Il grande laibon [mago professionista] Maasai Lenana, ca. 1890, seduto accanto a Sir Arthur Hardinge |
Cosa c'è nel libro:
IL LIBRO
Il libro, come indicato dal sottotitolo, offre una panoramica generale sui popoli del Kenya.
Il titolo "Maasai" è stato invece scelto per celebrare un popolo le cui imprese guerresche hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell'Africa e nell'immaginario collettivo europeo.
Il libro presenta una rassegna etno-antropologica delle principali tribù kenyote (...).
Alcune di queste tribù sono trattate in modo più approfondito, sia per la loro cultura in generale, sia per alcuni aspetti specifici (...).
Sfogliando le pagine del volume, dapprima testo e fotografie condurranno il lettore tra le fertili White Highlands dell’epoca coloniale (...).
Poi, discendendo sul fondo della grandiosa Rift Valley, potrà vedere coltivazioni, savana, foreste e laghi (...).
(...) Dirigendosi verso il nord del paese, incontrerà invece steppa, deserti e lugga .
(...) quelle sono le terre dei nomadi Nilo-Camiti e Cusciti.
Allevatori soprattutto, ma non solo, di dromedari.
Il cui stile di vita è spesso scandito da razzie e contro razzie di bestiame, più o meno sanguinose.
Dal punto di vista storico, un rapido excursus lo farà tornare molto indietro nel tempo.
Sarà così che si imbatterà nelle straordinarie scoperte della famiglia Leakey, che hanno saputo disegnare nuove date per l’evoluzione dell’Uomo.
Poi un grosso balzo in avanti nella storia gli farà incontrare i primi invasori.
Vengono dall’Europa (...), ma anche dall’Arabia (...).
(...) Nel frattempo, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, la ferrovia Mombasa-Kampala aprirà la strada alla colonizzazione britannica.
Così un paio di testimoni saranno in grado di fornirgli qualche elemento in più su un’epoca nella quale molti africani non avevano mai visto un uomo bianco.
Erano gli stessi tempi in cui si imponeva la Pax Britannica tra le varie tribù, organizzando spedizioni punitive.
(...) Qualche decennio dopo, la fase terroristica dei Mau Mau sarà seguita dall’indipendenza (1963).
I capitoli antropologici
La rassegna è aperta dalla “cultura mista costiera” dei Swahili.
Appartengono ai Bantu, a parte alcune realtà minori (...).
La loro è una cultura sincretistica, che ha saputo realizzare un’interessante civiltà urbana, densa di sviluppi nel campo dell’architettura, dell’arte, della letteratura scritta in caratteri arabi.
Subito dopo, con gli agricoltori sedentari Bantu, come i Kikuyu, il lettore saprà come il pagamento della “ricchezza della sposa” non equivalga alla compera di una moglie.
Poi si inoltrerà nel “Mondo perduto” dei pescatori Bagiuni, vessati da una lunga pulizia etnica da parte somala.
Il testo del successivo capitolo è tra i più corposi.
Riguarda i Nilo-Camiti e, naturalmente, i famosi nomadi pastori Maasai.
Ampiamente conosciuti attraverso la letteratura e la filmografia, costituirono una formidabile barriera fisica alla penetrazione, prima afro-araba, poi europea, dell’interno africano.
Del resto le loro razzie li spingeranno, non solo a Mombasa sulla costa, ma anche a molta distanza dalla loro terra.
Fino al lago Nyassa (...), a ben 800 km di distanza.
Solo Joseph Thompson (...) riuscirà ad attraversare per primo la loro pericolosa terra.
Giungendo indenne fin sulla sponda del lago Victoria.
Il capitolo include anche elementi e fatti (...) indubbiamente interessanti.
Tra i quali il “complesso del bestiame” (...), e il “governo diffuso”.
Senza trascurare le profezie, per lo più avveratesi, del grande laibon (mago professionista) Mbatian (...).
Le tribù (...) Somali, Borana, Rendille sono anch’esse composte da allevatori, soprattutto di dromedari.
Un accenno (...) al complicatissimo sistema sociale dei gada (classi d’età) per i Borana, è seguito dalla importantissima cerimonia collettiva del galgulumi (Gaalgulamme) per i Rendille, che si tiene ogni quattordici anni in un gigantesco insediamento (...) sulla sponda orientale del lago Turkana, alle pendici del monte Kulal.
Cerimonia che purtroppo mi “perderò” nel 1980, poiché avverrà un mese dopo la mia partenza dal Kenya.
Al termine di quella che è stata la mia seconda ricerca antropologica sul campo in Africa orientale.
Infatti quell’anno mi trovavo proprio in quel desertico e settentrionale lago, a non molta distanza dal luogo prescelto per l’occasione.
Tanto da poter osservare un notevole incremento della presenza Rendille.
La mia prima ricerca risale invece al 1976, ed è stata effettuata nella cittadina multietnica e multiculturale di Isiolo, a nord del Monte Kenya16.
Così ho ritenuto utile qui inserire estratti di entrambi i miei diari.
Integrando, arricchendo e vivacizzando il testo, con narrazioni “dal vivo” di fatti, luoghi, situazioni, imprevisti, stati d’animo, emozioni, incontri con “l’altro da noi”... .
La rassegna si conclude con i popoli considerati “marginali”.
Pressoché sconosciuti al grosso pubblico, comprendono i cacciatori raccoglitori Bon delle intricate foreste costiere, ai confini con la Somalia; i Dorobo delle foreste dell’interno; i pescatori Elmolo del lago Turkana.
Ho anche inserito brani tratti dai libri, sia di Thompson, che di Teleki.
Che con von Hohnel scoprì il lago oggi chiamato Turkana.
Dandogli il nome di Rodolfo, in onore del Principe ereditario della Corona d'Austria.
Inoltre ho aggiunto un paio di paragrafi relativi alla “scoperta”, nel XIX secolo (...), degli sfuggenti cacciatori Bon.
In appendice, oltre al racconto della mia avventurosa iniziazione antropologica sul campo del 1976, una galleria “etnografico-artistica” espone le miniature di dipinti raffiguranti i membri di numerose tribù kenyote (...).
Indubbiamente si inspirano ai ritratti realizzati da Joy Adamson per il governo del Kenya (...).
Per l’attenta cura di dettagli, particolari e paraphernalia tradizionali, sono in grado di contribuire alla maggiore comprensione della variegata umanità kenyota.
Il libro è corredato da 154 foto (69 sono mie) [per l'E-Book, mentre le versioni cartacee sono corredate da 173 foto - 87 sono mie -].
Le altre sono per lo più d’epoca, alcune anche abbastanza rare.
Come quella relativa ad un altro famoso laibon: Lenana, figlio di Mbatian (ca. 1890).
DA: MAASAI. GENTI E CULTURE DEL KENYA
Le copertine delle quattro versioni del libro 174 pp., 173 immagini, di cui 94 a colori (87 sono dell'A), 258 note E-Book: https://www.amazon.it/dp/B0CP2Z7QT3 Versione cartacea di grandi dimensioni (16.99 x 24.41 cm), a colori "premium": https://www.amazon.it/dp/B0CPSNZ9BW versione cartacea in bianco e nero: https://www.amazon.it/dp/B0CPVC5QBM versione cartacea non illustrata: https://www.amazon.it/dp/B0CQ7FTRZX Quella non illustrata (contiene le seguenti carte: politica; fisica; demografica; etnografica; Periplo del Mare Eritreo; Operazione di “pattugliamento” militare tra i Turkana; Percorso della spedizione Teleki-von Hohnel ai laghi Rodolfo e Stefanie; Distribuzione delle tribù Somale; Villaggi dei Bon nel distretto di Lamu; “Mappa dell'area meridionale Galla e Waboni insieme ai paesi somali adiacenti: dopo i suoi viaggi del 1866 e 1867 di von R. Brenner"), di dimensioni ridotte (15,2 x 22,9) e più economica potrebbe essere anche impiegata nei corsi di Antropologia Culturale, Etnologia, Storia dell'Africa, Storia e Istituzioni dei Paesi afro-asiatici, Geografia ... TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE. |
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