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giovedì 24 ottobre 2024

249. BUFFALO BILL, GLI INDIANI, IL MITO DELLA FRONTIERA E IL WILD WEST SHOW. DA: NEL WEST: ATTRAVERSO LE MONTAGNE ROCCIOSE, IL SUD-OVEST, I DESERTI DELLA CALIFORNIA MERIDIONALE

 Manifesto del 1894

Cosa c'è nel libro:

PREMESSA

PARTE PRIMA: DA DENVER ATTRAVERSO LE MONTAGNE ROCCIOSE

Denver, capitale del Colorado, “Porta d’ingresso” al Far West; 

Buffalo Bill, gli Indiani, il Mito della Frontiera e il Wild West Show

Denver e gli Indiani delle Pianure. Gli italiani. Viaggio a

Georgetown, nel cuore del “cerchio d’oro” del Colorado

PARTE SECONDA: DA LAS VEGAS ATTRAVERSO IL SUD-OVEST

Tra i grandiosi monumenti naturali del Grand Canyon del Colorado, Arizona settentrionale

Nel Tribal Park della Monument Valley dello Utah, la riserva indiana (Navaho) più popolosa degli Stati Uniti

Gli scomparsi abitatori delle città costruite all’interno delle grandi caverne della Mesa Verde, Colorado meridionale

Nello stupendo Canyon de Chelly dell’Arizona l'ultima resistenza dei Navaho. Un graffito ricorda l’arrivo della cavalleria spagnola

Nello spaccio Navaho. Visita allo storico Hubbel Trading Post dell'Arizona, l’emporio che divenne punto di dialogo tra il mondo dei bianchi e quello degli indiani

Attraverso il Deserto Dipinto e la Foresta Pietrificata dell'Arizona. Una singolare passeggiata fra gli alberi di duecento milioni di anni fa

La città indiana tra le "nuvole": l’imprendibile pueblo Acoma del Nuovo Messico, l’insediamento urbano più lungamente abitato degli Stati Uniti

Nel Nuovo Messico, tra Gallup e Albuquerque: testimonianze preistoriche, tradizionali pow wow indiani e diligenze assalite da Billy the Kid

PARTE TERZA: DA LOS ANGELES ATTRAVERSO I DESERTI DELLA CALIFORNIA MERIDIONALE

La "città fantasma" di Calico e i laghi salati del deserto Mojave: dove passavano le carovane dei pionieri, oggi atterrano gli shuttles di ritorno dallo spazio

Nella "Valle della Morte" e un “miraggio” nel deserto: il castello del cow boy Scotty BIBLIOGRAFIA

...

Buffalo Bill, gli Indiani, il Mito della Frontiera e il Wild West Show 

 Aveva conosciuto Kit Carson ed era diventato amico di Toro Seduto, Theodore Roosevelt, Wild Bill Hickok. 

Era stato omaggiato dalla Regina Vittoria, dal Re e dalla Regina d'Italia e da una lunga serie di teste coronate. 

Inclusi principi, duchi e arciduchi. 

Oltre ad un imperatore, il Kaiser germanico. 

A soli ventisei anni era già "la leggenda che cammina". 

 Era chiamato dagli indiani, che spesso aveva combattuto, Pahaska, “chioma lunga" (...). 

(...) Il grande Presidente americano Theodore Roosevelt (...) alla sua morte scrisse di lui: 

"è stato uno di quegli uomini dai muscoli e dai nervi d'acciaio il cui coraggio ha aperto il grande West all'insediamento umano e alla civiltà. 

Il suo nome (...) sarà per sempre indissolubilmente legato alle gesta e ai giorni pionieristici del rischio e della vita più dura, quando le grandi pianure e le Montagne Rocciose furono conquistate dalla nostra gente" (...) 

 Il suo nome, lo abbiamo tutti intuito, è: colonnello William F. Cody.

 O, meglio: "Bill dei Bisonti", cioè Buffalo Bill! 

I motivi per visitare lo Stato del Colorado non si limitano esclusivamente ai centri moderni, alle miniere d'oro e d'argento, nonché ad una storica, imprevista, e quanto mai robusta, presenza di connazionali. 

Perché sulle Montagne Rocciose si trova Pahaska Tepee, la "tenda di Chioma Lunga". 

La sua salma è sepolta sulle montagne Look Out (...). 

Una tomba abbastanza modesta per un eroe come lui. 

(...) C’è solo la stella di uno sperone, assai discreta. 

(...) Lo splendido panorama delle Rocciose (...) fa da cornice all'ultima dimora terrena di questo Grande americano che, con il vicino museo, ci raccontano (...) la storia di un uomo fatto mito, o di un mito fatto uomo (...)

Nato (...) nel 1846, ben presto il futuro Buffalo Bill si sarebbe cimentato in diverse imprese (...) 

(...) Sarà tra i più giovani corrieri del Pony Express (1860), il servizio di "posta celere" tra San Joseph (sul Missouri) e Sacramento (..:) .

(...) La sua più grande "impresa" (...) sarà il rifornire di carne di bisonte la Kansas Pacific Railroad

In un anno e mezzo (1867-68) ucciderà ben 4.280 esemplari. 

Poi (...) si conquisterà l'appellativo (...): "Buffalo Bill". 

Così all'età di soli 21 anni guadagnerà mensilmente l'astronomica cifra (...) di 500 dollari. 

 All'inizio degli anni '1870 si poteva ancora passare da una mandria di bisonti all'altra e 

"incrociare in un solo giorno da mezzo milione a dodici milioni di bisonti divisi in mandrie più piccole (...) i bisonti furono sterminati in breve tempo (...) 

(...)  Farà anche da guida nelle spedizioni di caccia ai bufali americani organizzate per alcuni illustri personaggi (...)

(...)  A partire dal 1876 con gli Esploratori della prateria la leggenda inizia a creare se stessa e il folklore diventa spettacolo. 

Ecco le prime esibizioni negli Stati Uniti, che diventeranno in seguito sempre più incisive, attraverso il suo Wild West Show (...)

(...) Una straordinaria esibizione che presto oltrepasserà le Montagne Rocciose e le Grandi Pianure, per giungere fin sull’Atlantico. 

(...)  “Poi i carri [carrozze del “cavallo di ferro”] si misero a ruggire di nuovo e infine arrivammo a una città ancor più grossa; una città molto, molto grossa [New York]. 

Attraversammo questa città a piedi, fino al luogo dove era lo spettacolo (...). 

Lì c’erano dei Pawnee e degli Omaha, e quando ci videro lanciarono i loro gridi di guerra e si lanciarono alla carica per darci il “colpo” [grande atto di coraggio tra gli Indiani delle Pianure. In battaglia si toccava un nemico senza ucciderlo]. 

(...) Io ero stupito di vedere le case così grosse e tanta folla, e di notte c’erano luci dappertutto e non si potevano vedere le stelle; alcune di queste luci, mi dissero, erano fatte col potere del tuono” (Alce Nero, stregone degli Oglala Lakota) (...)

 In seguito lo show (...) sbarcherà in Europa (...). 

Giungendo in Inghilterra con un cast di duecento persone, tra cow boys, indiani (...) vaqueros messicani, tiratori scelti. 

Oltre a bisonti, manzi texani, burros, broncos, cavalli da corsa, alci, orsi, tende, carri, la "storica" diligenza di Deadwood (...), armi e munizioni.  

 “Un giorno ci dissero che sua Maestà sarebbe venuta. 

Io dapprima non sapevo chi fosse, ma poi me lo spiegarono. 

Era la Nonna Inghilterra (la regina Vittoria), alla quale apparteneva la Terra della Nonna dove eravamo vissuti un tempo, quando i Wasichu [bianchi] assassinarono Cavallo Pazzo (…) 

«Ho settantasette anni

(...) Se voi apparteneste a me, non permetterei che vi portassero in giro in uno spettacolo come questo». 

Ci disse altre cose gentili, e poi disse che dovevamo farle visita” (Alce nero) (...) 

(...) Un altro giro europeo lo effettuerà nel 1889 (...)

Da Parigi andammo in Germania e dalla Germania a un luogo dove la terra bruciava. 

C’era un monte alto, che finiva a forma di tenda, e lassù bruciava.

 Sentii dire che molto tempo fa una grossa città e molte persone erano scomparse nella terra, in quel luogo [Napoli]” (Alce Nero) (...)

(...) Il sapiente blend composto dal mito della frontiera, dall'uomo-leggenda, e dall'atmosfera circense di lusso, ricevette un formidabile supporto mediatico dall'incontro di Buffalo Bill con un personaggio che più volte ho avuto occasione di incontrare sul mio “cammino”, nelle aree più impensate e remote dell'orbe terracqueo, in Africa, come nell’Artico. 

(...) Poiché Gordon Bennet jr., l’editore del New York Herald, sarà uno dei più grandi ammiratori e sponsors di Buffalo Bill. 

Già, proprio colui, che invierà un certo Stanley sulle tracce del Livingstone scomparso nel centro dell'Africa Nera. 

(...) Nei suoi giri tra Vecchio e Nuovo Continente Buffalo Bill sarà acclamato, invitato, desiderato, apprezzato. 

(...) E lo avrebbero degnamente affiancato personaggi importanti, che avevano scritto anche loro la storia degli Stati Uniti. 

Come Wild Bill Hickok, lo sceriffo dalla pistola infallibile. 

O colei che sarebbe stata la straordinaria ispiratrice del famoso “Anna prendi il fucile” (...): Annie Oakley (...), eccezionale tiratrice di carabina e di pistola.  

O Tatanka Yotanka, il grande capo Sioux, più noto come Toro Seduto (...)  

Morirà a Denver a settantuno anni, nel gennaio del 1917. 

Cinque mesi dopo sarà traslato nel "belvedere" delle Look Out Mountains

Dove oggi riposa. 

Ancora "venerato" da visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

DA: NEL WEST: ATTRAVERSO LE MONTAGNE ROCCIOSE, IL SUD-OVEST, I DESERTI DELLA CALIFORNIA MERIDIONALE 

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