Poster per il film Lawrence of Arabia, 1963 (Howard Terpning) |
Cosa c'è nel libro:
AFRICA: Alessandria-Cairo, prima ferrovia dell’Egitto, dell’Africa, del Levante; La "ferrovia del deserto", Egitto-Sudan; A bordo di un treno della celebre “ferrovia di penetrazione” Mombasa-Kampala: l'Uganda Railways, Kenya; Il Lézard Rouge dei Bey di Tunisi, Tunisia; ASIA: La Ferrovia dell'Hejaz: La Damasco (Costantinopoli)-Medina; La Ferrovia Costantinopoli (Berlino)-Baghdad La Rumeli Demiryolu e l'Orient Express. AMERICA: White Pass and Yukon Route (Alaska, Stati Uniti -Yukon, Canada); Viaggio nella Colombia Britannica a bordo della cabina della storica locomotiva Royal Hudson, Canada; “C'era una volta il treno”... Storia della "Strada della Gente", la ferrovia dell’isola di Terranova, Canada; "Quel treno per Santa Fe": l'Atchison, Topeka e Santa Fe & Railway System nel "selvaggio" Sud-Ovest degli Stati Uniti, tra Natura e Cultura. EUROPA: Viaggio sulla storica ferrovia Parigi-Saint-Germain-en-Laye, Francia; Le Tramway du Mont-Blanc (T.M.B.): il tram che voleva arrivare sulla sommità del Monte Bianco, Francia; Treno per Montenvers e la Mer de Glace, Francia. In viaggio da Dublino a Kingstown, oggi Dún Laoghaire, sul primo treno del paese (1834), Irlanda.
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TRA ORIENTE E OCCIDENTE: DAMASCO (COSTANTINOPOLI)-MEDINA, BERLINO-BAGHDAD, ORIENT EXPRESS:
INTRODUZIONE
Alla fine degli anni ‘1970 ero stato attratto dall’avvincente film plurioscar di David Lean su Lawrence d’Arabia.
Decenni più tardi mi sarei imbattuto più volte nelle sue tracce: a Istanbul, in Turchia, poi in Giordania.
Oltre che a Londra e Oxford.
In Giordania: Amman, Azraq, Kerak, Wadi Rum, Aqaba, Ma’an, Petra condividono tutte la sua presenza.
Invece nell’Ashmolean Museum di Oxford avrei inaspettatamente osservato la sua celebre djellabia bianca, e il suo pugnale d’oro, mentre nella cripta della Basilica di St. Paul, a Londra, avrei reso un doveroso omaggio al suo busto.
Infine nei miei soggiorni ad Istanbul sarei andato a contemplare la grandiosa stazione ferroviaria di Haydarpaşa a Kadıköy, sul lato asiatico del Bosforo.
(...) Da lì sarebbero partiti i treni diretti, sia a Baghdad (...), che ad Amman (via Damasco) e, quindi, a Medina, con la ferrovia dell’Hejaz.
Ma è stato durante il mio soggiorno nella mia “base” di Aqaba, sul Mar Rosso, che mi sarei interessato più da vicino alla ferrovia dell’Hejaz.
Più volte attaccata dai beduini del leggendario Thomas Edward Lawrence, durante la al-Thawra al-‘Arabiyya, la Rivolta Araba.
In buona sostanza il capitolo si occuperà:
a) della (...) Ferrovia dell’Hejaz, che originariamente sarebbe dovuta giungere fino alla Mecca, seguendo il plurisecolare itinerario dei pellegrini musulmani, nel corso dell’annuale hajji;
b) paragrafo preceduto da un accenno alla storica via seguita dai pellegrini;
c) della ferrovia Costantinopoli-Bagdad (in realtà Berlino-Baghdad).
Anche perché la prima sezione del tracciato inizia dalla medesima stazione ferroviaria e, fino ad Aleppo, segue il tracciato di quella diretta a Medina;
d) delle connessioni della Rivolta Araba con la ferrovia;
f) della Ferrovia con la Rumelia (Rumeli Demiryolu) che (...) vedrà correre sui suoi binari l’Orient Express (...).
Il Pellegrinaggio verso la Mecca, l’hajji, 1876
Con la Darb al-Hajj al-Shami, i pellegrini impiegavano oltre un mese per giungere da Damasco fino alla Mecca.
Seguendo un pericoloso (...) tracciato desertico.
Dove l’acqua scarseggiava e le carovane erano spesso oggetto delle razzie dei beduini.
(...) A partire dal XVI secolo i sultani ottomani costruirono lungo il percorso fortini presidiati, con un pozzo al centro e cisterne colme d’acqua (...).
Nel XX secolo con l’avvento della ferrovia i forti esistenti o nuove fortificazioni proteggeranno le stazioni.
"E' domenica 13 novembre 1876 quando il pellegrinaggio ha inizio.
Il giorno è sorto, le tende smontate, i cammelli pronti e carichi.
Aspettiamo di udire il colpo di cannone che apre il pellegrinaggio dell'anno.
Sono quasi le dieci quando arriva il segnale.
In silenzio migliaia di cavalieri salgono sulle loro cavalcature.
Si alzano pure i conducenti e i servi, che a piedi effettueranno l'intero percorso fino ai luoghi santi.
(...) Dopo una quindicina di minuti noi (...) ci fermiamo per farci superare dal lungo treno.
Poi incitiamo i cammelli, il pellegrinaggio ha inizio.
La lunghezza della moltitudine di uomini a piedi e del bestiame è di circa due miglia (...)".
Con estrema difficoltà la carovana si apre la via, superando freddi altipiani situati spesso sopra i mille metri.
"Dopo dodici miglia arriviamo ad una seconda stazione del deserto.
Dove le tende (...) sono già state innalzate in file bianche.
Così ogni giorno i servi sopravanzano la nostra pesante marcia, erigendo le stesse tende nei medesimi posti per le medesime compagnie di pellegrini.
Fino alla fine del viaggio".
Durante le prime settimane bisognerà fare 160 km di deserto per trovare l'acqua.
"Dopo aver marciato per venti miglia, sulla sinistra appare Mafrak, la seconda torre della via dell'Haj, dopo la grande kella a Muzeyrib.
(...) Le kellas sono stazioni d'acqua fortificate.
(...) Hanno un pozzo al centro.
(...) In esse c'è la vita della grande carovana.
I beduini nomadi non possono attingere l'acqua, poiché sono respinti a fucilate dai soldati della torre (...)
Sono spesso a due, tre marce tra loro".
Nel deserto l'ospitalità è legge, anche se bisogna fare i conti con i sempre possibili e improvvisi attacchi dei beduini.
"Le piccole tende militari delle truppe di scorta all'Haj, gli Ageyl (...), sono innalzate ogni sessanta passi intorno all'accampamento della grande carovana.
Grande è in tutti i cittadini il terrore dei Beduini (...), sempre pronti all'aggressione".
Dopo numerosi viaggi in Europa, Egitto, Terra Santa e Siria, nel 1876 Charles M. Doughty (...) a Damasco, dove il console britannico gli rifiutò aiuto e protezione, diede inizio al suo più importante viaggio esplorativo in Arabia, tra i primissimi mai effettuati nella regione.
Anche se non si travestì da musulmano, ma si dichiarò apertamente un Nasrãni (cristiano), unendosi ad un gruppo di 6.000 pellegrini iraniani diretti alla Mecca.
DA: IL GIRO DEL MONDO… IN 15 TRENI: TRANSCONTINENTALI E DI LUSSO, DI PENETRAZIONE COLONIALE E MILITARE, DEI CERCATORI D’ORO, DEGLI HAJJI, “ALPINISTICI”
241 pp., 223 foto, di cui 136 a colori (102 sono dell'A.), 254 note, bibliografia |
E-Book: https://www.amazon.it/dp/B07XPFQGLW Versione cartacea a colori: https://www.amazon.it/dp/1692957171 Versione cartacea in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/1693164949 ... TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE. |
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