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mercoledì 22 gennaio 2025

43 TER. ATTRAVERSO IL DESERTICO SKEIÐARÁRSANDUR, UNA DELLE REGIONI PIÙ REMOTE DELL’ISLANDA, SI GIUNGE A SKAFTAFELL, LA PORTA D’ACCESSO AL PIÙ GRANDE GHIACCIAIO D'EUROPA, IL VATNAJÖKULL, CHE NASCONDE LA POTENZA DISTRUTTIVA DI TRE VULCANI. La spedizione dell’Università di Nottingham degli anni 1950. Da: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO

 

 
L’attraversamento a guado di un fiume. Dovevano essere come questi i vatnahestar dello Skaftafell, i famosi “cavalli d’acqua” menzionati dal glaciologo Ives (Incisione di F.W.W. Howell, 1893)


Cosa c'è nel libro:

1.PREMESSA; 2. INTRODUZIONE ALL'ISLANDA. PARTE PRIMA: NATURA; 3. INTRODUZIONE ALL'ISLANDA. PARTE SECONDA: CULTURA; 4. REYKJAVÍK, UN'OASI NEL DESERTO DI GHIACCIO; 5. REYKJAVÍK: DA FATTORIA VICHINGA A CAPITALE DELLA REPUBBLICA ISLANDESE; 6. ÁRBÆJARSAFN, IL MUSEO ALL’APERTO DI REYKJAVÍK; 7. IL ÞJÓÐMINJASAFNIÐ ÍSLANDS, Il MUSEO NAZIONALE ISLANDESE; 8. NÁTTÚRUFRÆÐISTOFNUN ÍSLANDS, IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI REYKJAVÍK E I PINGUINI DELL'EMISFERO SETTENTRIONALE; 9. LA CITTA’ DI HAFNARFJÖRÐUR E LO SJÓMINJASAFN ÍSLANDS, IL MUSEO MARITTIMO ISLANDESE; 10. SECOLI DI "GUERRA DEL MERLUZZO" TRA INGLESI E ISLANDESI NELL'ATLANTICO DEL NORD; 11. LO SNÆFELLSNESJÖKULL, PUNTO DI PARTENZA DELLE IMPRESE VICHINGHE IN TERRA AMERICANA; 12. I VULCANI HELGAFELL E ELDFELL A HEIMAEY, ARCIPELAGO DELLE ISOLE VESTMANNAYJAER: CRONACA DI UNA DRAMMATICA ERUZIONE ISLANDESE "A LIETO FINE"; 13. LA GRANDE FESTA POPOLARE DI ÞHJÓÐHÁTÍÐ, HEIMAEY; 14. SURTSEY, L'ISOLA VENUTA DAL MARE; 15NEL “TRIANGOLO D’ORO” ISLANDESE; 16. SKÁLHOLT, PRIMA SEDE EPISCOPALE DELL’ISOLA; 17. L'HEKLA: LA "PORTA" MEDIEVALE DELL'INFERNO; 18. NELL'ISLANDA MERIDIONALE, LA TERRA DELLE SAGHE E I VULCANI EYJAFJÖLL E KATLA; 19. LA CATASTROFICA ERUZIONE DEL LAKI DEL 1783-84 RISCHIÒ DI FAR SGOMBRARE L'INTERA ISOLA; 20. SOTTO IL VATNAJÖKULL SI NASCONDE LA POTENZA DISTRUTTIVA DI TRE VULCANI; 21. VIAGGIO AL CENTRO DELL’ISLANDA SULLA RING ROAD, DALLA COSTA MERIDIONALE AL LAGO MYVATN; 22. SPEDIZIONE NELLA REMOTA REGIONE ISLANDESE DELL'ASKJA: DA SECOLARE RIFUGIO DEI FUORILEGGE A PALESTRA DEGLI ASTRONAUTI STATUNITENSI DELL'APOLLO; 23. NELLA STORIA DELLE ESPLORAZIONI SCIENTIFICHE DUE MISTERI "GEOLOGICI" TRA EUROPA E AFRICA; 24. UNA "DISCESA" NELL'INFERNO DANTESCO DEL VULCANO KRAFLA IL LAGO MÝVATN. LA CASCATA DI GOÐAFOSS; 25. ALLA SCOPERTA DELLA CITTA’ DI AKUREYRI, CARATTERIZZATA DA UN MICROCLIMA PARTICOLARMENTE MITE PER GLI STANDARD DELL'ISOLA; 26L’ISOLAMENTO GEO-STORICO DELL’ISLANDA; 27. VIAGGIATORI IN ISLANDA (XV-XVIII SECOLO); 28. VIAGGIATORI IN ISLANDA DEL XIX SECOLO; 29. ALL’INIZIO DEL XIX SECOLO GIUNGE UN VIAGGIATORE INVERO “SINGOLARE”: È HANS JONATAN, PRIMO UOMO DI COLORE IN ISLANDA; 30RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI; 31MINI-GLOSSARIO GEOGRAFICO 

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ATTRAVERSO IL DESERTICO SKEIÐARÁRSANDUR, UNA DELLE REGIONI PIÙ REMOTE DELL’ISLANDA, SI GIUNGE A SKAFTAFELL, LA PORTA D’ACCESSO AL PIÙ GRANDE GHIACCIAIO D'EUROPA, IL VATNAJÖKULL, CHE NASCONDE LA POTENZA DISTRUTTIVA DI TRE VULCANI

"Per un lunghissimo periodo di tempo questo era uno dei più remoti distretti dell'isola. 

Non a caso la principale strada ad anello dell'Islanda - la n.1 – venne completata solo nel 1974. 

Collegando l'Islanda orientale al resto del paese, grazie alle moderne tecnologie ingegneristico-costruttive, che resero possibile realizzare tre lunghissimi ponti nell'immensa area dello Skeiðarársandur.

Da uno dei ponti che attraversano la pianura alluvionale dello Skeiðarársandur, alcune delle dighe che hanno lo scopo di frenare la furia degli jökulhlaup. Sullo sfondo due ghiacciai del Vatnajökull
(© Franco Pelliccioni)

 

   Un terreno fino ad allora percorso dai coraggiosi viaggiatori, che lo attraversavano in sella ai forti ponies islandesi, servendosi soprattutto delle guide della fattoria di Núpsstaður. 

Come per secoli si era sempre fatto per poter arrivare nell'est, dall’altra parte dell'isola, seguendo il profilo costiero. 

Viaggiatori che, non volendo sobbarcarsi l'alternativo giro settentrionale lungo 1100 Km, sfidavano spesso la sorte effettuando l'infido attraversamento. 

Reso ancora più temibile, se possibile, da venti violenti e tempeste di sabbia o neve in ogni mese dell'anno...

Viaggiatori sostano in un villaggio. La donna seduta sul Kvensöðull, il sellino laterale, ha il tradizionale cappello “crestato”…

   Con ancora maggiore forza si esprimerà nel 1991 l’inglese Ives, che questa regione conosce bene. 
Per motivi scientifici c’è stato almeno quattro volte: come studente undergraduate (BA in Geografia) dell’Università di Nottingham e leader di una spedizione geologica e glaciologica composta da colleghi e due docenti nel lontano 1952, 1953, 54, la quarta volta nel 1987: oggi la costa sud-orientale dell’Islanda, dalla vecchia fattoria di Núpsstaður (...) fino alla prospera cittadina portuale di Höfn i Hornafjördur, potrebbe essere considerata tra le aree maggiormente desolate del mondo abitato. 
Qui una stretta, irregolare e accidentata striscia di terra, circa 120 km da ovest ad est e ampia tre chilometri, tra il grande ghiacciaio del Vatnajökull e il grigio Atlantico, dà asilo in fattorie sparse a poche centinaia di islandesi”.

   (...) Da questa fattoria oggi, grazie alla Ring Road, ha inizio il mio attraversamento del più grande dei sandur meridionali (circa 1000 Kmq di fango, sabbia e ghiaia), nella regione quasi completamente desertica dell’Austur-Skaftafellssýsla, dove c’è il concreto rischio di venire attaccati, nel caso si ritengano minacciati, dai grandi e aggressivi stercorari (Stercorarius skua), che qui hanno uno dei luoghi preferiti di riproduzione.

   (...) Il geomorfologo e glaciologo Ives ricorda come durante gli anni 1930 diversi studiosi a dorso di ponies attraversarono lo Skeiðarársandur (le “sabbie” occidentali dell’Hérad milli sanda”) per recarsi a Skaftafell. 

In questo “gli agricoltori di Skaftafell con i loro famosi vatnahestar (“cavalli d’acqua”) erano vitali per riuscire a superare il pericoloso ostacolo dello Skeiðará (...) ma alcune piccole cose sono cambiate (...) tra il 1929 e il 1936 si stabiliva una linea telefonica; nel 1935 diverse unità mini-idroelettriche, sfruttando i corsi d’acqua, accendevano qualche lampadina; c’era la radio. 

Ma il postino arrivava una dozzina di volte l’anno, non c’era né il dottore, né il sacerdote. 

Solo una levatrice e un insegnante itinerante, che viveva nelle diverse fattorie per brevi periodi di intensa istruzione. 

Gli uomini con i loro ponies viaggiavano attraverso sandur e fiumi un paio di volte l’anno, sia verso ovest, a Vík i Mýrdalur, che verso est, ad Vopnafjördur”. 

Viaggio per vendere i prodotti e acquistare provviste, che richiedeva giorni o addirittura settimane. 

Una dura necessità che terminò nel 1916, quando lo Skaftafellingar, piccola imbarcazione a motore, ancorandosi sul lato orientale di Ingólfshöfði, giungerà con le provviste da Reykjavík che, non senza qualche rischio, saranno portate a riva su piccole imbarcazioni a remi.

   Nel 1987, nel corso dell’ultima missione, Ives osservava come ormai “sono rimasti solo tre dei famosi “cavalli d’acqua”, Hæðir non ne ha nessuno e l’automobile regna anche in quest’inverosimile paesaggio.

La spedizione dell’Università di Nottingham degli anni 1950

   Nel 1952 Ives arrivò a Skaftafell su un pony. 

Anche se il viaggio da Reykjavík, non solo sarebbe stato più breve del solito, ma soprattutto avrebbe evitato di attraversare lo Skeiðará.

 Grazie al volo settimanale del Douglas DC 3 Dakota delle Flugfélag Íslands, che dal 1946 atterrava su una primitiva pista sita sulla striscia di sabbia nera di Fagurholsmyri, nei pressi dell’omonima fattoria e del villaggio di Hof.

   Nel 1953, dopo un volo di 1,30 ore, i dieci membri della spedizione dell’Università di Nottingham e un paio di tonnellate di materiale “atterrarono su una piccola pista accanto ad una fattoria chiamata Fagursholmy, l’accampamento fu stabilito alcune miglia a sud del Vatnajökull e si fece un altro campo sul ghiacciaio. 

Le provviste e l’equipaggiamento furono caricate su un vecchio camion a sei ruote, i dieci si arrampicarono a bordo e partimmo diretti a nord attraverso il sandur, un’area composta da detriti fatti scendere nei secoli dagli sfoghi dei ghiacciai del Vatnajökull.

 Abbiamo impiegato 4 ore per fare 10 miglia lungo il lato orientale del sandur, passando una dozzina di piccole fattorie dislocate tra il sandur e le inospitali montagne, 

Il nostro progresso era impedito da fiumi e torrenti che precipitavano dalla calotta di ghiaccio. 

L’unica strada era una pista consumata sulle parti più asciutte e i fiumi turbinosi dovevano essere guadati dove il letto era più ampio e senza canali profondi. 

Ad un certo punto in questo viaggio tortuoso il camion si impantanò per un quarto d’ora, in mezzo ad uno dei fiumi più ampi. 

I letti dei fiumi cambiano giorno per giorno, perché i detriti sono trascinati via da un posto e depositati in un altro; spesso canali profondi sono scavati sul fondo dei fiumi ed è impossibile per i veicoli attraversare. 

I ponies sono gli unici mezzi di trasporto”.

Da: AI CONFINI D’EUROPA. VIAGGIO-RICERCA NELL’ISLANDA DEI VULCANI, DEI GHIACCIAI, DELLE SAGHE, DEL MONDO VICHINGO

E-Book, versione cartacea a colori e in bianco e nero, I e II ediz., 297 pp., 150 note, Bibliografia, Mini-Glossario geografico, 346 immagini, di cui 304 a colori (284 sono dell'A.)

 




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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.

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