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mercoledì 6 novembre 2024

266. SIR JOHN FRANKLIN, 1786-1848. Nel 1847 scompare tra i ghiacci artici l'imponente spedizione navale britannica comandata da Sir John Franklin, andato alla ricerca del "PASSAGGIO A NORD-OVEST"; Nel 1845 le navi lasciano il Tamigi; Due anni dopo le ultime notizie... Per decenni innumerevoli spedizioni inglesi, canadesi, statunitensi, via mare, o via terra, cercano di scoprire la sorte riservata agli intrepidi esploratori; Sparse in una vastissima area pari a circa 30 mila Kmq, si raccolgono nell'Artico canadese numerose, seppure frammentate, testimonianze relative alla spedizione e all'itinerario seguito; Le diverse ipotesi sull'inspiegabile fallimento dell'Invincibile Armada artica di Franklin: ammutinamento, scarsità di cibo ed episodi di antropofagia, abbandono delle navi bloccate dai ghiacci, contrasti tra gli ufficiali, ecc.; Le missioni di "ricerca e soccorso" danno uno straordinario impulso alla conoscenza geografica del Grande Nord insulare canadese; La verità è ormai prossima, grazie al ritrovamento, negli anni '1980, delle salme ibernate di membri della spedizione. Da: MASTERS & COMMANDERS VERSO L’IGNOTO. NAVIGAZIONI STRAORDINARIE AI CONFINI DELLA TERRA. PARTE II: XIX SECOLO

Le navi della spedizione furono osservate per l’ultima volta nel luglio del 1845 nella baia di Melville dagli equipaggi di alcune baleniere

Cosa c'è nel libro:

William Bligh, 1754-1817; Urey Fyodorovich Lisianski, 1773- 1837 e Johann von Kruzenstern, 1770-1846; Matthew Flinders, 1774 -1814; John Ross, 1777-1856;  Fabian Gottlieb Thaddeus von Bellingshausen, 1778-1852; Sir John Franklin, 1786-1848; Alla ricerca via mare della Spedizione FranklinElisha Kent Kane, 1820-1857; Robert McClure, 1807- 1873; Sir Francis Leopold Mc Clintock, 1819-1907Alla ricerca via terra della spedizione FranklinJohn Rae, 1813-1893; William Scoresby Jr. 1789-1857;  William Edward Parry, 1790-1855; Elling Carlsen, 1819-1900; Arciduca Ferdinando Massimiliano (Max) d’Asburgo, 1832-1867; Nils Adolf Erik Nordenskjöld, 1832-1901; Enrico Alberto  D’Albertis, 1846-1932; La Missione in Asia della Ostasiengeschwader, la Squadra Prussiana dell’Asia Orientale (1860-62);  Otto Sverdrup, 1854-1930;  Fridtjof Nansen, 1861-1930.

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SIR JOHN FRANKLIN, 1786-1848 

Nel 1847 scompare tra i ghiacci artici l'imponente spedizione navale britannica comandata da Sir John Franklin, andato alla ricerca del "PASSAGGIO A NORD-OVEST"

C'è voluto oltre un secolo e mezzo per riuscire a "bucare" la densa coltre nebbiosa, che per tutto questo lunghissimo periodo ha avviluppato impenetrabilmente, rendendolo sempre più indecifrabile e misterioso, un episodio che fa parte integrante della stessa Storia dell'uomo, della Storia delle esplorazioni, e di quella della marineria. 

 Nel 1847 scompariva nel nulla la missione navale britannica inviata alla ricerca del mitologico "Passaggio a Nord-Ovest" e comandata da Sir John Franklin. 

 Il cinquantanovenne Sir John Franklin, che aveva partecipato a diverse battaglie navali, tra cui quella di Trafalgar, non era del tutto digiuno di Artico. 

 Nel 1818 in qualità di Secondo aveva partecipato alla spedizione di Buchan alle Svalbard. 

L'anno dopo dava inizio ad una grandiosa attività di reconnaissance, per via terra, delle coste artiche situate ad ovest della Baia di Hudson in Canada (...). 

Attività che sarebbe stata portata avanti negli anni 1825-27 (...). 

Due navi (Erebus e Terror) e 129, tra uomini di equipaggio, soldati, marines, medici-chirurghi, esperti di ghiaccio (...), ecc., componevano quella che, all'epoca, rappresentava il gioiello dell'Ammiragliato Britannico. 

La spedizione più imponente e meglio equipaggiata - era dotata di tutte le più avanzate tecnologie allora disponibili -, che fosse mai stata allestita per una missione esplorativa. 

Con estrema cura era stato assemblato il meglio, in uomini e mezzi, che la potenza marittima inglese possedesse nella prima metà del XIX secolo! 

Nel 1845 le navi lasciano il Tamigi

 Nel 1845 la spedizione navale lasciava il Tamigi. 

Due anni dopo le ultime notizie... 

Per decenni innumerevoli spedizioni inglesi, canadesi, statunitensi, via mare, o via terra, cercano di scoprire la sorte riservata agli intrepidi esploratori 

Da allora in poi, sia su impulso inglese, canadese e americano, che grazie alla personale, caparbia, coraggiosa attività propulsiva, che imprevedibilmente e con energia riuscì a produrre concretamente l'immenso amore di Lady Franklin (...) per il marito scomparso, decine e decine di spedizioni, via mare o via terra, si sarebbero susseguite tra loro, per decenni, per cercare di rispondere al pesante interrogativo, che l'opinione pubblica, inglese e internazionale, si sarebbe dovuta porre per un lunghissimo periodo di tempo, sulla sorte riservata a quegli intrepidi esploratori.

Sparse in una vastissima area pari a circa 30 mila Kmq, si raccolgono nell'Artico canadese numerose, seppure frammentate, testimonianze relative alla spedizione e all'itinerario seguito 

 A partire dai primi anni successivi all'improvvisa e inspiegabile scomparsa di quella polare Invincibile Armada, via via si iniziarono a trovare nell'Artico canadese, sparse in una vastissima area pari a circa 30 mila Kmq, numerose, seppure frammentate, testimonianze relative alla spedizione e all'itinerario seguito alla ricerca del "Passaggio", adattandolo di volta in volta alle condizioni dei ghiacci trovate nei diversi stretti e canali dell'arcipelago artico.

 Furono scoperti diversi oggetti appartenenti alle due navi, resti di imbarcazioni, nonché le sepolture di membri della spedizione.

 Vennero altresì raccolte le vive testimonianze degli eschimesi, che li avevano incontrati. 

Tali indizi avrebbero piano piano contribuito ad aprire uno squarcio nelle tenebrose nebbie, che avvolgevano il fato della Grande Spedizione. 

Le diverse ipotesi sull'inspiegabile fallimento dell'Invincibile Armada artica di Franklin: ammutinamento, scarsità di cibo ed episodi di antropofagia, abbandono delle navi bloccate dai ghiacci, contrasti tra gli ufficiali, ecc.

 In questo secolo e mezzo l'analisi degli storici, grazie alle diverse testimonianze raccolte qua e là nell'Artico, ha avuto la possibilità di indirizzarsi verso alcune ipotesi. 

Nessuna delle quali però risolutiva e capace di spiegare da sola, o in concorso con le altre, i come e i perché un esperto comandante come John Franklin avesse potuto far fallire così miseramente, contro ogni più nera aspettativa, una missione così minuziosamente allestita: ammutinamento di parte dell'equipaggio, scarsità di cibo, che ha portato ad episodi (reali) di antropofagia, impossibilità di governo delle navi bloccate dai ghiacci, con il conseguente loro forzato abbandono, contrasti tra gli ufficiali, ecc. 

 C'è da rilevare come tutte le spedizioni, che andarono in soccorso, prima, della spedizione Franklin e, poi, alla ricerca delle sue tracce, nei trentacinque anni successivi alle ultime notizie certe, oltre a acquisire numerosi frammenti di verità sull'immane e misteriosa tragedia artica, non erano mai riuscite a porre la parola "fine" su quanto era realmente avvenuto. 

Le missioni di "ricerca e soccorso" danno uno straordinario impulso alla conoscenza geografica del Grande Nord insulare canadese

 Prezioso e pressoché insostituibile è stato invece il loro apporto per la conoscenza geografica del Grande Nord insulare canadese, nonché di alcune regioni artiche, per lo più disabitate, totalmente ignote agli europei, fino al momento in cui vennero organizzate, anche via terra, alcune difficoltose missioni di soccorso e di "reconnaissance". 

Molti dei nomi di quei capi spedizione (navali e terrestri) figurano ora a buon diritto nella storia delle scoperte geografiche, in quella della conquista del Polo Nord, o in quella canadese tout court e alcuni di loro anche dell'etno-antropologia canadese. 

La verità è ormai prossima, grazie al ritrovamento, negli anni '1980, delle salme ibernate di membri della spedizione

 Solo a partire dal 1984-86 notizie di agenzia e qualche scarno articolo di giornale incominciarono ad accennare ai ritrovamenti, non solo di oggetti appartenuti alla spedizione, ma soprattutto di alcune salme "mummificate" di membri della spedizione, salme pressoché intatte, poiché ibernate (...).

Da: MASTERS & COMMANDERS VERSO L’IGNOTO.   NAVIGAZIONI STRAORDINARIE AI CONFINI DELLA TERRA. PARTE II: XIX SECOLO 

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