Il Paço da Ribeira e il Terreiro do Paço con la sua fontana e i cannoni che sparano a salve, per salutare l’arrivo o la partenza di qualche nave importante (XVIII secolo) |
Cosa c'è nel libro:
PARTE PRIMA
INTRODUZIONE: LE GRANDI ESPLORAZIONI GEOGRAFICHE PORTOGHESI E L’IMPERO D’OLTREMARE, ALLA BASE DEL GRANDIOSO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI LISBONA; CAP. 1 DOPO IL TERREMOTO DEL 1755, LA CITTA’ DI LISBONA, COME L’ARABA FENICE, RISORGE DALLE SUE CENERI; CAP. 2 PASSEGGIANDO PER LISBONA: L’ALFAMA; CAP. 3 PASSEGGIANDO PER LISBONA: BAIXA, LA «CITTA’» POMBALINA; CAP. 4 NEL BAIRRO ALTO DI LISBONA, DOVE È NATO IL CANTO DELL’ANIMA PORTOGHESE: IL FADO. Il CHIADO; CAP. 5 “AL DI LÀ” DEL CENTRO DI LISBONA: OUTRA BANDA, ESTRELA, LAPO : Outra Banda; Estrela; Il Museo di Arte Antica, Lapo, CAP. 6 UN’«AVVENTURA URBANA»: SFERRAGLIANDO TRA LE COLLINE DI LISBONA, CON IL TRAM 28; CAP. 7 IL MUSEO ETNOGRAFICO DELLA SOCIETA’ GEOGRAFICA DI LISBONA, BAIXA; CAP. 8 MUSEO DELLA FONDAZIONE GULBENKIAN, AVENIDAS NOVAS; CAP. 9 MUSEU NACIONAL DO AZULEJO, XABREGAS; CAP. 10 OCEANÁRIO, PARQUE DAS NAÇOES, ZONA ORIENTAL:Parque das Naçoes; Oceanário; Acuário Vasco da Gama; CAP. 11 IL MOSTEIRO DOS JERÓNIMOS, CAPOLAVORO DELLO STILE ARCHITETTONICO MANUELINO, BELÉM; CAP. 12 MUSEU DA MARINHA, IL MUSEO MARITTIMO PORTOGHESE, BELÉM; CAP. 13 PADRÃO DOS DESCOBRIMENTOS, BELÉM; CAP. 14 LA TORRE, SIMBOLO DELL’ETA’ D’ORO DELLE SCOPERTE GEOGRAFICHE PORTOGHESI, BELÉM; CAP. 15 LA COSTA DE LISBOA: ESCURSIONE A SINTRA, CABO DA ROCA, CASCAIS-ESTORIL: Sintra; Palácio Nacional de Sintra; Cabo da Roca; La “Costa Azzurra” portoghese:
PARTE SECONDA: RITORNO A LISBONA
CAP. 16 PREMESSA: VAGABONDAGGI CASUALI E MIRATI, PER APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DI CIÒ CHE È NOTO E “SCOPRIRE” NUOVI LUOGHI E PROSPETTIVE; CAP. 17 DALL’ALFAMA ALLE STUPEFACENTI SCOPERTE ARCHEOLOGICHE NELL’ANTICO CAMPO DAS CEBOLAS; CAP. 18 UNA PAGINA BUIA DELLA STORIA DI LISBONA: LA CHIESA DI SÃO DOMINGOS E IL MONUMENTO, CHE RICORDA IL MASSACRO DEGLI EBREI CONVERTITI IL GIORNO DI PASQUA DEL 1506; CAP. 19 OSSERVANDO LA PRAÇA DA COMÉRCIO DALL’ALTO DELL’ARCO TRIONFALE: 19.1 Prima del terremoto del 1755: Il Palazzo da Ribeira e il Terreiro do Paço; 19.2 Dopo il terremoto del 1755: la Praça de Comércio è il nuovo centro direzionale amministrativo, politico e commerciale del Portogallo; 19.3 Una lunga “passeggiata ad arco: il lungofiume, l’antico cantiere navale e l’arsenale, la stazione ferroviaria di Cais do Sodré , il “nuovo” Mercato da Ribeira, Chiado e Bairro Alto, la funicolare Bica, Miradouro de São Pedro de Alcãntara. Ritorno alla Baixa, con la funicolare Gloria; CAP. 20 PER CONCLUDERE: UN TRAMONTO A LISBONA; APPENDICE: 1. I Cavalieri Ospedalieri dell’Ordine di San Giovanni e i Templari tra i crociati, che nel 1147 aiutarono Afonso Henriques, a scacciare i Mori dal Castello di São Jorge; La chiesa di Santa Luzia e São Brás; Una digressione sugli Ordini Militari-Religiosi: Cavalieri Templari, Ospedalieri di San Giovanni (in futuro di Malta), Teutonici; 2. “Ritrovato”, all’inizio del xx secolo, il terremoto “dimenticato” del 1531; 3. Gli altri terremoti di Lisbona
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LISBONA: OSSERVANDO LA PRAÇA DA COMÉRCIO DALL’ALTO DELL’ARCO TRIONFALE
Prima del terremoto del 1755: Il Palazzo da Ribeira e il Terreiro do Paço
Il Paço da Ribeira, il Palazzo Reale, venne fatto costruire da re Manuel I sulla sponda del Tago, dove oggi si trova la Praça de Comércio.
I lavori iniziarono nel 1498.
Anno in cui da Gama scoprì la rotta marittima per le Indie.
Rimpiazzerà il medievale Paço da Alcáçova presente all’interno del collinare Castelo de São Jorge.
Data la posizione, si chiamerà Palazzo del Fiume (o della Sponda) e Terreiro do Paço il gigantesco piazzale sul lato.
La struttura rettangolare dell’edificio, contrariamente a quello che ci si poteva aspettare, non è parallela al fiume, bensì perpendicolare.
Ha un grande torrione al centro, mentre al secondo piano la torretta del Terzi (...) consente al sovrano e alla corte di osservare l’avvicendarsi delle navi nel porto.
Al primo piano c’è invece la potente Casa de India (...)
Poi, allargando il nostro campo visivo, a sinistra del Palazzo vediamo l’arsenale e il reale cantiere navale (...).
Il porto, con le navi ormeggiate e all’ancora, è proprio davanti all’edificio (...).
La contemporanea presenza di Palazzo e Arsenale ha (...) una chiara valenza simbolica.
Poiché dimostra concretamente al mondo che nella geopolitica europea si è ora affacciata una nuova e rampante potenza marittima imperiale (...).
(...) Il re si trasferirà qui nel 1503.
Il terremoto di Lisbona del 1531, se infliggerà solo pochi danni al Palazzo da Ribeira, distruggerà quasi completamente il vecchio Paço da Alcáçova.
Naturalmente con il passare del tempo e l’avvicendarsi dei regnanti il Palazzo verrà ingrandito e abbellito.
E come si può osservare da un dipinto del XVIII secolo, si arricchirà verso l’interno di un’ala parallela al Tago.
Così che l’edificio diventerà una grande L rovesciata.
Poi sarà tolta la torre centrale, realizzandone una ancora più grande, proprio sulla sponda del fiume, da essa separata solo da un muro (...).
Creando in questo modo un gigantesco complesso, dove si andrà concentrando l’intero apparato amministrativo, politico, navale, militare e, naturalmente, commerciale, dell’Impero lusitano.
Il Palazzo sarà interamente distrutto nel 1755 dal terremoto e dal successivo maremoto.
Cancellando per sempre gli inestimabili tesori artistico-culturali accumulati dalla monarchia nel corso di un quarto di millennio.
(...) Il re José I, rifugiatosi sull’altura di Ajuda (...), fece costruire un palazzo di legno, noto come Real Barraca (...).
In grado, sì, di resistere ad eventuali altre scosse, ma non all’incendio, che lo devasterà nel 1794.
Così, l’anno dopo, avrà inizio la costruzione di un ulteriore Palazzo Reale: quello neoclassico di Nossa Senhora da Ajuda.
I cui lavori (...) oggi non sono ancora terminati.
L’ultimo progetto per la sua ultimazione risale al 1989
Dopo il terremoto del 1755: la Praça de Comércio è il nuovo centro direzionale amministrativo, politico e commerciale del Portogallo
Dall’alto dell’Arco da Rua Augusta o Arco Trionfale dove, durante la mia seconda visita a Lisbona, mi reco per la prima volta (...), ho una visione d’insieme, sia dell’immensa e stupenda Praça da Comércio, che delle acque del Tago che (...) brillano sullo sfondo.
Uno sguardo panoramico, che non è possibile cogliere così nitidamente dal basso.
Perfino dalla scalinata centrale di marmo, che dal fiume ha per secoli dato il benvenuto a chi sbarcava dalle navi o dalle lance reali.
(...) Da qui ho tutto il tempo per riflettere su quello che, fin dall’inizio del XVI secolo, era stato il cuore pulsante della monarchia e dell’Impero.
Domandandomi perché fosse stato scelto per il Terreiro do Paço il nuovo, certamente più secolare e “borghese”, toponimo di Praça do Comércio.
Privo di qualsiasi riferimento alla grandiosa storia del suo impero.
(...) Allo scopo di darmi una risposta, ho ritenuto opportuno premettere il paragrafo sul Palazzo da Ribeira, e sul fatto che i re (...), abbandonata in tutta fretta la Ribeira, non sono poi più ritornati in questo luogo.
Lasciando che l’intervento ricostruttivo di Pombal vi realizzasse una serie di bassi edifici, con due torri quadrate (...), a ricordo di quella esistente nel Palazzo Reale distrutto.
(...) Va ancora aggiunto come l’aver intitolato la piazza al Commercio sia stato un chiaro segnale, che si intendeva proseguire lungo la strada tracciata nei secoli precedenti dalla monarchia.
Privilegiando l’aspetto mercantile ed economico dell’Impero portoghese .
Lasciando che quello, come dire, più protocollare e maggiormente consono ad un regno, avesse qui un ruolo secondario.
Salvo per la presenza della statua di José I, voluta dal Pombal.
Scolpita esclusivamente da artisti portoghesi (...), e posizionata in direzione del fiume, dell’oceano e dei futuri mercanti, in procinto di sbarcare.
Quindi, non verso la città e i suoi abitanti…
Infine, anche i nomi delle strade, che collegano le due piazze-mercato di Praça do Comércio e del Rossio, ricordano le attività che vi si dovranno svolgere.
Così da incoraggiarle, senza bisogno di dover emanare appositi regolamenti o leggi (...).
DA: LISBONA, TRA TRADIZIONE E MODERNITA’.
ALLA SCOPERTA DI UN’INSOLITA “CAPITALE-VETRINA” ATLANTICA
E-Book, versione cartacea di grande formato (16,99 x 24,4) a colori e in bianco e nero, 243 pp., 259 note, 288 foto, di cui 278 a colori (248 provengono dalla mia fototeca)
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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.
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