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venerdì 9 dicembre 2022

76. AI LETTORI DEL BLOG AUGURI DI BUON NATALE 2022, RICORDANDO L'OLANDESE SINTERKLAAS, ALIAS SAN NICOLA DI BARI, ALIAS SANTA KLAUS, CIOE' IL BABBO NATALE DEL POLO E DELLA COCA COLA COMPANY...

 

Sinterklaas saluta festosamente la folla di bimbi ed adulti che lo attende per le vie di Amsterdam

Sapevo bene come San Nicola fosse il Patrono dei marinai e il suo culto particolarmente sentito nella città di Bari, dove si trovano le sue reliquie.    Possedevo invece minori ragguagli sulla festa del 6 dicembre, giorno consacrato al Santo, quando nei paesi nordici, dalla Polonia alla Scandinavia, ci si scambia i doni e si fanno regali ai bambini. Ma ignoravo del tutto sia l'esistenza, che l’importanza della festa di Sinterklaas (San Nicola) in Olanda. Poi apprenderò come per rilevanza essa venga subito dopo il compleanno della Regina, se addirittura non costituisce l'avvenimento più atteso dell'anno. E dire che fino all'inizio del XX secolo per lo più era osservata solo nei centri urbani. D’altronde è una festa antica, già menzionata in un documento del 1360, dove si accenna alle monete regalate agli scolari di Dordrecht per comprarsi dolci. La sua odierna articolazione “scenografica” deriva, invece, da un’accurata “ricostruzione” illustrata fatta nel 1850 da Jan Schenkman nel libro: Sint Nicolaas en zijn knecht (San Nicola e il suo servitore).

"Jan Schenkman - San Nicola e il suo servo, G. Theod. Bom, Amsterdam n.d. Secondo Eugenie Boer-Dirks, questa immagine proviene da un opuscolo incompleto in possesso della NBLC [Netherlands Association of Public Libraries] Il libretto è forse un predecessore del libretto di Schenkman"


   Accingendomi ad organizzare il mio primo viaggio ad Amsterdam, mi sembrò perciò "ghiotta" l'occasione di arrivarvi in quel periodo Anche se libri e guide, subito consultati, si limitavano solo a qualche cenno, enumerandola tra le varie festività... Si imponeva, perciò, una "verifica" in loco! Così che inclusi il giorno di San Nicola nel mio imminente soggiorno olandese.

   Ad Amsterdam constaterò come San Nicola, Vescovo di Myra (Turchia) morto nel 343, sia protettore, non solo dei marinai (salvò marinai in pericolo, quietando una tempesta) e dei bambini (ne riportò in vita tre, morti per denutrizione od uccisi), ma anche di tutta una lunga serie di lavoratori, oltre che della stessa città: studiosi, carcerati (fu imprigionato sotto Diocleziano), fornai, commercianti, farmacisti, avvocati. Oltre ad essere anche il santo dei “regali inaspettati”: attraverso una finestra gettò sacchetti con monete d'oro - casualmente finiti dentro uno stivale del padre - destinati a tre ragazze condannate alla schiavitù, poiché impossibilitate a sposarsi per l'estrema povertà. Nonché di interi paesi, come la Russia.

   A partire dal VI secolo il Santo è venerato a Myra e a Costantinopoli, mentre il culto inizia a diffondersi attraverso la Chiesa greca e russa. Nel IX secolo giunge in Italia, nel X in Germania, Gran Bretagna e Francia. Nel 1087, infine, le sue ossa sono traslate a Bari.

   La sua "presenza" è avvertibile già subito dopo l'arrivo ad Amsterdam quando, iniziando a "bighellonare" nel cuore della capitale olandese, scoprirò come  nei pressi del Dam e del Palazzo Reale siano state nel tempo costruite, a breve distanza l'una dall'altra, ben tre chiese dedicate al santo, di cui due notevoli dal punto di vista storico. 

A cominciare dalla Oude Kerk, la più antica di Amsterdam (St. Nicholas, del 1566, edificata su preesistente costruzione del 1306). 

Continuando con la minuscola huiskerkje ("chiesa segreta"), dal 1675 chiamata Statie van St. Nicolaas in de Veste ("San Nicola dentro la fortificazione") e conosciuta dal XIX secolo come Nostro Signore dell'Attico

Nel 1887 quest’ultima lascerà infine il posto alla maestosa San Nicola, prospiciente la nuova Stazione Centrale.

   Naturalmente tutto ciò non sarebbe stato sufficiente, di per sé, ad attrarre la mia attenzione. Anche se alla fine mi dovrò comunque accontentare di ciò che apprenderò in Italia e ad Amsterdam: compulsando ulteriori pubblicazioni, parlando con esperti, visionando CD e DVD, oltre che un recentissimo flash televisivo sull'avvenimento reperito su Internet. 

E si, perché a giochi - e prenotazioni - fatti appurerò come la festa di Sinterklaas si articoli in due momenti ben distinti l'uno dall'altro.

Vecchi libri per bambini ci parlano di Sinterklaas, Museo Amstelkring
(© Franco Pelliccioni) 
 
Il primo, quello pubblico, indubbiamente rappresenta l'aspetto suggestivo e spettacolare. Se la festa è molto sentita nell'intera Olanda (ogni città o villaggio del paese ha la sua parata), è però nella capitale che essa si estrinseca in modo grandiosamente gioioso, tanto che il suo svolgimento è sempre trasmesso in diretta dalla televisione.

   Al contrario il secondo, quello privato, è intimo e famigliare.

   La sua palese "venatura" consumistica, incentrata sui doni fatti alla vigilia a grandi e bambini, ha del resto il merito di lasciare l'esclusivo aspetto religioso al Natale (e al 6 dicembre). 

Nello stesso tempo queste due ben separate fasi mi hanno intrigato, ma anche rammaricato... Perché, escluso ovviamente da quella famigliare, ed aver perso quella pubblica (l'arrivo ad Amsterdam di Sinterklaas, circa tre settimane prima del giorno di San Nicola), mi dovrò accontentare di assaporare per le strade di Amsterdam un'atmosfera, per molti versi simile a quella natalizia, però con una differenza… In più occasioni avvertirò, infatti, la presenza, talvolta discreta, spesso marcata, della festa di Sinterklaas e di tutto ciò che la incornicia: oggetti, foto, regali, dolci particolari (pepernoten, speculas, tai-tai). 

Oltre, come è consuetudine da molti anni a questa parte, ad una speciale mostra tematica. Nell'occasione della mia prima visita alla capitale olandese incentrata sui giocattoli e i regali per i bambini e provenienti dalla collezione di T. Broekema di Harlingen. 

Mostra organizzata ogni anno dall'Amstelkring, uno stupendo gioiello museale, per lo più frequentato solo dagli Amsterdammers e dai loro conoscenti e parenti di fuori città, nello stesso edificio, formato da tre case del XVII secolo, che dal 1661-63 al 1795 ha ospitato sull'attico una "chiesa segreta"… 

Certo, se è poca cosa raccontare l'atmosfera che si può respirare in questo periodo in Olanda, ritengo possa interessare lo svolgimento della festa "pubblica". Va anche ricordato come la Spagna (provenienza di Sinterklaas, presenza di servitori Mori) abbia sostituito nell'immaginario collettivo olandese Bari e Italia meridionale, per la successiva presenza spagnola (dal 1443: dinastia aragonese del Regno di Napoli).

Il sael, salotto, è la camera principale dell’edificio che ospita, sull’attico, la chiesa segreta dell’Amstelkring. Sulla destra del caminetto l’abito “storico” di Sinterklaas. Museo Amstelkring (© Franco Pelliccioni) 

 

Il Sinterklaas ufficiale, cioè colui che annualmente impersona S. Nicola con la sua veste rossa, come sempre è arrivato ad Amsterdam dalla "Spagna", cioè a bordo del vetusto vapore Spanje, salpato da Omval, sul fiume Amstel, domenica 14 novembre, con tutti i suoi numerosissimi aiutanti, i zwarte pieten (il Moro "Pietro il Nero"), portando i doni per i bambini, che a decine di migliaia hanno fatto ala al suo passaggio lungo il percorso. 

In una vecchia foto il battello Spanje in navigazione lungo un canale, con a bordo Sinterklaas e i suoi aiutanti Mori. Museo Amstelkring
(© Franco Pelliccioni) 
  

Dopo che il battello si è ancorato nello specchio d'acqua antistante il Museo Marittimo, Sinterklaas ha ricevuto il benvenuto del Sindaco, facendo così il suo ingresso festoso in città in groppa ad un cavallo grigio, assieme ad alcune centinaia di Mori, bande musicali e carri decorati. Attraverso la Prins Hendrikkade e il Damrack è giunto fino al Dam, cioè al centro della città, dove si è svolta una parata, con la partecipazione di acrobati, clowns, animali e numerosi "Pietro il Nero" su pattini a rotelle, ecc.   

"Anche le ragazze possono giocare a Zwarte Piet, Stadshart, Zoetermeer" (CC Some Rights reserved, Archibald Ballantine)  
Contemporaneamente tonnellate di pepernoten (biscotti allo zenzero) e altri dolci sono state offerte alla folla degli spettatori più giovani. La parata è proseguita poi fino alla Leidsplein, dove Sinterklaas ha parlato ai bambini. In seguito Sinterklaas e i suoi assistenti hanno portato regali ai bambini nelle scuole, nei grandi magazzini e, direttamente, nelle case. Oltre a quelli ammalati, negli ospedali.

   Nei secoli l'attaccamento da parte degli olandesi al Santo è rimasto pressoché inossidabile. Tanto da superare i notevoli ostacoli frapposti dalla Riforma, che considerò peccato il culto dei Santi. I protestanti, infatti, faranno di tutto per proibire la festa, riuscendoci solo in parte. 

Nel XVII secolo il 6 dicembre diverrà occasione per fare regali ai bambini. San Nicola non sarà più venerato, ma riverito come loro Patrono. Nel secolo seguente dovranno essere affrontati ulteriori “attacchi”.

   La festa sarà comunque mantenuta. Diventando da allora sempre più un’occasione per fare piccoli regali e dolciumi (come le iniziali di cioccolata) ai bambini  "buoni", che se li aspettano all’interno degli zoccoli di legno collocati accanto al caminetto, dove lasciano anche una piccola “lista dei desideri”, oltre a carote, fieno e mele per il cavallo bianco di Sinterklaas. San Nicola, infatti, galoppando di notte al di sopra dei tetti lascia scivolare doni e dolci nei comignoli, personalmente, o tramite i zwarte pieten. Al contrario i bambini "cattivi" possono solo attendersi una virtuale (in passato, forse un po' meno...) punizione a suon di bacchettate, un sacchetto di sale o del carbone!

   In attesa del Santo i bambini usano intonare canzoncine a lui dedicate. Va altresì ricordato come, sempre cercando di sorprendere l’altro, la festa di Sinterklaas sia soprattutto incentrata nel dare (a piccoli e grandi), piuttosto che nell’avere

   Gli olandesi trasferiranno la tradizione di Sinterklaas in America fin dal tempo della Nuova Amsterdam (la futura New York). Gradatamente essa darà origine a Santa Klaus, il Babbo Natale del Polo e delle renne, secondo l’«interpretazione» fornita nel 1931 da un brillante disegnatore della Coca Cola Company...

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