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Donna hawaiana (incisione da: Isabella Lucy Bird, The Hawaiian Archipelago: Six Months among the Palm Groves, Coral Reefs, and Volcanoes of the Sandwich Islands, 1875) |
Da sempre, anche se sembrerebbe probabile dal I secolo a.C., si ritiene che il 3 sia il numero perfetto. Pur non condividendo un’affermazione del genere, che a chi scrive sembra più simile ad un cliché, o a una banalità qualsiasi, non posso neanche non sottolineare come il presente volume sia il primo della mia terza trilogia che, assieme alle precedenti (Navigatori e Antropologi), realizza un’opera in nove volumi che potremmo chiamare: Verso l’Ignoto: Geografico, Storico, Culturale.
Qui trovano la loro collocazione i personaggi che non figurano nelle altre trilogie, cioè: Archeologi, Esploratori e Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi. Li ho inseriti in ordine strettamente cronologico, in base ai continenti da loro “esplorati”.
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Così nella mia Introduzione al volume. Infatti, quando a suo tempo progettai la scaletta della trilogia, il III volume avrebbe dovuto contenere 28 personaggi, sia dell’America, che delle Regioni Polari.
Nel corso della stesura, ho invece ritenuto opportuno dare più spazio ad uno dei capitoli relativi all'America. Quello riguardante il colonnello britannico Percy Fawcett. Esploratore scomparso misteriosamente, nel 1925, nel Mato Grosso brasiliano. Andando alla ricerca della Città Perduta di Z (“Zeta”), in quella che sarà la sua ultima spedizione sudamericana. Le sue straordinarie avventure, che a suo tempo hanno ispirato la serie filmica di Indiana Jones, ma prima ancora il Mondo Perduto di Conan Doyle, a cui Fawcett raccontò le proprie esperienze, mi avevano oltremodo appassionato da ragazzo.
Per decenni nel bacino dell’Alto Xingú sono andati alla ricerca di ogni seppur minimo indizio, racconto o flebile traccia degli scomparsi, come della stessa “Z”, spedizioni ben strutturate e organizzate (di “ricerca e soccorso”, diremmo oggi), che singoli individui. Avventurieri di ogni nazionalità e risma, visionari, gente in cerca di un’effimera notorietà, ma anche spiriti compassionevoli, animati da sincera volontà di contribuire a risolvere quello che ha rappresentato il mistero esplorativo per antonomasia del XX secolo. Gradatamente il capitolo su Fawcett è così diventato un capitolo-contenitore di diverse altre esplorazioni. Che, una dopo l’altra, si sono andate snodando per quasi un secolo, fino ad oggi…
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Ecco i 22 personaggi, che figurano nel volume EUROPA-ASIA
EUROPA
1. Il "padre" dell'etnologia italiana: Luigi Pigorini, grande studioso di scienze antropologiche e fondatore del Museo Nazionale di Preistoria ed Etnografia
2. Alla scoperta del mitico labirinto. È all'archeologo inglese Sir Arthur Evans cui si devono le principali scoperte della civiltà cretese
3. Vere Gordon Childe, il padre dell’archeologia preistorica. Uno dei massimi studiosi di scienze umane dell’età contemporanea
ASIA
4. Un francescano "ai confini del mondo": fra Giovanni da Pian del Carpine, esploratore e missionario in Mongolia
5. Il grande viaggiatore medievale di terra e di mare Abu Abdullah Muhammad Ibn Battuta, il "Marco Polo" dei Berberi
6. Le avventure di un bolognese alla scoperta dell'«Arabia felice». All’inizio del XVI secolo si compiva il viaggio leggendario in Oriente e “ai confini del mondo” di Ludovico de Varthema
7. La scoperta della Beringia (80 anni prima che si chiamasse così...) risale al cosacco Semion Ivanovich Dezhnev, che nel '600 raggiunse la punta estrema dell'Asia e i territori dell'Alaska
8. Gli avventurosi viaggi attorno al mondo della signora viennese Ida Pfeiffer
9. "Assurbanipal abitava proprio lì”: quando il gentleman Sir Austen Layard, archeologo dilettante, scoprì le rovine di Ninive
10. La curiosità senza confini della viaggiatrice "vittoriana" Isabella Lucy Bird, la cui salute cagionevole non le impedì di esplorare Paesi ancora ignoti alla cultura occidentale
11. Ferdinand von Richthofen, zio del “Barone Rosso”, il famoso asso dell’aviazione germanica della Grande Guerra, ma anche “maestro” di Sven Hedin a Berlino. A lui si deve il termine Seidenstraße, la “Via della Seta”. 7.000 km di vie carovaniere, che hanno unito Oriente e Occidente, il Pacifico al Mediterraneo
12. Charles Montagu Doughty, pioniere "cristiano” dell'esplorazione in Arabia e "musa ispiratrice" di Thomas Edward Lawrence (d’Arabia…)
13. Una piccola europea sul Tetto del Mondo: Annie Royle Taylor, missionaria e esploratrice inglese, prima occidentale a visitare il Tibet
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Musici girovaghi tibetani (da:Annie Taylor, Pioneering in Tibet, Londra, s.d.) |
14. Quei "raids” lungo i perduti tracciati della Via della Seta di Sir Aurel Stein, “colosso dell’archeologia e dell’esplorazione asiatica”
"Nel 1930 Sir Aurel Stein, un Grande dell’archeologia e dell’esplorazione, doveva effettuare quella che sarebbe stata la sua quarta spedizione in Asia centrale, alla ricerca di antiche strade carovaniere tra Cina e Occidente. Purtroppo fallì miseramente! Profondamente umiliato, Stein non scriverà, né farà mai riferimento ad essa, né sarà menzionata nel suo necrologio…
D'altronde non fu certo colpa sua se in Cina era scoppiata una rivalità, prima tra diplomatici britannici e statunitensi, poi tra il Fogg Museum (Harvard) e il British (Londra), infine tra i due sponsors di Harvard... Nel conto va anche aggiunto un tardivo risveglio nazionalistico, che bruscamente spariglierà le carte sulla tavola dell’archeologia, cambiando radicalmente le regole del gioco. Perché dalla metà degli anni ‘1920 la Cina aveva cominciato a mostrarsi assai sensibile all’ingresso degli stranieri e, raramente, rilasciava permessi di ricerca. Meno che mai a lui… A seconda dell’angolazione visiva, difatti il nostro personaggio ha una doppia reputazione.
In Occidente è considerato uno dei più grandi archeologi, geografi ed esploratori del XX secolo e la massima Autorità nel campo degli studi centro-asiatici: “gli eccellenti lavori di Sir Aurel Stein contribuirono a far luce sull’archeologia dell’India, dell’Iran e dell’Asia centrale. Era un viaggiatore infaticabile”.
In Cina è, invece, il più malvagio tra i “diavoli stranieri”, che razziarono i loro tesori. Un imperialista, che li aveva derubati della loro storia. Portando via enormi pitture murali, sculture, preziosi manoscritti e antiche sete. Oltre al primo libro stampato al mondo, oggi orgoglio della British Library. Anni addietro la BBC lo definiva: The original Chinese Takeaway: “l’originale porta-via cinese”!
Dunque, Stein è un eroe, o un gran “ladrone”?
Allora solo “sottovoce” si parlava di eventuali restituzioni del “maltolto”. Non essendoci richieste ufficiali da parte cinese. Anche se a partire dal 2014 la Cina ha cercato di “cambiare indirizzo”, per rientrare in possesso di ciò che appartiene al proprio Patrimonio storico, artistico e culturale. Purtroppo, rileva Peter Neville-Hadley nel suo illuminante articolo del 2017, quello cinese è solo un wishful thinking. Perché, anche avendo aderito nel 1989 alla Convenzione dell’UNESCO del 1970 sull’illecito trasferimento di “proprietà culturali rubate”, il periodo antecedente al 1970 è comunque escluso dall’accordo.
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Stein al tavolo di lavoro, 1915. Spedizione del 1913-1916 |
(Pamir, Buhara, Amudarja, Sistan, Afghanistan, Indo)
Sempre tornando a parlare di Stein, va ricordato come gli stessi studiosi cinesi ammettano come lo sviluppo archeologico della regione debba essere ascritto proprio a lui. Pur criticandone, ovviamente, i metodi “distruttivi e di rapina”. D’altronde era del tutto “normale” ciò che all’epoca faceva Stein. L’alternativa era la distruzione della collezione. Mai si erano mossi i funzionari cinesi, che conoscevano bene le caverne di Tunhwang, oggetto del contendere. I reperti perciò potevano essere svenduti. Nel 1920 le caverne rimasero gravemente danneggiate dai Russi bianchi in fuga e negli anni ‘1930 la guerra sino-giapponese avrebbe fatto la sua parte... |
Affresco murale buddista a Tunhwang |
Del resto l’unica aspirazione di Stein è quella di conoscere il passato delle grandi civiltà, “conducendo i raids più audaci e temerari nel mondo antico che qualsiasi archeologo abbia mai tentato”. Raids anche nel senso stretto di razzie... Perché Stein non è uomo da scavi senza fine, o da tavolino. Comunque ciò che riporta alla luce (e a casa) è per sempre assicurato all’Umanità…
Così riempirà le sale del British Museum e del National Museum di Delhi, ma suoi reperti si trovano oggi anche a Parigi, San Pietroburgo e Kyoto!
(...) Sir Aurel Stein è stato molto più di un cercatore di tesori e di una mera pedina nel Great Game russo-britannico. È un archeologo genuino, che scopre i siti grazie a quanto ha appreso dai libri, compresi quelli di Marco Polo e di Hsüan-Tsang (Memorie sui paesi occidentali). Localizza la famosa Porta di Giada, che marcava la fine della Cina e l’inizio dei Reami Occidentali, nonché la cinta muraria di confine, costruita sotto la dinastia Ch’in (249-206 a.C.), per controllare i nomadi e proteggere le comunicazioni.
Le sue spedizioni nella Serindia, la sterminata regione tra Cina ed India, che chiama così nel 1921, sono autentiche imprese epiche, effettuate principalmente lungo i dimenticati tracciati della Via della Seta, aperta all’epoca degli Han (viaggio di Chang Ch’ien del 138 a.C.).
Certosinamente ricostruisce le culture fiorite lungo un percorso, che vedrà il passaggio di sete orientali e di vetrerie europee, ma anche di religioni, lingue, arti, imperi, perfino epidemie. Tutto ebbe origine, o si propagò, lungo di essa: le diverse civiltà, i sincretismi indo-persiani, la Cina, il mondo ellenistico, turco, tibetano, le conquiste e il tracollo dei popoli nomadi, le conversioni religiose, gli intrighi politici.
Gradualmente il commercio, che la originò, preferirà utilizzare le più sicure vie marittime. Così la strada decadrà lentamente, per poi morire. Scomparendo nel nulla e nell’oblio delle genti. Sorte condivisa da città importanti, per secoli rimaste silenti sotto la spessa coltre di sabbie infuocate. Dove si preserveranno incredibilmente immacolate per i posteri indagatori...
(...) Il fedelissimo servitore dell’Impero Britannico avrà però un cruccio che durerà decenni. Per ben quarant’anni, spostandosi da una parte all’altra del mondo, tenterà inutilmente di ottenere un permesso per esplorare Balkh, in Afghanistan, per scoprire i resti della civiltà greco-buddista della Bactria ellenistica: “la mia speranza di raggiungere Bactria mi fece seguire gli studi Orientali, mi portò in Inghilterra & India, dandomi i miei più cari amici & le opportunità di lavoro fruttifero e per tutto ciò sono profondamente grato al Destino”.
Il fato gli giocherà in futuro un bruttissimo scherzo. Nel 1943, invitato per la prima volta dal governo a Kabul, si ammala di influenza, morendo una settimana dopo l’arrivo, ad un mese di distanza dall’ottantunesimo compleanno…"
15. L'avventura di un inglese in Tibet: Francis Younghusband, tra i primi occidentali a entrare nella mitica città di Lhasa
16. Uno svedese sul "Tetto del Mondo": Sven Hedin, uno dei maggiori esploratori di tutti i tempi
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Festa popolare a Shigatse, Tibet (incisione dal libro di Sven Hedin: Transhimalaja. Entdeckungen und Abenteuer in Tibet, Lipsia, 3 voll., 1909-1912) |
17. Nel complicato scacchiere dell'ex Impero Ottomano la "regina" era una temeraria archeologa inglese: l’esploratrice Gertrude Bell ebbe un ruolo di spicco nella storia mediorientale del primo Novecento
18. Alexandra David-Néel, esploratrice, spiritualista, buddista, anarchica, libera pensatrice e… “vagabonda nell’anima”
19. Dalle cime del Karakoram alle sponde del Lago Tana: la lunga serie delle esplorazioni del geografo, alpinista e scrittore Giotto Dainelli
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Danze sacre nel monastero tibetano di Prang (Karakoram orientale, 1930). Foto Dainelli |
20. L’archeologo inglese Leonard Woolley, tra le rovine di Ur dei Caldei, in Mesopotamia
21. L'ansia di viaggiare spinse la “nomade appassionata” Freya Stark, un blend tra Indiana Jones e Mata Hari, verso l'«ignoto» geografico e l'«altro» culturale
22. Ella Maillart, avventurosa e straordinaria esploratrice, fotografa e scrittrice di viaggi
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Ella Maillart e Peter Fleming a Gilgit, in India (1935)
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"Cina e la Via della Seta, 1934-1935
Nel 1934-35 il Petit Parisien, specializzato in grandi reportages, la invia in Cina per un’inchiesta sulla Manciuria occupata dai giapponesi. A Pechino incontra Peter Fleming, un brillante giornalista del Times di Londra, fratello del più celebre Ian, il creatore di James Bond. Ella è però interessata al Turkestan cinese (od orientale). Regione completamente interdetta agli stranieri. Nessuno sa ciò che vi è successo da quattro anni. Decide di andarci e di guadagnare l’India attraverso Sinkiang (Xīnjiāng) e Karakoram. Tra l’altro ha l’insperata opportunità di ottenere consigli dal celebre Sven Hedin, anche lui nella capitale cinese.
Assieme a Fleming, la Maillart dovrà passare per il nord del Tibet e dello Tsaidam (Cháidámù Péndì), percorrendo un itinerario talmente infido, da non essere neppure proibito dal governo cinese. Provvisti di permesso per la regione del Koko Nor (Qinghai Hu), i due lasciano Pechino per la Cina interna nel gennaio del 1935.
Da lì, cercando di eludere i controlli militari e le autorità governative, si lanceranno verso “l'inconnu démesuré”. A piedi e a dorso di mulo attraversano gli altopiani dello Tsaidam, caratterizzati dall’estremo: povertà e clima. Giunti nel Sinkiang (Xinjiang), si portano attraverso la storica Via della Seta nel Pamir. Otto mesi dopo sono a Srinagar, nel Kashmir indiano: hanno brillantemente attraversato una delle regioni più segrete del mondo…"
Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi.
Vol. 1: EUROPA – ASIA
E-Book, versione cartacea in bianco e nero, 205 pp., 58 note, 143 immagini (6 sono dell'A.)
SOMMARIO
INTRODUZIONE
EUROPA
1. LUIGI PIGORINI, 1842-1925
Fondatore della Società Italiana di Antropologia, 1870
Fondatore del Museo Nazionale di Preistoria ed Etnografia, 1876
2. ARTHUR EVANS, 1851-1941
Prologo
Atto Unico
Evans, Grecia e i Micenei, 1883
Schliemann a Creta, 1883
Evans a Creta, 1894
Ritorno a Creta, 1900 (Campagne di scavo 1900-1913; 1922-1930)
3. VERE GORDON CHILDE, 1892-1957
Lo scavo archeologico di Skara Brae, isole Orcadi, Scozia, 1928-1930
ASIA
4. FRA GIOVANNI DA PIAN DEL CÀRPINE, ca. 1180-1252
Ambasciatore del Papa tra i Tatari del Gran Khan, 1245-1247
Mongolia, 1246
Il ritorno, 1246-1247
5. ABU ABDULLAH MUHAMMAD IBN BATTUTA, 1304-1369
Africa, Asia, Europa, 1325-1353
India, Ceylon, Maldive
“Ai confini del mondo” della Dar al-Islām: Cina
Marocco, 1349 e Mali, 1352-1353
6. LUDOVICO DE VARTHEMA, ca. 1470-1517
Pellegrinaggio alla Mecca, 1503
Il viaggio ai “confini del mondo”, 1502-1508
Yemen, India, Persia
Ceylon, Birmania, Indonesia
Rientro in Europa
7. SEMION IVANOVICH DEZHNEV, ca. 1605-1673
Siberia, 1630-1643
Le esplorazioni del Far East siberiano, 1647, 1648-1664
8. IDA PFEIFFER, 1797-1858
In Terrasanta (Costantinopoli ed Egitto), 1842
In Islanda, 1845
Il primo viaggio intorno al mondo, 1846-1848
In Brasile, 1846
Continua il viaggio in Sud America, 1847
Tahiti, 1847
In Cina (e i pirati), 1847
Singapore, Ceylon, India, 1847,1848
In navigazione verso il Medio Oriente, scoppia il vaiolo a bordo, 1848
Russia e Turchia. Ancora in navigazione, scoppia il colera, 1848
Il secondo giro del mondo 1851-1854: Africa, Indie Orientali olandesi, Australia, Stati Uniti, Sud America
L’ultimo viaggio: Mauritius e Madagascar, 1856-1858
9. SIR AUSTEN HENRY LAYARD, 1817-1894
I viaggi nel Vicino Oriente, 1839-1841
Costantinopoli, Iraq (Nimrud), 1842-1847
Babilonia, Ninive, 1848-1851
10. ISABELLA LUCY BIRD, 1831-1904
In Nord America, 1854,1857
La tempesta nel Pacifico, 1873
Giappone, 1878
In navigazione verso la Cina (pronti a difendersi dai pirati cinesi) e la Malesia, 1878,1879
India e Ladakh, 1889
Cina e Corea, 1894
11. FERDINAND VON RICHTHOFEN, 1833-1905
La Via della Seta
L’enigma geografico del lago Lop Nor, il “lago errante” di Sven Hedin, e la diatriba Richthofen-Przhevalskii
Ferdinand von Richthofen
California, 1862-1868
Sette spedizioni in Cina, 1868-1872
La spedizione del 1871
La carriera universitaria, 1872-1905
La sua Opera Magna: China, 1887-1885
12. CHARLES MONTAGU DOUGHTY, 1843-1926
Il pellegrinaggio alla Mecca, 1876
Il racconto
13. ANNIE TAYLOR, 1855-1922
Cina, 1884-1886
Australia, India e Sikkim, 1888-1891
Verso il Tibet (e Lhasa), 1891, 1892, 1893
Sikkim, 1894
14. SIR AUREL STEIN, 1862-1943
In Asia: Oriental College (1888-1899), Spedizioni in Cina (1900, 1906-08, 1913-1916), Indian Archaeological Survey (1910-1929)
15. FRANCIS EDWARD YOUNGHUSBAND, 1863-1942
Himalaya, Manciuria, Gobi, Takla Makan, Karakoram, 1884, 1886, 1889
Il Great Game russo-britannico versus Tibet, 1898-1904
In Tibet, 1903-1904
16. SVEN ANDERS HEDIN,1865-1952
Persia e Turkestan occidentale, 1890-1891
Lungo la Via della Seta, via Lop Nor e Tibet, fino a Pechino, 1893-1897
Nel deserto del Takla Makan, 1899-1902
Persia, India e otto traversate della Transhimalaya
Cina, Mongolia, Tibet, 1926-1931
Nel Sinkiang, 1933-1935
17. GERTRUDE BELL, 1868-1926
Un primo viaggio intorno al mondo è seguito da tours in Grecia e Medio Oriente, scalate sulle Alpi, poi Algeri, Napoli, Malta, Palestina, 1897-1902
Un secondo giro del mondo. Quindi ancora Medio Oriente e, poi, Turchia e Mesopotamia. L’incontro con Thomas Edward Lawrence, 1903-1911
Attraversato il deserto dell’Arabia, al Cairo entra a far parte dell’Arab Bureau, assieme a Lawrence, 1914-1917
La Conferenza della Pace di Parigi, 1919
18. ALEXANDRA DAVID-NÉEL, 1868-1969
Ceylon, India, Belgio, Francia, Tonchino, Atene, Tunisi, 1891-1911
Ceylon, India (Sikkim e Himalaia), 1911-1916
Nel Tibet, 1916
In Giappone, Cina e nuovamente in Tibet, a Lhasa, 1916-1924
Francia, Russia, Cina, India, 1924-1946
19. GIOTTO DAINELLI, 1878-1968
Eritrea centrale e Dancalia, 1905
Himalaya, Karakoram, 1913-1914
Karakoram orientale, 1930
Missione di Studio al Lago Tana, Etiopia, 1936
20. LEONARD WOOLLEY, 1880-1960
Nubia sudanese, 1907, 1911
Scavi a Carchemish, Siria, 1912-1919 (con interruzioni: survey Palestinese, ufficiale dell’Intelligence, prigioniero di guerra in Turchia)
Scavi a Tell el-Amarna, Egitto, 1921-22
Dodici campagne ad Ur e Ubaid, Iraq, 1922-1934
Al-Mina, Tell Atchana, 1936, 1937-39, 1946-49
21. FREYA STARK, 1893-1993
Parigi, Asolo, Londra, Bologna, Carso, Alpi, Londra, 1893-1925
Libano e Siria, 1927,1928
Iraq e Persia, alla ricerca della “Valle degli Assassini”, 1929, 1930
Ancora in Iraq e Persia, 1931-1933
Nell’Arabia Felix, 1935
Lo Yemen e la Via dell’Incenso, 1937
Aden, Egitto, Iraq, India, 1939-1943
Asolo, Antigua, Cirenaica, Turchia, Cipro, Europa, Yemen, Persia, Usa, Asia Centrale, India, Nord-Africa, dal 1945
22. ELLA MAILLART, 1903-1997
Navigando nel Mediterraneo e in Atlantico, 1922-1924
In Russia, 1930, 1932
Cina e la Via della Seta, 1934-1935
Libano, Turchia, India, Iran, Afghanistan, 1936, 1937; 1939-1945
Nel Vallese e poi in Nepal, 1946, 1951
BIBLIOGRAFIA