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mercoledì 14 agosto 2024

193. Il Primo Pilone del Tempio di Amon a Karnak; Min, Dio dal "pene eretto"; la Casa di Milioni di Anni di Ramses III; la tomba di Thutmose III; il serdab di Zoser a Saqqara; il mammisi di Kom Ombo; il Dio falcone Horo che protegge Tolomeo XV Cesarione, figlio di Cleopatra. Da/From: IMMAGINI DALL’EGITTO IMAGES FROM EGYPT. Companion book di / of: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009

 

Dipinti della tomba di Thutmose III, decorati con figure dal libro di Amduat ("ciò che è nell'aldilà"), ornano le pareti. diventando un enorme papiro, che avvolge la tomba. Descrivono il viaggio della barca solare verso la grotta di Sokaris. I geroglifici in corsivo sono in nero e rosso su fondo grigio e imitano il colore di una foglia di papiro, 1980. [vedi dopo] Paintings from the tomb of Thutmose III decorated with figures from the book of Amduat ("what is in the afterlife"), which adorn the walls, becoming a huge papyrus, that wraps around the tomb. They describe the journey of the solar boat to the Sokaris cave. The italic hieroglyphics are in black and red on a grey background and imitate the colour of a papyrus leaf 
(© Franco Pelliccioni)
* In questo post, dedicato al pubblico italiano, ho mantenuto l'apparato bilingue solo nelle didascalie delle due foto

Cosa c'è nel libro:

Prefazione; 

Il viaggio del dicembre del 1980 Cairo; Menfi, capitale dell’Antico Regno; la Necropoli di Saqqara; Giza; ancora al Cairo: Al-Qarafah, la Città dei Morti 

Alto Egitto: Abu Simbel, Assuan, Elefantina, File 

Medio Egitto: Tebe Orientale: Luxor; Nel Suq;  Il Tempio; Karnak; Tebe Occidentale: Valle dei Re

Ritorno al Cairo: Helwan 

Cairo e Basso Egitto, gennaio 2007Cairo; Giza; Menfi; Saqqara

Una moderna Crociera sul Nilo 

Alto Egitto: Abu Simbel ; Assuan, Elefantina, la Prima Cateratta, le dighe, il villaggio Nubiano; File; Assuan e le due dighe 

In navigazione sul Nilo: Kom Ombo; Edfu 

Continua la navigazione sul Nilo;  Esna e la sua Chiusa 

Medio Egitto: Tebe Orientale: Luxor; Karnak; Tebe Occidentale, “Le Case di un milione di anni”: i Templi funerari di Amenhotep III (Memnone), Hatshepsut (Deir El-Bahari), Ramses III (Medinet Habu); i Colossi di Memnone; la Valle dei Re 

Sul Mar Rosso, al confine meridionale con il Sudan, giugno 2007

Lahami Bay; ai confini del Sudan: El-Shelateen, citta’-mercato e carrefour di popoli; lungo l’antica “Carovaniera degli 11 giorni” 

 Viaggio a Sharm, maggio 2009Naama Bay; l’area protetta di Nabq; Parco Marino di Ras Mohammed

Alla fine del “viaggio”. Bibliografia 

...

 In tutti i miei “racconti”, sia articoli, che libri, ho sempre ritenuto essenziale integrare il più possibile i testi con le immagini. 

Qui debitamente commentate in un apparato didascalico bilingue.

 Le ho riprese, nell’arco di quasi trent’anni, sulle due sponde di el-Bahr, il Nilo, e sulla costa del Mar Rosso

Anche se, non da molto, ho pubblicato “per prova” una versione non illustrata del libro, ampliando così l’«offerta» del mio Egitto…

   Sono foto di dettagli, particolari, curiosità, addirittura stranezze

La maggior parte giunte fino a noi attraverso i millenni. 

Immagini ovviamente storiche, finanche terribili, persino spudoratamente erotiche

Alcune di loro mi hanno consentito di fare inaspettate “scoperte”

A Karnak, ad esempio, ho fotografato la rampa di mattoni, terra e fango, che servì per erigere il Primo Pilone del Tempio di Amon.

 Dopo oltre duemila anni, si trova ancora oggi sul posto, addossata alle mura

Perché il pilone fu l’ultimo ad essere costruito da uno dei tanti faraoni, che hanno contribuito a rendere il tempio unico al mondo.

 Qui mi imbatterò casualmente in un sorprendente calendario egizio, ma osserverò anche Min, il Dio dal “pene eretto”, che su un pilone riceve l’offerta di un afrodisiaco vegetale

Dio che avevo già visto in tutto il suo “maschio splendore” in un bassorilievo ripreso nel 1980 nel Tempio di Luxor, mentre nel 2007 mi sarei accorto che, sempre nello stesso tempio, c’era ancora un altro bassorilievo, che lo raffigura mentre sta eiaculando e lo sperma viene debitamente raccolto in un contenitore. 

Poi scoprirò come l’anonimo scultore avesse persino raffigurato uno spermatozoo.

   Il libro mostra al lettore immagini di valore etno-antropologico, archeologico, naturalmente storico-religioso, naturalistico: paesaggi desertici e tropicali, templi più o meno celebri, alto e bassorilievi, figure, statue, genti, animali, tra cui i pesci delle barriere coralline del Mar Rosso, sia centrale, che settentrionale. 

Fotografie in qualche caso anche con effetti esteticamente apprezzabili, a volte persino strabilianti, non sempre da me volutamente ricercati. 

Come quelle realizzate nel 1980 al crepuscolo a Giza, al tramonto ad Esna, di sera al Tempio di Luxor illuminato. 

Ma anche un viso può essere estremamente interessante, se ripreso da lontano, con un potente teleobiettivo.

   Parlando di numeri, il libro contiene 31 foto del Cairo, 20 di Giza e le sue piramidi, 16 dei templi di Abu Simbel, 28 di quelli di Luxor e Karnak… 

Altre 18 foto riguardano la Casa di Milioni di Anni di Ramses III, la straordinaria Medinet Habu. Tempio funerario del faraone guerriero, localizzato nella Tebe occidentale, sulla sponda sinistra del Nilo. [complessivamente il libro contiene 278 foto, 275 sono mie]

Una volta tornato a Roma, scoprirò come i bassorilievi del suo Primo Pilone riportino un errore di non poco conto. 

Perché con i loro caratteri somatici vi figurano i popoli africani sottomessi da Ramses. 

Peccato che avesse combattuto, invece, contro quelli asiatici (sic).

 Non solo… 

Perché, dopo diversi e prolungati cicli di ricerche nella mia biblioteca e sul Web, ho appurato come quello che pensavo fosse solo uno dei tanti reperti archeologici egizi, in realtà era la tavola delle offerte votive al Dio Amon, da parte delle Divine Adoratrici, sue spose, in genere nobili e principesse.

Ho anche inserito un paio di foto di una delle più straordinarie tombe presenti nella Valle dei Re, quella di Thutmose III. La visitai nel 1980 [è la foto di apertura del post]. 

Oltre tutto era difficoltosa da raggiungere, perché scavata in alto, ma all’interno di una fenditura nella roccia

È possibile osservare il sarcofago e la camera mortuaria dalle pareti interamente dipinte, che diventa un enorme papiro, che avvolge la tomba. 

I geroglifici sono tratti dal Libro di Amduat ("ciò che è nell'aldilà").

  Ho parlato prima di “scoperte”. 

Perché, anche se faccio il ricercatore da ormai quasi sessant’anni, non essendo un egittologo, immedesimandomi nelle vesti di uno Champollion in sedicesimo, mi sono inoltrato in una terra per me quasi del tutto “incognita”, dove si possono disvelare persino “cose mirabili”. 

Così, per elaborare le didascalie di una delle foto, scattata attraverso “un piccolo buco”, mi sono improvvisamente reso conto che, proprio a pochissima distanza dai miei occhi, c’erano altri occhi, che sembravano guardarmi. 

Appartenevano al viso del faraone Zoser, cioè alla sua statua a grandezza naturale e, a quanto pare, abbastanza verosimile.

 Realizzata quasi 4.700 anni fa a Saqqara, accanto alla sua tomba-piramide. 

Perciò là c’era il suo ka

È da allora che attende sempre di essere onorato dal proprio popolo.

 Poiché, oltre a muoversi, riesce a percepire, nella sua modestissima camera sigillata, grazie alla presenza di due fori, gli odori e i profumi delle offerte. 

Così la foto, che vedevo nello schermo, era non solo curiosa, ma addirittura eccezionale… 

Perché quello era il suo serdab!

  Le altre due mie “scoperte” provengono dai templi di Kom Ombo e di Edfu.

   Inizialmente avevo scambiato il bassorilievo fotografato a Kom Ombo per uno dei tanti osservati in Egitto. In seguito ne accerterò l’importanza. 

Poiché esso dava forma e sostanza al termine archeologico mammisi

Rappresentando il parto di una donna, con il neonato che in quel momento sta fuoriuscendo dalla vagina della mamma.

La statua del Dio falcone Horo, che si trova a sinistra dell’entrata, protegge Tolomeo XV Cesarione, l’ultimo dei faraoni dell’Antico Egitto. Dopo aver prima regnato con sua madre, la celebre Cleopatra (Cleopatra VII), regnò poi da solo, dal 44 a.C. al 30 a.C., quando venne fatto uccidere da Ottaviano Augusto. Era figlio di Giulio Cesare. This statue of the falcon God Horus, which is to the left of the entrance, protects Ptolemy XV Caesarion, the last of the pharaohs of Ancient Egypt. Since he first reigned with his mother, the famous Cleopatra (Cleopatra VII), then alone, from 44 BC to 30 BC, when he was killed by Octavian Augustus. He was the son of Julius Caesar (© Franco Pelliccioni)

   Per quanto riguarda il tempio di Edfu, qui una statua del Dio falcone Horo protegge una figura che nel Web sembra non godere troppa attenzione. 

Eppure il Dio sta tutelando nientemeno che il figlio di Cleopatra (VII) e di Giulio Cesare: Cesarione, cioè Tolomeo XV, l’ultimo dei faraoni dell’Antico Egitto.

Da/FromIMMAGINI DALL’EGITTO IMAGES FROM EGYPT. Companion book di / of: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009

E-Book e versione cartacea a colori di grande formato (17,78 x 25,4 cm), 171 pp, 138 note, 278 immagini (275 sono dell'A.) 

E-Book and paper colour version in large format (17.78 x 25.4 cm), 171 pages, 138 notes, 278 images (275 are from the A.)



 E-Book: https://www.amazon.it/dp/B08DCZ7D9F



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