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lunedì 23 maggio 2022

19. Gruppo linguistico tunguso: il “caso” degli Evenki. I “Cavalieri Tungusi” dei Reggimenti cosacchi della Transbaikalia. Da: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD

 

Evenki cavalcano le renne, provincia dello Yenisey, inizio XX secolo (Russian Museum of Ethnography)

Ai Tungusi propriamente detti, dal 1931 in poi definiti Evenki (in tutto ca. 70.000 individui, divisi tra Russia (38.000), Mongolia e Cina. Erano ca. 20.000 nel 1897]) ho dedicato un apposito paragrafo poiché nel manuale del Tokarev, come nella sintesi compilata mezzo secolo prima dalla Czaplicka, ho individuato una “chicca” storica riguardante i “Tungusi cavalieri” della Zabaikalye, la regione ad est del lago Baikal (Transbaikalia). Ma non solo. Uno dopo l’altro altre caratteristiche mi hanno incuriosito scientificamente. A partire dall’attuale etnonimo di Evenki, in sostituzione di quello “peggiorativo”, poiché esonimo (dato da “altri”) di Tungusi. Alla fine nessuno degli autori da me consultati, ricercatori Evenki compresi, tranne in un caso, ha mai accennato all’etimologia del termine, tanto da “disvelare” il mistero! Alla fine ho scoperto l’origine di tanta “ritrosia”, poiché è nome pressoché di fantasia… Adottato nel 1931 dallo Stato sovietico, forse estrapolandolo da quello degli “Eveni”, anch’essi già definiti Tungusi: “l’etnonimo Evenki fu scelto e adattato dallo stato Sovietico come termine amministrativo negli anni ‘1920. Fu utilizzato dopo la guerra civile per unificare i riferimenti ai numerosi gruppi sparsi in Siberia e nel lontano Oriente di lingua Tungusa-Manciù” (Brandišauskas: 112, nota 1).

   Sembra che un tempo Eveni ed Evenki formassero una sola etnia, che gradatamente si andò scindendo in due distinte entità (Krivoshapkin, cit. in Belolyubskiy: 709). Così l’endonimo Eveni si correla strettamente a quello degli Evenki, poiché i due gruppi Tungusi nel 698-926 d.C. costituirono la principale popolazione dello Stato Tunguso-Manciù di Bohai (cit. in Belolyubskiy, 710-711).

   Eccoci ora al secondo motivo di interesse: quello dei “Tungusi Cavalieri”, allevatori di cavalli e buoi del sud (Transbaikalia) influenzati dalla cultura Mongola che i Tungusi settentrionali chiamano Murchen, “gente dei cavalli”. Ma non è certo solo questo che mi ha “intrigato, bensì il fatto che, a partire dal XVIII secolo, membri di questo popolo (corrispondente al 4% dell’intero gruppo Tunguso-Evenki) entreranno a far parte dei reggimenti, definibili oggi come “indigeni”, dell’Armata cosacca della Transbaikalia, assieme ai vicini Buriati e ai cosacchi siberiani. Giunti nella regione a partire dal 1601. Oltre tutto era questa un’Armata cosacca per molti versi del tutto speciale. Tanto da differenziarsi dalle altre presenti nell’Impero: poiché composta da effettivi siberiani; numericamente sottodimensionata rispetto alle altre Armate, come quella celebre del Don; perché aveva il precipuo scopo di pattugliare e sorvegliare i confini con la Cina. Così che arruolandosi Tungusi-Evenki (e Buriati) andranno a conquistare uno status privilegiato rispetto ai loro contribuli. Oltre ad essere esentati, e non era poca cosa…, dal pagare la iasak, la tassa in pelli. L’Armata (Voisko) cosacca della Transbaikalia fu creata nel 1761, mentre il primo reggimento Tunguso-Evenki risale al 1762. Seguito da quattro composti da Buriati nel 1764.

   In quel secolo lo svedese von Strahlenberg (1730), a seconda dell’attività economica perseguita e del mezzo di trasporto, ripartì i Tungusi in tre gruppi: Horse-Tungus (Tunguzi konni, allevatori di cavalli: “i Cavalieri”), Reindeer-Tungus (Tunguzi Olenni, allevatori di renne, che venivano anche cavalcate), Dog-Tungus (Tunguzi Sabatschi, i cacciatori, che utilizzavano slitte trainate da cani). Qualche decennio dopo (1775) Georgi nella sua prima descrizione etnografica della Russia distinse i “Tungusi della Steppa” (cavalieri), da quelli della “Foresta” (allevatori di renne e pescatori). Poi i russi li suddivideranno in: sedentari (meno dell’1%, non distinguibili dai russi, fanno matrimoni misti, parlano russo, si trovano nella Transbaikalia); nomadi allevatori di bestiame (50% dei Tungusi, abitano la Transbaikalia e il distretto di Yakutsk, si muovono da una regione all’altra secondo le stagioni); vagabondi (45%, sono sparsi in tutta la Siberia, salvo la Transbaikalia, si spostano lungo i fiumi in ogni stagione dell’anno, non hanno luoghi prefissati o confini, meglio degli altri hanno preservato lingua e nazionalità).

   Oggi, guardando una carta etnografica della Siberia, fa impressione scoprire come immenso sia il territorio occupato da questo popolo, assieme ai “cugini” Eveni. Si estende per oltre 7.000.000 di kmq in ogni direzione! Tanto che i cosacchi, quando si spinsero in profondità all’interno della Siberia, si imbatteranno nei Tungusi dappertutto: costa del Pacifico (est), Mare Artico (nord), confini con Cina e Mongolia (sud) (Rychkov, 1994, cit. in Sivtseva, 2015).

   Cacciatori-pescatori e allevatori di renne, i Tungusi-Evenki del settentrione grazie alle loro speciali selle seppero cavalcare i loro animali con destrezza. Una razza caratterizzata da zampe lunghe, alta statura e notevole peso: 135-168 chili per i maschi. Ciò consentì loro di “colonizzare vaste aree della taiga orientale, fino ad allora impenetrabile” (Vitebsky, 31). E le renne vennero utilizzate anche per il traino delle slitte.   Comunque, sempre per muoversi agevolmente nello spazio. In ciò facilitati da un “bagaglio” particolarmente atto al continuo movimento: sci; vestiti adeguati; tende coniche leggere (dyu) delle quali, in caso di spostamento, si portavano via solo le pelli di copertura. Lasciando sul posto i pali di sostegno, che altri gruppi utilizzeranno. Le renne rappresentavano tutto per i Tungusi-Evenki: simbolo di prosperità, mezzo di trasporto, possibilità di sopravvivenza: “gli Evenki sono vivi finché vivono le renne”, recita un loro proverbio.

     Durante l’inverno nella taiga si dedicavano alla caccia delle renne selvatiche, ma anche di alci, cervi, buoi muschiati, linci, ghiottoni, lupi, orsi bruni, anche grazie alle trappole. Mentre usavano pescare in estate. Il nomadismo faceva così parte integrante della loro cultura, che nel XIX secolo erano considerati gli “zingari” della taiga. Poi arrivò la sedentarizzazione forzata, la collettivizzazione (kolchozy) dei sovietici. Cioè una “russificazione” ancora più capillare rispetto a quella sperimentata fin dall’epoca zarista. Alla quale, più o meno indirettamente, contribuirà la diffusa presenza di oltre un milione di russi emigrati nel 1926-32 in Siberia. Così da sconvolgere, e non poteva essere altrimenti, almeno parte del tessuto socio-economico-culturale (identità, “modelli di cultura” e valori compresi), di questi straordinari, intraprendenti ed involontari “esploratori” nomadi del lontano Oriente.

Da: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD.  

DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD


SOMMARIO

PREMESSA 

L’INAUGURAZIONE A NY-ÅLESUND, LA STORICA “BAIA DEL RE” DI NOBILE E AMUNDSEN 

1.1 In cammino verso il pilone dei dirigibili Norge e Italia; 1.2 L’invito; 1.3 Ny-Ålesund, la “Baia del Re” 

1.4 La stazione di ricerca internazionale; 

1.5 La Base Dirigibile Italia: 

1.6 Ancora su Ny-Ålesund 

LA COMUNICAZIONE PRESENTATA AL CONVEGNO: LE SCIENZE UMANE E GEOGRAFICHE NELL'ARTICO, PRIORITÀ E PROSPETTIVE 

2.1 La Base "Dirigibile Italia"; 

2.2 Il contributo che l’Italia potrebbe apportare alla conoscenza dell'artico

2.3 Gli Italiani e l'Artico 

LA RASSEGNA DEI POPOLI CIRCUMPOLARI, TRA EURASIA E AMERICA

3.1 L'Artico;      3.2 I Popoli circumpolari; 3.3 Rapido preambolo sui nomi dei popoli, gli etnonimi, per superare “quasi” indenni la confusione di identità etnico-linguistiche;    

3.3.1 Russia (e Siberia) 

3.3.2 Finnmark; 3.3.3 Inuit (Eschimesi) tra Siberia, Alaska, Canada, Groenlandia; 3.3.4 Indiani in Alaska e Canada; 

3.4 Siberia (e Kamchatka); 3.4.1 Gruppo linguistico samoiedo; 3.4.2 Gruppo linguistico ugro-finnico; 3.4.3 Gruppo linguistico turco: 3.4.4 Gruppo linguistico tunguso: 3.4.5 Gruppo paleo-asiatico o paleo-siberiano: 

3.5 Russia Artica   

3.6  Fennoscandia  

3.7 Islanda 

3.8 Groenlandia

3.9 Artico Canadese 3.9.1 Inuit (Eschimesi) 3.9.2 Indiani (subartico occidentale e centrale), 3.9.3 Indiani Algonchini (subartico); 

3.10 Alaska 3.10.1 Aleuti 3.10.2 Inuit (Eschimesi): 3.10.3 Indiani Athabaska: 

4 GLI STUDI ETNO-ANTROPOLOGICI E GEOGRAFICI 

LE PRIME GRANDI MISSIONI ETNO-ANTROPOLOGICHE E GEOGRAFICHE ARTICHE 

5.1 Artico canadese e Groenlandia: Boas, Holm, Stefansson, Rasmussen e le sue sette “Spedizioni Thule”; 

5.2 Tra Asia e America: la Jesup North Pacific Expedition (1897-1902); 

5.3 I Russi nelle Svalbard: la spedizione Cicagov (1764-66); 

5.4 Le ricerche scientifiche nelle Svalbarddal viaggio della Recherche, tra Lapponia, Islanda e Svalbard (1838-39)

SETTORI ARTICI DI INTERESSE PER EVENTUALI PROGRAMMI E PROGETTI DI RICERCA SINGOLA E PLURIDISCIPLINARE 

6.1 Svalbard; Preistoria; Archeologia; Archeologia subacquea; Archeologia industriale; Etnostoria: 

Antropologia urbana: storia degli insediamenti dal 1900 ad oggi; Antropologia dello Sviluppo ;Turismo 

Il "Grande Cambiamento" nelle comunità norvegesi e russe avvenuto a partire dagli anni '1990 

6.2 Fennoscandia settentrionale (e Penisola di Kola

Lapponia; 6.3 Russia Artica, Siberia, isole Siberiane; I Pomori del Mar Bianco; I Pomori e il commercio con la Norvegia; Rotta Marittima Settentrionale (Passaggio a Nord-Est); 6.4 Alaska continentale; 6.5 Gli Aleuti (tra Alaska e Siberia); 6.6 Beringia Siberiana; 6.7 Artico canadese; 6.8 Groenlandia; 6.9 Islanda 

AREE PROBLEMATICHE DI POSSIBILE FUTURA RICERCA

7.1 Archeologia

7.2 Archeologia Subacquea

7.3 Etno-AntropologiaAntropologia politica

Il ruolo delle organizzazioni autoctone; Il problema dei diritti acquisiti tradizionali dei popoli artici sulla propria terra; Il Cambiamento Culturale e i nuovi problemi ambientali; Il ruolo dell'educazione e dell'insegnamento della lingua tra i popoli nordici; L'Ambiente e l'Uomo; Etnicità; Il Mito dell'Artico; Acculturazione tra gli europei indotta dai popoli artici 

7.4 Etnopsichiatria e Antropologia Psicologica Transculturale e non. 

I "disturbi etnici “storici e attuali 

7.5 Etnoscienza tra i popoli nordici: la "nuova" frontiera dell'antropologia. 

La cartografia degli Inuit (Eschimesi) 

7.6 Etnostoria

Le grandi migrazioni eschimesi del passato; 

Storia del contatto: incontro tra bianchi ed eschimesi. 

Il caso degli Eschimesi Polari della Groenlandia; 

Movimenti revivalistici: nativistici, messianici, millenaristici 

L'ANTROPOLOGIA "RECIPROCA"

PREISTORIA 

10 SOCIOLOGIA ; Devianza sociale 

11 TRA ETNOGRAFIA, ETNOLOGIA E ANTHROPOLOGY OF VISUAL COMMUNICATION ; Arte 

12 ARCHITETTURA NORDICA TRADIZIONALE E INNOVATIVA, AUTOCTONA E NON 

Architettura tradizionale tra gli autoctoni; 

Architettura tradizionale norvegese; 

Impianti centralizzati di teleriscaldamento e servizi; 

Il cambiamento climatico e il caso delle costruzioni, che poggiano su un permafrost in via di graduale scioglimento 

13 IL TRASPORTO NELL'ARTICO (VIA TERRA E VIA MARE): PERSISTENZA DEI MODELLI TRADIZIONALI, LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

14 GEOGRAFIA POLITICALa sovranità sulle terre artiche: statunitensi, danesi e norvegesi si contendono la sovranità sulle isole della Regina Elisabetta

Gli Statunitensi (Peary) e la Groenlandia settentrionale ; 

Il caso della Groenlandia orientale e i norvegesi: un'altra No Man's Land. 

14.1 Il ruolo delle organizzazioni internazionali nell'artico; Processo di Rovaniemi; Arctic Council; Northern Forum; IASC, International Arctic Science Committee 

15 LINGUISTICA 

16 ANTROPOLOGIA APPLICATA: LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA; Raccolta dati generali, areali, specialistici ; I Musei Nordici ; 
Università e Istituti di Ricerca Nordici: Alaska, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia ; Alaska; Finlandia; Islanda; Norvegia; Russia; Svezia 
Università, Istituti e Biblioteche con specializzazioni sull'Artico: Canada, Finlandia, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Russia, Stati Uniti, Svezia, Canada; Finlandia; Francia ; Giappone; Gran Bretagna Norvegia; Italia; Russia; Stati Uniti; Svezia 

BIBLIOGRAFIA

17.1 Generale: Artico, Polo, Esplorazioni, Archeologia, Etno-antropologia

17.2 Artico, Cambiamento Climatico 

17.3 Bibliografia areale 

Alaska; Artico Canadese, Generale ed Esplorazioni (e Yukon); Groenlandia, Generale, Vichinghi; Islanda

Pomori (Russi del Mar Bianco); Fennoscandia e Lapponia (Sami - Lapponi, Kvens, Careli); Russia Artica, Siberia e la Rotta Marittima Settentrionale (Passaggio a Nord-Est); Svalbard 

18 A NON CONVENTIONAL ENGLISH ABSTRACT: THE HUMAN AND GEOGRAPHICAL SCIENCES IN THE ARCTIC, PRIORITIES AND PERSPECTIVES: AN INTRODUCTORY OUTLINE 

The Base "Dirigibile Italia"; 

The Contribution that Italy could bring to Arctic Knowledge; 

The Italians and the Arctic; 

The Arctic Peoples, between Europe, Asia, America; 

The Etno-Anthropological and Geographical Studies 

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