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lunedì 24 giugno 2024

155. L’INCREDIBILE CROCIERA NERA DEL 1924-25: UN VAGABONDAGGIO NEL CONTINENTE AFRICANO SENZA UGUALI! DA: GRANDI RAIDS AUTOMOBILISTICI DELLA STORIA: QUANDO L’AVVENTURA SI FA LEGGENDA. LA PECHINO-PARIGI E LE “CROCIERE” CITROËN, TRA AFRICA, ASIA E AMERICA DEL NORD

 

 L’itinerario (National Geographic Magazine

(…) Citroën decide di giocare “grosso”. Il solo settore sahariano, il 
deserto, non è abbastanza vasto per sperimentare la sua sete di successo, di conoscenza, di pubblicità. Così, una volta brillantemente “archiviata” la transahariana, desidera che la futura destinazione delle sue macchine sia il continente africano. Sì, avete capito bene: proprio l’intero continente! Da nord a sud, dall’Algeria alla punta estrema del Capo di Buona Speranza.

Non solo… Perché va attraversato fin sulla costa dell’Oceano Indiano, e oltre. Per spingersi fino in Madagascar.

Un progetto del tutto audace, estremamente ambizioso, certamente temerario, che rasenta l’impossibile.

Ancora oggi, sembra incredibile possa essere stato realizzato da un manipolo di uomini, sia pure coraggiosi, pronti a tutto, sperimentati, competenti! Guidati sul campo dai soliti Georges-Marie Haardt e Louis Audouin-Dubreuil ed eterodiretti da André Citroën da Parigi.

 La Crociera Nera avrà una straordinaria ricaduta mediatica.

Anche perché il progresso della spedizione sarà attentamente seguito dal pubblico francese, giorno dopo giorno, grazie al T.S.F., il telegrafo senza fili.

Le finalità della Crociera Nera

 La prima, ovviamente, risiede nel pubblicizzare “l’attuale stato dell’arte”, cioè la superiore tecnica automobilistica delle macchine targate Citroën. In grado di affrontare, uno dopo l’altro, il caleidoscopio di ostacoli naturali che si troveranno davanti.

Perché dovranno cimentarsi su ogni sorta di rilievo (sabbia, pietraie, ecc.). Superando difficoltà di ogni genere, come quelle rappresentate dal guado di fiumi, l’attraversamento degli uidian sahariani, di zone paludose, boscaglie, savane, giungle e “chi più ne ha, più ne metta”…

 Un secondo obiettivo concerne l’esplorazione e la documentazione (scritta, fotografata, filmata) di terre e popoli spesso ancora sconosciuti al grande pubblico. In grado a loro volta di attrarre irresistibilmente l’interesse dei francesi alla ricerca del nuovo, del “diverso”, dell’esotico, forse anche del misterioso, che si sta sviluppando in Francia all’indomani della Grande Guerra.

D’altronde non è compito della Metropoli quello di portare progresso e civiltà, dove dominano i tradizionali usi e costumi africani?

In tal modo il pubblico transalpino sarà messo in grado di scoprire regioni dell’Impero coloniale (Africa Occidentale ed Equatoriale Francese) non altrettanto note, rispetto a quelle nordafricane e indocinesi.

Del resto l’Impero coloniale, già all’indomani della Grande Guerra, ha dimostrato come le sue immense risorse e la mobilitazione alle armi, e non solo, degli indigeni, siano state per la Francia di primaria importanza.

Tanto da stimolare un’opinione pubblica che, sul finire del XIX secolo, era stata più o meno indifferente alle grandi questioni coloniali. Mentre adesso le colonie attraggono, non solo avventurieri, esploratori e scienziati, ma anche imprenditori e uomini d’affari.

 Ecco perché nasce la Crociera Nera, in origine chiamata Citroën CentreAfrique. Raid che riuscirà ad appagare i desiderata di Gaston Doumergue, Presidente della Repubblica, che intende stabilire un regolare collegamento intercoloniale fin nella Grande île, la lontanissima isola del Madagascar.

Partendo da Colomb-Béchar, in Algeria, e giungendo fino a Tananarive.

Inaugurando una regolare linea automobilistica, che oltrepassa la colossale barriera naturale del Sahara, che si frappone tra Nord Africa e le altre regioni dell’Impero Coloniale francese.

I partecipanti

 Alla fine la missione sarà aggettivata come economica, umanitaria, scientifica e culturale. 

In effetti si tratta di un’autentica esplorazione scientifica dell’Africa, alla quale parteciperanno studiosi scelti dalla Società Geografica Francese, dal Museo di Storia Naturale di Parigi, dal Ministero delle Colonie francesi, dal sottosegretario all’Aeronautica, che offriranno anche il loro supporto.

 Il gruppo è composto da sette esploratori e nove meccanici.

Oltre a Georges-Marie Haardt e Louis Audouin-Dubreuil, con loro c’è anche Henri Bettembourg (1882-1926), comandante della fanteria coloniale e cartografo.

Gli studi etnografici sono affidati al pittore Alexandre Jacovleff. Riporterà 300 disegni e 100 dipinti.

Il pittore russo Jacovleff all’opera nel villaggio Mangbetu del capo Ekibondo, Congo Belga

L’aspetto zoologico e patologico è compito del medico-tassidermista Eugène Bergonier, già professore nella Scuola di Medicina dell’Africa Occidentale Francese (…).

Le ricerche geologiche e mineralogiche, nonché la gestione meccanica della spedizione, si delegano all’ing. Charles Brull.

La parte cine-fotografica viene svolta dal regista Léon Poirier (1884-1968) con l’operatore Georges Specht.

Giorno dopo giorno i due realizzeranno il diario della spedizione, la Crociera Nera”, film muto di oltre un’ora, che mostrerà agli spettatori entusiasti le bellezze dell’Impero.

In totale filmeranno 27.000 m di pellicole e scatteranno 8.000 foto di straordinario valore documentaristico ed etnografico. Così come desidera la Società Geografica francese, che ritiene che: “il compito più urgente che oggi come oggi spetta a tutti i viaggiatori sia di registrare con tutti i mezzi possibili, specialmente con la fotografia e il cinema, tipi antropologici e costumi”.

Da: GRANDI RAIDS AUTOMOBILISTICI DELLA STORIA: QUANDO L’AVVENTURA SI FA LEGGENDA. LA PECHINO-PARIGI E LE “CROCIERE” CITROËN, TRA AFRICA, ASIA E AMERICA DEL NORD

(E-Book e versione cartacea in bianco e nero - seconda edizione riveduta, corretta e aggiornata -, 113 pp., 81 note, 105 immagini)



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