Erland Nordenskiöld fotografa un indio Chocó in visita.
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Questo secondo volume delle Grandi Avventure dell’Antropologia contiene altri 20 personaggi, oltre ai membri di una spedizione russo-tedesco-americana svoltasi a cavallo tra il XIX e il XX secolo tra Siberia, Alaska e Canada. Molto sommessamente potrei forse aggiungere come il lettore si trovi qui di fronte ad un autentico parterre de roi. Non solo perché vi figura una studiosa statunitense, che per molto tempo è stata considerata la più grande antropologa vivente! O perché, accanto alle numerose ricerche effettuate in mezzo mondo, allo scopo di dimostrare le sue teorie un norvegese è stato il primo ad attraversare Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano con una zattera, o con tradizionali imbarcazioni di giunchi e papiri.
E che dire di chi, per cercare di dare finalmente “un taglio” alla plurisecolare, senz’altro singolare agli occhi di un europeo, pessima “abitudine” di tagliare le teste, organizzerà nel Borneo una regata intertribale? Entrata giustamente a far parte della Storia dell’Antropologia. Sempre in Asia, nell’Oceano Indiano, un funzionario britannico si è poi “improvvisato”, a quanto pare con molto successo, etnografo delle popolazioni da lui amministrate.
Per quanto riguarda gli indiani del Nord America, il volume include quattro studiosi statunitensi, che hanno lavorato tra Navaho, Comanche e Indiani delle Pianure, in toto. Mentre una quinta antropologa ha saputo “dividersi” tra due continenti e… Hollywood! E non è finita qui… Perché ancora un anglo-statunitense ha dedicato tutta la sua vita scientifica a sconfessare, “carte alla mano”, il mito della razza.
Qui sono presenti anche cinque francesi. Il primo si è dedicato allo studio degli indios sudamericani e dell’Isola di Pasqua. Altri due hanno preferito rivolgere le loro attenzioni alle genti del Grande Nord, sia europeo, che americano. Anche se uno di loro, tuttora vivente, all’inizio non ha certo disdegnato di percorrere i deserti del Nord Africa. Come del resto ha fatto il quarto. Dedicatosi allo studio dei nomadi berberi del Sahara, cioè dei famosi Tuareg. Anche se poi ha preferito indagare le raffigurazioni rupestri (dipinti e incisioni) presenti in abbondanza tra le montagne del sud algerino. L’ultimo, il quinto, è un poeta, letterato e critico d’arte, tanto da aderire al movimento surrealista. Anche se partecipò alla grande ricerca continentale africana, che portò un drappello di studiosi d’oltralpe dalle coste dell’Atlantico fino al Golfo di Aden.
Forse che il menu appena elaborato non sia di per sé già sufficientemente appetitoso? Peraltro “all’appello” mancano ancora altri quattro personaggi: uno svedese, due britannici, un tedesco naturalizzato brasiliano.
Il primo è un barone scandinavo. Ha un cognome assai noto, sia agli studiosi di Antropologia, che a quelli di Geografia e di Storia delle Esplorazioni. Dall’inizio del XX secolo si è interessato ai popoli indios del Chaco e del Perù, cioè da quando la missione Chaco Cordillera, scortata per l’occasione da soldati boliviani, giunse fin sulle sponde del Pilcomayo, dove venti anni prima quasi tutti i numerosi membri di un’importante spedizione francese erano stati massacrati a coltellate e bastonate e, infine, “mangiati” dagli indios! Uscito indenne da una regione di indubbia pericolosità, una decina di anni dopo uno dei componenti della sua missione in Bolivia e Brasile sarà invece barbaramente assassinato…
Il secondo, un anglo-austriaco, ha studiato due popoli assai distanti tra di loro (Nigeria e Sudan), i cui etnonimi hanno forti assonanze, tanto da riuscire a confondere perfino il più incallito degli studenti universitari. Se propedeuticamente non ha dato almeno uno sguardo all’Atlante...
Il terzo, anche lui britannico, è nientemeno che il Padre dell’Antropologia Sociale, la cui “iniziazione” alla ricerca sul campo è avvenuta tra gli Andamanesi. Ma l’Uomo ha anche un’altra caratteristica. Poiché potremmo anche definirlo come un vero e proprio “antropologo internazionale”, avendo insegnato agli studenti delle università di tutti e cinque i continenti…
Infine il tedesco, poi fattosi brasiliano, quindi, indio Guaranì. L’etnologo che per 40 anni ha studiato e vissuto presso 45 tribù indie, tra Amazzonia e Mato Grosso, e che seppe fronteggiare un furioso assalto con archi e frecce dei temibili indios Parintintin del fiume Madeira, senza spargimento di sangue!
I loro nomi:
1. L’etnologo norvegese Thor Heyerdahl, che con una semplice zattera di balsa, la celeberrima Kon-Tiki, ha attraversato il Pacifico orientale. Raggiungendo le isole Tuamotu (Polinesia francese) dal Perù, con una straordinaria e rischiosissima navigazione
2. Tra i Dayak di... Sandokan: Charles Hose, il gentleman amministratore-giudice, etnologo ed esploratore nel Borneo dei Brooke, i Rajah Bianchi di Sarawak
(foto Hose: The Pagan Tribes of Borneo, 1912) |
3. L'antropologo britannico Everard im Thurn, che si rese celebre per la conquista del mitico Roraima, la “Montagna di Cristallo” di Sir Walter Raleigh, corsaro, poeta e favorito della regina Elisabetta I, alla ricerca dell’Eldorado
4. La Jesup North Pacific Expedition 1897-1902, la grandiosa spedizione etno-antropologica, che studiò i popoli del Pacifico del Nord: Bogoras, Farrand, Fowke, Hunt, Jacobsen, Jochelson, Jochelson-Brodskaya, Laufer, Smith, Swanton, Teit. Oltre al suo ideatore-organizzatore: Franz Boas, “mostro sacro” dell’Antropologia mondiale
5. Clyde Kay Maben Kluckhohn, antropologo statunitense, da giovane percorse a cavallo le terre dei Navaho per 4.800 km. Consuetudine che rispetterà negli anni successivi. Quando ogni estate cavalcherà attraverso le regioni del Sud-Ovest, effettuando numerose sessioni di ricerca tra i Navaho
6. Il Poeta dell'etnologia francese Michel Leiris, che dal 1931 al 1933 attraversò tutta l'Africa da Dakar a Gibuti
7. Quell'antropologo cittadino del mondo: Ralph Linton, scultore nelle isole Marchesi e uomo-medicina in Madagascar, già nel 1911 effettuava scavi archeologici in Nuovo Messico e Colorado. Poi nel 1933 andrà tra i Comanche dell’Oklahoma, dove sarà adottato dalla comunità nel corso della Brush Dance
8. L’antica pinacoteca del Sahara occidentale: l’etnografo francese Henri Lhote, massima autorità mondiale dei "Tassili des Ajjier"
9. Robert Lowie, storico dell’Etnologia, è stato il massimo studioso degli Indiani delle Pianure. A partire dalla sua prima ricerca tra gli Shoshoni, per continuare con quelle ben più importanti sui Crow
10. Jean Malaurie, un antropologo francese tra gli Eschimesi (Inuit) Polari di Thule, Groenlandia Nord-Occidentale
11. Le pluridecennali ricerche dell’antropologo Edward Man sui Negritos delle isole Andamane, testimonianza scientifica e amore per un popolo in via d’estinzione
Tipi delle Grandi Andamane nella loro casa di Port Blair (foto Man, The Aboriginal Inhabitants of the Andaman Islands, 1883) |
Neumasi e sua madre Wasimai (1931-32) |
13. Il mistero svelato dell'Isola di Pasqua: Alfred Métraux, uno dei massimi esponenti dell'antropologia contemporanea
14. L'amore come indice dei livelli di umanità: l'antropologo inglese Ashley Montagu, paladino della dignità umana
15. Dai Nupe nigeriani ai Nuba del Sudan. I maturi contributi allo studio moderno dell'antropologia dello studioso anglo-austriaco Siegfried Nadel
16. La corsa contro il tempo per salvare la cultura in estinzione degli indios: Kurt Nimuendajú, pioniere tedesco dell'etnologia brasiliana
Partecipanti alla festa di imposizione di nomi maschili, con mazze, cravatte e cinture. foto Nimuendaju, 1937 [indios Xerente] |
18. Un'antropologa nella Fabbrica dei Sogni: Hortense Powdermaker, allieva di Malinowski ed esperta di Melanesia, Rhodesia e... Hollywood!
19. John Wesley Powell, conosciuto soprattutto per le sue avventurose e coraggiosissime esplorazioni su e giù per i fiumi del West, in particolare del Colorado. Ma è anche colui che diede vita al fondamentale American Bureau of Ethnology
20. Charles Rabot, geografo, etnologo ed esploratore francese dei Mari e delle Terre del Grande Nord europeo
21. L'Antropologia Sociale di Radcliffe-Brown, grande studioso britannico e autentico “antropologo internazionale”
E-Book: https://www.amazon.it/dp/B07J5J84J2 |
Versione cartacea: https://www.amazon.it/dp/1728759420 |
SOMMARIO
INTRODUZIONE
1. THOR HEYERDAHL, 1914-2003: Polinesia (Isole Marchesi e Tuamotu), Galapagos, Isola di Pasqua, Maldive, Perù, Canarie; traversate oceaniche (Pacifico, Atlantico, Indiano)
La zattera del Kon-Tiki (1947)
2. CHARLES HOSE, 1863-1929: Sarawak (Dayak)
Al servizio di Charles Brooke, secondo Rajah bianco di Sarawak
La Regata della Pace
Il racconto
The Pagan Tribes of Borneo
3. SIR EVERARD FERDINAND IM THURN 1852-1932: Guyana Britannica (Warrau, Arawak, Caribi, Awakoi, Macusi, Arecuna, Wapishana, Atorai, Amaripa, Wai-Wai), Ceylon, Melanesia (isole Figi)
Il “Mondo Perduto” del Roraima, Guyana
Ceylon e Figi
4. JESUP NORTH PACIFIC EXPEDITION, 1897-1902: Asia (Siberia: Ciukci, Coriachi, Lamuti, Yup'ik, Even, Iucaghiri, Nivkhi, Evenki, Jacuti, Ainu, Nanai), Nord-America (Chilcotin, Quinaultm, Salish, Tlingit, Kwakiutl, Hàida, Nlaka'pamux, Lilloet, Shuswap)
Un grandioso progetto intercontinentale
Franz Boas, “mostro sacro” dell’Antropologia mondiale, ideatore e organizzatore della spedizione
I protagonisti della Grande Avventura fin de siécle
In Asia:
In America:
Antropologia d’urgenza
5. CLYDE KAY MABEN KLUCKHOHN, 1905-1960: USA (Navaho, Zuñi)
6. MICHEL LEIRIS, 1901-1990: Africa (Spedizione continentale Dakar-Gibuti), Martinica, Guadalupa, Haiti
La Missione Dakar-Gibuti
Michel Leiris
7. RALPH LINTON, 1893-1953: Scavi archeologici (Nuovo Messico, Colorado, Guatemala, New Jersey); USA (Comanche), Polinesia (Marchesani), Madagascar (Tanala)
8. HENRI LHOTE, 1903-1991: Sahara algerino (Tuareg; incisioni e pitture rupestri dei Tassili)
Nel Sahara una sterminata pinacoteca “all’aria aperta”
Tuareg ed europei alla scoperta delle figure rupestri
Henri Lhote
9. ROBERT LOWIE, 1883-1957: Indiani delle Pianure (Shoshoni, Crow, Arikara, Chippewa, Ute, Washo, Mandan, Hopi, Hidatsa, Comanche)
10. JEAN MALAURIE, 1922-: Sahara algerino e marocchino, Groenlandia (Expéditions Polaires Françaises; Eschimesi - Inuit - Polari), Siberia, Artico centrale canadese, Alaska
Tra gli Eschimesi polari di Thule, Groenlandia settentrionale
Altri cenni biografici
“Noi non siamo più soli al mondo”
La missione a Thule (Groenlandia settentrionale) del 1950-51
11. EDWARD MAN, 1846-1929: Isole Andamane (Andamanesi) e Nicobare (Nicobaresi), Oceano Indiano
The aboriginal inhabitants of the Andaman Islands, 1883 e l’utilizzo, da parte di Man, delle celebri Notes and Queries on Anthropology
Isole Nicobare e Gran Bretagna
12. MARGARET MEAD, 1901-1978: Polinesia (Samoa), Melanesia (Isole dell'Ammiragliato, Manus; Nuova Guinea, Arapesh, Mundugumor, Ciambuli, Iatmul); USA (pellerossa Omaha); Indonesia (Bali)
13. ALFRED MÉTRAUX, 1902-1963: Sud-America (Argentina, Bolivia: Calchaquí, Guaraní, Chiriguano, Toba, Wichís, Uros-Chipaya; Cile: Isola di Pasqua; Brasile: Amazzonia), America centrale (Haiti)
In Sud America e nell’Isola di Pasqua
14. ASHLEY FRANCIS MONTAGU, 1905-1999: studi fondamentali sulla razza
Elephant Man
15. SIEGFRIED FERDINAND STEPHAN NADEL, 1903- 1956: Nigeria (Nupe), Sudan (Nuba), Eritrea
16. CURT (UNKEL) NIMUENDAJÚ, 1883-1945: Brasile (45 tribù indie tra Amazzonia e Mato Grosso nell’arco di 40 anni)
In Brasile
Cartas do Sertão
In Amazzonia attaccato dagli indios Parintintin
Militante indigenista
Antropologia d’urgenza
Le preciosidades indígenas
17. ERLAND NILS HERBERT NORDENSKJÖLD, 1877-1932: Cile (Patagonia), Argentina-Bolivia (Chaco), Perù, Colombia-Panama (indios Chiriguano, Toba, Wichís, Chocò, Cuna et alia)
Nella Patagonia cilena
La Spedizione Svedese Chaco-Cordillera, Argentina-Bolivia
Crevaux, già teatro venti anni prima del massacro di una spedizione francese
Interludio
Jules Crevaux e la spedizione al Pilcomayo, 1881-1882
Il racconto dell’imboscata degli indios, a due mesi dalla tragedia
I battaglieri indios Toba, le reazioni militari argentine e boliviane: altri massacri
La spedizione Chaco-Cordillera di Nordenskjöld rientra in patria
Nordenskjöld Tra Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Colombia e Panama
18. HORTENSE POWDERMAKER, 1900-1970: Melanesia (Nuova Irlanda), USA (Indianola, Mississipi; Hollywood), Zambia (Luanshya)
Rhodesia settentrionale (Zambia): 1953
Filadelfia, Baltimora, Londra: 1900, 1921, 1925
Melanesia (Nuova Irlanda): 1929
Mississipi: 1932-1934
Hollywood: 1946,1947
19. JOHN WESLEY POWELL, 1834-1902: USA (Grand Canyon; indiani Ute, Kaibab, Paiute, Shoshoni)
Ecco una rapida cronistoria della sua straordinaria “avventura fluviale”
20. CHARLES RABOT, 1856-1944: Svalbard, Nordland norvegese, Lapponia svedese e russa (Lapponi - Sami -, Komi, Chanti, Mansi, Nénétse, Nenci, Ciuvasci, Mari), Groenlandia, Islanda, Jan Mayen
Svalbard e Scandinavia settentrionale
Lapponia russa
Islanda, Jan Mayen
Svalbard
21. ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN, 1881-1955: Isole Andamane (Andamanesi), Kariera (Australia nord-occidentale), Tonga (Polinesia)
Andamane, Australia, Tonga
Docente “internazionale” di Antropologia: Sud Africa, Australia, Gran Bretagna, Brasile, Egitto, Cina
Il Metodo nell’Antropologia Sociale
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