Il Monte
Sant’Elia, 1897 (Società Geografica Italiana, Roma) |
Un recente interesse per un mio scritto sul Duca degli Abruzzi, che nel 1897 per primo scalò il monte Sant’Elia (Alaska), ancora una volta mi ha riportato indietro nel tempo.
Quando nel febbraio del 1996 nella Sala delle Conferenze Internazionali del nostro Ministero degli Affari Esteri, dove fui presentato anche al Duca Amedeo di Savoia, Quinto Duca d’Aosta, pronipote del Duca degli Abruzzi e alla moglie Silvia Paternò di Spedalotto, incontrai per la prima volta la Dott.ssa Miri Ercolani.
L’avevo già sentita telefonicamente.
Anticipata da una telefonata da parte della Segreteria della Società Geografica Italiana.
In quell’occasione presentò alla stampa un ambizioso programma scientifico-alpinistico, che l’anno dopo (1997) avrebbe dovuto portare la dottoressa a ripercorrere integralmente lo stesso itinerario e la medesima via ascensionistica seguita dal Duca degli Abruzzi cento anni prima, nel corso della sua scalata del Sant’Elia, in Alaska.
Progetto assai corposo, che prevedeva diverse manifestazioni collaterali.
Da effettuare sia in Italia, che in Nord America, ma che purtroppo non si realizzerà.
Non ricordo se per problemi finanziari, per le cattive condizioni meteo in Alaska, o per motivi di salute della stessa protagonista.
Una dei progetti realizzati è stato il Convegno di Studi: GRAN SASSO D’ITALIA. OMAGGIO AL DUCA DEGLI ABRUZZI, Prati di Tivo, Teramo, 13-14,15 settembre 1996.
Al quale partecipai in rappresentanza della Società Geografica Italiana (lettera del Prof. Gaetano Ferro, Presidente della Società, dell’11 settembre 1996, Prot. 1007/96).
Presentando la comunicazione: “NATURA E CULTURA NELL'ALASKA DEL DUCA DEGLI ABRUZZI (1897)” nel corso della sessione inaugurale del Convegno del 13 settembre, alla quale parteciperà anche il Direttore delle Ricerche dell’Istituto Geografico Militare (Firenze).
Il giorno dopo sarà moderatore di una Tavola Rotonda su Ghiacciai: dal Calderone ai Poli Claudio Smiraglia, geografo e glaciologo, alla quale parteciperanno anche Massimo Antoninetti del CNR, Giuliano Liberini dell’Istituto Geografico Polare di Fermo, e Gerald Holdsworth, dell’Arctic Institute of North America.
Inoltre si terranno anche vari incontri con esperti di montagne e famosi alpinisti, sia italiani, che stranieri.
Nel corso della mia vita ho avuto l’opportunità e il privilegio di incontrare, conoscere, intervistare, apprezzare numerosi personaggi che, nei rispettivi campi, sono stati in grado di apportare contributi indubbiamente eccezionali.
Già nel post del 26 luglio 2022 avevo ricordato l’amica speleologa Ines Albergamo, la prima donna a "discendere" nel Vesuvio, più volte apparsa in televisione..
Oggi sul Web non c’è invero molto su Miri Ercolani.
Salvo la presentazione di un suo libretto sul Gazzettino del Chianti: Antonio Taddei, 29 Marzo 2023 “Un’alpinista a San Casciano: il libro sulle avventure di Miri Ercolani si presenta a San Casciano. Ha vissuto dal 1980 al 1995 a San Casciano” [poi era andata ad abitare a Pietracamela, alle falde del Gran Sasso], e poco altro ancora.
Che ho rintracciato dopo le usuali e ripetute ricerche…
Eppure la Dr.ssa Miri Ercolani è stata una figura straordinaria, che bene poteva figurare tra le “donne” che ho incluso nel mio libro: L’Avventura al Femminile.
Non molto alta, ma robusta, dotata di una tenacia e di una volontà indomabile, coraggiosa, all’epoca (1996) doveva avere già una settantina d’anni.
A quanto pare era stata una docente nella Facoltà di Medicina all’Università di Firenze.
Era amica personale di Susanna Agnelli (allora Ministro degli Esteri) e del famoso orientalista Fosco Maraini (che sul finire degli anni ‘1960 incontrai all’Istituto Giapponese di Cultura, nel corso di una conferenza sulla scrittura giapponese).
Aveva effettuato diverse e importanti ascensioni in solitario.
Tra cui quella del monte McKinley nel 1982 (la prima femminile) e, successivamente, nel 1985, la prima del Gasherbrum 6 (7007 m), a sessanta anni.
Partendo dal ghiacciaio Duca degli Abruzzi (Paul Nunn, The Alpine Journal, Karakoram 1985, p. 212).
Per quanto riguarda il McKinley (dal 2015 chiamato Denali), la più alta montagna del continente nordamericano con i suoi 6.190 m,
“La prima ascesa femminile in solitaria risale al 1982 e fu effettuata dall’alpinista italiana Miri Ercolani.
Dopo aver raggiunto la vetta il 21 luglio iniziò la discesa ma, a quota 3000 metri, in prossimità del passo Kahiltna fu sorpresa dal maltempo (temperature intorno a −30 °C e visibilità pari a zero) e dovette scavare nella neve per crearsi un riparo.
Solo tre giorni dopo fu in grado di riprendere la discesa; nel frattempo era riuscita a idratarsi e a nutrirsi adeguatamente commettendo però l’errore di non togliersi mai gli scarponi per controllare i piedi e indossare calze asciutte.
Quando arrivò al campo base (2000 metri) intorno alle 14.00 del 27 luglio trovò ad aspettarla Thomas Lowell del Talkeetna Air Taxi.
Una volta arrivata nella piccola cittadina si rese conto di avere entrambi gli alluci dei piedi congelati.
Il 28 di luglio lo stesso Lowell la condusse al Providence Hospital di Anchorage perché ricevesse cure adeguate”
(Mount Live, il Giornale della Montagna, Redazione, 7 Giugno 2022, “Denali, la “grande montagna” un po’ italiana”, Web Page 28.5.2023)
Tre anni dopo avrebbe effettuato la prima scalata del Gasherbrum 6 (7007 m), nella catena del Karakoram (regione del Baltoro, al confine tra Pakistan e Cina), vicino al Chogolisa.
“Incontrata a Peshawar il 2 agosto del 1985, Pakistan, “la dottoressa di 60 anni, nonché alpinista, che ha fatto da sola il Gasherbrum VI, finora inviolato (…) La dottoressa sessantenne è cattedratica di Anatomia Chirurgica a Firenze e amica di Fosco Maraini. Ha fatto un sacco di cime in giro per il mondo e sempre da sola. È una dura e testa dura (…) Peshawar, Domenica 4 agosto. Colazione con Testadura che in realtà si chiama Miri Ercolani”.
(Da: Reportage Viaggi, Storytelling Blog di Michele Radici, “Pakistan. Viaggio del luglio 1985 con Andrée” (Michele Radici Filmmaker, 2023).
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Il Duca
degli Abruzzi figura anche nel capitolo 3 del terzo volume (XX secolo) della
mia trilogia: Masters & Commanders verso l’Ignoto. Navigazioni
straordinarie ai confini della terra, 2018. Dove ricordo la spedizione della
Stella Polare del 1900, le sue due circumnavigazioni della Terra, ma
anche le scalate del Ruwenzori (riuscita) e del K2 (fallita). Infine la Somalia.
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