Rosebud Yellow Robe nello Jones Beach State Park, a Long Island (New York) |
Cosa c'è nel libro:
MA'AT-KA-RA HATSHEPSUT, IDA PFEIFFER, ISABELLA LUCY BIRD, ANNIE (HANNAH) ROYLE TAYLOR, FRANCES THERESA DENSMORE, GERTRUDE BELL, ALEXANDRA DAVID-NÉEL, ISABELLE EBERHARDT, MARIA ANTONINA CZAPLICKA, LOUISE ARNER BOYD, GLADYS AMANDA REICHARD, FREYA STARK, HORTENSE POWDERMAKER, CAMILLA HIDEGARDE WEDGWOOD, MARGARET MEAD, CORA ALICE DU BOIS, ELLA MAILLART, GERMAINE DIETERLEN, LAURA MAUD THOMPSON, ROSEBUD YELLOW ROBE
L'INDIANA ROSEBUD YELLOW ROBE (1907-1992)
Rosebud Yellow Robe nasce a Rapid City (South Dakota) nel 1907.
È la prima della sua stirpe a non ricevere il tradizionale nome Lakota-Oyate.
Anzi, ha “rischiato” di non averne affatto, poiché i genitori non ritenevano possibile che il loro primo figlio fosse una femmina...
Così da darle il nome della loro riserva: Rosebud!
Un “intoppo” iniziale presto superato, allorché Rosebud si renderà conto di appartenere a una famiglia importante.
Se il padre porta il terrificante nome di Cha’ ´owichakte (“Uccide nei boschi”), più tardi modificato in Chauncey, il suo bisnonno è Toro Seduto, mentre il nonno paterno ha combattuto a Little Big Horn contro Pahuska, “Capelli Lunghi” Custer
Imparentata per via della nonna paterna Tahcawin addirittura con Toro Seduto, grande capo Sioux (era la pronipote).
Mentre il nonno paterno Yellow Robe (Thaˇsína-ˇgi), capo della tribù Brulé (Sich´aˇgu) dei Lakota, aveva combattuto contro Pahuska, “Capelli Lunghi” Custer nella battaglia di Little Big Horn (1876).
Proprio lui, che sette anni dopo si convincerà che l’unica via rimasta ai Nativi Americani per sopravvivere, superando le difficoltà delle riserve, sarà di essere educati alla “maniera dei bianchi”.
Un "mondo" diviso tra tradizionalisti ("indiani della coperta") e progressisti
All’epoca gli indiani si dividono tra tradizionalisti, contrari ad ogni intrusione culturale dall’esterno (“indiani dalla coperta”), e progressisti che, ripudiando la cultura tradizionale, sposano acriticamente i valori culturali euro-americani.
L'importante mediazione culturale operata dalla famiglia Yellow Robe
Tra le due posizioni ci sono infine i mediatori alla Yellow Robe che, innalzando un ponte culturale tra i due mondi, consentiranno ai contribuli di operare positivamente in entrambi.
Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX questa sarà la grande missione della famiglia Yellow Robe!
La Carlisle Indian School
Quando il nonno di Rosebud invierà nella Carlisle Indian School (...), primo collegio indiano degli Stati Uniti (...), i suoi due figli.
Il più anziano dei quali sarà il padre di Rosebud, dal terrificante nome di Cha’ ´owichakte (“Uccide nei boschi”), modificato in Chauncey allorché ne esce (...), con un diploma con lode.
Un’educazione di base che comprende la conoscenza dell’inglese.
Un mestiere.
La decisione del nonno sarà di determinante importanza, per il futuro non solo della famiglia!
I collegi indiani venivano infatti visti da molti Nativi come cunei di disgregazione culturale, poiché tendevano ad assimilare l’individuo, rimuovendo ogni traccia del tradizionale patrimonio culturale.
Nondimeno numerosi diplomati saranno in grado di aiutare la propria gente.
Come il padre di Rosebud, scelto per rappresentare gli Indiani nordamericani al Congresso delle Nazioni, all’apertura dell’Esposizione Mondiale Colombiana di Chicago.
Chauncey infatti “simboleggiava il tramite intelligente e preparato tra due differenti razze.
Un leader illuminato che comprese come il destino degli Indiani fosse indissolubilmente legato a quello della nazione.
La sua lealtà alla tribù e alla sua gente ne fecero un patriota americano” (...).
South Dakota: riserva e università
Rosebud non trascorrerà molto tempo nella riserva (...)
(...) per un paio d’anni segue i corsi nell’Università del South Dakota.
(...) Cominciando ad essere conosciuta perché Sioux (...) e, perfino, parente di Toro Seduto.
In visita ai Lakota, il Presidente USA Coolidge riceve da Rosebud il tradizionale copricapo di piume
(...) L’anno in cui Coolidge visita i Lakota, diventando un membro onorario per volontà del padre, con Rosebud che gli mette il copricapo di piume.
Da questo momento sarà conosciuta in tutta la nazione.
New York, 1927: dopo un iniziale interesse, rinuncia ad abbracciare una carriera teatrale e cinematografica
Sempre quest’anno Rosebud va a New York, intenzionata ad abbracciare una carriera teatrale.
Ma rifiuterà sia l’offerta di Cecil B. De Mille (parte da protagonista nel film Ramona (...), che di fare la comparsa in Whopee (...).
(...) La svolta della sua vita avviene dopo aver tenuto conferenze sui miti e la cultura degli indiani nel Museo Americano di Storia Naturale a New York.
Le sue performances Lakota attireranno migliaia di bambini nell'Indian Village di Long Island (1930-1950)
Per venti anni, dal 1930 al 1950, dirigerà, ma ne sarà anche la star, l’Indian Village (...) a Long Island.
Specialmente indirizzato ai bambini, che accorrono a migliaia per seguirne le dimostrazioni artigiane e ascoltare i suoi racconti.
(...) D’estate la si può incontrare seduta davanti ai suoi tre tepee, innalzati su un prato (...) abbigliata in abito Lakota del XIX secolo: pelle di daino e perline, mocassini, copricapo di piume (...).
Sempre circondata da un affollato e attento pubblico, racconta storie tradizionali, canta, dirige giochi indiani, esegue lavori artigianali (...).
In inverno gli studenti delle scuole di New York saranno affascinati dai suoi racconti
D’inverno va a raccontare le sue storie nelle scuole della megalopoli, sempre rigorosamente in costume, simbolo visivo del suo “essere indiano”.
D’altronde è un’affascinante comunicatrice di talento e, solo nei primi tempi, gli impauriti scolari cercheranno di nascondersi sotto i banchi...
Definitasi femminista nel 1989, ha dedicato tutta la sua vita alla causa indiana
(...) Per tutta la vita lotterà per la causa indiana.
Battendosi contro pregiudizi ed ingiustizie.
(...) Definitasi femminista, quando nel 1989 le sarà conferita la laurea ad honorem dell’Università del South Dakota, per l’attività tesa a preservare e promuovere la comprensione tra Indiani e bianchi, l’accetta “a nome dei Lakota, particolarmente delle donne… il vero potere nella vita tribale”.
Rosebud Yellow Robe muore nel 1992 a 85 anni.
Autrice di numerose trasmissioni radio-televisive e di due libri
Autrice di numerose sceneggiature di trasmissioni sugli indiani, prima per la radio, poi per la televisione, ha pubblicato: An album of the American Indian (...); Tonweya and the eagles, and other Lakota Indian tales (...),
Contribuendo ad una “nuova ed autentica dimensione del folklore dei Nativi Americani”.
DA: L’AVVENTURA AL FEMMINILE. VENTI RITRATTI DI DONNE STRAORDINARIE, CHE HANNO PERCORSO LE VIE DEL MONDO ALLA RICERCA DI CONOSCENZA
(157 pp., 115 foto, 60 note) |
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