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venerdì 25 ottobre 2024

250. I POMORI, RUSSI DEL MAR BIANCO. Cacciatori di animali da pelliccia e grandi navigatori, ogni anno, in estate, a partire dal 1697, a bordo delle loro lodya si spingevano fino alle isole Svalbard (che chiamavano Grumant, cioè "Groenlandia"). Per sostituire il gruppo che aveva appena svernato nell'Artico. Trascorreranno l'intero inverno cacciando animali da pelliccia (orsi, volpi), ma anche foche, trichechi e beluga. Da: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD

 

“Foto di gruppo” Pomori

Cosa c'è nel libro:

PREMESSA; 1 L’INAUGURAZIONE A NY-ÅLESUND, LA STORICA “BAIA DEL RE” DI NOBILE E AMUNDSEN; 2 LA COMUNICAZIONE PRESENTATA AL CONVEGNO: LE SCIENZE UMANE E GEOGRAFICHE NELL'ARTICO, PRIORITÀ E PROSPETTIVE; 3 LA RASSEGNA DEI POPOLI CIRCUMPOLARI, TRA EURASIA E AMERICA; 4 GLI STUDI ETNO-ANTROPOLOGICI E GEOGRAFICI; 5 LE PRIME GRANDI MISSIONI ETNO-ANTROPOLOGICHE E GEOGRAFICHE ARTICHE; 6 SETTORI ARTICI DI INTERESSE PER EVENTUALI PROGRAMMI E PROGETTI DI RICERCA SINGOLA E PLURIDISCIPLINARE; 7 AREE PROBLEMATICHE DI POSSIBILE FUTURA RICERCA 8 L'ANTROPOLOGIA "RECIPROCA"; 9 PREISTORIA; 10 SOCIOLOGIA; 11 TRA ETNOGRAFIA, ETNOLOGIA E ANTHROPOLOGY OF VISUAL COMMUNICATION; 12 ARCHITETTURA NORDICA TRADIZIONALE E INNOVATIVA, AUTOCTONA E NON; 13 IL TRASPORTO NELL'ARTICO (VIA TERRA E VIA MARE): PERSISTENZA DEI MODELLI TRADIZIONALI, LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE; 14 GEOGRAFIA POLITICA15 LINGUISTICA;  16 ANTROPOLOGIA APPLICATA: LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA; 17. BIBLIOGRAFIA; 18 A NON CONVENTIONAL ENGLISH ABSTRACT: THE HUMAN AND GEOGRAPHICAL SCIENCES IN THE ARCTIC, PRIORITIES AND PERSPECTIVES: AN INTRODUCTORY OUTLINE 

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I POMORI, RUSSI DEL MAR BIANCO. 

Nel 1993 il Governatore norvegese delle Svalbard respinse la domanda del russo Anatolij Nikolajevits Krasnokjorov, che intendeva cacciare per un anno nell'arcipelago artico delle Svalbard.

 Probabilmente in futuro altri russi cercheranno di imitarlo. 

Ma il diniego ufficiale ha bloccato sul nascere il restaurarsi di un'antica tradizione di caccia nelle isole da parte dei russi del Mar Bianco: i Pomori. 

Cioè i discendenti delle popolazioni di ex contadini che, per sfuggire a persecuzioni e ingiustizie di mercanti, principi e monasteri, emigrarono nel X e XI secolo nelle regioni costiere situate a nord del grande paese. 

E, perciò, genericamente chiamati Pomorje, cioè: "coloro che abitano in prossimità della costa". Naturalmente, provenendo dalla Russia centrale, non avevano conoscenze e tradizione marinara. 

Dovettero, quindi, adattarsi culturalmente all'ostile ambiente artico, acquistando gradatamente un efficace stile marittimo di vita.

 Colonizzarono l'intera regione del Mar Bianco (Murmansk, Kola, Arcangelo). 

Diventarono cacciatori di animali da pelliccia - morskij zvieroboynyj promysl - e grandi navigatori.

 Ciò grazie alla comparsa, sulle coste del Mar di Barents e del Mar Bianco, di un nuovo tipo di imbarcazione: la lodya artica, che consentì ai Pomori di spingersi fino alle isole Svalbard, da loro chiamate Grumant (distorsione di "Groenlandia"). 

 Il grande archeologo russo Starkov sostiene come quest'ultima fosse, comunque, inserita in un sistema di rotte marittime connesse con l'utilizzazione del Passaggio a Nord-Est: dal Mar Bianco allo Stretto di Bering. 

Parte di queste rotte era infatti utilizzata dai Pomori fin dal XVI secolo nei viaggi commerciali sulle coste siberiane al di là del fiume Ob, conosciuta come "la rotta del Mar di Mangazeya". 

 La presenza dei Pomori russi nell'isola di Spitsbergen, da loro chiamata Bolshoi Berunt, è accertata con sicurezza solo dal 1697. 

Alla fine di giugno, inizio luglio, un gruppo, sotto la guida di un leader, partiva per le Svalbard per trascorrervi l'intero inverno a caccia degli animali da pelliccia (orsi, volpi) e di foche, trichechi, beluga, ecc. 

Mentre coloro che vi avevano già svernato sarebbero tornati a casa.

 L'alternanza tra gruppi poco numerosi di cacciatori, che tendevano a sparpagliarsi sopra un territorio amplissimo, era di fondamentale importanza. 

(...) Coraggio, intraprendenza e notevoli abilità e conoscenze marinare non difettarono, perciò, a questi russi, ben presto diventati formidabili navigatori. 

La sapiente e particolareggiata conoscenza del remoto territorio delle Svalbard fece sì che in più di un'occasione essi avrebbero fatto da guida ai primi trappers e cacciatori di foche norvegesi, che a partire dal 1794-95 cominciarono ad avventurarsi nelle isole.

Da: QUI BASE ARTICA DIRIGIBILE ITALIA, SVALBARD. DALLA TERRA DEGLI ORSI POLARI UNA RASSEGNA E UN INVENTARIO CULTURALE DEI POPOLI DEL GRANDE NORD

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