO:TRA I GHIACCI DEL PASSAGGIO A NORD-OVEST. PROLOGO AD UNA RICERCA ANTROPOLOGICA TRA GLI INUIT DELL’ARTICO CANADESE

https://www.amazon.it/dp/B09ZB7794T


Finalmente sono riuscito a terminare ed a mettere online su Amazon la versione cartacea a colori [seguirà nei prossimi giorni quella in bianco e nero] del mio: TRA I GHIACCI DEL PASSAGGIO A NORD-OVEST. PROLOGO AD UNA RICERCA ANTROPOLOGICA TRA GLI INUIT DELL’ARTICO CANADESE (268 pp., 254 foto, 174 note). Rispetto alla versione digitale, ha 37 pagine e 32 foto in più. In parte dovuti alla diversa impaginazione (i capitoli iniziano sempre sulla destra). Ma anche al fatto che ho ritenuto importante e di estrema attualità, vista la complessa e difficile situazione geopolitica, inserirvi un’APPENDICE, che non c’è nel digitale.

Interesse che si rileva, non tanto dal generico sottotitolo (AI MARGINI, MA NON TROPPO), quanto per il SOTTOTITOLO COMPLETO: LUDVIG MYLIUS-ERICHSEN, PETER FREUCHEN, ALFRED WEGENER E LA PRIMA AUTOMOBILE TRA I GHIACCI ARTICI, NELLA SPEDIZIONE DELLA DANIMARCA NEL NORD-EST DELLA GROENLANDIA.

SOTTOTITOLO CHE, DATA LA SUA LUNGHEZZA “CHILOMETRICA”, prosegue nella NOTA N. 151:

PER NON PARLARE DI UNA FUTURA NAVIGAZIONE COMMERCIALE DEL “PASSAGGIO”, A SETTENTRIONE DELLE ISOLE DI GROENLANDIA ED ELLESMERE, VISTA L’ATTUALE SITUAZIONE GEOPOLITICA INTERNAZIONALE.

È questa una nota molto lunga e articolata, di cui qui riporto una breve parte…

Torniamo ora a parlare di un futuro, ipotetico e “forzato” utilizzo del Passaggio a nord delle due isole (transpolare), facendo affidamento sui grandi cambiamenti climatici in atto, in modo da evitare di attraversare il Passaggio a Nord-Ovest.

Innanzitutto va subito ricordato come le due isole nel nord siano legate alla banchisa permanente, composta da un ghiaccio antico e molto spesso. È la cosiddetta Last Ice Area: “l'ultima zona di ghiaccio”. Le proiezioni climatiche ci dicono che il ghiaccio estivo scomparirà del tutto nel 2040, salvo la Last Ice Area.

Sappiamo anche come in quel settore marittimo, in questi ultimi anni, ci siano state delle sorprendenti novità. Nel febbraio-marzo del 2018, ad esempio, tra le due isole si è improvvisamente aperta una polynia (mare libero da ghiacci) ampia ca. 50.000 kmq. Nel maggio del 2020 invece se ne è aperta un’altra, a nord dell’Ellesmere, di ca. 2.500 kmq, durata solo una decina di giorni. Sono solo due indizi, ovviamente, eppure sono in grado di mettere in seria discussione la resistenza al riscaldamento globale di questa Last Ice Area (Colucci, 2021; European Commission, 2022).

Sappiamo, infine, come diverse polynie siano presenti, sia sulla costa orientale della Groenlandia (nota n. 164), che in quella occidentale (Canale Kennedy - o North Water -: vedi cap. 11.1 e nota n. 46). Così che, con l’aumento della temperatura globale, potrebbe non essere fantascientifico utilizzare, se costretti, una rotta transpolare, navigando a nord di Groenlandia ed Ellesmere”.


 

venerdì 10 dicembre 2021

5. NEL PASSAGGIO A NORD-OVEST. PROLOGO AD UNA RICERCA ANTROPOLOGICA NELL'ARTICO CANADESE

Un’immagine che viene da un “remoto passato”… La banchisa si sta rapidamente riformando nell’Alto Artico canadese (74° 43' N), in un tratto del famoso Passaggio a Nord-Ovest (Stretto di Barrow), davanti alla Cornwallis Island (Resolute Bay, oggi Qausuittuq), nel Territorio autonomo di Nunavut. Siamo nel mese di Settembre del 1983! A non molta distanza, a sinistra della foto, c’è l’isolotto di Beechey, che ha rappresentato la prima base della grande spedizione britannica comandata da Franklin. Salpata nel 1845, poi inoltratasi con le sue navi nell’arcipelago artico, alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest e, infine, scomparsa misteriosamente nel nulla. In seguito l’isolotto costituì anche il campo base per le decine di spedizioni di “ricerca e soccorso” britanniche, americane e canadesi, per decenni inviate alla sua ricerca. L’isolotto conserva le tombe dei primi tre marinai della spedizione deceduti (1846). Grazie al terreno gelato (permafrost), le salme, a distanza di oltre un secolo, risultarono perfettamente conservate. Come potrà constatare la spedizione Beatty-Geiger, un anno dopo il mio arrivo a Resolute (1984). II successivo esame anatomo-patologico eseguito sui loro corpi farà infatti scoprire la causa della tragedia, che aveva colpito la più imponente spedizione artica mai allestita dall’Ammiragliato! 
(© Franco Pelliccioni)


Attualmente  sto lavorando alla stesura di un libro sul Passaggio a Nord-Ovest

Sarà diviso in tre parti: L'A e il Passaggio a Nord-Ovest; Alla scoperta del Passaggio a Nord-Ovest: Esploratori, Navigatori e Antropologi (22 personaggi); Il cambiamento climatico. 

Il libro sarà seguito da; Verso il Polo Magnetico. Un'Indagine lunga 7.000 chilometri nel Passaggio a Nord-Ovest, tra gli Inuit dell'Artico canadese.

Per chi fosse interessato all'Artico (e all'Antartico), il terzo volume della mia tetralogia: ALLA SCOPERTA DEL MONDO.  ESPLORATORI E GEOLOGI: ARTICO-ANTARTICO, nella quale non figurano né i Navigatori, né gli Antropologi. Questi ultimi si trovano nelle due trilogie: cronologicamente in  MASTERS & COMMANDERS VERSO L’IGNOTO: NAVIGAZIONI STRAORDINARIE AI CONFINI DELLA TERRA; alfabeticamente in: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA

E-Book: https://www.amazon.it/dp/B081FD5HWH

Cartaceo: https://www.amazon.it/dp/1708675663

1. 37.000 chilometri a piedi tra i ghiacci, il "carnet" di viaggio dell’esploratore scozzese John Rae. Con le sue imprese, nel XIX secolo ha apportato un notevole contributo alla conoscenza del Grande Nord canadese. La grande esperienza accumulata nel Canada settentrionale gli consentì di muoversi utilizzando al meglio le tecniche di chi da sempre viveva nell'Artico, Indiani e Inuit (eschimesi), che impiegava come guide e interpreti. Indossava abiti di pelliccia. Si spostava con un equipaggiamento ridotto al minimo. Si procurava il cibo utilizzando le tecniche venatorie proprie degli "uomini dalle ombre lunghe".

2.. L'ultimo volo dell'«Aquila». Nella storia delle grandi esplorazioni, un posto del tutto singolare è occupato dalla spedizione al Polo Nord, sul finire del XIX secolo, dell’ingegnere svedese Salomon August Andrée che, a bordo di una mongolfiera, poi abbandonata, scomparve tra i ghiacci con i suoi due compagni di viaggio. Mistero che sarà svelato dopo 33 anni!

3. Conquistare il Polo Nord: la "magnifica ossessione " di Robert Edwin Peary. L'esploratore statunitense sostenne di aver compiuto l'impresa, ma in realtà si fermò a pochi chilometri dalla meta

4. Dalle isole Svalbard alla cima dell'Aconcagua: Sir William Martin Conway, esploratore, alpinista, storico dell'arte, scrittore, politico inglese

5. Tracciare una "rivoluzionaria" rotta aerea dall'Europa agli Usa: un sogno sepolto sotto gli spessi ghiacci della Groenlandia. Nel 1930 moriva per il freddo e la fatica Alfred Wegener, astronomo, meteorologo e geologo tedesco

6. La storia di un uomo tra due Poli: l'aviatore ed esploratore americano Lincoln Ellsworth, il cui nome è legato all'impresa del Norge, ma non solo…

7. La "donna di ghiaccio". Nel 1955 l'esploratrice statunitense Louise Arner Boyd sorvolava il Polo Nord, ma aveva già effettuato ben sette spedizioni nell’Artico

8. Novantanove giorni tra i ghiacci dell’Antartide, con la forza dell’esploratore e l’occhio dello scienziato. Il geologo Vivian Fuchs nel 1958 attraversava da parte a parte il Polo Sud per la prima volta nella storia







  





martedì 7 dicembre 2021

4. ORSI, NON SOLO POLARI, TRA ALASKA SUD-ORIENTALE, ALTO ARTICO CANADESE E SVALBARD

All'aeroporto di Longyearbyen [Svalbard] un orso  polare imbalsamato accoglie i viaggiatori. E' uno di quelli che, con ogni probabilità, ha scontato con la vita l'aggressione a qualche umano... (© Franco Pelliccioni)

DAL MIO ULTIMO LIBRO PUBBLICATO SU AMAZON (pag, 113 e nota n. 236) 

VIAGGIO ATTRAVERSO L'INSIDE PASSAGE, NELLA TERRA DEGLI INDIANI DEI TOTEM E DELL’EX AMERICA RUSSA. SULLA COSTA DEL PACIFICO DELL’AMERICA DI NORD-OVEST, TRA COLOMBIA BRITANNICA E ALASKA


Dal diario di viaggio [Sitka, Alaska sud-orientale]:

Torno di nuovo al Park (dove c’è il Centro Informazioni, oltre al National Historical Park). 

Durante la mia chilometrica passeggiata nel bosco, tra il fiume e le acque dell’oceano, non vedo un’anima (NOTA). 

Fotografo il sito della battaglia tra russi e indiani dell’Indian River. Giungendo poi in un luogo che non pensavo certo di vedere. 

Dove il silenzio, tutto intorno a me, è assordante… 

Dove la morte è accanto alla vita. 

Perché il fiume è stracolmo di salmoni. 

Centinaia e centinaia di pesci, che stanno agonizzando, o sono già morti, dopo aver risalito la corrente, per andare a depositare là le uova e fecondarle. 

Nello stesso luogo dove erano nati. 

Uno spettacolo spaventoso che all’inizio mi era sfuggito ma poi, attraversando il fiume su un ponticello di legno, si è rivelato in tutta la sua crudezza. 

Il ciclo vitale continua…

(NOTA )

Forse l’avrei dovuto sospettare, per la presenza di tutta quella moltitudine di salmoni a portata di… zampa. 

Ma gli orsi non erano certamente in cima ai miei pensieri. Affascinato, com’ero, dalla silenziosa natura che mi circondava, dagli stupendi totem, via via incontrati ai bordi dei sentieri. 

In questi ultimi mesi, lavorando alla stesura del libro, avevo notato sul Web gli avvisi e i cartelli del Parco, che nel 1983 non esistevano. Mettevano in guardia i visitatori dalla possibile presenza di orsi!

Nel corso dell’ennesimo ciclo di ricerche su Internet, sulla pagina di apertura del Parco scopro oggi che è chiuso per un’allerta, di cui però non si indica subito il motivo. 

Dopo lunghi mesi di assidua frequentazione del Web canadese e statunitense, penso si tratti di un altro degli allarmi per il covid 19 inseriti nelle pagine di comunità ed istituzioni. 

Oppure riguarda un imminente peggioramento delle condizioni meteo. 

Invece la pagina successiva segnala una sostenuta attività degli orsi… (U.S. National Park Service, 12.10.2021).

In occasione dei miei cinque soggiorni di ricerca africani e mesoamericani, mi ero sempre debitamente documentato sui pericoli di indesiderati incontri con animali più o meno velenosi: ragni, scorpioni, carnivori, serpenti. 

Così la mia totale ignoranza sugli orsi si sarebbe riproposta già un mese dopo nell’Alto Artico canadese, a Resolute Bay. 

Raggiunta dopo Inuvik e Tuktoyaktuk, nel corso della mia ricerca tra gli Inuit.

Dopo un lungo volo da Yellowknife, capoluogo dei Northwest Territories, vengo accolto all’aeroporto dell’isola da Bezal Jesudason (1941-1995), personaggio di rilievo nella storia delle esplorazioni, poiché è un celebre outfitter di spedizioni polari, tra cui “quella” di Fogar. 

Alloggerò nella sua casa-ufficio, localizzata nell’insediamento eschimese. 

Dopo qualche ragguaglio preliminare, il tempo di mangiare un boccone, poi giovinezza, curiosità, consapevolezza di trovarmi di fronte ad una delle sezioni del mitico Passaggio a Nord-Ovest, mi convincono a non perdere tempo prezioso e a guardarmi subito intorno. 

E cosa c’è di meglio che arrampicarsi di primo pomeriggio sulla non troppo distante, deserta e nuda Signal Hill (183 m), che sovrasta l’insediamento? 

Tra l’altro, avendo esperienza solo dei tropici, non di Artico, né di isole o arcipelaghi oceanici, non penso alla nebbia. 

C’è il sole. Invece lassù ecco l’avanzare dei banchi di nebbia, che a tradimento arrivano di tanto in tanto dalla baia. 

Finché è possibile osservo il panorama: il golfo, la comunità, i ghiacci della banchisa, che si stanno gradatamente riformando (il cambiamento climatico era ancora al di là da venire). 

Passeggio sulla sommità, oltrepasso la grande installazione luminosa per la navigazione aerea, scopro la tomba di un pilota, che nel 1969 si era andato a schiantare con il suo aereo sulla collina. 

Soddisfatto dell’escursione, decido di rientrare. 

Non sapendo che sarei stato rimproverato da Bezal, per il grave rischio corso. 

In giro c’erano gli orsi polari, che si avvicinano spesso all’insediamento, alla ricerca di cibo. 

Andando specialmente a frugare nella non lontana discarica di rifiuti, in prossimità della sponda. 

Rabbrividisco al pensiero che avrei potuto essere io a costituire il loro cibo ambulante, quasi fossi uno street food…

Quattordici anni dopo nella Baia del Re (Svalbard) il responsabile della Base Dirigibile Italia, che il giorno dopo avremmo inaugurato, intorno alla mezzanotte (ma c’era ancora sufficiente luce) accompagnerà me e i ricercatori del CNR al pilone d’attracco dei dirigibili Norge e Italia di Nobile, munito del suo bel fucilone regolamentare. 

Pronto a difenderci da un eventuale attacco degli orsi polari! [come molti spettatori hanno potuto vedere guardando il film di Checco Zalone del 2016: Quo Vado…]


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(Pagina Autore USA); 

https://www.amazon.it/Franco-Pelliccioni/e/B01MRUJWH1/ref=dp_byline_cont_book_1 

(Pagina Italiana)

https://www.researchgate.net/profile/Franco-Pelliccioni 

(Researchgate, il Portale dei ricercatori di tutto il mondo)