La Nadezhda di Johann von Kruzenstern |
Premessa
Per molti anni (dal 1995 al 2012) ho collaborato alla storica Rivista Marittima, pubblicando anche un supplemento sull’isola di Creta, oltre che al Notiziario della Marina. Inoltre sono stato onorato più volte dei Patrocini che lo Stato Maggiore della Marina Militare mi ha concesso per le ricerche condotte in Atlantico (tra il 1982 e il 1998), nell’ambito del mio Programma sulle Comunità Marittime dell’Atlantico del Nord.
Cosa c'è nel libro
William Bligh, 1754-1817; Urey Fyodorovich Lisianski, 1773- 1837 e Johann von Kruzenstern, 1770-1846; Matthew Flinders, 1774 -1814; John Ross, 1777-1856; Fabian Gottlieb Thaddeus von Bellingshausen, 1778-1852; Sir John Franklin, 1786-1848; Alla ricerca via mare della Spedizione Franklin: Elisha Kent Kane, 1820-1857; Robert McClure, 1807- 1873; Sir Francis Leopold Mc Clintock, 1819-1907; Alla ricerca via terra della spedizione Franklin: John Rae, 1813-1893; William Scoresby Jr. 1789-1857; William Edward Parry, 1790-1855; Elling Carlsen, 1819-1900; Arciduca Ferdinando Massimiliano (Max) d’Asburgo, 1832-1867; Nils Adolf Erik Nordenskjöld, 1832-1901; Enrico Alberto D’Albertis, 1846-1932; La Missione in Asia della Ostasiengeschwader, la Squadra Prussiana dell’Asia Orientale (1860-62); Otto Sverdrup, 1854-1930; Fridtjof Nansen, 1861-1930.
Urey Fyodorovich Lisianski, 1773- 1837 e Johann Von Kruzenstern, 1770-1846
I russi non erano certamente i primi a circumnavigare il globo
Non erano certamente tra i primi, a quasi trecento anni di distanza dallo storico viaggio intorno al mondo di Magellano (1519-22). Seguito in quello stesso secolo da personaggi del calibro del celebre corsaro inglese Sir Francis Drake, degli olandesi de Cordes e Van Noort (...), ecc...
Nel corso del mio viaggio-ricerca in Alaska apprendo dell'arrivo (1804) della Neva nell'America russa
Eppure la prima circumnavigazione del mondo dei russi Kruzenstern e Lisianski sulle navi Nadezhda e Neva (1803-1806) ebbe caratteristiche del tutto speciali, che a Sitka in Alaska, un tempo America russa, mi avevano molto colpito.
Apprendendo come vi si fosse ancorata una nave da guerra, la Neva, proveniente dal lontanissimo porto baltico di Kronstadt, base navale nei pressi di San Pietroburgo.
Allora ritenevo come l’itinerario attraverso Siberia e Stretto di Bering fosse il più rapido.
Grazie ai cannoni della nave viene riconquistato il forte russo
L’intervento della nave fu determinante per riconquistare nel 1804 il forte S. Michele, attaccato dagli indiani Tlingit nel 1802. Il comandante della Neva Lisianski ricorda come:
“il 1 ottobre formammo una linea davanti all’insediamento con quattro delle nostre navi. Non essendoci niente di nuovo, ordinai alle navi di sparare contro il forte. I selvaggi si mantennero perfettamente quieti fino al buio e la loro tranquillità fu male interpretata da Baranov, che ordinò di attaccarlo. Con circa centocinquanta uomini andò sulla spiaggia. Quando i nemici videro la nostra gente vicino alle mura, ci colpirono con un ordine e un’abilità sorprendenti (…) se non avessi coperto la loro sfortunata ritirata con il mio cannone, non un uomo si sarebbe salvato (…) ordinai istantaneamente una vivace scarica di cannonate dalle navi sul forte”. Riconquistata l'area, qui poi fu fondata Novo Arkangelsk, la capitale dell'America Russa…
I "perchè" di questa circumnavigazione della Terra da parte dei russi
(...) Torniamo ora alle motivazioni del periplo di Kruzenstern e Lisianski. Innanzitutto furono logistiche e commerciali. Il tradizionale percorso fino all’America Russa includeva l’intero attraversamento della Siberia fino a Petropavlovsk (Kamchatka), proseguiva sul Mare di Bering, fino alle isole Aleutine e al continente americano: un viaggio della durata di due anni, per il quale si impiegavano quattromila cavalli all’anno (...)
“Sembra assolutamente necessario che, se il commercio deve continuare con vantaggio, le navi debbano essere inviate nel mare orientale doppiando Capo Horn o il Capo di Buona Speranza fino alla costa nord-occidentale americana”.
La conferma sarebbe venuta al tempo dello Zar Alessandro I, quando si dimostrerà più vantaggioso circumnavigare il globo (...) Dal punto di vista esplorativo-scientifico l’impresa costituì una svolta epocale per la Russia: sviluppò la Marina, l’oceanografia, le scienze naturali e umane, la conoscenza dell’Oceania (...) incidentalmente ci fu anche una motivazione militare, la riconquista di Sitka…
I leaders dell'impresa
Deus ex machina dell’eccezionale impresa è il giovane tenente Johann von Kruzenstern (1770-1846). Ha origini germanico-estoni e addestramento inglese (...)
Tornato in Russia, nel gennaio del 1802 presenta una memoria al Conte Rumiantsov e all’Ammiraglio Mordvinov, Ministri del Commercio e della Marina. È accettata e raccomandata allo Zar. Kruzenstern scriverà come: “i vantaggi sarebbero infinitamente più grandi se dalle isole o dalla costa americana portassimo le merci direttamente a Canton. Propongo che due navi siano inviate da Cronstadt all’America, con ogni tipo di materiale necessario alla costruzione e all’allestimento di navi, fornendo valenti carpentieri, operai, un insegnante di navigazione" (…)
Le navi da acquistare sono individuate in Inghilterra. Vi si raccoglierà il fior fiore della marineria russa. Ammiraglia è la Nadezhda, al comando di Bellingshausen, mentre la Neva è comandata da Urey Fyodorovich Lisianski (1773-1837), russo d’origine ucraina, la cui “storia di vita” è l’esatta copia di quella del capo-spedizione.
Le due navi salpano per il loro giro intorno al mondo
Dal libro di Lisianski: “[Kronstadt] 7 agosto 1803 alle 10 iniziamo il nostro viaggio intorno al mondo” (...)
Capo Horn e isola di Pasqua
Doppiato Capo Horn, si perdono nella densa nebbia. “La Neva procede sola per l’Isola di Pasqua e alle undici del mattino del 16 aprile l’abbiamo davanti a noi. Dopo aver fatto un giro della costa meridionale, osservai la parte occidentale dell’isola e, ad una distanza di circa tre miglia, riconobbi Cook’s Bay, certamente un buon posto per ancorarvi (…)
Polinesia (isole Marchesi e Hawaii)
“Il 10 maggio raggiungiamo all’alba la parte meridionale di Noocahiva (…) Considerando il buon temperamento degli abitanti dell’isola [Nukuhiva, Marchesi] ci riesce difficile credere che siano cannibali”. Qui le navi si ricongiungeranno, mentre alle Hawaii le loro rotte andranno a diversificarsi volontariamente (...)
Giappone
Il 26 settembre 1804 la Nadezhda giunge a Nagasaki, dove equipaggio e diplomatici per cinque estenuanti mesi attenderanno di incontrare l’Imperatore giapponese, che rifiuterà persino i regali dello Zar (...).
Kamchatka (Russia) e Canton (Cina)
(...) Nuovamente nel porto della Kamchatka, [la Nadezhda] salpa quindi definitivamente per l’Europa il 23 settembre. Arrivando a Canton due giorni prima della Neva con le sue pellicce caricate a Sitka e Kodiak: “3.000 pelli di lontre, 150.000 pelli di foche e molte altre merci per un valore totale approssimativo di 460.000 rubli”. Nel febbraio del 1806 le navi salpano dal porto cinese (...)
L'aarivo a Kronstadt (San Pietroburgo)
La Neva raggiungerà Kronstadt il 22 luglio 1806, la Nadezhda il 7 agosto.
Da: MASTERS & COMMANDERS VERSO L’IGNOTO. NAVIGAZIONI STRAORDINARIE AI CONFINI DELLA TERRA. PARTE II: XIX SECOLO
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Per quanto riguarda l'ex America Russa (Alaska) vedi: