“Veduta Generale di Cairo”. Incisione dal libro: L’Egitto antico e moderno, dell’archeologo Georg Moritz Ebers, 1893 (1878) |
Cosa c'è nel libro:
PREFAZIONE
PARTE I: IERI, IL VIAGGIO DEL 1980
INTRODUZIONE ALL'EGITTO; CONTINUA IL "VIAGGIO" NEL BASSO EGITTO: PIRAMIDI, CERCATORI DI TESORI DEL PASSATO, SCOPERTE ARCHEOLOGICHE DEL PRESENTE; VIAGGIO NELL'ALTO EGITTO, AI CONFINI CON IL BILAD AS SUDAN, LA "TERRA DEI NERI": ABU SIMBEL, ASSUAN, ELEFANTINA, FILE; MEDIO EGITTO: NELLA VALLE DEI RE SI RISCOPRONO LE TOMBE "SCOMPARSE" DEI FARAONI;
PARTE II: OGGI, IL CAIRO
UNA PREMESSA DI ANTROPOLOGIA URBANA: GENESI E SVILUPPO DELLE CITTA’ AFRICANE; PIÙ “CITTA’ PARALLELE” HANNO DATO VITA ALLA CAIRO ATTUALE; IL CAIRO: IERI E DOMANI…;
PARTE III: INTERMEZZO, UNA CROCIERA SUL NILO “VIRTUALE” FIN DE SIÈCLE
PARTE IV: OGGI, UNA MODERNA CROCIERA SUL NILO
DA ASSUAN A KOM OMBO; KOM OMBO, EDFU, LA CHIUSA DI ESNA, LUXOR;
PARTE V: OGGI, SUL MAR ROSSO, AL CONFINE MERIDIONALE CON IL SUDAN
NELLA LAHAMI BAY, SULLA COSTA MERIDIONALE EGIZIANA DEL MAR ROSSO, ALLA RICERCA DELLA MITICA BERENICE; TRA I NOMADI DEL MAR ROSSO EGIZIANO: ETIOPICI BÈJA (ABABDA E BISHARIN), ARABI RASHÀIDA; LUNGO L’ANTICA VIA GRECO-ROMANA CHE, DALLA MITICA BERENICE TROGLODITICA, PORTAVA AL NILO, ATTRAVERSO LE MONTAGNE DI SMERALDO
PARTE VI: UNA CURIOSITA’ DA SODDISFARE, VIAGGIO A SHARM, 2009
SHARM EL-SHEIK: NAAMA BAY; BIBLIOGRAFIA
...
IL CAIRO: IERI E DOMANI…
Atmosfere e contraddizioni del Cairo
Nell’ultimo quarto del XIX secolo Ebers cercava di spiegarsi “il fascino che questa ammirabile città non manca mai d’esercitare”.
In nessun caso è stata una bella città “e i monti ai quali si appoggia, come il Moqattam, sono privi di vegetazione”.
Ma era sufficiente “una cavalcata in essa” per scoprire un caleidoscopio storico-culturale e un mosaico di contraddizioni, come non se ne trovano altrove.
D’altronde: “non si toccano qui colla fronte tre parti del mondo?”
Ecco allora folle incalzanti e piazze deserte, dirupati edifici e rigogliosi giardini, splendidi negozi e carretti pieni di povere cose in vendita, cammelli.
Quando ci si spostava, lo si faceva con l’asino.
Realizzando in tal modo, sullo sfondo dell’Oriente, un articolato mosaico di contrasti...
Come già sottolineato, ad oltre un quarto di secolo di distanza sono tornato in Egitto.
Nel 1980, en route per il Sudan, assieme a Cecilia colsi l’occasione per dare un’occhiata al paese, dall’Alto al Basso Egitto.
Avendo difficili obiettivi da perseguire e remote mete da raggiungere, non esenti da rischi e pericoli, non c’era stato tempo e voglia di “preparare” l’immersione nel Mashreq.
Né saremmo “vissuti di rendita”, partecipando ad un gruppo organizzato.
Pratica già allora abbastanza diffusa, certo non massicciamente come oggi….
Tanto che all’Hotel Oberoi di Assuan proprio non si capacitarono come il “nostro” gruppo potesse essere composto solo da noi due, due antropologi…
Non avendo una guida, ci affidammo, si fa per dire, alla storica Guide Bleu di Hachette, pressoché la sola all’epoca.
Non sapevamo che, in realtà, di guide ne avremmo avute a bizzeffe e “a catena”: per ogni tomba, angolo, rudere, anfratto, piccola piramide, ecc.
Tante microguide, troppe…
Pronte a dirigerci e a spiegare, con sussiego e autorità, per un modesto bakshish, l’universo intorno.
Anche perché passammo un’intera giornata a Giza e, poiché al di fuori di tour organizzati, saremmo stati pressoché perennemente sballottati da una sorta di catena di Sant’Antonio di guide arabe locali, più o meno ufficiose, più o meno improvvisate, che via via ci avrebbero fatto avvicinare i vari monumenti.
In ciò supportati dalla presenza di una molteplicità di venditori di “antichità”, di cammellieri e quant’altro cercava, grazie ai turisti, di sbarcare allora il lunario.
Inoltre, siccome quanto giganteggiava intorno a noi sembrava più che sufficiente per farci felici, probabilmente non ci facemmo troppo caso (almeno all’inizio!).
Anche perché, seppure come una sorta di palline di un flipper, ci spostavamo a piacere da una parte all’altra dell’area.
Poiché allora ci si poteva ancora accostare e deambulare tutto attorno alla Sfinge.
E c’era chi, sia pure a fatica, si arrampicava sulla sommità delle piramidi.
E non ci fu alcun verso di rinunciarvi…
Oggi quella singolare “Piazza dei Miracoli”, dall’atmosfera tipicamente levantina, non esiste più.
Gli unici che si muovono su cammelli sono gli appartenenti alla polizia turistica.
Ma alla fine di un’intera, comunque straordinaria, giornata, ci spostammo sulla sommità di una collina, dove nel 1980 c’era un ristorante-bar tendato, il Sahara City.
Qui, oltre a riposarci, bere e mangiare qualcosa, avemmo dall’alto un’eccezionale visione dell’intera area.
Anche con due “bonus” in più: il sole al tramonto dietro le piramidi, l’arrivo di cavalieri al galoppo.
Chissà da quanti anni il Sahara non c’è più.
Oggi sostituito da un “punto panoramico”.
A quel tempo c’era ancora Sadat, la sala delle mummie del Museo Egizio era chiusa, ci si poteva addentrare in quasi tutte le tombe della Valle dei Re e, come si è visto, andare di fronte alla Sfinge, mentre non era stato costruito il grande parcheggio tra le piramidi di Cheope e Chefren.
E neppure esisteva la struttura posta a sud della Grande Piramide di Cheope.
Una costruzione che può apparire anche stranamente avveniristica, quasi una navicella spaziale.
E dire che al suo interno ospita una delle prime imbarcazioni dell’uomo, una “barca solare” egizia: sarà inaugurata cinque anni dopo il nostro viaggio, nel 1985 (...)
DA: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. CROCIERA AEREA E FLUVIALE SUL NILO; AI CONFINI CON IL SUDAN, ALLA RICERCA DI BERENICE TROGLODITICA E DELLA “CAROVANIERA DEGLI 11 GIORNI”; NEL SINAI
(E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, 277 pp., 259 note, 271 immagini, di cui 242 a colori (230 foto sono dell’A.):
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Saqqara, dicembre 1980 |
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