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giovedì 26 settembre 2024

232. ALFRED LOTHAR WEGENER: Lo tsunami del 2004, la teoria della deriva dei continenti e Wegener; Biografia; La terza (e ultima) spedizione in Groenlandia per installare, al centro della calotta glaciale (inlandsis), la base scientifica Eismitte (1930); Il progetto intende verificare la possibilità di tracciare una rotta aerea transatlantica, volando sopra la Groenlandia; Si devono studiare i movimenti dell'atmosfera e misurare lo spessore della calotta di ghiaccio. Perchè già un secolo fa si discuteva di un riscaldamento planetario, che avrebbe avuto inizio dalla metà del XIX secolo... Una logistica d'avanguardia: una base principale da installare nel centro della Groenlandia, disponibilità di veicoli motorizzati, ponies, slitte; Condizioni climatiche difficili; Infine Wegener lascia la costa con quindici slitte; Raggiunta la base, dopo due giorni riparte per la costa con il fedele Rasmus. Morirà per la fatica dopo 189 chilometri. Sepolto nel ghiaccio, sopra la fossa si collocano i suoi sci; L'anno dopo la missione di soccorso, ritrovati gli sci, prosegue verso la base, che Wegener ha però lasciato mesi prima. Il 12 maggio si scopre il suo corpo. La salma dello scienziato sarà nuovamente sepolta nel medesimo punto. Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO

 

 Alfred Wegener esegue un carotaggio nel ghiaccio dell’inlandsis groenlandese

Cosa c'è nel libro:

 INTRODUZIONE; ARTICO: 1. JOHN RAE, 1813-1893 (Premessa: la scomparsa della spedizione Franklin alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord-Ovest, 1847; Il “personaggio”: un orcadiano al servizio della Compagnia della Baia di Hudson); 2. SALOMON AUGUST ANDRÉE, 1854-1897 (La visita allo Scott Polar Research Institute di Cambridge; La misteriosa scomparsa di un pallone aerostatico diretto al Polo Nord, 1897; Il mistero svelato trentatré anni dopo, nel 1930; I personaggi della tragedia polare, direttamente o indirettamente coinvolti; Biografia; La partenza dell’Aquila: il breve volo e, poi, lo schianto sulla banchisa polare, 1897; La marcia dei tre esploratori sui ghiacci della banchisa; Il ritrovamento della spedizione, 1930) 3. PEARY, 1856-1920 (3.1 La “corsa al Polo”; 3.2 Un ritratto di Peary; 3.3 Polemiche, verifiche e una conferma; 3.4 Biografia; 3.4.1 Le Spedizioni, dal 1884-85 al 1898-1902: Nicaragua, Groenlandia, Ellesmere (Canada); 3.4.2 La nave Roosevelt; 3.4.3 Le Spedizioni, 1905-06: Ellesmere e verso il Polo Nord: 87° 6’ Lat N. La Roosevelt si spinge fino agli 82°20’ Lat N; 3.4.4 Le Spedizioni, 1908-09: la “Conquista del Polo”; 3.4.5 Epilogo: tra trionfo e amarezza) 4. WILLIAM MARTIN CONWAY, 1856-1937 (L’arrivo nelle Svalbard, 1896; Biografia, la fase artistica; La fotografia come documentazione delle sue spedizioni; Biografia, la fase alpinistica: Alpi, Karakorum, Himalaya, Ande, Terra del Fuoco) 5. ALFRED WEGENER, 1880-1930 (Lo tsunami del 2004, la teoria della deriva dei continenti e Wegener; Biografia; Due spedizioni in Groenlandia: 1906-08 e 1912-13; La terza (e ultima) spedizione in Groenlandia per installare, al centro della calotta glaciale (ilandsis), la base scientifica Eismitte, 1930; Il progetto; Le negatività presenti nel progetto: difficili condizioni climatiche, l’assenza di una solida leadership…; Un rientro fatale per Wegener) 6. LINCOLN ELLSWORTH, 1880-1951 (Biografia; Con Amundsen in aereo, 1925; A bordo del dirigibile Norge sorvola il Polo Nord, 1926; A bordo del dirigibile Graf Zeppelin sorvola la Terra di Francesco Giuseppe, 1931; La prima traversata aerea del Polo Sud, 1935-36) 7. LOUISE ARNER BOYD, 1887-1972 (Dall’High Society… all’Artico; Svalbard, Terra di Francesco Giuseppe, 1926; Nell’Atlantico del Nord, 1928: dalla Terra di Francesco Giuseppe alla Groenlandia, alla ricerca di Amundsen; Di nuovo nella Terra di Francesco Giuseppe, tra i Lapponi (Sami) della Scandinavia e nella Groenlandia orientale, 1930-1938; La missione strategico-militare nella Groenlandia nord-occidentale, 1941; Il volo sopra il Polo Nord, 1955) 

ANTARTICO: 8. VIVIAN FUCHS, 1908-1999 (Biografia; La spedizione nella Groenlandia orientale, 1929; Kenya, Uganda-Zaire, Tanzania, 1930-31; Lago Turkana, Kenya, 1934: la misteriosa scomparsa di due scienziati; Tanzania, 1937-38; Nelle Isole Falkland, 1947-1950; La Grande Traversata Antartica, 1957-58: la Commonwealth Trans-Antarctic Expedition; L’organizzazione della spedizione; La realizzazione delle basi Shackleton, South Ice, Scott e di depositi sull’altopiano polare, 1955-57; Inizia l’attraversamento dell’Antartico di Fuchs: 24 novembre 1957; Al Polo Sud: 19 gennaio 1958) BIBLIOGRAFIA

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Lo tsunami del 2004, la teoria della deriva dei continenti e Wegener 

 Quando al crepuscolo del 2004 lo tsunami sconvolse le coste di due continenti, sapevo bene come il 2005 rappresentasse il settantacinquesimo anniversario della tragica scomparsa di Wegener, anche se ero interessato più alle sue esplorazioni artiche, che alle brillanti intuizioni che gli avevano fatto concepire la teoria della deriva dei continenti (...). 

Come se non fossero bastate le innumerevoli catastrofi naturali (eruzioni, terremoti, ecc.) avvenute qua e là nel pianeta, lo tsunami rappresentò l’ennesima, tremenda “prova” di ciò che lo scienziato aveva scoperto. 

Facendo parte integrante degli “effetti collaterali” del lentissimo movimento delle placche tettoniche. 

Tra l’altro nell’islandese Þingvellir, dove si evidenzia spettacolarmente la gigantesca spaccatura della crosta terreste, che si lacera al ritmo di due cm all'anno, situata com’è nel bel mezzo di una sezione della dorsale medio atlantica, dove la zolla continentale americana incontra l’eurasiatica, mi sono perfino illuso di stare con i piedi sopra due differenti zolle-continenti! 

Biografia

 Alfred Lothar Wegener nasce a Berlino nel 1880. 

Studia all’Università di Heidelberg, Innsbruck e Berlino, dove ottiene il dottorato in astronomia (1905), anche se è affascinato dalla nuova scienza della meteorologia. 

 Servendosi di “cervi volanti” e palloni frenati studia così le condizioni climatiche, ma contemporaneamente allena il fisico con lunghe marce, pattinando e sciando (...)

(...) La terza (e ultima) spedizione in Groenlandia per installare, al centro della calotta glaciale (inlandsis), la base scientifica Eismitte (1930) 

 Il 1° aprile del 1930 la Gustav Holm salpa da Copenaghen. 

È diretta in Groenlandia e Wegener è a capo della spedizione. 

Non sa che per lui questa sarà la sua ultima missione. 

Scomparirà tra i ghiacci e solo dopo un anno la sua salma sarà ritrovata, per essere poi nuovamente sepolta sul posto e svanire per sempre in quell’immenso mare ghiacciato in eterno movimento! 

Una fine tragica indotta dal suo innato spirito altruistico, che lo spingerà, nonostante la tremenda situazione geo-climatica, a soccorrere i compagni bloccati nel bel mezzo dell’inlandsis, con poco cibo a disposizione (...).

Il progetto intende verificare la possibilità di tracciare una rotta aerea transatlantica, volando sopra la Groenlandia

 Eppure la missione è stata modernamente concepita e preceduta, nel 1929, da una ricognizione effettuata, per esplorare il ghiacciaio da scalare (...)

Una spedizione di “ultima generazione”, per l’epoca del tutto rivoluzionaria, visti gli ambiziosi traguardi che intende raggiungere: tracciare una rotta aerea che, dal vecchio continente, passando sulla verticale dell’isola, arrivi negli Stati Uniti. 

Si devono studiare i movimenti dell'atmosfera e misurare lo spessore della calotta di ghiaccio. Perchè già un secolo fa si discuteva di un riscaldamento planetario, che avrebbe avuto inizio dalla metà del XIX secolo... 

Bisogna perciò conoscere i movimenti dell’atmosfera (jet streams, compresi) al di sopra dei ghiacci. 

 Inoltre vanno eseguiti carotaggi nel senso est-ovest, per scoprire se il livello della calotta si è modificato per la caduta di neve o per il riscaldamento. 

Perché a quei tempi c’è già chi discetta sull’esistenza di un riscaldamento planetario a partire dalla metà del XIX secolo…, e si deve misurarne lo spessore, facendo scoppiare cariche esplosive in superficie e registrare con un sismografo le onde d’urto. 

Una logistica d'avanguardia: una base principale da installare nel centro della Groenlandia, disponibilità di veicoli motorizzati, ponies, slitte 

Grandioso e ben ideato è, nel complesso, anche l’aspetto logistico.

 Innanzitutto va installata nel centro della Groenlandia, a 400 km di distanza dalla costa e ad un’altitudine di 3.000 m, a 71° N e 40° O, una base principale: Eismitte (“Centro del Ghiaccio”) (...)  

Le negatività presenti nel progetto: difficili condizioni climatiche, l’assenza di una solida leadership… 

 Ma il progetto andrà incontro a diversi, e negativi, fattori: errori, guasti e dimenticanze (i quattordici membri del team sono tutti scienziati e tecnici, non prevedendo l’inclusione (...) di un solo pratico operaio; mancanza di parti essenziali della linea telefonica tra Eismitte e la base occidentale; avarie dei veicoli motorizzati; mancanza del vitale fieno per i ponies (...)

Condizioni climatiche difficili

Le difficili condizioni climatiche di quel periodo avanzato infliggeranno, così, ripetute rotture ai mezzi motorizzati, indispensabili per portarsi rapidamente nel centro dell’isola. 

 È giocoforza, perciò, ricorrere alle tradizionali slitte per trasportare tre tonnellate di materiale, lasciando indietro altri viveri e diverse parti del prefabbricato (...)

A settembre (...) si effettua un ulteriore tentativo di spingersi con i veicoli nel cuore dell’inlandsis

Un Wegener sempre più angosciato decide, infine, di trasportare personalmente fino ad Eismitte i viveri necessari per lo sverno. 

Al fratello Kurt scrive del “dovere di un esploratore polare di essere un eroe”.

Infine Wegener lascia la costa con quindici slitte

 Il 21, assieme a Loewe e a tredici eschimo-groenlandesi, con quindici slitte lascia la costa ovest. 

Nella prima settimana, a causa della neve e del tempo terribile, con temperature che sfiorano i -54° e il blizzard che soffia costantemente, vengono coperti appena 61 chilometri. 

Dodici groenlandesi tornano indietro, ma Wegener, che sente che “è ora solo questione di vita o di morte” (...) 

Raggiunta la base, dopo due giorni riparte per la costa con il fedele Rasmus. Morirà  per la fatica dopo 189 chilometri. Sepolto nel ghiaccio, sopra la fossa si collocano i suoi sci 

Il 30 ottobre raggiunge la base. 

 Il primo novembre, festeggiato il cinquantesimo compleanno, Wegener riparte con Rasmus per non incidere sui viveri. 

Le rinnovate fatiche lo uccideranno dopo 189 chilometri. 

Sarà così sepolto dal fedele Rasmus, che colloca gli sci sopra la fossa. 

Poi, con gli appunti dello scienziato, prosegue la marcia, sparendo per sempre nell’infinita distesa bianca… 

L'anno dopo la missione di soccorso, ritrovati gli sci, prosegue verso la base, che Wegener ha però lasciato mesi prima. Il 12 maggio si scopre il suo corpo. La salma dello scienziato sarà nuovamente sepolta nel medesimo punto

Nell’aprile del 1931 una missione di soccorso ritrova gli sci, ma bisogna spingersi fino ad Eismitte per apprendere che Wegener l’ha lasciata sei mesi prima. 

Si torna perciò indietro. 

Infine (12 maggio). è scoperto il suo corpo, che sarà nuovamente sepolto nello stesso punto! 

Lo scienziato è stato ucciso da un attacco di cuore provocato dal tremendo sforzo subito...

Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Esploratori, Geologi. VOL. 3: ARTICO – ANTARTICO 

E-Book e versione cartacea in bianco e nero di grandi dimensioni (16,99 x 1,17 x 24,41), 133 pp., 84 note, Bibliografia, 116 immagini (8 sono dell'A.) 





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