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sabato 7 settembre 2024

218. Dopo il terremoto del 1755, la città di Lisbona, come l'Araba Fenice, risorge dalle sue ceneri. Tre violente scosse di terremoto distruggono buona parte della città il 1° novembre del 1755 ; Per una settimana gli incendi devastano le case; La distruzione di Lisbona si completa con uno tsunami: tre ondate alte sei metri fanno naufragare tutte le navi in porto; “Seppellire i morti e sfamare i vivi”, le priorità del Pombal; Nel Museu Nacional do Azulejo posso ammirare Lisbona com'era prima del terremoto, grazie ad un lungo pannello piastrellato. DA: LISBONA, TRA TRADIZIONE E MODERNITA’. ALLA SCOPERTA DI UN’INSOLITA “CAPITALE-VETRINA” ATLANTICA

 

Ritratto di Sebastião José de Carvalho e Melo, Primo Marchese di Pombal (Louis-Michel van Loo e Joseph Vernet, 1766, Museo di Lisbona) 
Cosa c'è nel libro:

PARTE PRIMA

INTRODUZIONE: LE GRANDI ESPLORAZIONI GEOGRAFICHE PORTOGHESI E L’IMPERO D’OLTREMARE, ALLA BASE DEL GRANDIOSO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI LISBONA; CAP. 1 DOPO IL TERREMOTO DEL 1755, LA CITTA’ DI LISBONA, COME L’ARABA FENICE, RISORGE DALLE SUE CENERI; CAP. 2 PASSEGGIANDO PER LISBONA: L’ALFAMA; CAP. 3 PASSEGGIANDO PER LISBONA: BAIXA, LA «CITTA’» POMBALINA; CAP. 4 NEL BAIRRO ALTO DI LISBONA, DOVE È NATO IL CANTO DELL’ANIMA PORTOGHESE: IL FADO. Il CHIADO; CAP. 5 “AL DI LÀ” DEL CENTRO DI LISBONA: OUTRA BANDA, ESTRELA, LAPO : Outra Banda; Estrela; Il Museo di Arte Antica, Lapo, CAP. 6 UN’«AVVENTURA URBANA»: SFERRAGLIANDO TRA LE COLLINE DI LISBONA, CON IL TRAM 28; CAP. 7 IL MUSEO ETNOGRAFICO DELLA SOCIETA’ GEOGRAFICA DI LISBONA, BAIXA; CAP. 8 MUSEO DELLA FONDAZIONE  GULBENKIAN, AVENIDAS NOVAS; CAP. 9 MUSEU NACIONAL DO AZULEJO, XABREGAS; CAP. 10 OCEANÁRIO, PARQUE DAS NAÇOES, ZONA ORIENTAL:Parque das Naçoes; Oceanário; Acuário Vasco da Gama; CAP. 11 IL MOSTEIRO DOS JERÓNIMOS, CAPOLAVORO DELLO STILE ARCHITETTONICO MANUELINO, BELÉM; CAP. 12 MUSEU DA MARINHA, IL MUSEO MARITTIMO PORTOGHESE, BELÉM; CAP. 13 PADRÃO DOS DESCOBRIMENTOS, BELÉM; CAP. 14 LA TORRE, SIMBOLO DELL’ETA’ D’ORO DELLE SCOPERTE GEOGRAFICHE PORTOGHESI, BELÉM; CAP. 15 LA COSTA DE LISBOA: ESCURSIONE A SINTRA, CABO DA ROCA, CASCAIS-ESTORIL: Sintra; Palácio Nacional de Sintra; Cabo da Roca; La “Costa Azzurra” portoghese:

PARTE SECONDA: RITORNO A LISBONA

CAP. 16 PREMESSA: VAGABONDAGGI CASUALI E MIRATI, PER APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DI CIÒ CHE È NOTO E “SCOPRIRE” NUOVI LUOGHI E PROSPETTIVE; CAP. 17 DALL’ALFAMA ALLE STUPEFACENTI SCOPERTE ARCHEOLOGICHE NELL’ANTICO CAMPO DAS CEBOLAS; CAP. 18 UNA PAGINA BUIA DELLA STORIA DI LISBONA: LA CHIESA DI SÃO DOMINGOS E IL MONUMENTO, CHE RICORDA IL MASSACRO DEGLI EBREI CONVERTITI IL GIORNO DI PASQUA DEL 1506; CAP. 19 OSSERVANDO LA PRAÇA DA COMÉRCIO DALL’ALTO DELL’ARCO TRIONFALE: 19.1 Prima del terremoto del 1755: Il Palazzo da Ribeira e il Terreiro do Paço; 19.2 Dopo il terremoto del 1755: la Praça de Comércio è il nuovo centro direzionale amministrativo, politico e commerciale del Portogallo; 19.3 Una lunga “passeggiata ad arco: il lungofiume, l’antico cantiere navale e l’arsenale, la stazione ferroviaria di Cais do Sodré , il “nuovo” Mercato da Ribeira, Chiado e Bairro Alto, la funicolare Bica, Miradouro de São Pedro de Alcãntara. Ritorno alla Baixa, con la funicolare Gloria; CAP. 20 PER CONCLUDERE: UN TRAMONTO A LISBONA; APPENDICE: 1. I Cavalieri Ospedalieri dell’Ordine di San Giovanni e i Templari tra i crociati, che nel 1147 aiutarono Afonso Henriques, a scacciare i Mori dal Castello di São Jorge; La chiesa di Santa Luzia e São Brás; Una digressione sugli Ordini Militari-Religiosi: Cavalieri Templari, Ospedalieri di San Giovanni (in futuro di Malta), Teutonici; 2. “Ritrovato”, all’inizio del xx secolo, il terremoto “dimenticato” del 1531; 3. Gli altri terremoti di Lisbona

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Dopo il terremoto del 1755, la città di Lisbona, come l'Araba Fenice, risorge dalle sue ceneri

 L’anima portoghese e, in particolare, dei lisboeti, è rimasta profondamente e tenacemente ancorata al passato. 

Sia a quello eroico delle grandi scoperte geografiche (per il Portogallo e Lisbona il secolo d’oro fu il XV-XVI), che alla grandiosità di un impero sparso su tre continenti e da tempo svanito. 

Un ricordo del passato vissuto con un misto di nostalgia e di rimpianto, in un palese stato di saudade, come è stata definito, che ha trovato la sua più appariscente manifestazione (...)  nelle particolari e suggestive sonorità delle canzoni del fado: “fato”, “destino”. 

 Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo in prossimità del fiume veniva costruito un Palazzo reale e l’imponente piazza del Terreiro do Paço (“Terreno del Palazzo”). 

Ad ovest, su posizione elevata, iniziò invece a svilupparsi un altro quartiere, il Bairro Alto, destinato ai nuovi mercanti che, sempre più numerosi, andavano a vivere in città. 

 La scoperta dell’oro in Brasile (1697) impose un colpo di acceleratore alle opere pubbliche di Lisbona, tra cui ricordo l’importante ed imponente costruzione dell’Acquedotto di Águas Livres, che portò l’acqua fin nella gola dell’Alcantara (1748). 

 Di per sé quanto ho appena sottolineato potrebbe essere sufficiente per stupire il visitatore. 

Eppure c’è, ancora, parecchio altro. 

Poiché Lisbona, come l’araba fenice, è una città risorta dalle sue ceneri, e non solo metaforicamente… 

Tre violente scosse di terremoto distruggono buona parte della città il 1° novembre del 1755 

Oggi, osservandola ed ammirandola, sembra impossibile pensare come buona parte della zona centrale, ma anche di altre aree della città, siano state interamente distrutte da un violentissimo terremoto scatenatosi esattamente 265 anni fa, con epicentro nell’Atlantico, a circa 200 km ad ovest-sud ovest di Capo St. Vincent. 

Gli esperti hanno calcolato come la sua magnitudo possa aver toccato, forse addirittura superato, gli 8.6 punti della scala Richter.

 Tutto accadde domenica 1° novembre, festività di Tutti i Santi, in un giorno di festa e di intensa e vissuta partecipazione religiosa. 

Quando i cittadini affollavano le chiese cittadine, illuminate da migliaia di candele accese. 

La prima di tre tremende e lunghe scosse, complessivamente durate dieci minuti, un’eternità per un sisma…, ebbe luogo alle 9,30. 

Per una settimana gli incendi devastano le case 

Le scosse furono seguite da incendi devastanti, a causa delle candele, ma anche dei fuochi lasciati nelle case abbandonate in tutta fretta. 

I violenti e devastanti roghi durarono per sette giorni. 

La distruzione di Lisbona si completa con uno tsunami: tre ondate alte sei metri fanno naufragare tutte le navi in porto 

Al tutto si andò poi ad aggiungere, per completare la nefasta opera, anche uno tsunami: tre gigantesche ondate in successione, che raggiunsero un’altezza di sei metri sulla sponda del fiume.

 In un primo momento le acque dell’estuario si ritrassero notevolmente, lasciando visibile parte dei fondali. 

Poi, solamente mezz’ora dopo la prima scossa, iniziarono a frangersi duramente sulla parte bassa della città. 

 Inondandola e facendo naufragare quanti avevano pensato di cercare scampo a bordo delle navi attraccate ai moli del porto. 

Un bilancio pesantissimo di vite:  30-70.000 morti

Il bilancio finale di una così inaudita violenza non poteva che essere tremendo: distruzione di tutti i grandi edifici pubblici e di 12.000 case. 

Per quanto riguarda le vittime, le stime vanno dalle 30.000 alle 70.000, anche se non tutti gli studiosi si trovano concordi. 

Lisbona contava allora 250.000 abitanti ed era una delle più popolose città europee (...) . 

  Grazie all’energico e mastodontico impulso che il Primo Ministro (...) Sebastiăo José de Carvalho e Melo, Marquès de Pombal (...), darà alla ricostruzione, i lisboeti avranno la città completamente rimodellata. 

In particolare l’area che aveva subito l’annichilimento totale: la Baixa, la città bassa.

 Oltremodo rapidi saranno gli interventi ricostruttivi: alla fine di quello stesso mese erano state già approntate le idee-guida, che avrebbero supportato la rinascita di Lisbona, grazie ad un progetto, che avrebbe radicalmente modificato l’assetto urbano in maniera “razionalmente geometrica”. 

“Seppellire i morti e sfamare i vivi”, le priorità del Pombal

 La rapidità nel pensare e nell’agire era dettata al Pombal dall’ansia di voler “seppellire i morti e di sfamare i vivi”. 

La sua sarà una grandiosa ed avveniristica pianificazione urbana, certamente unica al mondo. 

(...) Il Pombal ha dotato la città di grandiose piazze, tra loro collegate da una griglia di ampie strade parallele, che giungono fino al fiume.

(...) Certo è che il cuore di Lisbona data dalla fine del XVIII secolo e risulta completamente avulso da quel caotico affastellarsi di viuzze, scalinate, strade, piazzette e calçadas (ripide stradine), che hanno dato vita al nucleo storico sulle alture prospicienti. 

Nel Museu Nacional do Azulejo ammiro Lisbona com'era prima del terremoto, grazie ad un lungo pannello piastrellato 

 Oggi ho anche la possibilità di rendermi conto di ciò che era Lisbona prima del sisma, sia osservando nel Museu Nacional do Azulejo il lungo pannello piastrellato dell’inizio del XVIII secolo, che riproduce fedelmente la città prima della sua distruzione, che rabbrividendo dalla Piazza Rossio, cioè dal cuore stesso di Lisbona, alla vista dei moncherini degli archi della chiesa del Carmo, che svettano come fantasmi dalla vicina e soprastante altura del Bairro Alto… 

DA: LISBONA, TRA TRADIZIONE E MODERNITA’. 

ALLA SCOPERTA DI UN’INSOLITA “CAPITALE-VETRINA” ATLANTICA

E-Book, versione cartacea di grande formato (16,99 x 24,4) a colori e in bianco e nero, 243 pp., 259 note, 288 foto, di cui 278 a colori (248 provengono  dalla mia fototeca)



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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.


 



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