Mappa del 1768 dell’isola di Terranova |
Strano a dirsi, ma esiste una catena di forti costieri, costruiti in posizioni dominanti e ritenuti strategicamente imprendibili, che in realtà non hanno mai sparato un sol colpo in direzione dell'oceano e delle navi assalitrici.
Vista del
porto e della città di St. John’s dal lato meridionale (XIX
secolo) |
Spesso la città e la stessa Terranova si trovarono al centro di sanguinosi conflitti tra francesi e inglesi per il possesso delle regioni nordamericane, oltre che dell’isola, dove entrambi avevano le loro colonie. Per oltre un secolo l’antagonismo armato franco-britannico si tradusse così in scaramucce, assedi, incendi, saccheggi e cannoneggiamenti, sovente con l'appoggio esterno di navi da guerra e corsari, anche in sincronia con quanto tra i due Stati accadeva in Europa. Quasi sempre, però, utilizzando per l’attacco le vie di terra, piuttosto che quelle marine.
Per lungo tempo la cittadina di San Giovanni fu alla mercé del più forte di turno: non aveva difese strutturali, né soldati di guarnigione a disposizione. Nel XVII secolo la città avrebbe così dovuto pesantemente risentire degli attacchi dei pirati: 1611, 1628. Mentre nel 1665 l’olandese De Ruyter si impadronì di St. John’s, dopo aver catturato e bruciato tutte le navi ancorate nel porto.
Ritratto di Michiel Adriaenszoon de Ruyter (1607- 1676) eseguito nel 1667, due anni dopo la presa di St. John's |
Nel 1673 ci pensarono però gli stessi mercanti a difenderla. Organizzati dal capitano Christopher Martin, viceammiraglio del Convoglio di Terranova, in numero di trenta fecero infatti del loro meglio per salvare i beni e la loro vita da un altro assalto di pirati olandesi comandati dal capitano Jacob Everson. Riuscendoci, eccome… Restarono così galvanizzati da quella loro inverosimile prodezza, che riuscirono persino a rintuzzare un'ulteriore razzia piratesca in quello stesso anno!
I FRANCESI DELLA COLONIA DI PLAISANCE
Placentia nel XX secolo |
Capanne francesi per la pesca a Cape Rouge Harbour, nei pressi di Conche, Grande Penisola Settentrionale |
In effetti per tutto il XVII secolo nella grande isola si sarebbe sentito parlare più il francese che l’inglese: tra il 1678 e il 1688 la pesca nei ricchi banchi di merluzzo impiegava infatti 300 navi e ben 20.000 uomini, cioè un quarto di tutti i pescatori francesi e il doppio di quelli inglesi lì presenti.
Combattimento navale
anglo-francese XVI secolo
Da allora gli
inglesi corsero ai ripari, costruendo forti e consolidando posizioni
strategicamente importanti. Come quelle che sovrastano le Narrows, cioè il naturale accesso dall'oceano al porto e alla
città.
Sulla Torre
di Caboto, sulla sommità di Signal Hill (San Giovanni di Terranova), sventola
la bandiera canadese (© Franco Pelliccioni) |
I cannoni
della Queen's Battery ancora vigilano sullo stretto accesso al Porto di St.
John's (Narrows) (© Franco Pelliccioni) |
Veliero in navigazione all’esterno dei Narrows di St. John’s, foto del secolo XIX |
Signal Hill, dove si costruì il primo forte a difesa della città, fu così chiamata a partire dal 1762. Anche se già dal 1704 l'altura, ben visibile anche da molto lontano, era utilizzata per mandare segnalazioni con le bandiere alle navi in avvicinamento al porto. Il che permetteva ai commercianti di conoscere anticipatamente quali fossero, in modo da prepararsi ad accoglierle convenientemente ai moli.
GUGLIELMO MARCONI
La targa
commemorativa della ricezione, da parte di Marconi, del primo messaggio
transatlantico senza fili (© Franco Pelliccioni) |
Per ricevere il 12 dicembre 1901 il primo messaggio transatlantico senza fili trasmesso da Poldhu (Cornovaglia), Marconi non poteva, quindi, scegliere località migliore, sia storicamente, che simbolicamente. Trovandosi all'interno del piccolo ospedale che allora esisteva nei pressi della Cabot Tower, la Torre di Caboto, appositamente costruita poco tempo prima per il quarto centenario dell'arrivo dello scopritore del Nord America e del Canada (1898-1900).
Tra l'altro, nel 1927 la Torre rappresentò anche l'ultimo punto di riferimento osservato da Lindbergh prima del solitario e lungo balzo verso Parigi. Da questo luogo la Canadian Marconi Company operò nel 1933-1960 con una stazione radio. Oggi ospita un interessante museo storico delle comunicazioni.
Ma torniamo indietro nel tempo…
I PRESIDI DI SIGNAL HILL, LA COLLINA DEI SEGNALI
Intorno al 1690 sulla Collina dei Segnali prese forma il primo di una lunga serie di presidi militari: Fort William, che i francesi comandati da Jean-Jacques de Brouillan de Monbeton, detto Saint-Ovide, Governatore della colonia francese di Terranova, conquistarono a più riprese: nel 1692, 1694, 1696. Infine nel gennaio del 1709, allorché il Saint-Ovide, con una forza di 170 uomini, tra francesi, franco-canadesi e indiani, ne distrusse le difese, impadronendosi della città e facendo 800 prigionieri. Sarebbe stato questo l’ultimo dei tre attacchi sferrati attraverso Plaisance.
Al centro della foto del XIX secolo i ruderi della North Battery di St. John’s |
Negli anni successivi, dopo la definitiva riconquista da parte inglese, l'intera area venne disseminata di batterie di cannoni e forti. In effetti l'imponente spiegamento di strutture militari servì egregiamente come deterrente, sconsigliando nel 1796 un eventuale attacco della flotta francese del de Richery.
Contrammiraglio Joseph de Richery (1757–1798) |
Messi in disparte per un certo periodo, batterie e forti furono rispolverati nel corso della Guerra Civile americana. Fino al loro definitivo abbandono nel 1870, quando le truppe britanniche si ritirarono dall'isola.
Nel tempo due degli alloggi militari furono convertiti in ospedali. Come quello che ho visitato, edificato tra il 1837 e il 1840 sulla sommità della collina (Signal Hill Hospital), già "ospedale per la difterite e la febbre", dove si curarono i malati di tubercolosi e di vaiolo (andò distrutto nell'incendio del 1920).
Qui Marconi avrebbe ricevuto lo storico messaggio.
Durante la Prima Guerra Mondiale
a Signal Hill stazionò una postazione di cannoni; nella Seconda, una batteria
antiaerea statunitense.
LA QUIDI VIDI BATTERY SUL VERSANTE OPPOSTO DELLA COLLINA, PRIMA FRANCESE, POI BRITANNICA
Sul versante opposto della collina, nel giugno del 1762 i francesi, provenienti dalla madrepatria, avrebbero costruito la Quidi Vidi Battery, fondando ai suoi piedi anche l'omonimo villaggio, un sorprendente e delizioso gioiello insediativo, che ospita tuttora una comunità di pescatori, a due passi dal centro cittadino. Il tutto durante la breve occupazione della città degli 800 soldati comandati dall'Haussonville. Fin lì erano giunti anche loro via terra da Bay Bull, località a sud di St. John’s, senza incontrare resistenze degne di rilievo.
Un exploit che per i francesi costituì
l’ultimo canto del cigno e l'atto finale della Guerra dei Sette Anni. Un ultimo
disperato tentativo, destinato al fallimento, per conservare un piede in Nord
America, dopo la conquista britannica della Nuova Francia (1758-60).
I francesi, che si erano subito sbrigati a consolidare le proprie difese, piazzarono una batteria di due cannoni a guardia del Gut, al di sopra del villaggio Quidi Vidi. La zona era infatti altamente vulnerabile, poiché soggetta a possibili sbarchi inglesi, che da lì avrebbero potuto far tacere in poco tempo le difese di Signal Hill, occupate anch’esse dai francesi.
Qualche mese più tardi (settembre) gli inglesi sbarcarono a circa dieci chilometri più a nord (Torbay). Dopo una marcia verso St. John’s, si impossessarono della batteria e del vicino Fort William: anche nel loro caso si dimostrò valida la regola sulla facile espugnabilità dei fortini costieri solo per via terra.
Abbandonata per un certo periodo, la Quidi Vidi Battery ridivenne operativa durante la Guerra di Indipendenza Americana, nel contesto di un sistema difensivo teso giustamente verso l'interno. Tutti ormai avevano preso atto della vulnerabilità terrestre della città.
Dopo "abbandoni" più o meno lunghi (fu attivata al tempo della Francia rivoluzionaria e durante le tensioni politiche con gli Stati Uniti, nel 1807), fu riattivata nel 1811 in previsione di possibili attacchi americani: il posto di guardia ricostruito e migliorato, innalzato un nuovo deposito di munizioni e messi in postazione due cannoni da sei libbre e due da otto.
Durante il periodo
bellico 1812-14 vi fu distaccato un modesto contingente di artiglieri. Rimase
anch’essa operativa fino al 1870.
L'ingresso
della Quidi Vidi Battery (© Franco Pelliccioni) |
Sito Storico
Provinciale, la Batteria è stata ricostruita in base alle caratteristiche
possedute intorno al 1812. Figuranti in costume dell'epoca (Royal Regiment of Artillery) fanno ora
la guardia all'interessante monumento.
...
Terranova figura nel cap. 8 del mio GIRO DEL MONDO… IN 15 TRENI (TRANSCONTINENTALI E DI LUSSO, DI PENETRAZIONE COLONIALE E MILITARE, DEI CERCATORI D’ORO, DEGLI HAJJI, “ALPINISTICI”): “C'era una volta il treno”... Storia della "Strada della Gente", la ferrovia dell’isola di Terranova, Canada (1881-1988)
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