Mappamondo di Orosio
(da: Mappae Mundi Bd. Vi. " Mappe ricostruite",1898) |
“Al di
là della Britannia, dove si apre l’oceano senza fine, si trovano le Orcadi”
(Orosio, V secolo d.C.).
“Le
isole Orcadi e Shetland sono così poco conosciute che molte persone, di solito
bene informate, pensano di trovarsi di fronte a una collezione di rocce o
inabitabili o popolate da una razza di uomini quasi selvaggia, come le foche
che giocano sulle spiagge, e con il cervello poco sviluppato; una razza con la
quale il mondo civilizzato non ha punti in comune, che vive di pesci, si veste
con pelli di foca, ignorante della civiltà, privata dell’educazione” (Anonimo,
Half Hours in the Far North Life Amid Snow and Ice, ca. ante 1923).
La situazione “attuale” dei collegamenti navali e
aerei, 2009
( |
Non potevo ricevere
un miglior saluto di questo… Nonostante il clima fosse naturalmente rigido,
adesso (ore 11,05) è infine rispuntato il sole, come mai l’avevo potuto vedere nelle
Shetland. Tra l’altro non mi lascerà più fino alla mia prossima meta: le isole
Orcadi. Il mio bimotore ad elica Hawkley-Sideley:
volo British Airways BA 5751 decolla alle
13,20, in perfetto orario. Lasciandosi in coda la punta di Sumburgh Head. Senza
farmi nuovamente preoccupare, come era avvenuto nell’atterraggio. Quando il
tempo burrascoso e la prossimità della modesta pista alle acque oceaniche, unito
al vivissimo ricordo di ciò che mi era stato “preannunciato” dai colleghi dell’Università
inglese di Durham, da dove ero partito, per un attimo mi avevano fatto pensare ad
un fatale errore del pilota...
Dall'aereo immediata ebbi la percezione
delle radicali differenze, che contraddistinguevano morfologicamente i due
arcipelaghi. Se le Shetland erano montagnose, caratterizzate da un ambiente
aspro e duro, dall’alto le Orcadi apparivano l'esatto contrario: terreni
pianeggianti, paesaggi ondulati, colline dolci, senza evidenti spigolosità.
Anche se le linee costiere delle isole erano altrettanto frastagliate e
punteggiate da penisole, baie, profonde insenature, scogliere. E tutto, ciò che allora osservai dal finestrino
dell’aereo, sembrava distante anni luce perfino dalle "asperità"
geomorfologiche tipiche della stessa terraferma scozzese.
Ecco via via scorrere, come in un film,
sotto e sulla destra del mio finestrino, le varie isole settentrionali delle
Orcadi: Sanday, Westray, la dirimpettaia Papa Westray. Ecco Stronsay. Quindi, quando
si vola sopra Shapinsay, le colline di Rousay anticipano l’isola principale
dell’arcipelago, che anche qui, come nelle Shetland, non può che chiamarsi Mainland.
Isola che, oltre al capoluogo Kirkwall, racchiude
le diverse caratteristiche (storico-archeologiche, ambientali, etno-antropologiche)
dell’arcipelago, che così vengono esaltate. Rappresentando un autentico Eldorado
per gli archeologi, i naturalisti, gli studiosi dell’uomo, i visitatori.
Qui vanno sapientemente a braccetto testimonianze
di un passato, più o meno lontano, e attrattive naturalistiche, entrambe
profuse a piene mani. Si è infatti calcolato come le zone archeologiche siano
presenti nelle Orcadi in misura percentualmente superiore rispetto ad ogni
altra regione della Gran Bretagna. D'altronde queste isole sono state definite
il più grande "museo del mondo". Inoltre i siti risultano incastonati
in un habitat dalle peculiarità
straordinarie, che li rendono ancora più attraenti agli occhi dei visitatori.
Qui troviamo Skara Brae, il villaggio neolitico meglio conservato d’Europa, risalente a ca. il 3100 a.C. Venne abbandonato, forse a causa dei cambiamenti climatici, intorno al 2500 a. C., ma anche le pressoché coeve Standing Stones di Stenness e il Circolo di Brodgar. E che dire della straordinaria tomba a camera di Maeshowe? Poi, passando dall’Età della Pietra a quella del Ferro, come nelle Shetland ecco i brochs, le torri di osservazione. A volte costruite all’interno di veri e propri insediamenti, come quello di Gurness.
Nella tarda Età del Ferro le Orcadi costituiranno
uno dei regni dei Pitti. Così, anche se nell’isolotto di Birsay, a
nord-ovest di Mainland, c’è solo la replica di una loro importante stele, ho
avuto comunque la possibilità di osservare attentamente quanto in essa riportato.
Anche perché sappiamo ancora troppo poco di questo popolo. In seguito le isole
saranno avvicinate dai missionari celti, quindi di lingua gaelica, così che numerosi
toponimi isolani riportano il termine Papa.
Infine, sul finire del VIII secolo, dalla
Norvegia giungeranno i Vichinghi.
Nonostante i rigori invernali e la
latitudine settentrionale, l’arcipelago è considerato una meta ambita, non solo
dai viaggiatori. Infatti, in base all’annuale survey dell’Halifax
quality of life, sono anni che le Orcadi costituiscono il miglior luogo dove
vivere nel Regno Unito: per i bei panorami, il basso crimine, la felicità degli
abitanti, la bassa disoccupazione, i buoni risultati negli esami, le classi
elementari poco numerose, i prezzi contenuti delle case.
(…) James Stockan,
leader del Consiglio delle Isole Orcadi, ha dichiarato: "è molto
piacevole che le Orcadi abbiano conquistato la corona per la migliore qualità
di vita nel Regno Unito. Dipende non solo dal nostro ambiente, ma anche dalle
persone, che qui vivono e che combinano il tradizionale senso di comunità con
un atteggiamento lungimirante, autosufficiente, ambizioso (…) che rende
questo un posto molto speciale in cui vivere e lavorare. Tuttavia, non siamo
privi di sfide: le nostre peggiori giornate invernali, anche se tremendamente
drammatiche, possono rivelarsi troppo per alcuni, con il vecchio consiglio che
devi vivere un inverno qui, per sapere se le Orcadi sono fatte davvero per te”
(Collinson, 2019).
Da: REMINISCENZE DI UN VIAGGIO NELL’ARCIPELAGO SCOZZESE DELLE ORCADI (E.Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 178 pp, 188 note, 172 immagini, di cui 142 a colori)
Ecco il sommario:
2. INTRODUZIONE
L’arcipelago anche nel 2019 è il miglior luogo dove vivere nel Regno Unito