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Visualizzazione post con etichetta Attilio Gatti. Mostra tutti i post
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lunedì 6 dicembre 2021

3. A PROPOSITO DI AVVENTURA...

Lo strano automezzo realizzato da Gatti nel 1939, lo "Yacht della Giungla": "acquistai il più lungo chassis Ford allora esistente, lo allungai ulteriormente e vi aggiunsi un paio di ruote supplementari. Completai l'automezzo con una carrozzeria che, durante le mie due spedizioni successive, si rivelò di valore assolutamente inestimabile. La prima si svolse a zig zag sul tragitto da Beira a Città del Capo; la seconda dalla Città del Capo a Roma, via Cairo e Gerusalemme" (Gatti, 1964: 23)

Da ragazzo non mi sono mai perso, in televisione, le puntate dei documentari girati in Africa da Attilio Gatti (1896-1969). Un italo-americano, che era stato anche Membro della Società Geografica Italiana (quando era ancora "Reale"), alla quale appartengo anche io. Erano intitolati: L'Avventura è il mio mestiere.  Titolo anche del suo libro, che dagli anni '1960 figura nella mia biblioteca (Lugano, 1964). 

L'antropologia è naturalmente tutta un'altra cosa, rispetto all'attività di un esploratore. Eppure anche lo studioso si può imbattere, a volte del tutto involontariamente, in difficoltà più o meno insormontabili, in rischi e pericoli della più diversa natura. In qualche caso persino fatali. Infatti nella Storia dell'Antropologia figurano diversi casi di ricercatori uccisi, morti per incidenti, malattie, attacchi di bestie feroci. Quindi l'Avventura, per chi di noi si è spinto sul terreno, per andare ad effettuare ricerche, rappresenta un non secondario aspetto collaterale che, comunque, può avere anche un suo risvolto fascinoso, tanto da rasentare molto da vicino il romanticismo. Naturalmente quando lo si potrà poi raccontare, verbalmente o per iscritto...


Sto risalendo con una piroga il Nilo Bianco, nella Provincia del Nilo Superiore, Sud Sudan, per andare alla scoperta degli insediamenti, che hanno preceduto la fondazione della città di Malakal. Con uno dei mie due assistenti di ricerca africani sto consultando la carta topografica.  Sono a sud di questa cittadina, situata ad 850 km a sud di Khartoum, dove nel 1979 e ancora nel 1980-81 ho effettuato due soggiorni di ricerca sul campo. Si vede il mio borsone della Mares, impermeabile e galleggiante, nel quale c'è tutta la mia pesante attrezzatura d'allora: macchina fotografica Nikon F e obiettivi: grandangolare, normale e tele da 300 mm, registratore Philips, flash, filtri, rollini di diapositive, ecc.
(© Franco Pelliccioni)

  Per quanto mi riguarda, ricordo come nel 1999, sia pure on line, fui accettato come membro dallo storico Explorer’s Club di New York. Mentre inaspettatamente, negli ultimi anni della mia collaborazione all’Osservatore Romano, scoprii in redazione, con indubbia soddisfazione, come fossi considerato l’Indiana Jones del giornale. In quel momento il pensiero mi riportò indietro di oltre una ventina d’anni. Allorché nel 1979, al mio rientro a Khartoum dalla prima ricerca sul campo a Malakal, il Direttore dell’Agip Sudan Ltd. mi svelò come nell’ambiente degli expatriates europei, dopo la mia determinata partenza per l’ignoto…, ero stato soprannominato: Dr. Livingstone. In effetti loro, che si spostavano nelle vicine oasi con almeno un paio di fuoristrada, cuoco e kit d’emergenza medico-chirurgica al seguito, erano rimasti “sconvolti” per il fatto che, poco dopo essere giunto nella capitale sudanese, ero intenzionato a spingermi per 850 km a sud, con un paio di valigie e il borsone con il registratore e la pesante attrezzatura fotografica di quei tempi. Attraversando in jeep il deserto fino a Kosti, per poi risalire lo storico Nilo Bianco su un vetusto battello a pale posteriori per quattro lunghissimi e straordinari giorni…


LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA. Antropologi culturali, sociali, fisici, applicati, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici. 


Trilogia digitale

61 SONO I PROTAGONISTI (Antropologi Culturali, Sociali, Fisici e Applicati; Etnologi; Etnografi; Etnomusicologi; Etnostorici) DELLA MIA TRILOGIA, sia DIGITALE, che CARTACEA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA. 
ECCO I LORO NOMI: BASTIAN, BERNATZIK, BOCK, BOGGIANI, CATLIN, CUSHING, CZAPLICKA, CZEKANOWSKI, D'ALBERTIS, DENSMORE, DEN STEINEN, DIETERLEN, DU BOIS, EGGAN, EVANS-PRITCHARD, FIRTH, FREUCHEN, FROBENIUS, GRIAULE, GROTTANELLI, HEYERDAHL, HOSE, IM THURN, JESUP NORTH PACIFIC EXPEDITION, KLUCKHOHN, LEIRIS, LINTON, LHOTE, LOWIE, MALAURIE, MAN, MEAD, MÉTRAUX, MONTAGU, NADEL, NIMUENDAJÚ, NORDENSKJÖLD, POWDERMAKER, POWELL, RABOT, RADCLIFFE-BROWN, RASMUSSEN, RATZEL, REICHARD, RIVERS, RÓHEIM, SANTANDREA, SARASIN, SCHAPERA, SCHEBESTA, SELIGMAN, SPENCER/GILLEN, STEFANSSON, THOMPSON, VAN DER POST, P.-É. VICTOR, VON HAGEN, WEDGWOOD, WESTERMANN, WEYER, WIRZ, YELLOW ROBE. IN TOTALE: 540 PAGINE; 465 FOTO (19 SONO MIE); 342 NOTE.

Trilogia cartacea



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https://www.amazon.com/Franco-Pelliccioni/e/B01MRUJWH1/ref=ntt_dp_epwbk_0 (Pagina Autore USA)

https://www.researchgate.net/profile/Franco-Pelliccioni (Research Gate, il portale dei ricercatori di tutto il mondo)