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lunedì 30 dicembre 2024

29 BIS. CRETA, L’ISOLA DEL MITO PER ANTONOMASIA. I PARTE. DA: ALLA SCOPERTA DI MEGALI NÍSI, L’ISOLA DI CRETA. STORIA, ARCHEOLOGIA, NATURA, CULTURA

 

Statuetta della piccola dea dei serpenti ( 1600 a.C.), Cnosso (Sala IV, vetrina 50), Museo Archeologico di Herákleion
 Franco Pelliccioni

Cosa c'è nel libro: 
Introduzione; 1. Dove l’Oriente incontra l’Occidente: Storia dell’isola di Creta. Dalla Civiltà Minoica al termine della seconda dominazione Bizantina (2700 a.C.-1204 d.C.); 2. Storia di Creta: dalla dominazione veneziana all’occupazione germanica (1204-1945); 3. La città…? Per i cretesi è solo Herákleion!; 4. Il Museo Archeologico di Herákleion; 5. Evans a Cnosso: una ricerca archeologica di una vita; 6. Architettura e ingegneria “naturalistica” e d’avanguardia nel Palazzo Minoico di Cnosso; 7. L'Archeologia italiana a Creta: la città romano-bizantina di Górtina, quella Minoica di Festo; 8. Viaggio verso l'Ovest cretese: Georgioúpoli, Haniá e Réthimno (Georgioúpoli; Haniá; Réthimno); 9. Nella torre Firka di Haniá, il secondo Museo Marittimo della Grecia; 10. Nell'Oriente cretese, tra siti minoici, splendidi centri turistici, antiche città sommerse, tradizionali villaggi di montagna (Hersoníssos e Mália; Ágios Nikólaus; Eloúnda; Kritsá); 11. Nell'invincibile fortezza veneziana di Spinalónga (Golfo di Mirabello, Creta orientale), l’ultima colonia di lebbrosi d'Europa; 12. Sulle sponde del Mare Libico, Creta meridionale: Mátala e Frangokástelo; 13. Sfakiá, una Barbagia cretese; 14. Viaggiatori a Creta dei secoli XII-XV: pellegrini e crociati; 15. Viaggiatori a Creta dei secoli XV-XIX: umanisti, diplomatici, partecipanti al Grand Tour, scrittori, studiosi, artisti, antiquari, archeologi; BIBLIOGRAFIA 
...

Nonostante le carte la facciano sembrare distantissima, non è poi così difficile arrivare dall'Italia all'isola di Creta. 

Qualche difficoltà invece la si può incontrare allorché ci si sposta al suo interno. 

Nonostante la presenza sulla costa settentrionale di una strada, eufemisticamente definita “autostrada” (ha diversi tratti a doppia corsia) grazie alla quale abbastanza facilmente si può andare da Ágios Nikólaus (ad est) fino ad Haniá nell'ovest, passando per il capoluogo Herákleion e Réthimno...

   A bordo dell’aereo di linea delle Aegean Airlines, che in soli cinquanta minuti di volo mi stava portando da Atene ad Herákleion, le condizioni viarie dell'isola non erano certamente comprese nei miei pensieri. 

Come più volte era capitato nel corso dei miei viaggi di avvicinamento, mi stavo invece domandando cosa ci si poteva aspettare dalla quinta più grande isola del Mediterraneo, con una superficie di poco inferiore a quella della Corsica. 

Sapevo come fosse l’isola del Mito per antonomasia. Vi era nato Zeus e a Cnosso si trovava il labirinto del Minotauro fatto costruire da Minosse. 

Creta era quindi la patria del mito dei miti...  

Per gli archeologi l'isola è in effetti un autentico Eldorado

Non solo perché la cultura minoica del bronzo, ampiamente presente con i suoi grandiosi e stupendi Palazzi, ha preceduto per splendore quella greca classica. 

Accanto alle aree archeologiche universalmente note, come Cnosso, Festo, Mália, il suo territorio è costellato, infatti, da decine e decine di centri minoici grandi e piccoli: città palaziali, insediamenti, ville, grotte cultuali, santuari, necropoli, abitati-rifugi protogeometrici. Oltre a città arcaiche, romane e proto-bizantine...

   Da tempo anche per me era scattato quel bizzarro meccanismo che fa sì che ciò che è distante spesso sia più ricercato di ciò che è a noi più vicino. 

Così che, nonostante vent’anni di ricerche tra Atlantico e Pacifico mi avessero avvicinato ad isole e arcipelaghi geo-spazialmente eccentrici rispetto al Mare Nostrum, realmente poche, tanto da contarsi sulle dita delle due mani, erano le isole mediterranee a me note: l'Elba e la croata Krk (vacanze); Capri, le isole della laguna veneta, il Giglio, la greca Egina (visite); le Tremiti (un febbrile periodo di osservazioni e di cacce subacquee in apnea); la Sicilia (una rapidissima “sniffata” nel porto di Messina per acquistare in una bancarella il tanto desiderato pupo). 

Il risultato non cambia se al magro "bottino" sono in grado di aggiungere l'altrettanto mitica Montecristo…

   Il viaggio autunnale, che mi ha condotto in due grandi isole greche del Mediterraneo Orientale (l'altra era Rodi), aveva quindi un duplice aspetto cognitivo: rimediare in qualche modo al gap; raccogliere elementi e dati che, aggiungendosi a quelli ottenuti nelle Canarie (Lanzarote e Fuerteventura), fossero in grado di offrirmi utili comparazioni storico-culturali e geo-ambientali con i più lontani mondi insulari.

   Creta è certamente immensa. 

Se per i greci è Megali Nísi, la "grande isola", per i cretesi è addirittura un continente. In effetti anche al viaggiatore appare ben più grande di quanto sia in realtà. 

Poiché nell'arco di pochi chilometri: appena al di là di una montagna, di una baia, di un promontorio, vi si ritrovano i più diversi ecosistemi e paesaggi. 

Curiosamente le distanze tendono ad "allungarsi" anche per la presenza di una serie di aspre montagne, che dividono il nord dal sud e che si superano solo grazie ad alcune tortuosissime valli latitudinali.

   Contribuiscono a rafforzare l'immagine di una grande Creta anche le tuttora difficili condizioni viarie generali. 

Tanto che più volte sono andato con il pensiero a certe strade percorse in Africa orientale. 

Mentre gli "esagerati" andamenti e le pendenze delle strade di montagna mi hanno invece ricordato quelle islandesi, anche per la presenza di forti raffiche di vento... 

L'estrema pericolosità delle strade (per le loro condizioni e per la guida "disinvolta" della maggior parte dei conducenti locali) è testimoniata in ogni angolo dell'isola dalla presenza di cappellette "in memoriam". 

So bene, inoltre, come esistano numerose piste utilizzabili solo dai fuoristrada e come alcuni insediamenti nel sud siano raggiungibili esclusivamente per via mare.

   D'altronde fino agli anni '1970 riusciva assai difficoltoso inoltrarsi nelle montuose regioni centrali. 

L'intero percorso andava affrontato a piedi o a dorso di mulo. 

Oggi le difficoltà non sono scomparse del tutto. 

Ad esempio l'itinerario che si deve obbligatoriamente seguire per giungere nel sud a Frangokástelo, attraversando l'impervia regione di Sfakiá, da altri definito come "uno dei più eccitanti viaggi automobilistici di Creta", è una serpeggiante successione di arrampicate, discese e curve a gomito, che si affrontano confidando che gli autoveicoli in senso contrario non si discostino troppo dal loro lato...

   L'isola è caratterizzata da un clima mite tutto l'anno, ma anche da una nutrita presenza di venti, secondo la stagione e la provenienza. 

In primavera, alzando turbini di polvere, arriva dal Nord Africa e dalla Libia il subdolo sorokos, tanto temuto dai vecchi pescatori che, tradizionalmente, si andavano subito a rifugiare nei porti. 

D'estate per una quarantina di giorni soffia da nord ovest il fresco meltemia, assai bene accetto, perché rende sopportabili le temperature tropicali del periodo. 

Da ovest c'è poi il garbis, mentre il boreas soffia all'inizio dell'inverno.

CONTINUA

   Da: ALLA SCOPERTA DI MEGALI NÍSI, L’ISOLA DI CRETA. STORIA, ARCHEOLOGIA, NATURA, CULTURA

E-Book, versione cartacea a colori - I e II ediz. - e in bianco e nero, 153 pp., 179 foto, di cui 148 a colori (128 sono dell’A.)


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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.

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