Come allora (1983) si presentava uno degli insediamenti pre-Inuit di Thule (© Franco Pelliccioni) |
Cosa c'è nel libro:
1. PREMESSA ; 2. INTRODUZIONE - LA CACCIA NELLA PREISTORIA: ALTA, NORD NORGE - I BALENIERI E L'ESPLORAZIONE - LA CACCIA ALLE BALENE, TRADIZIONALE ATTIVITÀ ECONOMICA DI ALCUNE COMUNITÀ MARITTIME EUROPEE 3. LA CACCIA ALLE BALENE PRESSO ALCUNE POPOLAZIONI AUTOCTONE AMERICANE
4. GLI AVVISTAMENTI DI BALENE;
5. LA CACCIA ALLE BALENE: STORICA- NELLA COLOMBIA BRITANNICA (CANADA) - A SAINT-PIERRE ET MIQUELON (FRANCIA) - LE STAZIONI BALENIERE DI TERRANOVA (PROVINCIA DI TERRANOVA E LABRADOR, CANADA) - LE STAZIONI DI CACCIA ALLE BALENE DEL CUMBERLAND SOUND - KEKERTEN, IL CUMBERLAND SOUND E L’INIZIAZIONE ANTROPOLOGICA SUL CAMPO DI FRANZ BOAS - NELLE ISOLE SHETLAND (SCOZIA, UK) - NELLE ISOLE ORCADI (SCOZIA, UK) - NELLE ISOLE SVALBARD, NORVEGIA - NELLE EBRIDI ESTERNE (SCOZIA, UK) 6. LA CACCIA ALLE BALENE: ATTUALE - IQALUIT (GIÀ FROBISHER BAY, ISOLA DI BAFFIN, ARTICO ORIENTALE, NUNAVUT, CANADA) - A RESOLUTE BAY (OGGI QAUSUITTUQ, CORNWALLIS ISLAND, HIGH ARCTIC, NUNAVUT, CANADA) - NARSAQ (COSTA OCCIDENTALE DELLA GROENLANDIA MERIDIONALE, DANIMARCA) - NELLE ISOLE FÆR ØER (DANIMARCA): IL GRINDADRÁP, LA CACCIA COMUNITARIA - IN ISLANDA - IN NORVEGIA, QUANDO LA CACCIA ALLE BALENE NON È COSÌ PUBBLICIZZATA, COME L’ISLANDESE, LA FAROESE (O LA GIAPPONESE) 7. BALENE, UNA SCHEDA PICCOLE: MEDIE: GRANDI: 8. APPENDICE LA CACCIA ALLE BALENE NELL’ARCIPELAGO DI MADEIRA (PORTOGALLO), 1941-1981 IL GIGANTESCO FLOP DELLA CACCIA ALLE BALENE NELL’ARCIPELAGO DELLE CANARIE (SPAGNA), 1784-1806 9. BIBLIOGRAFIA
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Le tracce lasciate dai cacciatori di balene di Thule sull’isola Cornwallis
Resolute Bay (Qausuittuq), nell’isola Cornwallis, Alto Artico canadese (oggi Nunavut), nel 1983 ha rappresentato il punto più a nord della mia ricerca tra gli Inuit (74° 42’).
A 500 km di distanza dal Polo Magnetico
Allora il Polo Magnetico si trovava a 500 km di distanza.
Nell’isola la caccia alle balene è un fatto, sia storico (Thule), che “innovativo”.
Poiché effettuato da Inuit, che negli anni ‘1950 vi furono forzosamente trasferiti da altre regioni artiche canadesi.
Poco prima del mio arrivo è scoperto un teschio pre-Inuit di Thule, che ho fotografato
Pochi giorni prima del mio arrivo, un cacciatore Inuit aveva ritrovato, sporgente dal terreno, tra fango, pietre e fossili, a non molta distanza da un laghetto di acqua piovana, un teschio.
Certamente appartenente ad un pre-eschimese di Thule [Ricordo come i diretti antenati degli attuali Inuit, appartenenti alla cultura denominata di Thule (800-1700 d.C.), si dedicassero principalmente alla caccia alle grandi balene, tra Groenlandia e Alaska]
“E’ la prima volta che vengono alla luce resti umani” mi disse Bezal Jesudazon.
Da due secoli l’isola di Cornovaglia non era stata più abitata in permanenza”. [Nota 36: Ecco la cronologia pre-Inuit: Denbigh (Tradizione Microlitica Artica - "Arctic small-tool tradition"-, 3000-500 a.C.); Dorset (1000 a.C.-1110 d.C.); Thule (800-1700 d.C.). Mathiassen la chiamò Thule, quando per la prima volta nel 1927 scoprì i loro resti (un ammasso di rifiuti) vicino all'omonimo insediamento groenlandese, nel nord ovest della Groenlandia (...).
Gli Inuit attuali sono arrivati nell'isola solo nel 1953, assieme alle Giubbe Rosse
Infatti in quest’isola gli Inuit non erano mai vissuti prima del 1953.
Quando vi furono trasferiti, nel corso di uno dei diversi reinsediamenti degli autoctoni voluti dal governo canadese, per ragioni di sovranità politica.
Poiché, assieme ad un distaccamento di Giubbe Rosse, dovevano andare a colmare e a “presidiare” un “vuoto” demografico nell’immenso arcipelago artico.
In un’altra area dell’isola, Bezal mi aveva già fatto visitare un paio di insediamenti invernali degli uomini di Thule risalenti ad oltre 600 anni prima: “il primo segno lo avevano dato i fiori: fiori di cotone artico e licheni, la vegetazione povera del Grande Nord.
Ma se c’erano i fiori c’era anche humus.
E la presenza di humus è il segno che in quella regione, in tempi dimenticati, era vissuto l’uomo”.
Le loro abitazioni invernali erano parzialmente interrate, pavimentate con pietre, con tetti sostenuti da ossa di balene, ricoperti con pelli
Non necessitando di igloo (“case”) di ghiaccio per proteggersi dal freddo, la loro abitazione era parzialmente interrata.
I pavimenti, le nicchie delle cucine, e le piattaforme rialzate per dormire erano pavimentate con lastre di pietra e il tetto sostenuto da travi in osso di balena, ricoperto con pelli.
I Thule erano cacciatori di balene
Tra i resti dell’abitazione spiccavano le costole di una balena.
Perché i Thule uccidevano con arpioni e coltelli d’osso i grandi mammiferi marini, dopo averli avvicinati a bordo delle loro fragili imbarcazioni di pelle.
Bezal mi fece anche notare come l’insediamento risultasse relativamente distante dalla sponda.
Dato che il popolo di Thule usava vivere lungo la costa, a quanto pare il terreno intorno si era “rialzato”.
Del resto lo stesso Mathiassen, l’archeologo danese che in Groenlandia scoprì l’esistenza “preistorica” dei Thule, nei suoi scavi in Canada aveva trovato le abitazioni distanti dalla spiaggia.
Anche lì il terreno negli ultimi secoli si era sollevato.
Quattro i villaggi di Thule scoperti sull'isola
A Resolute, a non molta distanza dall’odierno insediamento Inuit, gli archeologi hanno infatti scoperto l’esistenza di quattro villaggi di Thule.
Gli scavi archeologici del 1949-1953
Inoltre scavi e ricognizioni archeologiche effettuate nel 1949-1953, che avevano portato alla luce una straripante abbondanza di ossa di balene, foche e trichechi, avevano forse suggerito ai politici canadesi che la regione potesse essere potenzialmente ricca di opportunità per la caccia e, perciò, del tutto idonea ad una presenza degli Inuit nell’Alto Artico.
In realtà proverebbe, invece, come secoli addietro il clima fosse più caldo, rispetto a quelli successivi.
Non a caso tutti gli insediamenti situati a nord del Lancaster Sound, quindi anche quelli dell’isola di Cornwallis, saranno gradatamente abbandonati.
Grazie all'archeologo Robert McGhee, del Museo della Civiltà di Ottawa, gli insediamenti di Thule sono stati ricostruiti negli anni 2000
Gli insediamenti Thule di Resolute negli anni 2000 sono stati ricostruiti da uno dei maggiori esperti artici canadesi, l’archeologo Robert McGhee, del Museo della Civiltà di Ottawa.
In proposito ricordo come la teoria che prevale tra gli studiosi ritenga che gli Inuit “preistorici” ca. 1.000 anni fa, durante il periodo caldo (...) noto come “periodo caldo medievale”, abbiano migrato verso est, alla ricerca di animali da cacciare.
Lo studioso sostiene che gli insediamenti siano stati abbandonati dai Thule, non per cacciare animali verso est, ma per commerciare con i norreni (Vichinghi)
McGhee sostiene invece che “siano andati ad est per commerciare con i norreni".
Poiché molti dei primi siti di Thule, come quelli di Resolute, sono "pieni di roba norrena".
A Qausuittuq sono stati ritrovati pezzi di cotta di maglia e di una pedina di scacchi in avorio (ca. 1250 d.C.)
Inclusi pezzi di cotta di maglia e quello che sembra un frammento di una pedina degli scacchi in avorio, risalente a ca. il 1250 d.C.
Aggiungendo come "il periodo caldo medievale fosse già finito quando arrivarono, intorno al 1250".
A quel tempo, il clima era "più o meno lo stesso di adesso, forse più caldo, ma si stava rapidamente raffreddando".
DA: BALENE E BALENIERI, TRA NORD ATLANTICO, PACIFICO SETTENTRIONALE, MAR GLACIALE ARTICO. VAGABONDAGGI ALLA RICERCA DELLE TESTIMONIANZE DELL’ERA DELLA CACCIA ALLE BALENE
(163 pp., 156 foto, 79 sono dell'A.)
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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.
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