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lunedì 30 maggio 2022

23. IL GIRO DEL MONDO… IN 15 TRENI: TRANSCONTINENTALI E DI LUSSO, DI PENETRAZIONE COLONIALE E MILITARE, DEI CERCATORI D’ORO, DEGLI HAJJI, “ALPINISTICI”

Superba immagine della Royal Hudson 2860, Squamish, Canada
(© Franco Pelliccioni) 

Locomotiva sudanese della classe Dongola (da: The Engineer,
2 Settembre 1898)

Questo volume rappresenta per me una vera e propria scommessa. Iniziata quando ho preferito modificare l’originario titolo: “Treni, tra Leggenda e Avventura”, in “Giro del Mondo”. Poiché il lettore, salendo virtualmente a bordo di ciascuno di essi, sarà in grado di effettuare un tour quasi completo intorno alla terra. Non nei canonici 80 giorni, ma in 15 convogli ferroviari: reali, virtuali, storici. Treni sui quali, a partire dal 1976, sono salito a bordo, o di cui ho ricostruito la storia, quasi sempre avvincente, singolare, a volte unica... Se su alcuni di loro ho viaggiato seduto comodamente in carrozza, in un caso l’ho fatto in piedi nel tender, assieme, e accanto, ai due macchinisti-fuochisti. 

Sia pure abbastanza sommariamente, il sottotitolo sottolinea come ci si trovi davanti a treni storici e importanti, straordinari, addirittura leggendari, come possono essere i treni transcontinentali e di lusso, di penetrazione coloniale e militare, dei cercatori d’oro, degli hajji [I pellegrini musulmani diretti alla Mecca].

E per quanto riguarda quelli da me definiti “alpinistici”? Essi costituiscono una vera e propria “chicca”, un bonus in più, riservato a coloro che avranno la curiosità di entrare gradatamente con me all’interno di un mondo, che è sì fantastico, ma che, fin da quando eravamo fanciulli, fa parte integrante della nostra memoria collettiva. Una porta aperta in grado di mostrare a tutti noi come quasi sempre vincenti siano stati l’ingegnosità e la puntuale, esatta comprensione dell’universo intorno, da parte di uomini che, giorno dopo giorno, si sono dovuti confrontare con l’ignoto, con le avversità naturali, con i pericoli. Cercando di proseguire e, via via, risolvere i numerosi problemi incontrati, che potevano intralciare e/o bloccare l’opera, attraverso deserti, savane, dislivelli altimetrici, montagne, fiumi e foreste. Eppure c’è anche stato chi ha invece cercato di distruggere sistematicamente ciò che, con tanta dedizione e lavoro, altri avevano appena realizzato, ma pour cause

Il nostro giro del mondo inizia in Africa, in Egitto. Con la ricostruzione storica e d’ambiente di quella che è stata la prima ferrovia del paese, dell’Africa e del Levante: l’Alessandria-Cairo. È seguita dalla “Ferrovia del Deserto”, che porterà i britannici a riconquistare il Sudan, da molto tempo nelle mani delle orde Mahdiste, che a Khartoum avevano trucidato il grande Gordon Pasha (1833-1885). Ma africano è pure il nostro terzo treno, anche se si trova dalla parte opposta del continente. D’altronde è quello che ha aperto la colonizzazione dell’Africa Orientale. Parte dall’Oceano Indiano e, dopo aver raggiunto Nairobi, arriva fino a Kampala, in Uganda.

Oltre ai soliti immancabili problemi incontrati nella sua costruzione, ha dovuto risolvere un’inaspettata complicazione in più, che nessuno aveva mai sperimentato altrove, né tantomeno immaginato potesse esistere… Poiché la linea era infestata dai leoni che, a quanto pare, preferivano mangiarsi gli indifesi operai indiani addetti alla sua costruzione… Questo è stato il primo dei quindici treni sul quale ho viaggiato, sia pure in senso contrario: da Nairobi fino a Mombasa. Nei paraggi non ho scorto alcun leone, ma so bene che ce ne sono parecchi nel vicinissimo Parco Nazionale Tsavo.

(…) Superato il Canale di Suez, siamo già in Asia, che ci aspetta con ben tre treni ma, soprattutto, con un’Avventura all inclusive. Perché qui incontreremo una delle figure più straordinarie che la Grande Storia ci ha regalato. Un personaggio che un filone filmico assai di moda, e gradito ai più giovani, definirebbe oggi un “Supereroe”… D’altronde vorrà pur dire qualcosa se, di norma, al suo cognome preferiamo apporre, non il vero nome, ma quello di un immenso paese desertico. Del resto Lawrence d’Arabia (1888-1935) è una delle figure più leggendarie emerse dalla Grande Guerra. Un paladino che si è battuto contro i turchi, ma anche contro l’establishment britannico, in favore delle più che giuste rivendicazioni politiche dei popoli arabi, dei bedu, i beduini del deserto. Popoli e genti che iniziò a conoscere e a rispettare fin da quando girò in lungo e in largo il Medio Oriente, per la sua tesi sui castelli crociati e, poi, per scavare come archeologo in Siria. Diventando ben presto per tutti loro Laurens Bey o El Laurens, indifferentemente. 

   Sarà lui ad impadronirsi della famosa Aqaba e a far sì che i suoi raids sferrati contro la Ferrovia dell’Hejaz, che congiungeva Damasco (Costantinopoli) a Medina, costituiranno la prima pallina di neve scivolata sul pendio innevato, che alla fine si trasformerà in una gigantesca valanga, che tutto e tutti travolgerà.

   L’Asia mi dà così la possibilità di accennare alla Ferrovia dell’Hejaz. Costruita per portare i pellegrini (hajji) originariamente alla Mecca, ma che invece si dovette arrestare a Medina. A più riprese ho osservato binari, stazioni, locomotive, carrozze, sia in Giordania, che ad Istanbul. 

   Raccogliendo nel contempo testimonianze di un’altra ferrovia, costruita anch’essa dai tedeschi, la Berlino (Costantinopoli)-Baghdad, i cui treni partivano dalla medesima, stupenda stazione di Haydarpaşa di Istanbul. A sua volta strettamente collegata, dalla parte europea del Bosforo, alla stazione di Sirkeci, dove arrivava l’Orient Express

Il lussuoso treno Chief [Ferrovia Santa Fe, USA] lascia Los Angeles con tre stelle indiane del film War Paint (1926),
diretto da W. S. Van Dyke

                 

(…) "Quasi arrivati al capolinea del nostro lungo viaggio, facciamo ora un’inversione ad U, per tornare in Francia. Dove avevo saltato a piè pari un paio di treni, che invece meritano un “trattamento” particolare. Sono quelli che, nel sottotitolo del libro, non a caso ho definito “alpinistici”: il Tramway du Mont-Blanc e il treno per Montenvers e la Mer de Glace. Infatti all’inizio del XX secolo il primo doveva addirittura spingersi fin sulla vetta del Monte Bianco, grazie all’utilizzo di un ascensore scavato all’interno della montagna. La sua è una storia incredibilmente curiosa e senz’altro affascinante, perfino fantascientifica, che ci racconta come uomini determinati, ben motivati, consci delle grandi potenzialità insite negli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie scaturite dalla Seconda Rivoluzione Industriale, cercarono di spingersi ben al di là di ogni limite consentito. Per tentare di realizzare ciò che, fino ad allora, ma ancora oggi, doveva rimanere per lo più nell’ambito dei sogni più arditi, degni della sfrenata fantasia del loro compatriota Verne. Invece il treno per Montenvers fu costruito per portare i visitatori ad ammirare quello che, a quei tempi, costituiva il più grande ghiacciaio d’Europa, che era stato semplicemente chiamato Mer de Glace, il Mare di Ghiaccio. Dopo aver viaggiato nella stagione invernale su entrambi i treni, per osservare da vicino il Monte Bianco all’A. non resterà che salire a bordo… della funivia dell’Aiguille du Midi!"

DA: IL GIRO DEL MONDO… IN 15 TRENI: TRANSCONTINENTALI E DI LUSSO, DI PENETRAZIONE COLONIALE E MILITARE, DEI CERCATORI D’ORO, DEGLI HAJJI, “ALPINISTICI” 



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Versione cartacea in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/1693164949 
(241 pp., 223 foto, di cui 136 a colori, 254 note, bibliografia) 


SOMMARIO

INTRODUZIONE. 9

AFRICA.. 15

Cap. 1 Alessandria-Cairo, prima ferrovia dell’Egitto, dell’Africa, del Levante   17

Antefatto: una Crociera sul Nilo fin de siècle. 17

La ferrovia Alessandria-Cairo. 19

“Signori, tutti in carrozza, si parte”!. 23

Storia della rete ferroviaria egiziana. 24

Cap.2 La "ferrovia del deserto", Egitto-Sudan. 29

La caduta di Khartoum e del Sudan per opera dei dervisci 30

La costruzione della “ferrovia del deserto”, 1896-1898, e la Riconquista del Sudan   35

Le ferrovie sudanesi 41

Cap. 3 A bordo di un treno della celebre “ferrovia di penetrazione” Mombasa-Kampala: l'Uganda Railways, Kenya  43

Il viaggio. 43

Un doveroso aggiornamento. 48

Storia dell’Uganda Railways, 1896-1901. 49

Quasi un'esercitazione in imperialismo. 50

Un ostacolo certamente non previsto: i leoni “mangiatori d’uomini” dello Tsavo   54

Nascita della città di Nairobi 57

Attraverso la “Valle Spaccata” il treno giunge infine sulle sponde dell’immenso lago Vittoria  58

Cap. 4 Il Lézard Rouge dei Bey di Tunisi, Tunisia. 63

Le ferrovie tunisine. 67

ASIA.. 71

CAP. 5 TRA ORIENTE E OCCIDENTE: DAMASCO (COSTANTINOPOLI)-MEDINA, BERLINO-BAGHDAD, ORIENT EXPRESS  73

INTRODUZIONE. 73

Il Pellegrinaggio verso la Mecca, l’hajji 75

LA FERROVIA DELL’HEJAZ: LA DAMASCO (COSTANTINOPOLI)-MEDINA   79

La Ferrovia dell’Hejaz, Lawrence d’Arabia e la Rivolta Araba. 86

WADI RUM... 86

L’ATTACCO AD AQABA.. 93

MA'AN.. 97

La Ferrovia dell’Hejaz oggi e la stazione di Amman. 100

LA FERROVIA COSTANTINOPOLI (BERLINO)-BAGHDAD.. 103

La stazione di Haydarpaşa, Kadiköy, Istanbul 105

LA RUMELI DEMIRYOLU E L’ORIENT EXPRESS. 109

La stazione di Sirkeci, Istanbul 114

AMERICA.. 119

Cap. 6 White Pass and Yukon Route (Alaska, Stati Uniti -Yukon, Canada)  121

Skagway, Terminale Settentrionale dell'Alaska Marine Highway System, Southeastern Route  121

In viaggio verso gli Inuit dell’Artico canadese, l’ultima tappa alaskana. 122

La “corsa all’oro” verso la regione del Klondike: la pista dello White Pass e il più duro Chilkoot Trail, tra Alaska statunitense e Yukon canadese. 124

La ferrovia del White Pass & Yukon Route (WP&YR), 1898-1900. 126

Il mio viaggio su per lo White Pass. 131

Cap. 7 Viaggio nella Colombia Britannica a bordo della cabina della storica locomotiva Royal Hudson, Canada  135

La Royal Hudson. 137

In partenza. 139

Cap. 8 “C'era una volta il treno”... Storia della "Strada della Gente", la ferrovia dell’isola di Terranova, Canada  143

Testimone, mio malgrado, del crepuscolo del treno di Terranova. 143

La storia della “ferrovia che non c’è”: i difficili inizi 146

L’impatto della ferrovia con gli Indiani Mi'kmaq. 148

La rete ferroviaria di Terranova. 149

Le tappe della ferrovia a Terranova. 149

Verso il tramonto. 151

Cap. 9 "Quel treno per Santa Fe": l'Atchison, Topeka e Santa Fe & Railway System nel "selvaggio" Sud-Ovest degli Stati Uniti, tra Natura e Cultura. 153

La Pista per Santa Fe. 153

“Quel treno per Santa Fe”. 154

La Storia delle ferrovie transcontinentali, Buffalo Bill e gli Indiani 157

La Atchison, Topeka & Santa Fe. 158

L’Indian Detour. 162

EUROPA.. 167

Cap. 10    Viaggio sulla storica ferrovia Parigi-Saint-Germain-en-Laye, Francia  169

CAP. 11  Il treno “alpinista” che voleva giungere fin sulla cima del Monte Bianco, Francia  177

1. Premessa: breve digressione nostalgico-alpinistica. 177

2. Chamonix, Alta Savoia. 179

3. Le Tramway du Mont-Blanc (T.M.B.): il tram che voleva arrivare sulla sommità del Monte Bianco   181

3.1 Breve cronistoria del progetto. 183

3.2 Il treno oggi 186

3.3 Il mio viaggio. 187

4. Treno per Montenvers e la Mer de Glace. 193

4.1 Grand Hôtel du Montenvers. 203

5. Finalmente vedo il Monte Bianco, non con il treno, ma con la funivia dell’Aiguille du Midi 206

Cap. 12 In viaggio da Dublino a Kingstown, oggi Dún Laoghaire, sul primo treno del paese (1834), Irlanda  211

Bibliografia. 219



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