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venerdì 18 ottobre 2024

244. LA “CAPOSTIPITE” DELLE CROCIERE CITROEN: la CROCIERA DELLE SABBIE (Mission Tuggourt-Timbuctú), 1922-23; Partita da Tuggourt, dapprima supera l'oasi di Ouargla, poi quella di Ain Salah, in passato grande mercato di schiavi, quindi raggiunge l'Hoggar; Abalessa: nel 1925, tre anni dopo il passaggio della Crociera delle Sabbie, una spedizione franco-americana scoprirà l'imponente tomba di Tin Hinan, la "progenitrice" dei Tuareg; Lasciata Abalessa, la missione Citroën continua la sua marcia nel Sahara; La traversata del Tanezrouf, il "Paese della Sete". Dove carovane sono scomparse nel nulla, ma anche la famiglia dell'Amenokal dei Kel Hoggar e la spedizione del de Prorok... Da: GRANDI RAIDS AUTOMOBILISTICI DELLA STORIA: QUANDO L’AVVENTURA SI FA LEGGENDA. LA PECHINO-PARIGI E LE “CROCIERE” CITROËN, TRA AFRICA, ASIA E AMERICA DEL NORD

 

 Itinerario della Crociera delle Sabbie

Cosa c'è nel libro:

PREMESSA 

PARTE PRIMA: LA CORSA PECHINO PARIGI, 1907 

L’INVEROSIMILE SCOMMESSA! L’itinerario; I concorrenti; Il team italiano; La macchina; Il via; Al di là degli Urali; L’arrivo a Mosca; L’arrivo a Parigi 

PARTE SECONDA: LE CROCIERE CITROËN 

I QUATTRO RAIDS AUTOMOBILISTICI CITROËN, TRA VECCHIO E NUOVO MONDO André Citroën; I leaders sul terreno: Georges-Marie Haardt, Louis Audouin-Dubreuil, ma anche Victor Point

LA “CAPOSTIPITE” DELLE CROCIERE CITROËN: LA CROCIERA DELLE SABBIE (MISSION TUGGOURT-TIMBUCTÚ), 1922-23 Introduzione; Le macchine; Si parte; Si oltrepassa Abalessa, dove tre anni dopo si effettuerà la straordinaria scoperta della tomba di Tin Hinan, regina dei Tuareg; La missione Citroën continua ad avanzare nel Sahara; Arrivo nella leggendaria Timbuctú 

L’AVVENTURA CONTINUA: L’INCREDIBILE CROCIERA NERA (CITROËN CENTRE-AFRIQUE) DEL 1924-25. UN VAGABONDAGGIO NEL CONTINENTE SENZA UGUALI! Introduzione; Le finalità della Crociera Nera; I partecipanti;   L’itinerario; I preparativi; Le macchine; Infine si parte dalla Legione Straniera…; Attraverso la giungla equatoriale si costruisce una pista di centinaia di chilometri, grazie al millenarismo collegato a Bula Matari, l’esploratore Stanley; Sulle sponde del Lago Victoria, nell’Africa orientale britannica

LA MITICA CROCIERA GIALLA (MISSION CENTRE-ASIE),1931-1932. L’ESALTAZIONE CONTINUA! Introduzione: il progetto originale lungo la Via della Seta; Il 1931 è l’anno dell’Esposizione Coloniale di Parigi, la grande “vetrina” dell’Impero francese; Si modifica il progetto; Il gruppo Pamir: da Beirut all’Himalaia e oltre; Il gruppo Cina, con Victor Point e il celebre teologo-paleontologo Teilhard de Chardin; Il gruppo Cina attraversa la Porta del Gobi inoltrandosi nel Sinkiang (Xinjiang); Pamir e Cina insieme verso Peiping (Pechino); La missione continua verso l’Indocina .

UN FLOP COMPLETO: LA CROCIERA BIANCA (BEDAUX CANADIAN SUB ARCTIC EXPEDITION, ALIAS THE CHAMPAGNE SAFARI), 1934 Introduzione; I preparativi; Tassello dopo tassello si costruisce la grande “macchina” della spedizione; La partenza da Edmonton. L’itinerario; Il racconto “originale” della disfatta, ovvero la versione eurocentrica; La verità è una “finzione” cinematografica? Ovvero la versione canadese! Si torna ad Edmonton; Lo Champagne Safari, biografia filmica di uno stravagante megalomane e avventuriero, che è anche uno straricco industriale e un geniale inventore, un amico di re e di Hitler, forse un collaborazionista: ecco svelato il lato oscuro di Bedaux… BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: Pechino-Parigi;  Crociere Citroën; Africa (e Sahara) 

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LA “CAPOSTIPITE” DELLE CROCIERE CITROEN: la Crociera delle Sabbie (Mission Tuggourt-Timbuctú), 1922-23

 Introduzione

 L’Algeria-Timbuctú costituisce la prima traversata del Sahara. 

Nel 1922- 23 macchine Citroën parzialmente cingolate (autochenilles B2) attraversano il Sahara e raggiungono in 20 giorni l’Africa Occidentale Francese. 

 Superando deserto e brousse

Quando con i cammelli si impiegavano ben tre mesi… 

In tutto sono 3.200 chilometri di dune sabbiose (erg), rocce (hamáda) e ciottoli (serìr), percorsi ad una media giornaliera di 160 km.

 Attraversando territori privi d’acqua. 

Riuscendo a superare una tempesta di sabbia (...)

(...) Partita da Tuggourt, dapprima supera l'oasi di Ouargla, poi quella di Ain Salah, in passato grande mercato di schiavi, quindi raggiunge l'Hoggar 

 Il 17 dicembre 1922 lasciata Tuggourt (...), le macchine seguono una pista battuta dalle sole carovane di cammelli. 

Raggiungendo prima l’oasi di Ouargla, allora l’axis mundi dei nomadi Chaambaper poi bypassare le sabbie del Grande Erg Orientale, arrivando il 21 nell’oasi di Ain Salah, “la prima oasi veramente sahariana”, un tempo tra i più grandi mercati di schiavi. 

(...) Infine si addentrano nell’Hoggar, il famigerato Bled-el-kouf, il “paese della paura”.  

Abalessa viene oltrepassata

Si oltrepassa Abalessa, dove tre anni dopo si effettuerà la straordinaria scoperta della tomba di Tin Hinan, regina dei Tuareg. 

 Il 28 dicembre “la missione s’allontana dall’Hoggar. 

E’ notte fonda quando raggiungiamo l’uadi Abalessa, a 47 km da Tit.

 Le sue rive sono a picco e il suo letto, molto sabbioso, è ingombrato da grossi blocchi rocciosi. 

Il passaggio è difficile; bisogna procedere ad una ricognizione a piedi prima di ingaggiarlo”. 

Ma non si fermano… 

Peccato! 

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Abalessa: nel 1925, tre anni dopo il passaggio della Crociera delle Sabbie, una spedizione franco-americana scoprirà l'imponente tomba di Tin Hinan, la "progenitrice" dei Tuareg 

Del resto non possono sapere come proprio ad Abalessa, solo tre anni dopo, nel 1925, si farà un’eccezionale, se non addirittura favolosa, scoperta archeologica. 

Ad opera di uno studioso di preistoria, Maurice Reygasse (...) 

 (...) Assieme ad un altro archeologo, l’americano Alonzo W. Pond (...), nel 1925 Reygasse partecipa alla spedizione franco-americana di Byron Khun de Prorok (...), archeologo e antropologo amateur polacco-americano. 

A Tamanrasset la missione, la cui sicurezza è demandata alle forze francesi al comando del Count Beaumont, viene accolta dai capi Tuareg dei Kel Hoggar e dal loro Amenokal Akhamouk. 

Qui la spedizione si divide. 

Una parte (...) si reca a nord, per studiare la cultura di questi berberi nomadi. 

Prorok (...) vuole invece mettersi alla ricerca di un mound piramidale esistente a sud del massiccio dell’Hoggar. 

Ritiene che nasconda la tomba perduta di Tin Hinan, la “Madre di tutti i Tuareg”. 

Riuscirà a rintracciarla il 18 ottobre, nei pressi del villaggio di Abalessa. 

Infatti all’interno di una spessa muraglia di un antico fortino costruito con pietre a secco scarsamente visibili, individuerà un vano in cui trova i resti di uno scheletro e di un letto. 

Più tardi si scoprirà che appartengono ad una donna. 

La tomba è ben conservata e ha un corredo funebre importante: sette braccialetti d’argento, sette d’oro, foglia d’oro, perle, oltre ad una moneta d’oro risalente a Costantino. 

Grazie alla quale ad Algeri la sepoltura può essere immediatamente datata al III-IV secolo d.C. 

(...) Oltre a scoprire che ben undici sono in realtà i vani sotterranei facenti parte di un complesso, lungo oltre 26 m, largo 23, alto 4.

Modello dell'imponente tomba di Tin Hinan, Museo del Bardo, Algeri
(CC Some rights reserved 2009 Yelles)* la foto non figura nel libro

 (...) ”all’esame antropologico (...) lo scheletro veniva riconosciuto come quello di una donna del tipo egizio, di classe elevata, di alta statura e slanciata, con spalle larghe, stretto bacino, lunghe e sottili gambe”. 

Sepoltura di Tin Hinan, Museo del Bardo, Algeri
(CC Some rights reserved 2009 Yelles)* la foto non figura nel libro

Forse quella era proprio la tomba di Tin Hinan, “lei delle tende”, la leggendaria progenitrice dei Tuareg dell’Hoggar? (...) 

Lasciata Abalessa, la missione Citroën continua la sua marcia nel Sahara  

 (...) Il 29 dicembre 1922, il giorno dopo aver lasciato Abalessa, il raid raggiunge Silet, l’ultima delle oasi del massiccio, dove si può fare l’indispensabile rifornimento d’acqua. 

La traversata del Tanezrouf, il "Paese della Sete". Dove carovane sono scomparse nel nulla, ma anche la famiglia dell'Amenokal dei Kel Hoggar e la spedizione del de Prorok... 

Da lì in avanti si dovranno avventurare nell’immensità del deserto del Tanezrouft (in tamascek o tămâhak, la lingua dei Tuareg, il “deserto”). 

Oltretutto quello è, per antonomasia, il “deserto dei deserti”, il Bled-el-Ateuch, il “Paese della Sete”. 

Regione che si estende tra nord e sud per ca. 600 km. 

Priva totalmente di acqua, dove la vita nelle sue forme più diverse è pressochè assente. 

Deserto evitato anche dai nomadi, che preferiscono, ove possibile, allungare il percorso. 

Anche perché spesso nei loro racconti si accenna a carovane misteriosamente scomparse nel nulla. 

Naufragate tra le sabbie di quell’immenso mare, senza essere riuscite ad approdare sulla sponda opposta, il sahel

Come quella della famiglia dell’Amenokal Akhamouk ag Ihemma, capo supremo dei Tuareg dei Kel Hoggar al tempo dell’arrivo della Crociera, ma anche della spedizione del de Prorok: padre, madre, fratelli e sorelle, di cui non saranno più ritrovati corpi o tracce.

Da: GRANDI RAIDS AUTOMOBILISTICI DELLA STORIA: QUANDO L’AVVENTURA SI FA LEGGENDA. LA PECHINO-PARIGI E LE “CROCIERE” CITROËN, TRA AFRICA, ASIA E AMERICA DEL NORD

(E-Book e versione cartacea in bianco e nero - seconda edizione riveduta, corretta e aggiornata -, 113 pp., 81 note, 105 immagini)



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