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giovedì 3 ottobre 2024

233. EDWARD MAN, 1846-1929: Isole Andamane e Nicobare, Oceano Indiano: La mostra fotografica Observers of Man nel Museum of Mankind, Londra 1982; Il lavoro di Man tra i Negritos delle isole Andamane e gli isolani di lingua mon-khmer delle Nicobare; Il padre stabilisce a Port Blair una colonia penale; Giunge nelle Andamane nel 1869, nel corso di terribili epidemie. Vi rimarrà 32 anni! Per il mondo esterno le isole rappresentano un autentico mistero. Gli abitanti devono essere così primitivi, che si può solo sparare loro addosso... Nelle Nicobare; Studia lingue e costumi di Andamanesi e Nicobaresi; Gli Andamanesi, privati di approdi e settori di pesca, sopravvivono in "case" appositamente costruite, dove ricevono cibo e cure mediche; L'epidemia di morbillo del 1877. Man ritiene che per gli isolani sia il principio della fine. DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA Vol. 2: da THOR HEYERDAHL AD ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN

 

 Tipi delle Grandi Andamane davanti la loro casa di Port Blair (foto Man, The Aboriginal Inhabitants of the Andaman Islands, 1883) 

Cosa c'è nel libro

Thor Heyerdahl,  Charles Hose, Everard im Thurn,  Jesup North Pacific Expedition 1897-1902 (Bogoras, Farrand, Fowke, Hunt, Jacobsen, Jochelson, Jochelson-Brodskaya, Laufer, Smith, Swanton, Teit, Franz Boas),  Clyde Kay Maben Kluckhohn,  Michel Leiris, Ralph Linton,  Henri Lhote, Robert Lowie, Jean Malaurie, Edward Man, Margaret Mead, Alfred Métraux, Ashley Montagu, Siegfried Nadel, Kurt Nimuendajú, Erland Nils Nordenskjöld, Hortense Powdermaker, John Wesley Powell, Charles Rabot,  Radcliffe-Brown,

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EDWARD MAN, 1846-1929: Isole Andamane e Nicobare, Oceano Indiano

La mostra fotografica Observers of Man nel Museum of MankindLondra 1982

Quando ormai quasi quaranta anni fa a Londra andai a vedere Observers of Man, mostra organizzata nel Museum of Mankind grazie alle foto prestate dal Royal Anthropological Institute, fui molto incuriosito da quegli etnologi e antropologi, dilettanti e professionisti, che, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, con i loro prolungati o molteplici soggiorni di ricerca sul campo, avevano dato un grosso contributo alla disciplina. 

Anche grazie all’uso pionieristico della macchina fotografica.

Il lavoro di Man tra i Negritos delle isole Andamane e gli isolani di lingua mon-khmer delle Nicobare 

In particolare rimasi attratto dal lavoro di Man sulle isole Andamane e Nicobare dell’Oceano Indiano (Golfo del Bengala), i cui abitanti appartengono a due gruppi razziali, etnico-culturali e linguistici ben distinti: pigmoidi (Negritos), i primi; di lingua mon-khmer, e diversi anche dagli indonesiani, i secondi. 

Inoltre va ricordato come, fino all’avvento di un’amministrazione britannica congiunta, i contatti tra le due popolazioni fossero del tutto inesistenti. 

 Di quegli splendidi e remoti arcipelaghi e delle loro popolazioni avevo già letto qualcosa. 

Tanto da pensare che un giorno avrei anche potuto farci una “capatina”… 

 Quel mio desiderio purtroppo non sono riuscito ancora a realizzarlo.  

Biografia

Edward Horace Man nasce a Singapore nel 1846. 

Suo padre è Henry, un capitano che ha preso possesso nel 1858 delle isole Andamane per conto dell’East India Company. 

Il padre stabilisce a Port Blair una colonia penale

Stabilendo a Port Blair un insediamento penale per gli ammutinati indiani (Sepoy). 

Giunge nelle Andamane nel 1869, nel corso di terribili epidemie. Vi rimarrà 32 anni!

Educato in Inghilterra, Edward fa praticantato commerciale nella City londinese (...) giunge a Port Blair nel 1869, per lavorare nell’amministrazione, in un’epoca veramente terribile per gli isolani, colpiti severamente dalle malattie (...)

Nelle Andamane rimarrà per ben 32 anni. Fino al pensionamento come Deputy Superintendent (1901), dopo aver percorso tutta la carriera. Ricoprendo anche la funzione di magistrato distrettuale e di giudice (1894). 

Per il mondo esterno le isole rappresentano un autentico mistero. Gli abitanti devono essere così primitivi, che si può solo sparare loro addosso... 

 Non c’erano regolari servizi di navigazione. 

Mai i giornali avevano riportato notizie su Port Blair o altre località.

 Nessuno sapeva alcunché sulle culture dei popoli stanziati in quei luoghi così estremamente selvaggi. 

Quella doveva indubbiamente essere gente primitiva, difficile, ostile.

 Tanto che qualche collega di Man pensava seriamente che il miglior modo di trattare con quei selvaggi fosse solo quello di sparar loro addosso… 

Sembra infatti del tutto inconcepibile, se non addirittura pazzesco, che qualcuno abbia intenzione di effettuare laggiù studi di qualsiasi tipo! 

Nelle Nicobare 

Come funzionario della colonia penale, tra il 1871 e il 1875 effettua numerosi viaggi nelle Nicobare. 

Qui i suoi modi, semplici e schietti, gli conquistano il rispetto degli isolani. 

Il medesimo atteggiamento verrà poi ampiamente ripagato anche dagli Andamanesi, che in ogni occasione gli saranno vicini. 

Studia lingue e costumi di Andamanesi e Nicobaresi 

Inizia anche a studiare la lingua e i costumi dei due popoli. 

Preziosa sarà inoltre la possibilità di utilizzare la ricca collezione etnografica accumulata dal padre. 

Tra il 1875 e il 1879 come Officer in Charge si interessa alle “case” Andamanesi di Port Blair, anche se continua a concentrare i suoi sforzi sullo studio della lingua che, giustamente, considera la chiave di accesso al prezioso scrigno della loro cultura.

Gli Andamanesi, privati di approdi e settori di pesca, sopravvivono in "case" appositamente costruite, dove ricevono cibo e cure mediche

 Gli indigeni che, per colpa del penitenziario, sono stati privati dei loro tradizionali approdi e settori di pesca, sopravvivono nei pressi di Port Blair in homes appositamente costruite per loro. 

Qui trovano riparo, cibo e prestazioni sanitarie. 

 Man cerca però di modificarle in base a quelle che sono le loro reali esigenze. 

Sempre continuando a raccogliere informazioni e dati in tutti i campi della loro cultura. 

L'epidemia di morbillo del 1877. Man ritiene che per gli isolani sia il principio della fine 

Nel 1877 nelle isole scoppia una terribile epidemia di morbillo, che causa numerosi decessi e molti orfani. 

Subito intuisce che quello, per le tribù delle Grandi Andamane, potrebbe essere il principio della fine… 

Intorno alla sua casa la gente continua a morire. 

Tutti si prodigano fino allo spasmo per cercare di salvare i malati.

 Nonostante questo “inferno”, che lo avvinghia da vicino, continua caparbiamente, giorno dopo giorno, a studiare ciò che definirà “un difficilissimo linguaggio”. 

Ben presto la simpatia e la fiducia accordatagli dagli indigeni, con i quali Man non esita a “mescolarsi”, farà sì che nei due arcipelaghi il suo nome diventasse “magico”. 

(...) Man scopre che nelle Grandi Andamane ci sono otto tribù. 

Solo nel 1900 saranno individuate altre due. 

Tutte si esprimono in lingue comprensibili tra loro. 

Con tutte, salvo i Jarawa, di cui non sospetta l’appartenenza ad un gruppo diverso, stabilisce contatti amichevoli. 

Sarà così assorbito dal proprio lavoro (...)

Un lavoro antropologico 

 La scrupolosa cura di dettagli e particolari (...) 

(...) "La pedante registrazione della cultura nativa sembra aver soddisfatto alcune sue esigenze: da un lato il bisogno di riconoscimento e approvazione dalle istituzioni accademiche e coloniali (…) dall’altro una risposta alla difficile situazione nella quale si trovava come agente primario in un’orchestrata distruzione di una cultura” (...). 

DA: LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA 

Antropologi culturali, sociali, fisici, applicati, etnologi, etnografi, etnomusicologi, etnostorici, 
Vol. 2: da THOR HEYERDAHL AD ALFRED REGINALD RADCLIFFE-BROWN
(181 pp., 131 note, 163 immagini - 1 è dell'A. -)



E-Book: https://www.amazon.it/dp/B07J5J84J2



Versione cartacea: https://www.amazon.it/dp/1728759420




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