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giovedì 14 novembre 2024

274. REYKJAVÍK, UN'OASI NEL DESERTO DI GHIACCIO. Viaggio nella capitale d'Islanda da sempre "rifugio" per gli abitanti dell'isola L’arrivo nell’isola. Reykjavík. Un’interessante e, per certi versi, imprevista relazione natura-cultura all’interno del tessuto urbano. DA: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO

 Dipinto di P. Raadsig (1850). Arnarson fa innalzare nella baia le colonne scolpite
Cosa c'è nel libro:

1.PREMESSA; 2. INTRODUZIONE ALL'ISLANDA. PARTE PRIMA: NATURA; 3. INTRODUZIONE ALL'ISLANDA. PARTE SECONDA: CULTURA; 4. REYKJAVÍK, UN'OASI NEL DESERTO DI GHIACCIO; 5. REYKJAVÍK: DA FATTORIA VICHINGA A CAPITALE DELLA REPUBBLICA ISLANDESE; 6. ÁRBÆJARSAFN, IL MUSEO ALL’APERTO DI REYKJAVÍK; 7. IL ÞJÓÐMINJASAFNIÐ ÍSLANDS, Il MUSEO NAZIONALE ISLANDESE; 8. NÁTTÚRUFRÆÐISTOFNUN ÍSLANDS, IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI REYKJAVÍK E I PINGUINI DELL'EMISFERO SETTENTRIONALE; 9. LA CITTA’ DI HAFNARFJÖRÐUR E LO SJÓMINJASAFN ÍSLANDS, IL MUSEO MARITTIMO ISLANDESE; 10. SECOLI DI "GUERRA DEL MERLUZZO" TRA INGLESI E ISLANDESI NELL'ATLANTICO DEL NORD; 11. LO SNÆFELLSNESJÖKULL, PUNTO DI PARTENZA DELLE IMPRESE VICHINGHE IN TERRA AMERICANA; 12. I VULCANI HELGAFELL E ELDFELL A HEIMAEY, ARCIPELAGO DELLE ISOLE VESTMANNAYJAER: CRONACA DI UNA DRAMMATICA ERUZIONE ISLANDESE "A LIETO FINE"; 13. LA GRANDE FESTA POPOLARE DI ÞHJÓÐHÁTÍÐ, HEIMAEY; 14. SURTSEY, L'ISOLA VENUTA DAL MARE; 15. NEL “TRIANGOLO D’ORO” ISLANDESE; 16. SKÁLHOLT, PRIMA SEDE EPISCOPALE DELL’ISOLA; 17. L'HEKLA: LA "PORTA" MEDIEVALE DELL'INFERNO; 18. NELL'ISLANDA MERIDIONALE, LA TERRA DELLE SAGHE E I VULCANI EYJAFJÖLL E KATLA; 19. LA CATASTROFICA ERUZIONE DEL LAKI DEL 1783-84 RISCHIÒ DI FAR SGOMBRARE L'INTERA ISOLA; 20. SOTTO IL VATNAJÖKULL SI NASCONDE LA POTENZA DISTRUTTIVA DI TRE VULCANI; 21. VIAGGIO AL CENTRO DELL’ISLANDA SULLA RING ROAD, DALLA COSTA MERIDIONALE AL LAGO MYVATN; 22. SPEDIZIONE NELLA REMOTA REGIONE ISLANDESE DELL'ASKJA: DA SECOLARE RIFUGIO DEI FUORILEGGE A PALESTRA DEGLI ASTRONAUTI STATUNITENSI DELL'APOLLO; 23. NELLA STORIA DELLE ESPLORAZIONI SCIENTIFICHE DUE MISTERI "GEOLOGICI" TRA EUROPA E AFRICA; 24. UNA "DISCESA" NELL'INFERNO DANTESCO DEL VULCANO KRAFLA IL LAGO MÝVATN. LA CASCATA DI GOÐAFOSS; 25. ALLA SCOPERTA DELLA CITTA’ DI AKUREYRI, CARATTERIZZATA DA UN MICROCLIMA PARTICOLARMENTE MITE PER GLI STANDARD DELL'ISOLA; 26. L’ISOLAMENTO GEO-STORICO DELL’ISLANDA; 27. VIAGGIATORI IN ISLANDA (XV-XVIII SECOLO); 28. VIAGGIATORI IN ISLANDA DEL XIX SECOLO; 29. ALL’INIZIO DEL XIX SECOLO GIUNGE UN VIAGGIATORE INVERO “SINGOLARE”: È HANS JONATAN, PRIMO UOMO DI COLORE IN ISLANDA; 30. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI; 31. MINI-GLOSSARIO GEOGRAFICO 

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REYKJAVÍK, UN'OASI NEL DESERTO DI GHIACCIO 

Viaggio nella capitale d'Islanda da sempre "rifugio" per gli abitanti dell'isola

L’arrivo nell’isola 

 Forse non dovevo attendermi altro… 

La desolazione che mi circonda è pressoché incomparabile. 

Tutto attorno a me appare tenebroso o tinteggiato da robuste pennellate d’intenso chiaroscuro. 

È ancora giorno, ma l’autobus sembra correre veloce in un tunnel senza uscita, tanto è offuscato il panorama che vedo. 

Di volta in volta, o simultaneamente, “incoraggiato” da nebbioni, pioggia battente e paurose nuvole basse. 

Oltre che dal nero degli sterminati campi di lava solidificata, che fiancheggiano i 45 km della strada che, dall’aeroporto internazionale di Keflavík (...), conduce a Reykjavík, la capitale più settentrionale al mondo (...). 

Perplesso per ciò che allora appare solo come un gigantesco e uniforme squallore, iniziando l’attraversamento della “Grande Reykjavík” penso di aver finalmente conquistato un sicuro ancoraggio, all’interno di quest’oasi, costruita dall’uomo in un ambiente selvaggio, aspro e ostile. 

Più tardi, ricercando nell’isola di Heimaey, nell’arcipelago sud-occidentale delle Vestmannaeyjar, o effettuando i previsti surveys, sia nella regione della capitale, che percorrendo la Hringvegurinn, la strada anulare islandese, quel primo negativo impatto verrà soppiantato dal fascino della natura di un’isola, che molto assomiglia all’arcipelago delle Fær Øer, con in più un’immensità punteggiata da ghiacciai e da vulcani... 

Reykjavík 

 Fin dalle elementari abbiamo appreso come Reykjavík sia la "baia del fumo". 

Perché erano i fumi dei fenomeni termali (...) che Ingólfur Arnarson, fondatore "ufficiale" della colonia vichinga d’Islanda, osservò nell'874. 

Secondo il Landnámabók (...), i suoi schiavi irlandesi ritrovarono spiaggiate, dopo averle ricercate per tre lunghi anni, le colonne di legno scolpite (innstafar), sostegni del seggio ancestrale della sua vecchia abitazione norvegese. 

L’Arnarson le aveva infatti gettate in mare nel sud dell’isola. 

Così (...) gli dei avevano infine indicato il luogo dove innalzare la prima casa del nuovo insediamento! 

A Reykjavík il “traumatico” impatto islandese è sostituito da una graduale e realistica visione dell’universo che mi circonda e che permette di captare, distinguere, riflettere, capire... 

In cambio ottengo sensazioni forti ed emozioni vigorose talmente numerose, che difficilmente una città è da sola in grado di suscitare!

 Reykjavík è, nel contempo, un “gioiellino” e una minuscola capitale.

 Tanto che la si potrebbe descrivere come un villaggio sovradimensionato o una città rimpicciolita, come le tsantsas degli indios amazzonici Jivaros

Il contrasto natura-cultura trova un suo catartico componimento all’interno, poiché da sempre Reykjavík ha rappresentato un autentico “rifugio” per gli islandesi. 

(...) Del resto nel XIX secolo era la “città”, non la “campagna”, a simboleggiare l’identità islandese… 

 Nel 1786 l’insediamento ricevette dal re danese Cristiano VII lo status di città. 

Allora aveva solo 167 abitanti! 

(...) Nel 2011 Reykjavík raggiunge i 120.000 abitanti, che arrivano a 202.000 con l’hinterland (“Grande Reykjavík”), mentre la popolazione complessiva islandese è di 315.000 abitanti. 

Perciò oggi due islandesi su tre vivono qui… 

Un’interessante e, per certi versi, imprevista relazione natura-cultura all’interno del tessuto urbano 

 Con una città completamente immersa in una natura, che ritroviamo anche al suo interno, non mi stupisco invero più di tanto nell’apprendere come nell’Elliđaár, il fiume che l’attraversa, si peschino annualmente circa 1600 salmoni. 

Il fatto, poi, che vi si respiri un’aria non inquinata si deve invece al teleriscaldamento e all’acqua calda, che dal 1970 raggiunge tutte le case. 

(...) Ed è la stessa acqua che riempie numerose piscine. 

Utilizzate dagli abitanti in qualsiasi ora del giorno, dal mattino alla sera. 

Senza doversi spostare nella relativamente vicina e assai caratteristica e celebre Laguna Blu (Bláá Lóniđ), nei pressi di Svartsengi e dell’aeroporto di Keflavík... 

 Anche il Tïörnin, “il lago” sito nel centro della città, dove c’era l’originario nucleo insediativo, è alimentato da una sorgente geotermica, che impedisce che le acque si ghiaccino d’inverno. 

È un’autentica oasi ornitologica, a due passi da quasi tutte le istituzioni pubbliche cittadine e del paese. 

Fin dal tempo dei Vichinghi qui si sono avvicendati uccelli appartenenti ad una quarantina di specie. 

Nidificandovi. 

Come fa a primavera la sterna artica, aggressiva ed instancabile “globe trotter”, che indifferentemente può volare dal Polo Nord al Polo Sud

O sostandovi. 

Il continuum natura-cultura risulta presente anche in alto, sopra il lago. 

Una delle due piste del vicinissimo aeroporto per i voli nazionali (e per la Groenlandia, come constaterò più in là) è ad esso perpendicolare. 

Non è raro, perciò, osservare anatre in volo fare “da scorta” a monomotori e altri piccoli aerei! 

 Infine sulla sponda sinistra del lago le eleganti villette prefabbricate di inizio XX secolo ricordano come un tempo fossero simboli di distinzione. 

I loro proprietari, arricchitisi con il pesce, le avrebbero infatti importate dalla Norvegia. 

(...) Il visitatore forse potrebbe riuscire a “leggere” la città anche in un sol giorno. 

Tutto, tra il Tïörnin e il porto, cioè nel centro di Reykjavík, è a misura d’uomo ed a reale portata di passi. 

Anche se per l’«interpretazione» c’è bisogno, ovviamente, di parecchio più tempo, disponibilità, predisposizione all’alterità, esperienza e un continuo sforzo di cogliere, in interlocutori e passanti, nei luoghi di ristoro, come nei musei (...), ecc., una prima, sia pure epidermica, Weltanschauung urbana… 

 Come in tutti i paesi nordici connotati da rigidità climatica, la maggior parte della vita sociale avviene all’interno di case ed edifici pubblici e comunitari (...), e a Reykjavík (...) perfino nelle piscine (sic), il cui “ruolo culturale” si avvicina un po’ a quello esercitato dagli hammam arabo-islamici. 

Fatto salvo quanto avviene durante il breve, non certo “caldo”, periodo estivo, o in occasione delle festività e dei fine settimana.

 Quando, nei venerdì e sabato sera, in città è di “rigore” il runtur

Sia a piedi, che in macchina (...). 

Affollando oltremisura, tra incredulità e fantascienza, l’intero centro cittadino. 

Un fenomeno del genere che solo molto lontanamente potrebbe essere paragonato alla movida spagnola o allo “struscio” di città e paesi mediterranei (...)

Il runtur costringe migliaia e migliaia, tra giovani e giovanissimi, a camminare e a guidare (con un quasi impercettibile movimento dell’automobile, per quanto riguarda il traffico veicolare) in tutte le vie centrali. 

Anche nella Laugavegur, la “via delle sorgenti d’acqua calda”, la più importante strada commerciale di Reykjavík. 

E dire che un tempo questa strada era un ripido sentiero in salita, che le donne seguivano faticosamente per andare a lavare i panni nelle pozze d’acqua calda della valle di Laugardalur. 

DA: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO

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