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lunedì 4 novembre 2024

264. ERLAND NILS HERBERT NORDENSKJÖLD, 1877-1932: Cile (PATAGONIA), Argentina-Bolivia (CHACO), Perù, Colombia-Panama. Erland Nils Herbert Nordenskjöld è stato definito "il più grande etnologo della SVEZIA" e tra i più grandi della sua epoca. La SPEDIZIONE SVEDESE CHACO-CORDILLERA (1901-1902), forse la più importante e la più avventurosa delle missioni effettuate da Nordenskjöld in Sud America. INTERLUDIO: L'ESPLORATORE ED ETNOGRAFO FRANCESE Jules CREVAUX e la spedizione al PILCOMAYO, 1881-1882. Il racconto dell’imboscata degli indios, a due mesi dalla tragedia. I battaglieri indios Toba, le reazioni militari argentine e boliviane: altri massacri. DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA. Vol. 2: da THOR HEYERDAHL AD ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN

Il Gran Chaco 
Cosa c'è nel libro

Thor Heyerdahl,  Charles Hose, Everard im Thurn,  Jesup North Pacific Expedition 1897-1902 (Bogoras, Farrand, Fowke, Hunt, Jacobsen, Jochelson, Jochelson-Brodskaya, Laufer, Smith, Swanton, Teit, Franz Boas),  Clyde Kay Maben Kluckhohn,  Michel Leiris, Ralph Linton,  Henri Lhote, Robert Lowie, Jean Malaurie, Edward Man, Margaret Mead, Alfred Métraux, Ashley Montagu, Siegfried Nadel, Kurt Nimuendajú, Erland Nils Nordenskjöld, Hortense Powdermaker, John Wesley Powell, Charles Rabot,  Radcliffe-Brown,

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ERLAND NILS HERBERT NORDENSKJÖLD, 1877-1932: Cile (Patagonia), Argentina-Bolivia (Chaco), Perù, Colombia-Panama  

Il nome del barone svedese Nils Adolf Erik Nordenskjöld, uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi, è indubbiamente così "ingombrante" che, nel tempo, ha finito per offuscare quelli del figlio Erland Nils Herbert e del nipote Nils Otto Gustaf. 

Cioè degli altri componenti di questa brillante e coraggiosa famiglia, che ha apportato preziosissimi contributi a scienza e conoscenza. 

 Erland Nils Herbert Nordenskjöld è stato definito "il più grande etnologo della Svezia" e tra i più grandi della sua epoca.   

(...) La Spedizione Svedese Chaco-Cordillera (1901-1902), forse la più importante e la più avventurosa delle missioni effettuate da Nordenskjöld in Sud America.

 La spedizione lascia Stoccolma nel marzo del 1901. 

Raggiunta Buenos Aires (...), l'8 maggio è a Salta, in quello che oggi è denominato NOA, il nord-ovest argentino andino. 

Dove la spedizione avrà il suo campo base. 

(...) Da Salta vengono effettuate diverse indagini. 

Il 25 maggio giungono a San Pedro (...), nel nord-est. 

Per poi portarsi ancora più ad oriente, nella Sierra Santa Barbara (altitudine massima: 2.540 m). 

(..) Indagini minori sono svolte negli insediamenti abbandonati dei dintorni di una fattoria. 

Vengono analizzate alcune sepolture e Nordenskiöld (...) scoprendo alcune mummie, scriverà che "le urne sono dotate di volti sorprendenti" (...). 

(...) La prossima destinazione è ora l'altopiano arido di Puna de Jujuy (altitudine media 3.700 m). 

(...) A Moreno, a 3.600 metri di quota, ci si accampa.

 (...) Nordenskjöld a Quatchuchiocana esplora caverne, che presentano pitture rupestri. 

Vengono altresì effettuate numerose escursioni, tra cui l’ascensione (...) al Cerro - o Nevado - Chañi (5.949 m). 

(...) Il 25 novembre tornano di nuovo a Salta per i rifornimenti. 

 (...) Il 5 gennaio del 1902 giungono a Cangrejillos, l'8 a Tarija (...) in Bolivia. 

La valle è famosa per i fossili e la spedizione ne raccoglie molti (...), 

 Il 24 febbraio la missione si dirige ad est, verso il Chaco Boreale. 

Lungo la strada si imbattono in numerosi Chiriguano (...) . 

Dal 13 marzo in poi il cammino si fa meno montagnoso, poiché la stazione missionaria francescana di Aguayrenda è circondata da foreste fluviali. 

(...) Non lontano incontrano nella giungla un gruppo di Chorote (...). 

Poi con una marcia di due giorni si inoltrano fino a Crevaux (...), sul Rio Pilcomayo (...), nel Chaco Boreale. 

Qui gli svedesi hanno modo di incontrare, sia gli indios Wichís (...), che i Toba (...), che sono degli ex cannibali?  

E sì, perché l’area è tra le più pericolose in cui si è avventurata la spedizione… 

Ed è stata infida in passato, ma lo sarà anche in futuro. 

Non a caso hanno una scorta fornita loro dal governo boliviano, 8 soldati e un ufficiale, mentre Crevaux si chiama così perché qui, nel 1882, esattamente venti anni prima, venne assassinato l’esploratore ed etnografo francese Jules Crevaux (1848-1882) dagli indios Toba (...), assieme a quasi tutti i suoi compagni di spedizione (...)

Tutti massacrati e, a quanto pare, anche mangiati... 

(...) Così Nordenskjöld ha modo di osservare a Crevaux un fortino, che è stato eretto a protezione dei coloni dagli indios. 

Interludio:  Jules Crevaux e la spedizione al Pilcomayo, 1881-1882 

Nel 1877 Jules Crevaux, esploratore ed etnografo, studia diverse tribù indie dell’interno della Guyana francese (...) e in quella olandese (...). 

Spostatosi in Brasile, raggiunge Belem, dopo aver percorso oltre mille km di foreste e fiumi. 

 Nel 1878 è di nuovo in Guyana (...) seguendo un diverso itinerario.

 Quindi attraversa tutta l’Amazzonia, giungendo nel 1879, dopo 6.000 km, in Colombia. 

Nel 1880 si spinge verso il Venezuela e, all’inizio del 1881, giunge sul delta dell’Orinoco. 

 Adesso vuole esplorare il Pilcomayo, fiume che attraversa il Gran Chaco. 

Alla fine del 1881 sbarca a Buenos Aires. 

Il 4 marzo del 1882 raggiunge Tarija, in Bolivia. 

Ma lo stato di guerra, che tormenta la regione (...), lo costringe a fermarsi. 

(...)  Come previsto, Crevaux con i suoi uomini si porta invece verso il Pilcomayo. 

Il 19 aprile inizia a discendere il fiume. 

Il 27 si inoltra nelle terre degli indios Toba, all’epoca molto vigili e nervosi per i recenti combattimenti avuti con i coloni (...). 

Così vengono tutti fatti prigionieri, salvo due degli uomini di scorta, che riescono a fuggire. 

Racconteranno che Crevaux è stato ucciso e mangiato, come gli altri suoi due compagni francesi

 La collega Isabelle Combès afferma “come in quell’epoca questa parte del mondo era un po’ come il Far West (…) ma i Toba non sono mai stati cannibali e la testimonianza dell’esploratore francese andato alla ricerca di Crevaux, va ponderata, poiché nel tempo ha modificato le sue dichiarazioni, prima di aver finalmente accusato i Toba nei suoi ultimi scritti” (...). 

Il nome dell’esploratore francese citato dalla Combès è quello di Émile-Arthur Thouar (...). 

Ad un anno esatto dal tragico accadimento, nell’aprile del 1883, è stato infatti pregato dal console francese a Santiago del Cile di ricercare eventuali superstiti della missione Crevaux e di riportare in patria le spoglie delle vittime. 

Nel Chaco troverà solo pochi effetti personali (...). 

Il racconto dell’imboscata degli indios, a due mesi dalla tragedia 

(...) A Buenos Aires, ad appena due mesi dalla tragedia (giugno 1882), c’è chi commenta autorevolmente l’accaduto negli austeri saloni della Società Geografica Argentina. 

È Santiago V. Guzmán. 

Vuole rendere un più che doveroso omaggio alla memoria di Crevaux. 

 Offrendoci qualche elemento in più. 

A partire da ancor prima che Crevaux arrivasse a Tarija, nel Chaco Boreale boliviano. 

 “Il governo boliviano desiderava aprire una via di comunicazione con il Paraguay attraverso il Chaco e, perciò aveva organizzato una spedizione con 100 “uomini di linea” (...) e 50 miliziani delle valli di Caiza, conoscitori del Chaco (…) 

Il prefetto di Tarija, come il governo, volevano che le due spedizioni si muovessero congiuntamente (…) in modo da proteggere la commissione scientifica guidata dal dottor Crevaux; ma questi si rifiutò di accettare una simile proposta (…) deciso a penetrare nel cuore del Chaco senza più aiuto che quello dei suoi compagni studiosi e di molti giovani volontari di Tarija, che furono aggregati come scorta. 

La permanenza del Dr. Crevaux a Tarija fu breve. Arrivò in quella città il 4 marzo e il 13 dello stesso mese andò alla missione di San Francisco. 

Dopo aver toccato Caiza (...), arrivò al punto di partenza, dove costruì tre canoe per il viaggio (…) il 19 aprile inizia a discendere il fiume. 

Il 23 aprile, dopo aver navigato per ca. 195 km, giunge a Teyo, la capitale delle popolazioni Toba (…) 

I Toba accolsero i viaggiatori facendo prova di umiltà e di sottomissione (…) accettarono i doni offerti e, dopo aver conquistato la fiducia degli esploratori, li circondarono in gran numero e diedero loro la morte barbaramente a pugnalate e bastonate (…) 

Subito dopo aver ucciso i 14 esploratori, i Toba si gettarono sulle canoe, dove trovarono Ceballos, un giovane di 14-15 anni, che presero prigioniero. 

La stessa sorte toccò al cuoco, che stava preparando il cibo per gli esploratori. 

Questi eventi fatali si sono verificati alle 10 a. m. il 26 o il 27 aprile” (Guzman, 1882). 

I battaglieri indios Toba, le reazioni militari argentine e boliviane: altri massacri 

 Due anni dopo il massacro della missione Crevaux (1884), nel corso della conquista del Chaco australe (...) i Toba vennero respinti (...) dalla spedizione militare del Generale Benjamin Victorica (...). 

DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA 

Antropologi culturali, sociali, fisici, applicati, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici, 
Vol. 2: da THOR HEYERDAHL AD ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN
(181 pp., 131 note, 163 immagini - 1 è dell'A. -)



E-Book: https://www.amazon.it/dp/B07J5J84J2



Versione cartacea: https://www.amazon.it/dp/1728759420




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