Dal diario di viaggio
“ (...) Il primo impatto con la terra dei Kwakiutl l'ho avuto a Campbell River, autentico paradiso dei pescatori, dove giungo con un volo della Pacific Western Airlines (...).
(...) La cittadina sorge davanti alle acque dello storico Discovery Passage, scoperto dall’esploratore e navigatore George Vancouver a bordo della sua Discovery, e all'isola Quadra, dove è mia intenzione recarmi.
Nei pressi dell'Information Centre sono esposte all'attenzione del visitatore un house-post (totem a sostegno di una casa) ed altre sculture, appartenenti ai Wewayakay, la locale banda Kwakiutl.
Il tutto sembra, però, troppo apertamente artificioso, poiché completamente avulso da quello che deve essere il suo autentico contesto ambientale e culturale.
Troppo "americaneggiante", insomma!
Anche se sarà interessante incontrarvi Joy Inglid, un’esperta della cultura Kwakiutl.(...)
In poco tempo il ferry Tanaka mi porta dall'altra parte dello stretto, a Quathiaski Cove, nell’isola Quadra.
(...) Di lì a poco giungerò nella riserva della banda Kwakiutl dei Wewayakay, nel villaggio di Cape Mudge.
Da quel momento in poi, il mio approccio con il variegato mondo indiano comincerà ad acquisire sempre maggiore spessore e consistenza.
(...) per quanto di "vivo ed attuale" ho modo di osservare all'interno del… suo cimitero!
Dove mi accompagna Pam Olney, ragazza di Campbell River, nata nella storica Alert Bay.
Qui mi mostra alcuni pali totemici scolpiti secondo l'antica tradizione del gruppo.
In particolare quello dedicato al Capo Daniel Assu.
Ma sarà di estremo interesse osservare ciò che è accuratamente mostrato all'interno del piccolo museo comunitario, fortemente voluto dal Capo Harry Assu.
Questi nel 1979 si adoperò per far rientrare i numerosi oggetti etnografici (...) appartenenti alla propria gente che, nel tempo, erano stati loro sottratti.
Andando ad arricchire le collezioni di vari musei canadesi.
In quell'occasione si tenne il primo potlatch dal 1922, che avrebbe visto la partecipazione di centinaia e centinaia di indiani e di almeno 14 capi (...).
Dove finalmente avrebbero ammirato, a distanza di più di cinquanta anni, i tesori di famiglia.
Lasciando il villaggio, mi porto ancora più ad est, per osservare (...) il faro di Cape Mudge, dove una targa ricorda il passaggio di Vancouver.
Il secondo approccio è avvenuto subito dopo.
(...) Lasciata Campbell River, proseguo (...) in direzione di Port McNeill (...).
Il giorno dopo raggiungo l’isola del Cormorano a bordo di un altro ferry.
Qui ho tutto il tempo per visitare attentamente Alert Bay, dove si trova la banda Nimpkish dei Kwakiutl.
E’ indubbio come questo “contatto” sia stato più profondo e ben più interessante del primo.
Per l'importanza e le dimensioni dell'insediamento, per il numero dei reperti materiali (...), visibili non esclusivamente all'interno del recinto cimiteriale, per la possibilità avuta di incontrare diversi residenti (...) tra cui l'appartenente ad una delle più "blasonate" famiglie di questa storica area Kwakiutl, la Judith Cranmer (...).
(...) E l'interesse e l’ansia per "vedere" Alert Bay si dimostrano sempre più crescenti, mano a mano che la nave si va lentamente avvicinando all’isola, attraverso le spumose acque dello Stretto, tra le brume e la pioggia battente.
Ecco gradualmente apparire l’insediamento, la baia, le abitazioni.
Grazie ad un'accurata dissolvenza, degna di un buon regista cinematografico, dapprima lenta, poi sempre più rapida e completa, ecco i boschi e il porto, le molteplici moderne imbarcazioni da pesca e la sommità di qualche totem.
(...) Tutto contribuisce a far sì che, da questo mio secondo impatto culturale, io abbia riportato sensazioni e ricordi, che forse non si sarebbero più ripetuti nel corso del mio viaggio nel Nord-Ovest.
Anche perché Yah-lis (Alert Bay) è considerata un po' come l'ombelico dell'universo Kwakiutl.
Qui si seppellivano i morti.
Qui c'era, forse, il luogo più importante di aggregazione sociale e culturale di questo popolo.
Qui sono nati i grandi personaggi di questo gruppo, capi e scultori di totem.
Qui in passato, ma anche recentemente, si sono tenuti alcuni tra i più fastosi ed importanti potlatch Kwakiutl.
(...) Grazie al mio vagabondare nell’isolotto, sono stato in grado di ottenere un complessivo input culturale, che mi ha consentito di ricavare molto più di una semplice e onnicomprensiva idea su questa cultura: per posizione, ricchezza degli arredi, complessità delle sculture totemiche, attualità di usanze e tradizioni.
Anche nella scultura dei totem funerari.
Anche nel perseverare dei potlatch.
Qui, nonostante le proibizioni governative, queste "Grandi feste" si sono sempre tenute.
Specialmente durante i lunghi periodi invernali.
(...) E lo splendore di un tempo lo si può ammirare all'interno dell'U'mista Cultural Centre.
Dove maschere, gioielli, rami, coperte, arredi cultuali, preziosi e non (...), continuano a stupirmi, per la sua complessità e ridondanza, materiale e spirituale.
Oppure lo si può osservare all'interno del cimitero della riserva, dove numerosi sorgono i pali funerari.
Anche se qui è proibito entrarvi.
Ritornato a Port McNeill, il giorno dopo continuo il viaggio verso nord e Port Hardy (...) .
(...) Nei pressi dell’aeroporto c’è, infatti, un altro importante luogo collegato, sia ai Kwakiutl, che alla Compagnia della Baia di Hudson.
Così nella riserva indiana di Fort Rupert osservo (...) quanto rimane della fortificazione costruita nel 1849 dalla Compagnia: l’alto caminetto di pietra dell’abitazione del fattore.
Poiché nel 1888 il forte venne completamente distrutto da un incendio”.
DA: VIAGGIO ATTRAVERSO L'INSIDE PASSAGE, NELLA TERRA DEGLI INDIANI DEI TOTEM E DELL’EX AMERICA RUSSA SULLA COSTA DEL PACIFICO DELL’AMERICA DI NORD-OVEST, TRA COLOMBIA BRITANNICA E ALASKA
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