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giovedì 2 marzo 2023

83. L’AVVENTURA AL FEMMINILE. VENTI RITRATTI DI DONNE STRAORDINARIE, CHE HANNO PERCORSO LE VIE DEL MONDO ALLA RICERCA DI CONOSCENZA

 

L'etnomusicologa Frances Densmore (1867- 1957) suona un disco per un capo indiano dei Blackfoot 

da:L’AVVENTURA AL FEMMINILE

VENTI RITRATTI DI DONNE STRAORDINARIE, CHE HANNO PERCORSO LE VIE DEL MONDO ALLA RICERCA DI CONOSCENZA (157 pp., 115 foto, 60 note)

E-Book: https://www.amazon.it/dp/B07732SMT8

Versione cartacea I ediz.  https://www.amazon.it/dp/197322934X

II ediz. https://www.amazon.it/dp/1729158544
 

 Un sottotitolo alternativo del presente libro potrebbe essere rappresentato da: 20 personaggi femminili irresistibilmente spinti dal sacro fuoco della conoscenza, da una passione sconfinata per la scoperta, da un’insaziabile curiosità per tutto ciò che, passo passo, incontrano sulla loro strada. 

20 personaggi in cerca di lettori altrettanto appassionati, parimenti ed empaticamente attratti dalle storie di queste intrepide donne. 

Donne straordinarie che per addentrarsi nell’ignoto, geografico e culturale, percorrendo ogni possibile via hanno vissuto spesso pericolosamente.

Se chi mi legge verrà anch’esso coinvolto emotivamente, come a suo tempo lo è stato anche l’A. del presente libro per ognuna di esse, vorrà dire che la loro vita, l’audacia, la forza d’animo, il carattere indomito, l’assoluta consapevolezza di mettere pressoché in ogni momento in ballo la loro stessa esistenza, non è trascorsa inutilmente. 

Non a caso spesso mi sono affezionato a quelli che considero i “miei” personaggi dell’esplorazione senza aggettivi. Soprattutto nel caso di grandi viaggiatrici o studiose. 

Donne che non potevano che essere estremamente determinate, coraggiose, naturalmente curiose. Poiché, sfidando l’opposizione delle famiglie e le rigide convenzioni della loro epoca, ma anche sprezzanti dei pericoli, a cui più volte andarono incontro, si sarebbero spinte verso l’impossibile. 

Aprendo una nuova “frontiera” all’altra metà del cielo! Così i personaggi femminili presenti in questa “galleria” non potevano non avere la priorità rispetto a quelli maschili. 

Perché nella vita la precedenza l’avevano generalmente avuta solo formalmente. Quasi sempre ipocritamente. Poiché per conquistare spazio vitale e diritti fondamentali, per se stesse e per tutte coloro che voce non possedevano, avevano dovuto lottare, anche contro il pregiudizio maschilista imperante all’epoca. 

E non solo nell’Ottocento vittoriano… 

Ogni volta i “miei” personaggi sono riusciti a stupirmi. Man mano che mi sono addentrato nelle loro vite, sono stato sempre più colpito e affascinato dalle loro profonde passioni, che li hanno sospinti su eccezionali, se non unici, sentieri esistenziali e scientifici. 

Peraltro in tempi e epoche dove pressoché tutto era difficoltoso, pionieristico, perfino impossibile e pericoloso e. perciò. andava “conquistato” con le unghie e con i denti… 

Poiché con pochi mezzi si dovevano inoltrare in territori inviolati, a volte ottenendo a posteriori scarsi riconoscimenti! 

Alla fine saranno comunque in grado di apportare apprezzabili contributi a scienza e conoscenza. 

Molti di loro sono vissuti anche a lungo. Forse perché curiosità del “nuovo” e ardore per la ricerca bilanceranno, ripagandoli ampiamente per quanto saranno in grado di realizzare, il peso specifico di stress incontrati sul campo, ma anche provenienti dagli stessi gruppi umani studiati, da colleghi, burocrazia e Accademia. 

Ecco, uno dopo l’altro, i miei 20 personaggi appassionati alla ricerca di lettori altrettanto appassionati o, comunque, disponibili ad esserlo:

EPLORATRICI-GRANDI VIAGGIATRICI: 

Gli avventurosi viaggi per il mondo della signora viennese Ida Pfeiffer (1797-1858)

La curiosità senza confini della viaggiatrice "vittoriana" Isabella Lucy Bird (1831-1904); 

Annie (Hannah) Royle Taylor (1855-1922), uua piccola europea sul Tetto del Mondo, missionaria e esploratrice inglese, prima occidentale a visitare il Tibet

Isabelle Eberhardt (1877-1904), sahariana e spia francese, scrittrice e corrispondente di guerra, agente della resistenza araba, fervente musulmana sufi

L'ansia di viaggiare spinse la “nomade appassionata” Freya Stark (1893-1993), un blend tra Indiana Jones e Mata Hari, verso l'«ignoto» geografico e l'«altro» culturale

Le nove spedizioni artiche della "donna di ghiaccio" Louise Arner Boyd (1887-1972);

L'avventurosa e straordinaria esploratrice, fotografa e scrittrice di viaggi Ella Maillart (1903-1997); 

Alexandra David-Néel (1868-1969), esploratrice, spiritualista, buddista, anarchica, libera pensatrice e… “vagabonda nell’anima”

Nel complicato scacchiere dell'ex Impero Ottomano la "regina" era una temeraria archeologa inglese. Gertrude Bell (1868-1926). 

ANTROPOLOGHE-ETNOLOGHE: 

Frances Theresa Densmore (1867-1893) e la sua grandiosa opera etnomusicologica sui canti degli Indiani delle Pianure

Maria Antonina Czaplicka (1884-1921) antropologa polacca (Siberia settentrionale).;

l’antropologa e glottologa americana Gladys Amanda Reichard (1893-1955) e i Navaho; 

Hortense Powdermaker (1900-1970), l'antropologa allieva di Malinowski, esperta di Melanesia, Rhodesia e... Hollywood; 

Camilla Hidegarde Wedgwood (1901-1955antropologa e pioniera dell’istruzione femminile in Oceania; 

Margaret Mead (1901-1978) la più grande antropologa dei nostri tempi: la diversità culturale ricchezza dell'umanità

Cora Alice Du Bois (1903-1991), antropologa americana, e i suoi fondamentali studi sulla cultura e la personalità dei nativi dell’isola di Alor (Indie Olandesi, oggi Indonesia);

Germaine Dieterlen (1903-1999) etnologa francese, e i suoi importanti studi tra i "sapienti" Dogon del Mali

L’antropologa statunitense Laura Maud Thompson (1905-2000) e la ricerca di un’etica ecologica "al di là del sogno"; 

LLakota Sioux Rosebud Yellow Robe (1907-1992), intrepida figlia di “Uccide-nei-boschi”, studiosa e storica dei nativi americani..

Ovviamente un “posto” totalmente a parte lo ha Ma'at-ka-Ra Hatshepsut (1501-1479 a.C.), celebre e potente Faraone-donna. 

Qui presente in quanto propugnatrice dei viaggi degli Egizi nel paese tropicale di Punt (penisola sudarabica, Somalia, stretto di Bab el-Mandeb, Africa orientale?!).


N.B. Il blog è dotato di Google Traduttore e di un motore di ricerca interno (1177 parole chiave al 27.12.2023),


martedì 21 giugno 2022

35. UNA STORIA DELL'ANTROPOLOGIA IN 61 PERSONAGGI E UNA SPEDIZIONE INTERCONTINENTALE TRA AMERICA E RUSSIA: VOLUME 2°, DA THOR HEYERDAHL AD ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN

Erland Nordenskiöld fotografa un indio Chocó in visita.
Colombia, 1927 (Wärldskultur Museerna)

Questo secondo volume delle Grandi Avventure dell’Antropologia contiene altri 20 personaggi, oltre ai membri di una spedizione russo-tedesco-americana svoltasi a cavallo tra il XIX e il XX secolo tra Siberia, Alaska e Canada. Molto sommessamente potrei forse aggiungere come il lettore si trovi qui di fronte ad un autentico parterre de roi. Non solo perché vi figura una studiosa statunitense, che per molto tempo è stata considerata la più grande antropologa vivente! O perché, accanto alle numerose ricerche effettuate in mezzo mondo, allo scopo di dimostrare le sue teorie un norvegese è stato il primo ad attraversare Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano con una zattera, o con tradizionali imbarcazioni di giunchi e papiri.

   E che dire di chi, per cercare di dare finalmente “un taglio” alla plurisecolare, senz’altro singolare agli occhi di un europeo, pessima “abitudine” di tagliare le teste, organizzerà nel Borneo una regata intertribale? Entrata giustamente a far parte della Storia dell’Antropologia. Sempre in Asia, nell’Oceano Indiano, un funzionario britannico si è poi “improvvisato”, a quanto pare con molto successo, etnografo delle popolazioni da lui amministrate.

   In Sud America c’è stato anche chi, sia pure inconsapevolmente, ha offerto su un piatto d’argento a Conan Doyle, l’autore di Sherlock Holmes (e a tanti altri dopo di lui, scrittori e registi), allettanti e sostanziosi argomenti capaci di suscitare nell’immaginario collettivo favolosi racconti di terre perdute nel tempo, di un “Mondo Perduto”. Scalando il tepuis del Roraima, dopo essersi interessato per anni agli indios della Guyana.

   Per quanto riguarda gli indiani del Nord America, il volume include quattro studiosi statunitensi, che hanno lavorato tra Navaho, Comanche e Indiani delle Pianure, in toto. Mentre una quinta antropologa ha saputo “dividersi” tra due continenti e… Hollywood! E non è finita qui… Perché ancora un anglo-statunitense ha dedicato tutta la sua vita scientifica a sconfessare, “carte alla mano”, il mito della razza.

   Qui sono presenti anche cinque francesi. Il primo si è dedicato allo studio degli indios sudamericani e dell’Isola di Pasqua. Altri due hanno preferito rivolgere le loro attenzioni alle genti del Grande Nord, sia europeo, che americano. Anche se uno di loro, tuttora vivente, all’inizio non ha certo disdegnato di percorrere i deserti del Nord Africa. Come del resto ha fatto il quarto. Dedicatosi allo studio dei nomadi berberi del Sahara, cioè dei famosi Tuareg. Anche se poi ha preferito indagare le raffigurazioni rupestri (dipinti e incisioni) presenti in abbondanza tra le montagne del sud algerino. L’ultimo, il quinto, è un poeta, letterato e critico d’arte, tanto da aderire al movimento surrealista. Anche se partecipò alla grande ricerca continentale africana, che portò un drappello di studiosi d’oltralpe dalle coste dell’Atlantico fino al Golfo di Aden.

   Forse che il menu appena elaborato non sia di per sé già sufficientemente appetitoso? Peraltro “all’appello” mancano ancora altri quattro personaggi: uno svedese, due britannici, un tedesco naturalizzato brasiliano.

   Il primo è un barone scandinavo. Ha un cognome assai noto, sia agli studiosi di Antropologia, che a quelli di Geografia e di Storia delle Esplorazioni. Dall’inizio del XX secolo si è interessato ai popoli indios del Chaco e del Perù, cioè da quando la missione Chaco Cordillera, scortata per l’occasione da soldati boliviani, giunse fin sulle sponde del Pilcomayo, dove venti anni prima quasi tutti i numerosi membri di un’importante spedizione francese erano stati massacrati a coltellate e bastonate e, infine, “mangiati” dagli indios! Uscito indenne da una regione di indubbia pericolosità, una decina di anni dopo uno dei componenti della sua missione in Bolivia e Brasile sarà invece barbaramente assassinato

   Il secondo, un anglo-austriaco, ha studiato due popoli assai distanti tra di loro (Nigeria e Sudan), i cui etnonimi hanno forti assonanze, tanto da riuscire a confondere perfino il più incallito degli studenti universitari. Se propedeuticamente non ha dato almeno uno sguardo all’Atlante...

  Il terzo, anche lui britannico, è nientemeno che il Padre dell’Antropologia Sociale, la cui “iniziazione” alla ricerca sul campo è avvenuta tra gli Andamanesi. Ma l’Uomo ha anche un’altra caratteristica. Poiché potremmo anche definirlo come un vero e proprio “antropologo internazionale”, avendo insegnato agli studenti delle università di tutti e cinque i continenti…

   Infine il tedesco, poi fattosi brasiliano, quindi, indio Guaranì. L’etnologo che per 40 anni ha studiato e vissuto presso 45 tribù indie, tra Amazzonia e Mato Grosso, e che seppe fronteggiare un furioso assalto con archi e frecce dei temibili indios Parintintin del fiume Madeira, senza spargimento di sangue!

I loro nomi:

1. L’etnologo norvegese Thor Heyerdahl, che con una semplice zattera di balsa, la celeberrima Kon-Tiki, ha attraversato il Pacifico orientale. Raggiungendo le isole Tuamotu (Polinesia francese) dal Perù, con una straordinaria e rischiosissima navigazione

2. Tra i Dayak di... Sandokan: Charles Hose, il gentleman amministratore-giudice, etnologo ed esploratore nel Borneo dei Brooke, i Rajah Bianchi di Sarawak

Sulau, moglie di un capo Kayan, mostra la sua preziosa collezione di perline
(foto Hose: The Pagan Tribes of Borneo, 1912)

3. L'antropologo britannico Everard im Thurn, che si rese celebre per la conquista del mitico Roraima, la “Montagna di Cristallo” di Sir Walter Raleigh, corsaro, poeta e favorito della regina Elisabetta I, alla ricerca dell’Eldorado

4. La Jesup North Pacific Expedition 1897-1902, la grandiosa spedizione etno-antropologica, che studiò i popoli del Pacifico del Nord: Bogoras, Farrand, Fowke, Hunt, Jacobsen, Jochelson, Jochelson-Brodskaya, Laufer, Smith, Swanton, Teit. Oltre al suo ideatore-organizzatore: Franz Boas, “mostro sacro” dell’Antropologia mondiale

5. Clyde Kay Maben Kluckhohn, antropologo statunitense, da giovane percorse a cavallo le terre dei Navaho per 4.800 km. Consuetudine che rispetterà negli anni successivi. Quando ogni estate cavalcherà attraverso le regioni del Sud-Ovest, effettuando numerose sessioni di ricerca tra i Navaho

6. Il Poeta dell'etnologia francese Michel Leiris, che dal 1931 al 1933 attraversò tutta l'Africa da Dakar a Gibuti

7. Quell'antropologo cittadino del mondo: Ralph Linton, scultore nelle isole Marchesi e uomo-medicina in Madagascar, già nel 1911 effettuava scavi archeologici in Nuovo Messico e Colorado. Poi nel 1933 andrà tra i Comanche dell’Oklahoma, dove sarà adottato dalla comunità nel corso della Brush Dance

8. L’antica pinacoteca del Sahara occidentale: l’etnografo francese Henri Lhote, massima autorità mondiale dei "Tassili des Ajjier"

9. Robert Lowie, storico dell’Etnologia, è stato il massimo studioso degli Indiani delle Pianure. A partire dalla sua prima ricerca tra gli Shoshoni, per continuare con quelle ben più importanti sui Crow

10. Jean Malaurie, un antropologo francese tra gli Eschimesi (Inuit) Polari di Thule, Groenlandia Nord-Occidentale

11. Le pluridecennali ricerche dell’antropologo Edward Man sui Negritos delle isole Andamane, testimonianza scientifica e amore per un popolo in via d’estinzione

Tipi delle Grandi Andamane nella loro casa di Port Blair (foto Man, The Aboriginal Inhabitants of the Andaman Islands, 1883) 

12. La diversità culturale ricchezza dell'umanità: Margaret Mead la più grande antropologa dei nostri tempi

                            Ad Alitoa tra gli Arapesh di montagna (Nuova Guinea): 
Neumasi e sua madre Wasimai (1931-32)


13. Il mistero svelato dell'Isola di Pasqua:
Alfred Métraux, uno dei massimi esponenti dell'antropologia contemporanea

14. L'amore come indice dei livelli di umanità: l'antropologo inglese Ashley Montagu, paladino della dignità umana

15. Dai Nupe nigeriani ai Nuba del Sudan. I maturi contributi allo studio moderno dell'antropologia dello studioso anglo-austriaco Siegfried Nadel

16. La corsa contro il tempo per salvare la cultura in estinzione degli indios: Kurt Nimuendajú, pioniere tedesco dell'etnologia brasiliana

Partecipanti alla festa di imposizione di nomi maschili, con mazze, cravatte e cinture. foto Nimuendaju, 1937 [indios Xerente]

17. Uno svedese sulle Ande: la missione etnologica di Erland Nils Nordenskjöld nel Chaco-Cordillera

18. Un'antropologa nella Fabbrica dei Sogni: Hortense Powdermaker, allieva di Malinowski ed esperta di Melanesia, Rhodesia e... Hollywood!

19. John Wesley Powell, conosciuto soprattutto per le sue avventurose e coraggiosissime esplorazioni su e giù per i fiumi del West, in particolare del Colorado. Ma è anche colui che diede vita al fondamentale American Bureau of Ethnology

20. Charles Rabot, geografo, etnologo ed esploratore francese dei Mari e delle Terre del Grande Nord europeo

21. L'Antropologia Sociale di Radcliffe-Brown, grande studioso britannico e autentico “antropologo internazionale

DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA 
Antropologi culturali, sociali, fisici, applicati, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici, 
Vol. 2: da THOR HEYERDAHL AD ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN
(181 pp., 131 note, 163 immagini)



E-Book: https://www.amazon.it/dp/B07J5J84J2


Versione cartacea: https://www.amazon.it/dp/1728759420


SOMMARIO

INTRODUZIONE

1. THOR HEYERDAHL, 1914-2003: Polinesia (Isole Marchesi e Tuamotu), Galapagos, Isola di Pasqua, Maldive, Perù, Canarie; traversate oceaniche (Pacifico, Atlantico, Indiano) 

La zattera del Kon-Tiki (1947)

2. CHARLES HOSE, 1863-1929: Sarawak (Dayak)

Al servizio di Charles Brooke, secondo Rajah bianco di Sarawak

La Regata della Pace

Il racconto 

The Pagan Tribes of Borneo 

3. SIR EVERARD FERDINAND IM THURN 1852-1932: Guyana Britannica (Warrau, Arawak, Caribi, Awakoi, Macusi, Arecuna, Wapishana, Atorai, Amaripa, Wai-Wai), Ceylon, Melanesia (isole Figi) 

Il “Mondo Perduto” del Roraima, Guyana

Ceylon e Figi

4. JESUP NORTH PACIFIC EXPEDITION, 1897-1902: Asia (Siberia: Ciukci, Coriachi, Lamuti, Yup'ik, Even, Iucaghiri, Nivkhi, Evenki, Jacuti, Ainu, Nanai), Nord-America (Chilcotin, Quinaultm, Salish, Tlingit, Kwakiutl, Hàida, Nlaka'pamux, Lilloet, Shuswap) 

Un grandioso progetto intercontinentale 

Franz Boas, “mostro sacro” dell’Antropologia mondiale, ideatore e organizzatore della spedizione 

I protagonisti della Grande Avventura fin de siécle

In Asia: 

In America: 

Antropologia d’urgenza

5. CLYDE KAY MABEN KLUCKHOHN, 1905-1960: USA (Navaho, Zuñi)

6. MICHEL LEIRIS, 1901-1990: Africa (Spedizione continentale Dakar-Gibuti), Martinica, Guadalupa, Haiti 

La Missione Dakar-Gibuti 

Michel Leiris 

7. RALPH LINTON, 1893-1953: Scavi archeologici (Nuovo Messico, Colorado, Guatemala, New Jersey); USA (Comanche), Polinesia (Marchesani), Madagascar (Tanala) 

8. HENRI LHOTE, 1903-1991: Sahara algerino (Tuareg; incisioni e pitture rupestri dei Tassili)

Nel Sahara una sterminata pinacoteca “all’aria aperta” 

Tuareg ed europei alla scoperta delle figure rupestri 

Henri Lhote 

9. ROBERT LOWIE, 1883-1957: Indiani delle Pianure (Shoshoni, Crow, Arikara, Chippewa, Ute, Washo, Mandan, Hopi, Hidatsa, Comanche)

10. JEAN MALAURIE, 1922-: Sahara algerino e marocchino, Groenlandia (Expéditions Polaires Françaises; Eschimesi - Inuit - Polari), Siberia, Artico centrale canadese, Alaska 

Tra gli Eschimesi polari di Thule, Groenlandia settentrionale 

Altri cenni biografici

“Noi non siamo più soli al mondo”

La missione a Thule (Groenlandia settentrionale) del 1950-51 

11. EDWARD MAN, 1846-1929: Isole Andamane (Andamanesi) e Nicobare (Nicobaresi), Oceano Indiano 

The aboriginal inhabitants of the Andaman Islands, 1883 e l’utilizzo, da parte di Man, delle celebri Notes and Queries on Anthropology 

Isole Nicobare e Gran Bretagna 

12. MARGARET MEAD, 1901-1978: Polinesia (Samoa), Melanesia (Isole dell'Ammiragliato, Manus; Nuova Guinea, Arapesh, Mundugumor, Ciambuli, Iatmul); USA (pellerossa Omaha); Indonesia (Bali) 

13. ALFRED MÉTRAUX, 1902-1963: Sud-America (Argentina, Bolivia: Calchaquí, Guaraní, Chiriguano, Toba, Wichís, Uros-Chipaya; Cile: Isola di Pasqua; Brasile: Amazzonia), America centrale (Haiti) 

In Sud America e nell’Isola di Pasqua 

14. ASHLEY FRANCIS MONTAGU, 1905-1999: studi fondamentali sulla razza 

Elephant Man 

15. SIEGFRIED FERDINAND STEPHAN NADEL, 1903- 1956: Nigeria (Nupe), Sudan (Nuba), Eritrea 

16. CURT (UNKEL) NIMUENDAJÚ, 1883-1945: Brasile (45 tribù indie tra Amazzonia e Mato Grosso nell’arco di 40 anni) 

In Brasile 

Cartas do Sertão 

In Amazzonia attaccato dagli indios Parintintin 

Militante indigenista 

Antropologia d’urgenza 

Le preciosidades indígenas 

17. ERLAND NILS HERBERT NORDENSKJÖLD, 1877-1932: Cile (Patagonia), Argentina-Bolivia (Chaco), Perù, Colombia-Panama (indios Chiriguano, Toba, Wichís, Chocò, Cuna et alia) 

Nella Patagonia cilena

La Spedizione Svedese Chaco-Cordillera, Argentina-Bolivia 

Crevaux, già teatro venti anni prima del massacro di una spedizione francese 

Interludio 

Jules Crevaux e la spedizione al Pilcomayo, 1881-1882 

Il racconto dell’imboscata degli indios, a due mesi dalla tragedia 

I battaglieri indios Toba, le reazioni militari argentine e boliviane: altri massacri 

La spedizione Chaco-Cordillera di Nordenskjöld rientra in patria 

Nordenskjöld Tra Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Colombia e Panama 

18. HORTENSE POWDERMAKER, 1900-1970: Melanesia (Nuova Irlanda), USA (Indianola, Mississipi; Hollywood), Zambia (Luanshya)

Rhodesia settentrionale (Zambia): 1953

Filadelfia, Baltimora, Londra: 1900, 1921, 1925 

Melanesia (Nuova Irlanda): 1929 

Mississipi: 1932-1934 

Hollywood: 1946,1947

19. JOHN WESLEY POWELL, 1834-1902: USA (Grand Canyon; indiani Ute, Kaibab, Paiute, Shoshoni) 

Ecco una rapida cronistoria della sua straordinaria “avventura fluviale”

20. CHARLES RABOT, 1856-1944: Svalbard, Nordland norvegese, Lapponia svedese e russa (Lapponi - Sami -, Komi, Chanti, Mansi, Nénétse, Nenci, Ciuvasci, Mari), Groenlandia, Islanda, Jan Mayen 

Svalbard e Scandinavia settentrionale

Lapponia russa 

Islanda, Jan Mayen 

Svalbard 

21. ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN, 1881-1955: Isole Andamane (Andamanesi), Kariera (Australia nord-occidentale), Tonga (Polinesia) 

Andamane, Australia, Tonga 

Docente “internazionale” di Antropologia: Sud Africa, Australia, Gran Bretagna, Brasile, Egitto, Cina 

Il Metodo nell’Antropologia Sociale 

 

martedì 8 marzo 2022

13. 8 MARZO 2022

 


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Donne straordinarie che per addentrarsi nell’ignoto, geografico e culturale, percorrendo ogni possibile via hanno vissuto spesso pericolosamente.

Se chi mi legge verrà anch’esso coinvolto emotivamente, come a suo tempo lo è stato anche l’A. del presente libro per ognuna di esse, vorrà dire che la loro vita, l’audacia, la forza d’animo, il carattere indomito, l’assoluta consapevolezza di mettere pressoché in ogni momento in ballo la loro stessa esistenza, non è trascorsa inutilmente. 

Non a caso spesso mi sono affezionato a quelli che considero i “miei” personaggi dell’esplorazione senza aggettivi. Soprattutto nel caso di grandi viaggiatrici o studiose. Donne che non potevano che essere estremamente determinate, coraggiose, naturalmente curiose. Poiché, sfidando l’opposizione delle famiglie e le rigide convenzioni della loro epoca, ma anche sprezzanti dei pericoli, a cui più volte andarono incontro, si sarebbero spinte verso l’impossibile. Aprendo una nuova “frontiera” all’altra metà del cielo! Così i personaggi femminili presenti in questa “galleria” non potevano non avere la priorità rispetto a quelli maschili. Perché nella vita la precedenza l’avevano generalmente avuta solo formalmente. Quasi sempre ipocritamente. Poiché per conquistare spazio vitale e diritti fondamentali, per se stesse e per tutte coloro che voce non possedevano, avevano dovuto lottare, anche contro il pregiudizio maschilista imperante all’epoca. E non solo nell’Ottocento vittoriano… 

Ogni volta i “miei” personaggi (sia donne, che uomini) sono riusciti a stupirmi. Man mano che mi sono addentrato nelle loro vite, sono stato sempre più colpito e affascinato dalle loro profonde passioni, che li hanno sospinti su eccezionali, se non unici, sentieri esistenziali e scientifici. Peraltro in tempi e epoche dove pressoché tutto era difficoltoso, pionieristico, perfino impossibile e pericoloso e. perciò. andava “conquistato” con le unghie e con i denti… Poiché con pochi mezzi si dovevano inoltrare in territori inviolati, a volte ottenendo a posteriori scarsi riconoscimenti! Alla fine saranno comunque in grado di apportare apprezzabili contributi a scienza e conoscenza. Molti di loro sono vissuti anche a lungo. Forse perché curiosità del “nuovo” e ardore per la ricerca bilanceranno, ripagandoli ampiamente per quanto saranno in grado di realizzare, il peso specifico di stress incontrati sul campo, ma anche provenienti dagli stessi gruppi umani studiati, da colleghi, burocrazia e Accademia. Ecco, uno dopo l’altro, i miei 20 personaggi appassionati alla ricerca di lettori altrettanto appassionati o, comunque, disponibili ad esserlo:Ida Pfeiffer; Isabella Lucy Bird; Annie (Hannah) Royle Taylor; Frances Theresa Densmore; Gertrude Bell; Alexandra David-Néel; Isabelle Eberhardt; Maria Antonina Czaplicka; Louise Arner Boyd; Gladys Amanda Reichard ; Freya Stark; Hortense Powdermaker; Camilla Hidegarde Wedgwood; Margaret Mead; Cora Alice Du Bois; Ella Maillart; Germaine Dieterlen; Laura Maud Thompson; Rosebud Yellow Robe. Ovviamente un “posto” totalmente a parte lo ha Ma'at-ka-Ra Hatshepsut, celebre e potente Faraone-donna. Qui presente in quanto propugnatrice dei viaggi degli Egizi nel paese tropicale di Punt.