Per accostarsi alle coste islandesi bisognava anche superare gli ostacoli della banchisa (da Owell, 1893) |
1.PREMESSA; 2. INTRODUZIONE ALL'ISLANDA. PARTE PRIMA: NATURA; 3. INTRODUZIONE ALL'ISLANDA. PARTE SECONDA: CULTURA; 4. REYKJAVÍK, UN'OASI NEL DESERTO DI GHIACCIO; 5. REYKJAVÍK: DA FATTORIA VICHINGA A CAPITALE DELLA REPUBBLICA ISLANDESE; 6. ÁRBÆJARSAFN, IL MUSEO ALL’APERTO DI REYKJAVÍK; 7. IL ÞJÓÐMINJASAFNIÐ ÍSLANDS, Il MUSEO NAZIONALE ISLANDESE; 8. NÁTTÚRUFRÆÐISTOFNUN ÍSLANDS, IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI REYKJAVÍK E I PINGUINI DELL'EMISFERO SETTENTRIONALE; 9. LA CITTA’ DI HAFNARFJÖRÐUR E LO SJÓMINJASAFN ÍSLANDS, IL MUSEO MARITTIMO ISLANDESE; 10. SECOLI DI "GUERRA DEL MERLUZZO" TRA INGLESI E ISLANDESI NELL'ATLANTICO DEL NORD; 11. LO SNÆFELLSNESJÖKULL, PUNTO DI PARTENZA DELLE IMPRESE VICHINGHE IN TERRA AMERICANA; 12. I VULCANI HELGAFELL E ELDFELL A HEIMAEY, ARCIPELAGO DELLE ISOLE VESTMANNAYJAER: CRONACA DI UNA DRAMMATICA ERUZIONE ISLANDESE "A LIETO FINE"; 13. LA GRANDE FESTA POPOLARE DI ÞHJÓÐHÁTÍÐ, HEIMAEY; 14. SURTSEY, L'ISOLA VENUTA DAL MARE; 15. NEL “TRIANGOLO D’ORO” ISLANDESE; 16. SKÁLHOLT, PRIMA SEDE EPISCOPALE DELL’ISOLA; 17. L'HEKLA: LA "PORTA" MEDIEVALE DELL'INFERNO; 18. NELL'ISLANDA MERIDIONALE, LA TERRA DELLE SAGHE E I VULCANI EYJAFJÖLL E KATLA; 19. LA CATASTROFICA ERUZIONE DEL LAKI DEL 1783-84 RISCHIÒ DI FAR SGOMBRARE L'INTERA ISOLA; 20. SOTTO IL VATNAJÖKULL SI NASCONDE LA POTENZA DISTRUTTIVA DI TRE VULCANI; 21. VIAGGIO AL CENTRO DELL’ISLANDA SULLA RING ROAD, DALLA COSTA MERIDIONALE AL LAGO MYVATN; 22. SPEDIZIONE NELLA REMOTA REGIONE ISLANDESE DELL'ASKJA: DA SECOLARE RIFUGIO DEI FUORILEGGE A PALESTRA DEGLI ASTRONAUTI STATUNITENSI DELL'APOLLO; 23. NELLA STORIA DELLE ESPLORAZIONI SCIENTIFICHE DUE MISTERI "GEOLOGICI" TRA EUROPA E AFRICA; 24. UNA "DISCESA" NELL'INFERNO DANTESCO DEL VULCANO KRAFLA IL LAGO MÝVATN. LA CASCATA DI GOÐAFOSS; 25. ALLA SCOPERTA DELLA CITTA’ DI AKUREYRI, CARATTERIZZATA DA UN MICROCLIMA PARTICOLARMENTE MITE PER GLI STANDARD DELL'ISOLA; 26. L’ISOLAMENTO GEO-STORICO DELL’ISLANDA; 27. VIAGGIATORI IN ISLANDA (XV-XVIII SECOLO); 28. VIAGGIATORI IN ISLANDA DEL XIX SECOLO; 29. ALL’INIZIO DEL XIX SECOLO GIUNGE UN VIAGGIATORE INVERO “SINGOLARE”: È HANS JONATAN, PRIMO UOMO DI COLORE IN ISLANDA; 30. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI; 31. MINI-GLOSSARIO GEOGRAFICO
L'isolamento geografico dell'Islanda
Un isolamento nello spazio che va ad aggiungersi a quello a carattere storico-economico.
Nei secoli entrambi, interagendo sinergicamente, provocheranno gravissime conseguenze sulla popolazione che, al prezzo di inenarrabili sofferenze, tenterà solo di sopravvivere.
Anche se molti, troppi, non riusciranno nell’intento, perché spesso c’è poco da mangiare e quel poco viene quasi sempre da fuori, dalla Norvegia prima, dalla Danimarca poi.
O non giunge affatto…
Sovente l’Islanda è infatti lasciata sola al suo destino, così che pirati ed avventurieri ne approfitteranno ampiamente!
Una situazione del genere di per sé sarebbe sufficiente a piegare qualsiasi popolo, sia pure testardo e coraggioso.
Anche perché, ad integrazione del quadro, c’è pure un’interminabile sequela di tragiche, devastanti, quanto mai letali, calamità e catastrofi naturali: eruzioni vulcaniche, terremoti, epidemie, carestie.
Per non parlare del clima: gli isolani tra il 1400 e il 1850 sperimenteranno sulla propria pelle anche una Piccola Era Glaciale.
Al plurisecolare disinteresse della Danimarca per la sorte del remoto possedimento, si deve aggiungere il fatto che, a causa delle condizioni climatiche, le comunicazioni tra madrepatria e Islanda avvengono esclusivamente nei mesi estivi, mentre sono del tutto assenti nel resto dell’anno.
Infine, a cavallo dei secoli XVIII e XIX (fino al 1814) sarà praticamente impossibile raggiungere l’isola a causa dei conflitti europei, con annessi blocchi navali: lotta per l’indipendenza americana, guerre napoleoniche, rivoluzione francese.
Il che provocherà la cronica assenza dei beni essenziali: sale, ferro, legname, grano, ami da pesca, ecc.
Epidemie, rigori climatici, terremoti, eruzioni vulcaniche
La Morte Nera (Svarti dauði) colpirà l’isola solo nel 1402-04, oltre mezzo secolo dopo aver infierito sulla Norvegia, grazie al suo isolamento.
Infatti nel 1349-50 era morto in poco tempo un terzo della popolazione norvegese.
Causando la cessazione delle spedizioni verso la Groenlandia e la drastica contrazione di quelle verso l’Islanda.
In Islanda la peste provocherà il decesso di un terzo-metà della popolazione, svuotando interi distretti.
L’isola sarà colpita da una nuova epidemia nel 1494-95, mentre nel 1707-1709 il vaiolo ucciderà 18.000 persone, pari ancora ad un terzo della popolazione.
Anche il clima farà la sua parte...
All’inizio del XVII secolo quattro lunghi inverni provocano 9000 morti.
Nel 1695 e 1696 l’isola è interamente circondata dai ghiacci della banchisa.
Altri terribili inverni saranno quelli del 1784 e 1792.
Per quanto riguarda le numerose eruzioni vulcaniche, quasi sempre accompagnate da terremoti e seguite da sofferti periodi di carestia, quella spaventosa dell'Öræfajökull (1727), sotto il ghiacciaio Vatnajökull, durerà un anno.
È seguita nel 1755 dal Katla, che già nel 1660 ha distrutto molte fattorie.
Nel 1766 l’Hekla, che nel 1300 già eruttava per la quinta volta nella storia, ha un’eruzione accompagnata da un violento terremoto.
Ma tra i vulcani islandesi l’Hekla non sarà solo una comparsa, tutt’altro…
Non solo perché l’eruzione esplosiva del 1104, assieme a quella dell'Öræfajökull del 1362, è tra le più violente di tutti i tempi…
Ma perché avrà circa 170 “risvegli”, l’ultimo nel 2000 (...).
La Grande Catastrofe e la Carestia della Nebbia. Si pensa allo sgombero totale degli isolani (fine XVIII secolo)
Il colpo di grazia sarà comunque inferto nel 1783 dal Laki: la "Grande Catastrofe", la più spaventosa eruzione della storia mondiale, quando la cenere raggiungerà ogni angolo del globo, mentre la Moðuharðindi, la "Carestia della Nebbia", comporterà un’ulteriore contrazione degli abitanti (...).
Alla fine del XVIII secolo, con il ripetersi delle tragiche catastrofi, la Danimarca medita seriamente di evacuare i superstiti, trasferendoli nello Jutland (...).
“Grande mancanza di cibo tra gli abitanti. La gente è pressata dai mendicanti di qui e di altri distretti. La maggioranza del popolo del distretto si è già indebitata nelle stazioni commerciali negli anni precedenti, e hanno raschiato tutto ciò che potevano in modo da pagare. Così adesso devono dare tutto il pesce migliore e conservare il poco rimasto per loro, salvo il flatfish e le teste di merluzzo. Questa è una povera provvista invernale, particolarmente tra i poveri pescatori della costa, che non guadagnano a sufficienza durante l’estate per comprare dagli agricoltori altri necessari alimenti, e che pertanto vivono nella miseria più nera” (...)
Timidi interventi danesi a favore dell’Islanda
Sia pure tardivamente, il re danese nel 1770 inizia a preoccuparsi dell’isola.
Inviando una commissione che raccoglie informazioni su ciò che non va nel remoto possedimento e, poi, consiglia.
Si viene così a sapere che bisogna incoraggiare le coltivazioni, creare un’attività peschereccia, migliorare le comunicazioni interne (strade, ponti) e con la Danimarca (...).
D’altronde gli islandesi, senza legname a disposizione, possiedono solo piccole imbarcazioni a remi, a malapena adatte alla pesca costiera (...).
A quel tempo l’isola è collegata alla Danimarca grazie ai cinque viaggi annuali del postale che, con vento a favore, dopo undici giorni di navigazione attracca nel porto di Hafnarfjördur, nei pressi di Reykjavík (...), dopo aver superato le Shetland, sostato nelle Fær Øer, raggiunto la costa meridionale dell’isola e solcate complessivamente 1200 miglia nautiche (in linea retta, per i vapori) o 1500-1600 (per i velieri).
L’ultima nave lascia ad ottobre Copenaghen, rimanendo in Islanda fino a marzo (...).
Da: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO
E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, I e II ediz., 297 pp., 150 note, Bibliografia, Mini-Glossario geografico, 346 immagini, di cui 304 a colori (284 sono dell'A.)
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