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lunedì 18 luglio 2022

49. IMMAGINI DALL’EGITTO/IMAGES FROM EGYPT, LIBRO FOTOGRAFICO SULL'EGITTO BILINGUE/BILINGUAL PHOTO BOOK ON EGYPT



Splendida immagine del Primo Pilone del Tempio di Luxor illuminato. Venne costruito da Ramses II ed era decorato con scene della vittoriosa battaglia di Qadesh. Si riconoscono le sfingi ai due lati del viale di accesso. Le quattro aperture superiori consentivano di inserire le aste delle bandiere, mentre si vede un solo obelisco. L’altro fu donato da Mohammed Alì ai francesi e dal 1836 si trova in Place de la Concorde, a Parigi. Wonderful image of the First Pylon of the illuminated Luxor Temple. It was built by Ramses II and was decorated with scenes from the victorious battle of Kadesh. On both sides of the driveway you can recognize the sphinxes. The four upper openings made it possible to insert the flagpoles, while only one obelisk can be seen. The other was donated by Mohammed Ali to the French and from 1836 is in Place de la Concorde, in Paris (© Franco Pelliccioni)

    A cavallo tra gli anni ’1970 e ’1980, le ricerche effettuate tra Africa orientale, nord-orientale, America e Artico avevano consentito di raccogliere una ricca messe di foto, che ritenevo per la maggior parte belle ed interessanti. Tanto da desiderare di metterle a disposizione del pubblico in un libro fotografico, che avrebbe spaziato dalla natura (ambiente, animali), all’etno-antropologia (“usi e costumi” dei popoli). Fotografie realizzate sin dal 1975, con quella che, all’epoca, forse costituiva la migliore attrezzatura in circolazione. Tanto che ci fu chi la definì la Rolls Royce delle macchine fotografiche1: una Nikon F, con diversi accessori, tra cui un potente teleobiettivo da 300 mm. Dove caricavo esclusivamente rollini di diapositive Kodak Ektachrome 35 mm, da 64 a 400 ISO. Del resto molte mie foto già corredavano, integrandoli, gli articoli che andavo via via pubblicando su diverse riviste. Inoltre da “fotografo semiprofessionista” avevo venduto foto (Grecia, Stati Uniti, Messico) all’Enciclopedia della Curcio: La Grande Avventura dell’Archeologia e a Natura Oggi, la rivista della Rizzoli, da decenni scomparsa.

   Quella mia antica idea presto si sarebbe dovuta scontrare con la dura realtà del mercato editoriale, anche a quei tempi particolarmente difficile, certo non come oggi... Sarei stato infatti caldamente sconsigliato dal farlo, nel corso di una lunga conversazione notturna, avuta casualmente con una famosa editrice siciliana, nel corridoio del vagone cuccetta del rapido, che dal nord mi riportava a Roma.

Nel suq di Luxor, 1980 In the Luxor souk (© Franco Pelliccioni)

   A distanza di oltre trenta anni, realizzo oggi quel vecchio progetto. Le Immagini dall’Egitto-Images from Egypt arricchiscono e, in qualche caso, completano il ricco apparato fotografico contenuto nei Viaggi in Egitto 1980-2009. Libro da me dedicato alla memoria della compianta amica e collega Cecilia Gatto Trocchi, scomparsa nel 2005. Tra l’altro più che raddoppiando le immagini, mentre il formato tipografico più grande consente di osservarle e apprezzarle meglio.

Dall'isola Elefantina, la Prima Cateratta e una piccola cappella tolemaica in mattoni completamente restaurata, 1980. From Elephantine island, the First Cataract and a small Ptolemaic brick chapel completely restored 
(© Franco Pelliccioni)

   In tutti i miei “racconti”, sia articoli, che libri, ho sempre ritenuto essenziale integrare il più possibile i testi con le immagini. Qui debitamente commentate in un apparato didascalico bilingue. Le ho riprese, nell’arco di quasi trent’anni, sulle due sponde di el-Bahr, il Nilo, e sulla costa del Mar Rosso. Anche se, non da molto, ho pubblicato “per prova” una versione non illustrata del libro, ampliando così l’«offerta» del mio Egitto…

   Sono foto di dettagli, particolari, curiosità, addirittura stranezze. La maggior parte giunte fino a noi attraverso i millenni. Immagini ovviamente storiche, finanche terribili, persino spudoratamente erotiche. Alcune di loro mi hanno consentito di fare inaspettate “scoperte”. A Karnak, ad esempio, ho fotografato la rampa di mattoni, terra e fango, che servì per erigere il Primo Pilone del Tempio di Amon. Dopo oltre duemila anni, si trova ancora oggi sul posto, addossata alle mura. Perché il pilone fu l’ultimo ad essere costruito da uno dei tanti faraoni, che hanno contribuito a rendere il tempio unico al mondo. Qui mi imbatterò casualmente in un sorprendente calendario egizio, ma osserverò anche Min, il Dio dal “pene eretto”, che su un pilone riceve l’offerta di un afrodisiaco vegetale. Dio che avevo già visto in tutto il suo “maschio splendore” in un bassorilievo ripreso nel 1980 nel Tempio di Luxor, mentre nel 2007 mi sarei accorto che, sempre nello stesso tempio, c’era ancora un altro bassorilievo, che lo raffigura mentre sta eiaculando e lo sperma viene debitamente raccolto in un contenitore. Poi scoprirò come l’anonimo scultore avesse persino raffigurato uno spermatozoo.

   Il libro mostra al lettore immagini di valore etno-antropologico, archeologico, naturalmente storico-religioso, naturalistico: paesaggi desertici e tropicali, templi più o meno celebri, alto e bassorilievi, figure, statue, genti, animali, tra cui i pesci delle barriere coralline del Mar Rosso, sia centrale, che settentrionale. Fotografie in qualche caso anche con effetti esteticamente apprezzabili, a volte persino strabilianti, non sempre da me volutamente ricercati. Come quelle realizzate nel 1980 al crepuscolo a Giza, al tramonto ad Esna, di sera al Tempio di Luxor illuminato. Ma anche un viso può essere estremamente interessante, se ripreso da lontano, con un potente teleobiettivo.

   Parlando di numeri, il libro contiene 31 foto del Cairo, 20 di Giza e le sue piramidi, 16 dei templi di Abu Simbel, 28 di quelli di Luxor e Karnak… Altre 18 foto riguardano la Casa di Milioni di Anni di Ramses III, la straordinaria Medinet Habu. Tempio funerario del faraone guerriero, localizzato nella Tebe occidentale, sulla sponda sinistra del Nilo. Una volta tornato a Roma, scoprirò come i bassorilievi del suo Primo Pilone riportino un errore di non poco conto. Perché con i loro caratteri somatici vi figurano i popoli africani sottomessi da Ramses. Peccato che avesse combattuto, invece, contro quelli asiatici (sic). Non solo… Perché, dopo diversi e prolungati cicli di ricerche nella mia biblioteca e sul Web, ho appurato come quello che pensavo fosse solo uno dei tanti reperti archeologici egizi, in realtà era la tavola delle offerte votive al Dio Amon, da parte delle Divine Adoratrici, sue spose, in genere nobili e principesse.

Dipinti della tomba di Thutmose III, decorati con figure dal libro di Amduat ("ciò che è nell'aldilà"), ornano le pareti. diventando un enorme papiro, che avvolge la tomba. Descrivono il viaggio della barca solare verso la grotta di Sokaris. I geroglifici in corsivo sono in nero e rosso su fondo grigio e imitano il colore di una foglia di papiro, 1980. Paintings from the tomb of Thutmose III decorated with figures from the book of Amduat ("what is in the afterlife"), which adorn the walls, becoming a huge papyrus, that wraps around the tomb. They describe the journey of the solar boat to the Sokaris cave. The italic hieroglyphics are in black and red on a grey background and imitate the colour of a papyrus leaf 
(© Franco Pelliccioni)

   Ho anche inserito un paio di foto di una delle più straordinarie tombe presenti nella Valle dei Re, quella di Thutmose III. La visitai nel 1980. Oltre tutto era difficoltosa da raggiungere, perché scavata in alto, ma all’interno di una fenditura nella roccia. È possibile osservare il sarcofago e la camera mortuaria dalle pareti interamente dipinte, che diventa un enorme papiro, che avvolge la tomba. I geroglifici sono tratti dal Libro di Amduat ("ciò che è nell'aldilà").

  Ho parlato prima di “scoperte”. Perché, anche se faccio il ricercatore da ormai quasi sessant’anni, non essendo un egittologo, immedesimandomi nelle vesti di uno Champollion in sedicesimo, mi sono inoltrato in una terra per me quasi del tutto “incognita”, dove si possono disvelare persino “cose mirabili”. Così, per elaborare le didascalie di una delle foto, scattata attraverso “un piccolo buco”, mi sono improvvisamente reso conto che, proprio a pochissima distanza dai miei occhi, c’erano altri occhi, che sembravano guardarmi. Appartenevano al viso del faraone Zoser, cioè alla sua statua a grandezza naturale e, a quanto pare, abbastanza verosimile. Realizzata quasi 4.700 anni fa a Saqqara, accanto alla sua tomba-piramide. Perciò là c’era il suo ka. È da allora che attende sempre di essere onorato dal proprio popolo. Poiché, oltre a muoversi, riesce a percepire, nella sua modestissima camera sigillata, grazie alla presenza di due fori, gli odori e i profumi delle offerte. Così la foto, che vedevo nello schermo, era non solo curiosa, ma addirittura eccezionale… Perché quello era il suo serdab!

  Le altre due mie “scoperte” provengono dai templi di Kom Ombo e di Edfu.

   Inizialmente avevo scambiato il bassorilievo fotografato a Kom Ombo per uno dei tanti osservati in Egitto. In seguito ne accerterò l’importanza. Poiché esso dava forma e sostanza al termine archeologico mammisi. Rappresentando il parto di una donna, con il neonato che in quel momento sta fuoriuscendo dalla vagina della mamma.

La statua del Dio falcone Horo, che si trova a sinistra dell’entrata, protegge Tolomeo XV Cesarione, l’ultimo dei faraoni dell’Antico Egitto. Dopo aver prima regnato con sua madre, la celebre Cleopatra (Cleopatra VII), regnò poi da solo, dal 44 a.C. al 30 a.C., quando venne fatto uccidere da Ottaviano Augusto. Era figlio di Giulio Cesare. This statue of the falcon God Horus, which is to the left of the entrance, protects Ptolemy XV Caesarion, the last of the pharaohs of Ancient Egypt. Since he first reigned with his mother, the famous Cleopatra (Cleopatra VII), then alone, from 44 BC to 30 BC, when he was killed by Octavian Augustus. He was the son of Julius Caesar (© Franco Pelliccioni)

   Per quanto riguarda il tempio di Edfu, qui una statua del Dio falcone Horo protegge una figura che nel Web sembra non godere troppa attenzione. Eppure il Dio sta tutelando nientemeno che il figlio di Cleopatra (VII) e di Giulio Cesare: Cesarione, cioè Tolomeo XV, l’ultimo dei faraoni dell’Antico Egitto.

Quest’ema (turbante) rosso ci dice che l’uomo appartiene agli arabi Rashàida. Poiché i membri di questa etnia amano indossare indumenti dai colori vividi, come le jellabie dal color porpora [Ai confini con il Sudan. El-Shelateen, città mercato e carrefour di popoli] This red (turban) ema tells us that the man belongs to the Rashàida Arabs, since members of this ethnic group love to wear brightly coloured clothing, such as purple jellabies[On the borders with Sudan. El-Shelateen, market town and carrefour of peoples] (© Franco Pelliccioni)

In alto, sulla montagna, si vedono le due torri di guardia romane (skopeloi), o fortini, posizionate proprio al di sopra dell’importante pozzo di Bir Da’urt. High up on the mountain, you can see the two Roman watchtowers (skopeloi), or forts, positioned just above the important Bir Da'urt well [Lungo l'antica carovaniera degli 11 giorni. Along the ancient "11 days caravan route"
(© Franco Pelliccioni)

  Immagini dall’Egitto, libro “satellite” di Viaggi in Egitto 1980-2009, ha una sua dignitosa autonomia e lo si può guardare e leggere come libro a sé stante. Poiché l’apparato didascalico e le note finali consentono di comprendere e di godere appieno ogni singola illustrazione. Lasciando al lettore di andare liberamente alla personale scoperta del sempre favoloso Oriente. Così bene rappresentato dall’Egitto, fin dai tempi del Grand Tour e delle crociere sul Nilo, a bordo delle navi della Cook.

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   At the turn of the 1970s and 1980s, researches carried out between East Africa, North-East Africa, America and the Arctic had allowed to collect a rich harvest of photos, which I thought were mostly beautiful and interesting. So much so, that I wished to make them available to the public in a photographic book, which would have ranged from Nature (environment, animals), to Ethno-Anthropology ("uses and customs" of peoples, at large). Photographs taken since 1975, with what, at the time, was perhaps the best available equipment. So much so, that there was who called it the Rolls Royce of cameras: a Nikon F, with various accessories, including a powerful 300mm telephoto lens. Where I only loaded rolls of Kodak Ektachrome 35 mm slides, from 64 to 400 ISO. After all, many of my photos already complemented the articles that I gradually published in various magazines. In addition, as a "semi-professional photographer" I had sold photos (Greece, United States, Mexico) to the Curcio Encyclopaedia: The Great Adventure of Archeology and to “Natura Oggi”, the magazine of Rizzoli, for decades disappeared.

   That old idea of mine soon should have collided with the harsh reality of the Italian publishing market, even at that time particularly difficult, certainly not like today... In fact, I would have been warmly advised against doing it, during a long nightly conversation, casually had with a famous Sicilian publisher, in the corridor of the bunk car of the rapid, which from the north brought me back to Rome.

   After more than thirty years, I realize today that old project. The Immagini dall’Egitto-Images from Egypt enrich and, in some cases, complete the rich photographic apparatus contained in the Travels in Egypt 1980-2009. Book I dedicated to the memory of the late friend and colleague Cecilia Gatto Trocchi, who passed away in 2005. Among other things, more than doubling the images, while the larger typographic format allows the reader to observe and appreciate them better.

   In all my "stories", both articles and books, I have always considered essential to integrate, as much as possible, texts and images. Here duly commented in a bilingual didactic apparatus. I shot them, over almost thirty years, on the two banks of el-Bahr, the Nile, and on the Red Sea coast. Although I just published, "for trial”, an unillustrated version of the book, thus expanding my "offer" of Egypt...

L’imponente relitto della nave norvegese Maria Schröder, incagliatasi nel 1956 davanti alla barriera corallina di Nabq, in navigazione tra Aqaba ed Amburgo. The imposing wreck of the Norwegian ship Maria Schröder, stranded in 1956 in front of the Nabq coral reef, sailing between Aqaba and Hamburg [L'area protetta di Nabq -Sharm-. Nabq protected area - Sharm -] (© Franco Pelliccioni)
Pesci farfalla Butterfly fishes [Shark's Bay -Sharm-]
(© Franco Pelliccioni) 

   They are photos of details, particulars, curiosities, even oddities. Most have come down to us through the millennia. Images obviously historical, even terrible, yet shamelessly erotic. Some of them allowed me to make unexpected "discoveries". In Karnak, for example, I photographed the brick, earth and mud ramp, which served to erect the First Pylon of the Temple of Amun. After more than two thousand years, today it is still in place, leaning against the walls. Because the Pylon was the last to be built by one of the many pharaohs, who helped make the temple unique in the world. Here I will stumble upon a surprising Egyptian calendar, but I will also observe Min, the God with the "erect penis", who on a pylon receives the offer of an aphrodisiac plant. A God that I had already seen in all his “male splendour" in a bas-relief photographed in 1980 in the Temple of Luxor, while in 2007 I would have noticed that, still in the same temple, there was another bas-relief, which depicts him while he is ejaculating and the sperm is duly collected in a container. Then I will find out how the anonymous sculptor had even depicted a spermatozoon.

   The book shows the reader images of ethno-anthropological, archaeological, naturally historical-religious and naturalistic value: desert and tropical landscapes, more or less famous temples, high and bas-reliefs, figures, statues, peoples, animals, including fishes of the coral reefs of Central and Northern Red Sea. Photographs in some cases even with aesthetically appreciable effects, sometimes rather amazing, not always deliberately sought by me. Like those shot in 1980 at dusk in Giza, at sunset in Esna, in the evening at the illuminated Luxor Temple. But even a face can be extremely interesting, if photographed from afar, with a powerful telephoto lens.

   Speaking about numbers, the book contains 31 photos of Cairo, 20 of Giza and its pyramids, 16 of Abu Simbel's Temples, 28 of Luxor and Karnak's Temples... Another 18 photos concern the House of Millions of Years of Ramses III, the extraordinary Medinet Habu. Funerary Temple of the warrior pharaoh, located in the Western Thebes, on the left bank of the Nile. Once back in Rome, I will discover how the bas-reliefs of its First Pylon report an error of no small importance. Because with their somatic characteristics were represented African peoples subjected by Ramses. Too bad, because he had fought, instead, against the Asian ones (sic). Not only... Because, after several and prolonged researches in my library and on the Web, I ascertained that what I thought was only one of the many Egyptian archaeological finds, in reality was the table of the votive offerings to the God Amon, by the Divine Adorers, his brides, generally noblewomen and princesses.

   I also included a couple of photos of one of the most extraordinary tombs of the Valley of the Kings. That of Thutmose III. I visited it in 1980. Above all, it was difficult to reach, because it was dug high in the mountain, but inside a slit in the rock. It is possible to observe the sarcophagus and the death chamber with entirely painted walls, which become a huge papyrus, that surrounds the tomb. The hieroglyphics are taken from the Book of Amduat ("what is in the afterlife").

   Before I talked about "discoveries". Because, even if for almost sixty years I have been a researcher, not being an Egyptologist, identifying myself in the guise of a Champollion “in sixteenth”, I went through a land for me almost completely "unknown", where you can even reveal "admirable things". So, to process the captions of one of the photos, taken through "a small hole", I suddenly realized that, just a very short distance from my eyes, there were other eyes that seemed to be looking at me. They belonged to the face of Pharaoh Zoser. That is, to his life-size statue and, apparently, quite likely. Built almost 4,700 years ago in Saqqara, next to its pyramid-tomb. So that was his ka. Since then, he is always waiting to be honoured by his people. Because, in addition to moving, he can perceive, in his modest sealed chamber, thanks to the presence of two holes, the smells and the perfumes of the offerings. So, the photo, I saw on the screen, was not only curious, but even exceptional... Because that was his serdab!

   My other two "discoveries" come from the Temples of Kom Ombo and Edfu.

   Originally, I thought that the bas-relief photographed in Kom Ombo was one of the many observed in Egypt. Later I will learn its importance. Since it gave form and substance to the archaeological term mammisi. Representing the birth of a woman, with the new-born who, at the moment, is emerging from the mother's vagina.

   As for the temple of Edfu, here a statue of the falcon God Horus protects a figure, who does not seem to enjoy too much attention on the Web. Yet the God is protecting none other than the son of Cleopatra (VII) and Julius Caesar: Caesarion. That is Ptolemy XV, the last of the pharaohs of Ancient Egypt.

   Images from Egypt, the "satellite" book of Viaggi in Egitto 1980-2009, has a dignified autonomy and can be viewed and read as a book in its own right. Since the didactic apparatus and the notes allow to understand and fully enjoy every single illustration. Leaving the reader to freely go to the personal discovery of the always fabulous East. So well represented by Egypt, since the days of the Grand Tour and the Nile cruises, on board the Cook’s ships.

Da/FromIMMAGINI DALL’EGITTO IMAGES FROM EGYPT. Companion book di / of: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009

E-Book e versione cartacea a colori di grande formato (17,78 x 25,4 cm), 171 pp, 138 note, 278 immagini (275 sono dell'A.) 

E-Book and paper colour version in large format (17.78 x 25.4 cm), 171 pages, 138 notes, 278 images (275 are from the A.)



 E-Book: https://www.amazon.it/dp/B08DCZ7D9F



https://www.amazon.it/dp/B08DGCFSDH

PREFAZIONE FOREWORD 

PARTE I: IL VIAGGIO DEL DICEMBRE DEL 1980 
PART I: THE JOURNEY OF DECEMBER 1980 

CAIRO 
MENFI, CAPITALE DELL’ANTICO REGNO 
MEMPHIS, CAPITAL OF THE ANCIENT KINGDOM 
LA NECROPOLI DI SAQQARA 
THE NECROPOLIS OF SAQQARA . 
GIZA 
ANCORA AL CAIRO: AL-QARAFAH, LA CITTÀ DEI MORTI STILL IN CAIRO: AL-QARAFAH, THE CITY OF THE DEAD 
ALTO EGITTO 
UPPER EGYPT  
ABU SIMBEL 
ASSUAN, ELEFANTINA, FILE 
ASWAN, ELEPHANTINE, PHILAE 
MEDIO EGITTO 
MIDDLE EGYPT 
TEBE ORIENTALE: LUXOR 
ORIENTAL THEBE: LUXOR 
NEL SUQ 
IN THE SOUK .
IL TEMPIO 
THE TEMPLE. 
TEBE ORIENTALE: KARNAK 
ORIENTAL THEBE: KARNAK. 
TEBE OCCIDENTALE: VALLE DEI RE 
WESTERN THEBE: VALLEY OF THE KINGS 
RITORNO AL CAIRO: HELWAN 
BACK TO CAIRO: HELWAN

PARTE II: CAIRO E BASSO EGITTO, GENNAIO 2007 
PART II: CAIRO AND LOWER EGYPT, JANUARY 2007 

CAIRO 
GIZA 
MENFI 
MEMPHIS
SAQQARA

PARTE III: UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO 
PART III: A MODERN CRUISE ON THE NILE 

ALTO EGITTO 
UPPER EGYPT . 
ABU SIMBEL 
ASSUAN, ELEFANTINA, LA PRIMA CATERATTA, LE DIGHE, IL VILLAGGIO NUBIANO 
ASWUAN, ELEPHANTINE, THE FIRST CATARACT, THE DAMS, THE NUBIAN VILLAGE 
FILE 
PHILAE 
ASSUAN E LE DUE DIGHE 
ASWUAN AND THE TWO DAMS
IN NAVIGAZIONE SUL NILO
SAILING ON THE NILE
KOM OMBO 
EDFU 
CONTINUA LA NAVIGAZIONE SUL NILO 
NAVIGATION ON THE NILE GOES ON 
ESNA E LA SUA CHIUSA 
ESNA AND ITS LOCK.
MEDIO EGITTO 
MIDDLE EGYPT.
TEBE ORIENTALE: LUXOR 
ORIENTAL THEBE: LUXOR 
TEBE ORIENTALE: KARNAK 
ORIENTAL THEBE: KARNAK  
TEBE OCCIDENTALE, “LE CASE DI UN MILIONE DI ANNI”: I TEMPLI FUNERARI DI AMENHOTEP III (MEMNONE), HATSHEPSUT (DEIR EL-BAHARI), RAMSES III (MEDINET HABU) 
WESTERN THEBE, "THE HOUSES OF A MILLION YEARS": THE FUNERAL TEMPLES OF AMENHOTEP III (MEMNONE), HATSHEPSUT (DEIR EL-BAHARI), RAMSES III (MEDINET HABU) 
I COLOSSI DI MEMNONE 
THE COLOSSI OF MEMNON 
DEIR El-BAHARI 
MEDINET HABU 
TEBE OCCIDENTALE: LA VALLE DEI RE 
WESTERN THEBE: THE VALLEY OF THE KINGS 

PARTE IV: SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN, GIUGNO 2007 
PART IV: ON THE RED SEA, AT THE SOUTHERN BORDER WITH SUDAN, JUNE 2007 

LAHAMI BAY 
AI CONFINI DEL SUDAN: EL-SHELATEEN, CITTA’-MERCATO E CARREFOUR DI POPOLI 
ON THE BORDERS WITH SUDAN: EL-SHELATEEN, MARKET TOWN AND CARREFOUR OF PEOPLES 
LUNGO L’ANTICA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI” ALONG THE ANCIENT “11 DAYS CARAVAN ROUTE” 

PARTE V: VIAGGIO A SHARM, MAGGIO 2009 
PART V: JOURNEY TO SHARM, MAY 2009 

NAAMA BAY 
L’AREA PROTETTA DI NABQ 
NABQ PROTECTED AREA . SHARK’S BAY 
PARCO MARINO DI RAS MOHAMMED 
RAS MUHAMMAD NATIONAL PARK 

ALLA FINE DEL “VIAGGIO” 
AT THE END OF THE "JOURNEY"
  
BIBLIOGRAFIA 
BIBLIOGRAPHY






venerdì 17 giugno 2022

33. VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO, AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA "CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI", NEL SINAI

 


La Sfinge (lunga 57 m e alta 20, rappresenta il faraone Chefren, che, come un felino, veglia sulla propria tomba) e la Piramide di Cheope (alta 137). Giza: IV Dinastia, Antico Regno, ca. 2620 a.C. - ca. 2500 a.C. 

 Franco Pelliccioni


Il viaggio più “antico” in Egitto risale al XX secolo, al dicembre del 1980. Era propedeutico ad una complessa ricerca antropologica sul campo, da effettuare nell’allora Sudan meridionale.

   In quella lontana occasione ero accompagnato dalla (non ancora) celebre e compianta antropologa Cecilia Gatto Trocchiscomparsa tragicamente nel 2005.

   Grazie al preziosissimo supporto di un’agenzia di viaggio egiziana, avevo organizzato una “crociera aerea”, che ci avrebbe permesso, dopo la visita dell’area del Cairo (Giza e Menfi), di recarci prima ad Abu Simbel, nell’Alto Egitto, ai confini con il Sudan. In seguito, risalendo il nord geografico, in pratica “tornando indietro”, avremmo visto Assuan, poi Luxor e Karnak. Rientrando, infine, al Cairo. Dove, in attesa di imbarcarci su un aereo diretto a Khartoum, avremmo avuto altro tempo per approfondire la conoscenza della megalopoli nordafricana.

   Dopo questo primo viaggio, alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, ben 27 anni, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo.

   Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook. Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo Max Mallowan. Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo.

   Ciò mi ha dato lo spunto per inserire nella III parte del mio libro: “Intermezzo, una Crociera sul Nilo “Virtuale” fin de siècleDove, basandomi su documenti d'epoca (guide, testimonianze storiche e  archeologiche), in un racconto in prima persona ho ricostruito le tappe di una crociera di dodici giorni, come poteva essere effettuata alla fine del 1899…:

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Eccomi finalmente nel porto di Alessandria. Prima di sbarcare ho controllato di nuovo il mio bagaglio, comprensivo di chinino, coltello, binocolo, la Cook's Tourists' Handbook For Egypt, The Nile, and The Desert, del 1897 e, per le spese, gli straordinari Travelling Coupons della Cook e quelli di serie C, cioè 10 scellini al giorno per la pensione (letto, luci, servizio, colazione, déjeuner à la forchette, cena). Serviranno per l’albergo del Cairo, il prestigioso Shepheard's Hotel, stranamente definito da Mark Twain: “il peggiore sulla terra tranne uno in cui scesi una volta in una cittadina degli Stati Uniti” [The Innocents Abroad, or The New Pilgrims' Progress, Hartford, 1869] e di Assuan. Che intendo raggiungere risalendo per dodici giorni il Nilo sul Rameses, uno dei sei battelli di prima classe della Cook varati in Scozia. Periodo sufficiente a farmi dimenticare la noiosissima routine della City. L’ho preferito alla più indipendente e avventurosa, ma certamente più costosa e lenta, dahabiyya a vela. Sarebbe stata fornita anch’essa dalla Cook, con equipaggio, domestici, cibo e dragomanno come guida…

La Rameses (la mia “nave virtuale”) ancorata davanti al Tempio di Luxor, ca. 1884

Dragomanno, indispensabile guida dei viaggiatori nelle dahabiyyefotografato ca. 1870

  Ad Assuan intendo aspettare il nuovo Millennio nel Cataract Hotel, il lussuoso albergo dallo stile moresco, appena costruito sul granito sopra la Cateratta. davanti al Nilometro egizio dell’isola Elefantina. In stagione (novembre-febbraio) c’è sempre un medico, un cappellano e una governante inglese. Poi, con la ferrovia, giunta fin là l’anno scorso, rientrerò al Cairo. Anche se, per lo scartamento diverso, dovrò cambiare a Luxor, dopo 6 ore e 130 miglia, con l’unico espresso esistente. Un balzo di altre 420 miglia mi farà poi arrivare in 14 ore nella capitale (…).

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  Tornando ora a parlare della mia seconda crociera sul Nilonel 2007 mi sarei servito di un viaggio organizzato di gruppo, fortunatamente assai ristretto, a causa del periodo scelto. Oltre tutto la nostra guida aveva studiato con il celebre archeologo Hawass, allora Ministro di Stato per le Antichitàperciò conosceva in maniera approfondita ogni singolo sito archeologico visitato.

   A seguito del mio ritorno in Egitto, ho avuto modo di osservare i notevoli cambiamenti (nel bene e nel male…) da allora intercorsi nel paese. 

   Sia nell’ambiente (città, zone archeologiche, ecc.) [caratterizzati, ad esempio, da numerose scoperte archeologiche; dal restauro di statue, monumenti, templi, moschee; dalla costruzione del ponte di Luxor; dall’ottimizzazione delle esposizioni e dal perfezionamento degli allestimenti museografici; dal potenziamento e miglioramento della qualità dell’illuminazione, come nel tempio di Luxor o nelle tombe della Valle dei Re; ampliando, con File (1985) ed Abu Simbel (2000), l’offerta dei sempre suggestivi spettacoli “Suoni e Luci”, nel 1980 limitata alle Piramidi ed a Karnak, ecc.],

 Come tra la gente (integralismo diffuso nei costumi delle donne, ad esempio).

   Rivedendo ciò che conoscevo, ma anche avvicinando località e monumenti, che nel 1980 mi erano sfuggiti. Oppure non erano ancora disponibili alla curiosità e all’ammirazione del visitatore. Come la nave funeraria di Giza, collocata a lato della piramide di Cheope, nel suo apposito museo: un mix di futuristico e di “funebre” dall’esterno, ma perfettamente adeguato dall’interno.

   Poi, grazie alla navigazione fluviale, ho potuto visitare altri straordinari siti archeologici. Situati tra Assuan e Luxor e ovviamente preclusi alla crociera aerea, così da integrare efficacemente tra loro le due crociere. Oltre tutto la priorità, anche dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti, in ognuno di quei giorni del 1980, non poteva che essere rivolto verso l’imminente, non certo facile, e anche un po’ rischiosa, ricerca da effettuare in Sudan, ad 850 km a sud di Khartoum.

   Comunque, nonostante da quasi due secoli l’Egitto facesse parte integrante, come dire, del Grand Tour “esteso”, il nostro micro-gruppo, cioè Cecilia e io, avrebbe conosciuto da nord a sud luoghi e siti archeologici non ancora invasi da masse turistiche, spesso desiderose solo di “fare” il paese

   Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute “in loco” nel 2007, avrei anche avuto modo di “scoprire” quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare già nel giugno successivo.

   Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell’antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan.

   Berenice venne fondata nel 275 a. C. da Tolomeo II Filadelfo, che le diede il nome della madre, inizialmente per far arrivare elefanti su speciali navi (elephantagoi) da Sudan orientale, Eritrea ed Etiopia, per l’impossibilità di ottenerli dall’India, per via della guerra contro i Seleucidi. 

Plinio riferisce come Berenice Trogloditica fosse posta al termine della difficile carovaniera da lui chiamata degli “undici giorni".

   Considerata da Cailliaud la “Pompei del Mar Rosso”, perché fu improvvisamente abbandonata, venne individuata da Belzoni nel 1818 sulla costa meridionale egiziana del Mar Rosso, di fronte all’isola degli smeraldi di Zabargad.

   Un sito archeologico che, purtroppo, non riuscirò ad avvicinare, per la sua prossimità ad una base militare egiziana.

Gli Ababda [Beja] nel Deserto Orientale, in un’incisione del XIX secolo

   Nonostante ciò, quel secondo viaggio del 2007 si dimostrerà un successo! Perché, oltre ad avvicinare i nomadi etiopici Bèja (Ababda e Bisharin) e i beduini arabi Rashàida, non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un’escursione verso l’interno, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell’importantissima “via degli undici giorni”, che nell’antichità portava dal Mar Rosso fino al Nilo, attraversando diagonalmente il Deserto Orientale. Strada percorsa dalle carovane con le preziose mercanzie provenienti dall’Oriente, che superavano antiche miniere di smeraldo, fortini romani, torri di guardia, costruzioni, pozzi, et alia.

Il tempio principale di Sekket, scoperto nel 1816 da Cailliaud, per conto di Mohammed Ali 
Sikait fu costruita con pietre locali su terrazzamenti artificiali posti sui fianchi dello uadi (...), collegati da scale in pietra. Centinaia sono le strutture e in ottimo stato si trovano numerosi edifici. Come un grande tempio pre-romano intagliato nella roccia. L’area mineraria comprende Gebel Zabara e le uidian: Abu Rusheid, Umm Kabu, Umm Debaa e Gemal, con almeno 9 insediamenti, che costituiscono il leggendario Smaragdus Mons, la “Montagna di Smeraldo” dei romani. Tutto intorno ai fianchi collinari dello uadi si trovano gli ingressi alle antiche miniere

   Due anni dopo, nel maggio del 2009, nonostante potessi dirmi abbastanza appagato, per aver avuto la possibilità di apprezzare il Mar Rosso dalla località che, all’epoca, costituiva il meglio della regione, anche perché ancora poco conosciuta e altrettanto scarsamente frequentata, mi tolsi la curiosità di andare a vedere Sharm, nel Sinai. Da decenni località “quasi di casa” per tanti italiani. Meta diventata ben presto popolare, realizzata in un’area pressoché desertica, soprattutto grazie ad un’invenzione “italiana”, oltre tutto a “due passi” dal nostro paese e provvista di tutti i comfortssuqs compresi. Tanto cari ai turisti, alla perenne ricerca di souvenirs più o meno kitsch.

   E Sharm si affaccia sulle altrettanto stupende acque tropicali del Golfo di Aqaba, caratterizzate dai suoi pesci multicolori, dai coralli, oltre che dagli… squali! Anche se, rispetto a Berenice, ma non poteva essere altrimenti, l’avrei trovata “affollata”, “quasi” come la costiera romagnola in agosto.

Da: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. 

Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai 

(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.) 





C'è anche la versione cartacea non illustrata https://www.amazon.it/dp/B08BW8LYDY

oltre all'E-Book:


SOMMARIO

 PREFAZIONE

PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980

Cap. 1. INTRODUZIONE ALL'EGITTO

Dal diario di viaggio: la partenza da Roma

Un “viaggio nel viaggio”

Il Nilo

Il Cairo

La civiltà egizia

Davanti alle grandi Piramidi di Giza

Dal diario di viaggio: Cairo

“Avventura” nel Bazar

Assistendo ai festeggiamenti serali di due matrimoni, di strada (egiziano) e in un teatro (sudanese)

L’ultima mattinata cairota: visita ad Helwan

Cap. 2. CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE

Il Museo Egizio del Cairo

Cap. 3. VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE

Dal diario di viaggio: Abu Simbel, 1980

Abu Simbel e il lago Nasser

Dal diario di viaggio: Assuan, 1980

Assuan, la "porta" dell'Africa Nera e l’isola Kitchener

I Nubiani dell’isola Elefantina e l’antico Nilometro egizio

La necropoli dei principi di Elefantina e l’isola di File

Cap. 4. MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI

Dal diario di viaggio: Luxor, 1980

Luxor

Scavatori e recuperanti archeologici: Drovetti, Salt, Belzoni

I templi di Luxor e Karnak, l’antica Tebe

Nella Valle dei Re

Carter e la scoperta della tomba di Tutankhamon

Il ritrovamento (fine XIX secolo) delle mummie dei faraoni nascoste nella grotta

PARTE II: OGGI, IL CAIRO

CAP. 5. UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE

Nascita e sviluppo delle città africane

La tradizionale città africana a sud del Sahara

I centri urbani innovativi

La città nel Nord Africa

CAP. 6. PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE

Dal diario di viaggio: in Egitto, dopo un quarto di secolo, gennaio 2007

L’evoluzione urbana del Cairo

L’aspetto demografico: Cairo e la “Grande Cairo”

Prodromi urbani: Babilonia-in-Egittoal-Fustāt e la “Vecchia Cairo” (el-Qahira)

El-Qahira

Le città parallele di Masr El-Qahira Masr el-Atiqah e la Cittadella del Saladino

La “Parigi del Nilo

CAP. 7. IL CAIRO: IERI E DOMANI…

Atmosfere e contraddizioni del Cairo

Il Cairo ieri (1980) e oggi (2007)

Gli abitanti della “Città dei Morti” e della “Città dell’Immondizia”

Comunicazione intraurbana e traffico

Inquinamento

La sicurezza al tempo di Al Qaeda (e dei Fratelli Musulmani) e prima dell’ISIS (Daesh)

Nonostante tutto, l’irresistibile fascino di una città contradditoria, ma favolosa

PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE

L’arrivo ad Alessandria, 1899

Cairo e Giza

Si salpa dal Cairo, visita di Menfi

Dendera, Luxor, Bibân-el-Mulûk, Deir el-Bahari, Karnak

Esna, Edfu, Kom Ombo

Assuan, isole di Elefantina e File, la cateratta

PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO

Cap. 8. DA ASSUAN A KOM OMBO

Premessa

Dal diario di viaggio del 2007: Abu Simbel, Assuan, File e i graffiti del Corpo di Spedizione Napoleonico in Egitto, 1799

La prima cateratta, le due dighe e il “villaggio nubiano” di Gharb Soheil (“ad ovest di Soheil”)

La Crociera sul Nilo: il racconto

Le navi da crociera

Nave, passeggeri, equipaggio

Si salpa da Assuan

Inizia la navigazione

Si giunge a Kom Ombo

Cap. 9. KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR

Visita di Kom Ombo

Edfu

La chiusa di Esna

L’intervista al rais (il comandante) della Nile Delta

Di nuovo in navigazione, si supera la chiusa

Dal diario di viaggio: Luxor, 2007

L’antica Tebe orientale, sulla sponda destra del Nilo: Luxor e Karnak

L’antica Tebe occidentale: le ḥwt nt ḥḥw m rnpwt, “Case di Milioni di Anni” (Colossi di Memnone, Deir el-Bahari, Medinet Habu), Valle delle Regine e Valle dei Re, Gournah, Deir el-Medina

PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN

Cap. 11. NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE

Il “richiamo” della mitica città di Berenice

Il viaggio sul Mar Rosso

Lahami Bay

L’atterraggio a Marsa Alam

Nelle acque del Mar Rosso

Cap. 12. TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA

Verso el-Shelateen, il più importante centro di scambio commerciale della regione

I nomadi pastori etiopici Bèja (BisharinAbabda), i beduini Rashàida

el-Shelateen

Nel Suq el-Gemal, il mercato dei cammelli

Cap. 13. LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO

La visita mancata di Berenice

Berenice Trogloditica

Il Periplo del Mare Eritreo, Portolano in greco del I secolo d.C.

Berenice Trogloditica, Pancrisia, Epidire

La “pista degli undici giorni”, l’antica strada greco-romana, tra Berenice e il Nilo

L’incontro con i Beja Ababda nel desertico Uadi Gemal

PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009

Cap. 14. SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY

Premessa

L’incubo del terrorismo islamista: il futuro prossimo di Sharm è “fortificato”…

Nabq, Shark’s Bay, Ras Mohammed

Sharm e le testimonianze “invisibili” delle guerre arabo-israeliane del 1956 (Suez) e del 1967 (Sei giorni)

BIBLIOGRAFIA