UNA DOVEROSA PREMESSA
Versione integrale della comunicazione “Le Scienze Umane e Geografiche
nell'Artico, Priorità e Prospettive” letta al
Convegno Internazionale tenutosi a Ny Ålesund (Spitsbergen, Svalbard), nel
corso dell’Inaugurazione Ufficiale della Base Artica Italiana del CNR
"Dirigibile Italia" (1997).
L’arrivo dell’Italia di Nobile nella "Baia del Re" (Ny Ålesund, Svalbard), 6 maggio 1928 |
Nonostante il tempo trascorso, ritengo tuttora valido quanto allora scrissi per l’importante e prestigiosa occasione, a proposito di quello che avrebbe dovuto rappresentare un robusto programma di ricerche artiche, da realizzare sia nella mia disciplina, che in quelle collaterali.
Tutti studi sul campo da conseguire “partendo” da quella nostra
straordinaria base alle Svalbard.
Le preziose armature dei Coriachi, Siberia. Jesup North Pacific Expedition (1897-1902) |
Oggi sembra del tutto scontato ed ovvio affermare come quello di allora sia stato solo un grandioso sogno ad occhi aperti.
Una sorta di wishful thinking, come dicono i britannici, del tutto utopistico e impossibile da concretizzare, sia pure in piccolissima parte, già ancor prima della crisi economica, in cui da anni versa il nostro paese.
Poi, dopo che il mio “libro dei sogni” silente e modesto per lungo tempo è stato abbandonato in un cassetto, fin quasi ad essere dimenticato (nella Baia del Re avevo potuto leggere solo una sua breve “anticipazione” in inglese che, a mo’ di abstract, riporto in fondo al libro), ecco a ciel sereno arrivare un imprevisto input, che mi ha subito indotto a rileggere attentamente quelle neglette carte.
Forse non è rigorosamente scientifico il dirlo, eppure in qualche modo la molla scattata in me l’ha innescata un’intervista televisiva rilasciata da un noto attore di un film di straordinario successo di pubblico.
Allorché accennò alle isole Svalbard, alla nostra Base, agli orsi polari.
Così, pagina dopo pagina, mi sono convinto della
bontà del lavoro, della sua attualità e della sua struttura di allora, tanto da
lasciarla pressoché intatta.
Poi, pur rispettando la struttura integrale di buona parte del testo, indispensabili e continui controlli e verifiche mi hanno poi consigliato di apportare alcune modifiche, qualche novità (sul cambiamento climatico, ad esempio), numerosi aggiornamenti statistici, integrazioni e approfondimenti, un paio di nuovi capitoli, compreso quello riguardante l’algebra degli etnonimi (i nomi, passati e attuali, dei vari popoli artici e subartici), o sui “Tungusi Cavalieri”.
Arruolatisi nei reggimenti cosacchi nel XVIII° e XIX° secolo.
Inoltre è grazie al lavoro scientifico, che porto avanti ormai da oltre mezzo secolo, che devo la consuetudine di elaborare note definibili “di sostanza”.
Alle numerose già scritte all’epoca (155), ne ho aggiunte un’altra cinquantina.
Un apparato fotografico di tutto rispetto, proveniente sia dalla mia fototeca, che dal “dominio pubblico” (quelle storiche), impreziosiscono il testo.
Anche loro sono arricchite da corpose didascalie, come amo fare da quando ho iniziato la mia attività pubblicistica.
IL LIBRO
Il saggio ci parla dell’Artico, di esplorazioni geografiche e di ricerche scientifiche, nazionali e internazionali, regionali e intercontinentali.
Grazie a un folto Gotha di esploratori e studiosi che, a ragione, sono entrati anche nella Storia con la S maiuscola.
Ad iniziare dallo stesso Nobile e continuando con John Ross, Parry, Rae, Nansen, Duca degli Abruzzi, Amundsen, Nordenskiöld (per gli esploratori), ma anche Boas, Rasmussen, Stefansson, Paul-Emile Victor, Malaurie (per gli antropologi).
Soprattutto offre un’autentica e ampia rassegna delle popolazioni artiche (e subartiche) autoctone di Asia, Europa e America, che spazia dalla Siberia all’Alaska, passando attraverso Russia Artica, Lapponia, Svalbard, Islanda, Groenlandia, Artico canadese.
Una panoramica che naturalmente coinvolge la mia disciplina (l’etno-antropologia nelle sue varie differenziazioni, specializzazioni e coniugazioni), ma anche numerose altre.
Come, ad esempio: archeologia, linguistica, ecologia.
In cuor mio ritengo che
il quadro messo a disposizione della curiosità e dell’interesse del lettore,
sia esso “generico”, che specialistico, possa essere apprezzabile.
Così, dopo aver raggiunto per nave Sitka, la capitale di quella che un tempo era stata l’America Russa, nell’Alaska sud-orientale, a bordo di un vetusto Dakota atterreremo ad Old Crow, tra gli indiani Gwich’in dello Yukon.
Già chiamati Loucheux, cioè “strabici”, un termine che definire “stravagante” è poco...
Quindi ci porteremo sulle rive del Mar Glaciale Artico.
Così, prima ad ovest nei Northwest Territories, poi ad est nell’autonomo Nunavut, avremo modo di visitare nell’Artico canadese alcune comunità Eschimesi (Inuit) e di osservare sezioni dello storico Passaggio a Nord-Ovest.
Non senza aver prima raggiunto con un lungo balzo aereo Resolute Bay, nell’Alto Artico.
Dove non saremo molto distanti dal Polo Magnetico.
Successivamente nella “Terra Verde”, la Groenlandia, riusciremo a dare una “sbirciata” alla fattoria del celebre fuorilegge e colonizzatore vichingo Eirík Raudi, alias Eirík “il Rosso”.
Continuando a spostarci nel nostro viaggio ancora più ad est, un accenno all’Islanda e già siamo nel Mar di Barents, pronti a sbarcare nelle polari isole Svalbard.
Dove ancora oggi minatori norvegesi e russi estraggono carbone dalle viscere della terra.
Proseguendo nel nostro lunghissimo itinerario verso oriente, cercando sempre di mantenerci sulle alte latitudini, nel Nord Norge incontreremo i Lapponi (Sami) e visiteremo una loro antica fattoria.
Anche se in seguito, nei musei all’aperto di Stoccolma e, quindi, di Helsinki, ci imbatteremo nuovamente nelle loro tradizionali abitazioni e fattorie e, in un caso, costruite anche dal popolo dei Careli.
Poi il vostro umilissimo “Virgilio” dovrà lasciare necessariamente il passo alla letteratura etno-antropologica: “ubi maior…”
D’ora in avanti sarà infatti essa a guidare il nostro vagabondaggio artico.
In particolare allorché ci addentreremo nella Russia artica e, poi, nell’immensa Siberia.
Infine, oltrepassato lo Stretto di Bering, ecco ricominciare il nostro tour del Tetto del Mondo.
Poiché saremo arrivati nuovamente in Alaska!
Perciò ci dovremo interessare ai popoli che vivono nelle tundre e nelle foreste di terre artiche e subartiche, composti da cacciatori di mammiferi marini e di animali per la carne e la pelliccia, di allevatori di renne, perfino di agricoltori, di cui l’A. non ha conoscenza diretta.
Un’apparente dicotomia, questa, che però non risulterà evidente al lettore.
Poiché regioni, popoli, tematiche e problematiche saranno
avvicinate sempre in maniera sistematica e il più possibile onnicomprensiva.
Da: QUI BASE ARTICA
DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO
CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD
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PREMESSA
1 L’INAUGURAZIONE A NY-ÅLESUND, LA STORICA “BAIA DEL RE” DI NOBILE E AMUNDSEN
(1.1 In cammino verso il pilone dei dirigibili Norge e Italia; 1.2 L’invito; 1.3 Ny-Ålesund, la “Baia del Re”; 1.4 La stazione di ricerca internazionale; 1.5 La Base Dirigibile Italia; 1.6 Ancora su Ny-Ålesund)
2 LA COMUNICAZIONE PRESENTATA AL CONVEGNO: LE SCIENZE UMANE E GEOGRAFICHE NELL'ARTICO, PRIORITÀ E PROSPETTIVE
(2.1 La Base "Dirigibile Italia"; 2.2 Il contributo che l’Italia potrebbe apportare alla conoscenza dell'artico; 2.3 Gli Italiani e l'Artico)
3 LA RASSEGNA DEI POPOLI CIRCUMPOLARI, TRA EURASIA E AMERICA
(3.1 L'Artico; 3.2 I Popoli circumpolari; 3.3 Rapido preambolo sui nomi dei popoli, gli etnonimi, per superare “quasi” indenni la confusione di identità etnico-linguistiche; 3.3.1 Russia (e Siberia); 3.3.2 Finnmark; 3.3.3 Inuit (Eschimesi) tra Siberia, Alaska, Canada, Groenlandia; 3.3.4 Indiani in Alaska e Canada; 3.4 Siberia (e Kamchatka); 3.4.1 Gruppo linguistico samoiedo: 3.4.2 Gruppo linguistico ugro-finnico: 3.4.3 Gruppo linguistico turco: 3.4.4 Gruppo linguistico tunguso:3.4.5 Gruppo paleo-asiatico o paleo-siberiano:); 3.5 Russia Artica; 3.6 Fennoscandia; 3.7 Islanda; 3.8 Groenlandia; 3.9 Artico Canadese 3.9.1 Inuit (Eschimesi); 3.9.2 Indiani (subartico occidentale e centrale),; 3.9.3 Indiani Algonchini (subartico); 3.10 Alaska; 3.10.1 Aleuti; 3.10.2 Inuit (Eschimesi): ;3.10.3 Indiani Athabaska:
4 GLI STUDI
ETNO-ANTROPOLOGICI E GEOGRAFICI
5 LE PRIME GRANDI MISSIONI ETNO-ANTROPOLOGICHE E GEOGRAFICHE ARTICHE
(5.1 Artico canadese e Groenlandia: Boas, Holm, Stefansson, Rasmussen e le sue sette “Spedizioni Thule”; 5.2 Tra Asia e America: la Jesup North Pacific Expedition (1897-1902); 5.3 I Russi nelle Svalbard: la spedizione Cicagov (1764-66); 5.4 Le ricerche scientifiche nelle Svalbard: dal viaggio della Recherche, tra Lapponia, Islanda e Svalbard (1838-39)
6 SETTORI ARTICI DI INTERESSE PER EVENTUALI PROGRAMMI E PROGETTI DI RICERCA SINGOLA E PLURIDISCIPLINARE
6.1 Svalbard (Preistoria; Archeologia; Archeologia subacquea; Archeologia industriale; Etnostoria; Antropologia urbana: storia degli insediamenti dal 1900 ad oggi; Antropologia dello Sviluppo; Turismo; Il "Grande Cambiamento" nelle comunità norvegesi e russe avvenuto a partire dagli anni '1990)
6.2 Fennoscandia settentrionale (e Penisola di Kola), Lapponia
6.3 Russia Artica, Siberia, isole Siberiane (I Pomori del Mar Bianco; I Pomori e il commercio con la Norvegia; Rotta Marittima Settentrionale (Passaggio a Nord-Est)
6.4 Alaska continentale;
6.5 Gli Aleuti (tra Alaska e Siberia);
6.6 Beringia Siberiana;
6.7 Artico canadese;
6.8 Groenlandia;
6.9 Islanda
7 AREE PROBLEMATICHE DI POSSIBILE FUTURA RICERCA
7.1 Archeologia;
7.2 Archeologia Subacquea;
7.3 Etno-Antropologia (Antropologia politica; Il ruolo delle organizzazioni autoctone. Il problema dei diritti acquisiti tradizionali dei popoli artici sulla propria terra; Il Cambiamento Culturale e i nuovi problemi ambientali; Il ruolo dell'educazione e dell'insegnamento della lingua tra i popoli nordici; L'Ambiente e l'Uomo; Etnicità; Il Mito dell'Artico; Acculturazione tra gli europei indotta dai popoli artici)
7.4 Etnopsichiatria e Antropologia Psicologica Transculturale e non. I "disturbi etnici “storici e attuali;
7.5 Etnoscienza tra i popoli nordici: la "nuova" frontiera dell'antropologia. La cartografia degli Inuit (Eschimesi);
7.6 Etnostoria
(Le grandi migrazioni eschimesi del passato; Storia del contatto: incontro tra bianchi ed eschimesi. Il caso degli Eschimesi Polari della Groenlandia; Movimenti revivalistici: nativistici, messianici, millenaristici)
8 L'ANTROPOLOGIA "RECIPROCA";
9 PREISTORIA;
10 SOCIOLOGIA (Devianza sociale);
11 TRA ETNOGRAFIA, ETNOLOGIA E ANTHROPOLOGY OF VISUAL COMMUNICATION (Arte)
12 ARCHITETTURA NORDICA TRADIZIONALE E INNOVATIVA, AUTOCTONA E NON
(Architettura tradizionale tra gli autoctoni; Architettura tradizionale norvegese; Impianti centralizzati di teleriscaldamento e servizi; Il cambiamento climatico e il caso delle costruzioni, che poggiano su un permafrost in via di graduale scioglimento)
13 IL TRASPORTO NELL'ARTICO (VIA TERRA E VIA MARE): PERSISTENZA DEI MODELLI TRADIZIONALI, LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE;
14 GEOGRAFIA POLITICA
(La sovranità sulle terre artiche: statunitensi, danesi e norvegesi si contendono la sovranità sulle isole della Regina Elisabetta; Gli Statunitensi (Peary) e la Groenlandia settentrionale; Il caso della Groenlandia orientale e i norvegesi: un'altra No Man's Land.)
14.1 Il ruolo delle organizzazioni internazionali nell'artico (Processo di Rovaniemi; Arctic Council; Northern Forum; IASC, International Arctic Science Committee);
15 LINGUISTICA;
16 ANTROPOLOGIA APPLICATA: LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
(Raccolta dati generali, areali, specialistici; I Musei Nordici; Università e Istituti di Ricerca Nordici (Alaska, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia); Università, Istituti e Biblioteche con specializzazioni sull'Artico: (Canada, Finlandia, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Russia, Stati Uniti, Svezia)
17 BIBLIOGRAFIA
(17.1 Generale: Artico, Polo, Esplorazioni, Archeologia, Etno-antropologia;
17.2 Artico, Cambiamento Climatico;
17.3 Bibliografia areale: Alaska; Artico Canadese, Generale ed Esplorazioni (e Yukon); Groenlandia, Generale, Vichinghi; Islanda; Pomori (Russi del Mar Bianco); Fennoscandia e Lapponia (Sami - Lapponi, Kvens, Careli); Russia Artica, Siberia e la Rotta Marittima Settentrionale (Passaggio a Nord-Est); Svalbard
18 A NON CONVENTIONAL ENGLISH ABSTRACT: THE HUMAN AND GEOGRAPHICAL SCIENCES IN THE ARCTIC, PRIORITIES AND PERSPECTIVES: AN INTRODUCTORY OUTLINE
(The Base "Dirigibile Italia"; The Contribution that Italy could bring to Arctic Knowledge; The Italians and the Arctic; The Arctic Peoples, between Europe, Asia, America; The Etno-Anthropological and Geographical Studies)