Stein al tavolo di lavoro, 1915. Spedizione del 1913-1916 (Pamir, Buhara, Amudarja, Sistan, Afghanistan, Indo) |
"Nel 1930 Sir Aurel Stein, un Grande dell’archeologia e dell’esplorazione, doveva effettuare quella che sarebbe stata la sua quarta spedizione in Asia centrale, alla ricerca di antiche strade carovaniere tra Cina e Occidente. Purtroppo fallì miseramente! Profondamente umiliato, Stein non scriverà, né farà mai riferimento ad essa, né sarà menzionata nel suo necrologio…
D'altronde non fu certo colpa sua se in Cina era scoppiata una rivalità, prima tra diplomatici britannici e statunitensi, poi tra il Fogg Museum (Harvard) e il British (Londra), infine tra i due sponsors di Harvard...
Nel conto va anche aggiunto un tardivo risveglio nazionalistico, che bruscamente spariglierà le carte sulla tavola dell’archeologia, cambiando radicalmente le regole del gioco.
Perché dalla metà degli anni ‘1920 la Cina aveva cominciato a mostrarsi assai sensibile all’ingresso degli stranieri e, raramente, rilasciava permessi di ricerca.
Meno che mai a lui…
A seconda dell’angolazione visiva, difatti il nostro personaggio ha una doppia reputazione.
UN "EROE" IN OCCIDENTE
In Occidente è considerato uno dei più grandi archeologi, geografi ed esploratori del XX secolo e la massima Autorità nel campo degli studi centro-asiatici: “gli eccellenti lavori di Sir Aurel Stein contribuirono a far luce sull’archeologia dell’India, dell’Iran e dell’Asia centrale. Era un viaggiatore infaticabile”.
MA UN "GRAN LADRONE" IN CINA...
In Cina è, invece, il più malvagio tra i “diavoli stranieri”, che razziarono i loro tesori. Un imperialista, che li aveva derubati della loro storia. Portando via enormi pitture murali, sculture, preziosi manoscritti e antiche sete. Oltre al primo libro stampato al mondo, oggi orgoglio della British Library. Anni addietro la BBC lo definiva: The original Chinese Takeaway: “l’originale porta-via cinese”!
Dunque, Stein è un eroe, o un gran “ladrone”?
Allora solo “sottovoce” si parlava di eventuali restituzioni del “maltolto”. Non essendoci richieste ufficiali da parte cinese. Anche se a partire dal 2014 la Cina ha cercato di “cambiare indirizzo”, per rientrare in possesso di ciò che appartiene al proprio Patrimonio storico, artistico e culturale.
Purtroppo, rileva Peter Neville-Hadley nel suo illuminante articolo del 2017, quello cinese è solo un wishful thinking. Perché, anche avendo aderito nel 1989 alla Convenzione dell’UNESCO del 1970 sull’illecito trasferimento di “proprietà culturali rubate”, il periodo antecedente al 1970 è comunque escluso dall’accordo.
LO STRAORDINARIO TESORO ARCHEOLOGICO RAPPRESENTATO DALLE CAVERNE DI TUNHWANG
BRITISH MUSEUM, NATIONAL MUSEUM DI DELHI, MA ANCHE I MUSEI DI PARIGI, SAN PIETROBURGO E KYOTO ESPONGONO I REPERTI ACQUISITI DA STEIN
LOCALIZZA LA PORTA DI GIADA
SPEDIZIONI NELLA SERINDIA LUNGO LA VIA DELLA SETA
Da: ALLA SCOPERTA DEL MONDO. Archeologi, Esploratori, Grandi Viaggiatori, Geologi, Naturalisti, Paletnologi.
Vol. 1: EUROPA – ASIA
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Ecco i nomi dei 22 personaggi, che figurano nel I volume della mia tetralogia: Luigi Pigorini, Sir Arthur Evans, Vere Gordon Childe, fra Giovanni da Pian del Carpine, Abu Abdullah Muhammad Ibn Battuta, Ludovico de Varthema, Semion Ivanovich Dezhnev, Ida Pfeiffer, Sir Austen Layard, Isabella Lucy Bird, Ferdinand von Richthofen, Charles Montagu Doughty, Annie Royle Taylor, Sir Aurel Stein, Francis Younghusband, Sven Hedin, Gertrude Bell, Alexandra David-Néel, Giotto Dainelli, Leonard Woolley, Freya Stark, Ella Maillart
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