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venerdì 2 agosto 2024

181. ATTRAVERSO IL DESERTICO SKEIÐARÁRSANDUR, UNA DELLE REGIONI PIÙ REMOTE DELL’ISLANDA; LE SPEDIZIONI GEOLOGICHE E GLACIOLOGICHE DELL'UNIVERSITÀ DI NOTTINGHAM (1952, 1953,1954, 1987). Da: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO

. L’attraversamento a guado di un fiume. Dovevano essere come questi i vatnahestar dello Skaftafell, i famosi “cavalli d’acqua” menzionati dal glaciologo Ives (Incisione di F.W.W. Howell, 1893)


Coa c'è nel libro

Nelle pagine di questo libro non ci faremo mancare proprio nulla. 

 Scopriremo, così, l’esistenza di un mostro omologo allo scozzese Nessie, come di pericolosissimi passi montuosi da superare. 

“In diretta” attraverseremo in automobile il remoto e desertico centro dell’Islanda, passeggiando poi, un brivido dopo l’altro (non solo per il continuo passare dal gelo al caldo), nel cratere di un vulcano capace di eruttare in qualsiasi momento. 

Organizzeremo una mini-spedizione nel lunare vulcano Askja, dove apprenderemo della passata presenza degli astronauti dell’Apollo, come di misteriose sparizioni. 

Ci imbatteremo in una Pompei in miniatura, la fattoria di Stöng dissepolta dalla cenere eruttata nel 1104 dall’Hekla e di come un’ascia ereditata, che era appartenuta al suo antico bóndi, abbia realizzato dall’altra parte dell’Atlantico, a distanza di circa duecento anni, le rune che decenni prima avevo osservato all’interno della straordinaria tomba ipogea di Maeshowe. 

Lasceremo l’antica fattoria di Núpsstaður, non come si è sempre fatto per secoli, cioè a dorso di un pony islandese e con l’aiuto delle guide della fattoria, e attraverseremo lo Skeiðarársandur, un'immensa pianura alluvionale (sandur) “tra le aree maggiormente desolate del mondo abitato”.

Si deve attraversare il desertico Skeiðarársandur, una delle regioni più remote dell’Islanda, per giungere a Skaftafell, la porta d’accesso al più grande ghiacciaio d'Europa, il Vatnajökull

Basta solo dare un rapido sguardo ad una cartina per rendersene immediatamente conto. 

Poiché quell'immensa macchia bianca, indice dell'esistenza di un ghiacciaio, non può non balzare agli occhi. 

In effetti nel sud dell'isola c’è quello più grande d'Europa: ben 8300 Kmq di ghiaccio, pari alla superficie dell'Umbria. 

Un'immensa massa gelata che rispecchia, forse qui più che mai, il cliché della "Terra del Ghiaccio e del Fuoco". 

E sì, perché il Vatnajökull ("ghiacciaio d'acqua") sotto la sua spessa coltre bianca nasconde, oltre alla montagna più alta dell'Islanda, ben più di un vulcano. 

Praticamente tre sono quelli principali situati sotto i ghiacci. Oltre agli usuali sistemi di fessure. 

Lo Skeiðarársandur 

Un terreno fino ad allora percorso dai coraggiosi viaggiatori, che lo attraversavano in sella ai forti ponies islandesi, servendosi soprattutto delle guide della fattoria di Núpsstaður. 

Come per secoli si era sempre fatto per poter arrivare nell'est, dall’altra parte dell'isola, seguendo il profilo costiero. 

Viaggiatori che, non volendo sobbarcarsi l'alternativo giro settentrionale lungo 1100 Km, sfidavano spesso la sorte effettuando l'infido attraversamento. 

Reso ancora più temibile, se possibile, da venti violenti e tempeste di sabbia o neve in ogni mese dell'anno... 

Le spedizioni geologiche e glaciologiche dell'Università di Nottingham (1952, 1953,1954, 1987)

Con ancora maggiore forza si esprimerà nel 1991 l’inglese Ives, che questa regione conosce bene. 

Per motivi scientifici c’è stato almeno quattro volte: come studente undergraduate (BA in Geografia) dell’Università di Nottingham e leader di una spedizione geologica e glaciologica composta da colleghi e due docenti nel lontano 1952, 1953, 54, la quarta volta nel 1987: “oggi la costa sud-orientale dell’Islanda, dalla vecchia fattoria di Núpsstaður (...) fino alla prospera cittadina portuale di Höfn i Hornafjördur, potrebbe essere considerata tra le aree maggiormente desolate del mondo abitato

Qui una stretta, irregolare e accidentata striscia di terra, circa 120 km da ovest ad est e ampia tre chilometri, tra il grande ghiacciaio del Vatnajökull e il grigio Atlantico, dà asilo in fattorie sparse a poche centinaia di islandesi” 

La fattoria di Núpsstaður

La fattoria di Núpsstaður appartiene alla stessa famiglia dal 1730. 

E nell'antica fattoria in torba, con stalle e piccoli magazzini dai tetti in erba, della famiglia Jonsson - una delle poche esistenti in Islanda - di Núpsstaður ("tenuta della chiesa del picco"), sovrastata dall'imponente picco del Lómagnúpur (770 m), è un must visitare la chiesetta parzialmente datata al XVII secolo, riconsacrata nel 1961 e restaurata dal Þjóðminjasafnið Íslands (il Museo Nazionale), che nel 1930 la dichiarò antico monumento protetto. Scoprendo, inoltre, che sul retro c’è il cimitero della famiglia Jonsson.  

Da questa fattoria oggi, grazie alla Ring Road, ha inizio il mio attraversamento del più grande dei sandur meridionali (circa 1000 Kmq di fango, sabbia e ghiaia), nella regione quasi completamente desertica dell’Austur-Skaftafellssýsla, dove c’è il concreto rischio di venire attaccati, nel caso si ritengano minacciati, dai grandi e aggressivi stercorari (Stercorarius skua), che qui hanno uno dei luoghi preferiti di riproduzione. 


Da: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO

E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, I e II ediz., 297 pp., 150 note, Bibliografia, Mini-Glossario geografico, 346 immagini, di cui 304 a colori (284 sono dell'A.)

 


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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.


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