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Visualizzazione post con etichetta Dublino Museo Nazionale di Archeologia e Storia. Mostra tutti i post
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giovedì 17 ottobre 2024

243. Sulle tracce del MOVIMENTO VICHINGO D'OLTREMARE, ecco i tesori e i raffinati manufatti conservati dal Settecento presso il “MUSEO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA E STORIA” di DUBLINO. Da: DALLA VICHINGA DUBH LINN ALLA GAELICA BHAILE ÁTHA CLIATH. “PASSEGGIANDO” PER DUBLINO, E OLTRE…

 

Particolare della parte inferiore della Croce di Cong, Contea di Mayo, 1123 d.C. L’intera croce è alta 75 cm
(da Margaret Stokes, Notes on the Cross of Cong, 1895)

Cosa c'è nel libro: 

Premessa; Introduzione; L’eleganza di uno sviluppo urbanistico inaugurato nel XVIII secolo: a nord e a sud-est del fiume Liffey; 
Alla ricerca di testimonianze storiche e religiose a Sud-Ovest di Dublino: per le vie di Temple Bar, dove antichi vicoli evocano atmosfere del passato, mentre bunker in cemento occultano scoperte archeologiche; Dal 1170 al 1540 un avvincente viaggio nei secoli attraverso la vita della gente comune: visitando Dublinia, il Museo della Storia Urbana; Sulle tracce del movimento vichingo d’oltremare, ecco i tesori e i raffinati manufatti conservati dal Settecento presso il “Museo Nazionale di Archeologia e Storia”;  Visitando il Coláiste Na Tríonóide, Baile Átha Cliath, il Trinity College di Dublino: tradizioni intatte da secoli e un notevole patrimonio librario per una vera fucina di uomini di sapere;  Ammirando nel Trinity College il Libro di Kells, capolavoro artistico irlandese di tutti i tempi; Un’incursione nel fascinoso mondo della musica e della danza irlandese;  La Jeanie Johnston, veliero ormeggiato al Custom House Quay, simbolo di un tragico e sofferto capitolo della storia irlandese: la “Grande Carestia” del 1845-49; In viaggio da Dublino a Kingstown (oggi Dún Laoghaire) sul primo treno del paese inaugurato alla fine di ottobre del 1834;  Immersi in un’atmosfera d’altri tempi, visitiamo la cittadina e il porto di Dún Laoghaire, l’accogliente “riviera irlandese” sul lato meridionale della baia di Dublino;  Bibliografia Essenziale   
...

Sulle tracce del movimento vichingo d’oltremare, ecco i tesori e i raffinati manufatti conservati dal Settecento presso il “Museo Nazionale di Archeologia e Storia” 

Da anni l’Irlanda rappresentava uno dei tasselli ancora mancanti alle mie pluriennali e lunghe peregrinazioni sulle tracce del movimento vichingo d’oltremare. 

Dopo essere salpati dalla Scozia e aver saccheggiato il monastero di san Colomba (...) nell’isola di Iona, i Vichinghi avevano infatti attaccato nel 795 la costa orientale irlandese. 

 Nell’isola sarebbero dovuti restare oltre due secoli. 

Trascorsi non solo a razziare conventi e villaggi. 

Poiché avrebbero fondato diverse città, tra cui Dublino, all’inizio solo un riparo fortificato per le navi (...). 

 A metà del IX secolo Dublino era già uno scalo importante, proiettato anche verso terre lontane. 

Accanto all’ambra del Baltico e al carbone-lignite della Manica, riceveva sete d’oriente, trichechi dell’artico, schiavi e grandi quantità d’argento. 

In Irlanda sono stati ritrovati ben 150 ammassi-tesori d’argento e d’oro (...). 

 (...) Dopo la sconfitta di Clontarf (1014), molti norreni sarebbero rimasti.

 Accasandosi. 

Convertendosi al cristianesimo.

Lottando con i Celti contro gli invasori Normanni. 

Una presenza le cui numerose “tracce” sono visibili nel Museo Nazionale di Archeologia e Storia di Dublino (...)

 Qui, oltre agli innumerevoli reperti vichinghi, possiamo ammirare anche autentici tesori. 

Non solo perché realizzati con metalli preziosi. 

Come quelli esposti nelle due sale al piano terra, che parlano chiaro: Ór, l’oro irlandese, il Tesoro... 

L’idea di salvaguardare le antichità risale agli anni ‘1730, quando l’ormai svanito “Ordine Gaelico” fu rimpiazzato da uno Dublino-centrico, anglo-irlandese, illuminato e protestante, che tentò di recuperare le abbondanti testimonianze del passato. 

Servendosi di antiquari, collezionisti, archeologi e società scientifiche. 

(...) Infatti specialmente gli ammassi furono individuati arando.

 Costruendo ferrovie. 

Tagliando la torba. 

E saranno proprio le torbiere (...) a celare per secoli e millenni numerosi oggetti! 

(...)  La Royal Irish Academy aveva costruito la raccolta attorno ad un nucleo iniziale composto dalla Croce di Cong, donata nel 1839, e da due girocolli d’oro di Tara (...) 

Solo nel 1874 si aggiunse l’ammasso con il Calice di eccezionale fattura di Ardagh. 

 (...) La mostra permanente è disposta su sette sale: quattro al piano terra (Irlanda preistorica: dall’Età della Pietra alla Media Età del Bronzo; “Ór” l’oro irlandese; Il Tesoro; Verso l’indipendenza), tre a quello superiore (Irlanda Vichinga e Medievale; Antico Egitto). 

 Poiché ho già visitato Dublinia (periodo normanno e medievale), la quantità e la qualità dei reperti esposti, che spaziano dal 7000 a.C. al 1550 d.C., mi suggeriscono di concentrare tutta la mia attenzione sui reperti vichinghi, oltre che sugli splendidi “capolavori” in oro e argento. 

 Dopo aver oltrepassato l’ingresso, mi ritrovo a camminare sopra un moderno pavimento musivo, all’interno di un’ampia sala centrale aperta, dove ho solo l’imbarazzo della scelta… 

In effetti non so bene dove volgere lo sguardo e davanti a quale luccicante vetrina soffermarmi. 

Emozionato, stupito e del tutto affascinato di fronte a quei superbi oggetti… 

Perché questa è indubbiamente la carte de visite del Museo.

 Ospitando l’“Ór”, l’oro irlandese, tra le più grandi collezioni del genere in Europa. 

Qui sono esposti gli oggetti dell’Età del Bronzo risalenti al 2300-600 a.C. (...) 

Un’epoca soprattutto caratterizzata dalle lunule, collane a forma di crescenti. 

(...) Alcune di loro sono proprio qui: Rossmore Park, Trillick, Killarney, Ballinagroun, assieme alla gorgiera di Gleninsheen (700 a.C.), splendidamente lavorata in rilievo con la tecnica a sbalzo e motivo a corda cesellato con un coltello sul davanti. 

 Poco dopo, l’ammirazione per questo straordinario “passato” irlandese tenderà a prolungarsi allorché entro nella sala di destra, che accoglie le due collezioni del Tesoro. 

La prima comprende Età Bronzo e del Ferro. 

 Ecco un magnifico collare d’oro, un piccolo modello di imbarcazione in fogli d’oro, bracciali e un minuscolo vassoio ritrovati nell’ammasso di Broighter (I secolo a.C.), nei pressi di Lough Foyle. 

Il modello, completo di albero, scalmi, remi, timone e sedili, forse era dedicato alla dea del mare Manannán Mac Lir

L’originale poteva affrontare l’oceano ed era in legno, anziché in pelli, come il tradizionale curragh irlandese. 

Devo fare un salto di quasi un millennio se voglio inoltrarmi nello splendore degli inestimabili capolavori della sezione medievale, come il calice previchingo di Ardagh (VIII secolo). 

(...) fu ritrovato nel 1868. 

 È composto da 350 pezzi realizzati con una tecnica presa in prestito dai lavori lignei (...), per non fondere un oggetto complesso in un unico pezzo. 

Ha una banda ornamentale circolare, una serie di borchie decorative e medaglioni ispirati ai calici bizantini in vetro e pietre semi preziose esposti nel Tesoro della Cattedrale di san Marco a Venezia. 

Là giunti da Costantinopoli con le crociate. 

Al di sotto si leggono i nomi degli apostoli Giacomo e Taddeo. 

Altro splendido reperto è la Fibula ad anello di Tara (inizio VIII secolo). 

 È in filigrana d’oro, ha smalti e ambra. 

(...) È contraddistinta da una straripante, quasi barocca, ricchezza dei particolari. 

Nonostante le minuscole proporzioni, indubbiamente racchiude la summa delle conoscenze dei gioiellieri dell’epoca! 

Ogni sua infinitesima parte è infatti ricoperta da ornamenti, compreso interno ed estremità dell’anello… 

(..) l’associazione con Tara, focus politico e spirituale dell’Irlanda celtica e sede, fino all’XI secolo, del re supremo, fu solo la trovata pubblicitaria di una gioielleria di Dublino (...), per incrementarne il valore… 

Ecco ancora un altro calice, una spilla e la pastorale di Clonmacnoise (XI secolo) e, in fondo alla galleria, gli eccezionali costumi (...) e tessuti ottimamente conservatisi nelle torbiere. 

(...) Al piano superiore le quattro sezioni dell’Irlanda Vichinga. 

Armi e oggetti delle tombe di Islandbridge e Kilmainham sono nella prima sezione, agricoltura e allevamento nella seconda, mentre la Dublino vichinga è nella terza. 

Devo perciò arrivare fino alla quarta, che illustra la Chiesa di questo periodo, se voglio ammirare la tanto “sospirata” Croce di Cong

 Risale al XII secolo e rappresenta l’apice artistico delle opere religiose in metallo. 

 (...) La Croce di Cong fu creata nel 1123 (...) per contenere una reliquia della Croce (...).

 Lunga 75 cm, è in bronzo dorato, ha fili d’argento, borchie in cristallo, smalto ed è una delle più raffinate opere del primo periodo cristiano. 

La croce, realizzata quando i Vichinghi da molto tempo erano stati sconfitti, è in questa sala in quanto straordinario prodotto finale di un’acculturazione d’origine nordica. 

Come attestano chiaramente i suoi motivi zoomorfi intrecciantisi con i serpenti, uguali a quelli da me ammirati nella stavkirke (chiesa in legno) di Gol del 1200, nel Museo del Folklore Norvegese di Oslo...

Da: DALLA VICHINGA DUBH LINN ALLA GAELICA BHAILE ÁTHA CLIATH. “PASSEGGIANDO” PER DUBLINO, E OLTRE…

(E-Book, versione cartacea a colori (I e II ediz.) e in bianco e nero, 131 pp, 49 note, 104 immagini - 64 sono dell'A. -)



Versione cartacea a colori I ediz.:  https://www.amazon.it/dp/1520911823

Versione cartacea a colori  II ediz.: https://www.amazon.it/dp/1790519675

Versione in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/1094983322