Fotogramma tratto dalla clip svizzera della RSI Archivi - RSI Radiotelevisione svizzera: il vagone che contiene la balena arriva nel Ticino. Da: "Goliath, una balena in mostra". "Dopo una prima apparizione in Ticino proprio nel 1959, Goliath torna alle nostre latitudini per un nuovo momento espositivo". Da "Il
Regionale", 11.10.1977, di Vittorio Lenzi, commento di Edoardo Gatti. Da
"La storia del Regionale", 23.01.2006. (Web Page, 18.8.2024). Naturalmente la foto non figura nel libro... |
1. PREMESSA ; 2. INTRODUZIONE - LA CACCIA NELLA PREISTORIA: ALTA, NORD NORGE - I BALENIERI E L'ESPLORAZIONE - LA CACCIA ALLE BALENE, TRADIZIONALE ATTIVITÀ ECONOMICA DI ALCUNE COMUNITÀ MARITTIME EUROPEE 3. LA CACCIA ALLE BALENE PRESSO ALCUNE POPOLAZIONI AUTOCTONE AMERICANE
4. GLI AVVISTAMENTI DI BALENE;
5. LA CACCIA ALLE BALENE: STORICA- NELLA COLOMBIA BRITANNICA (CANADA) - A SAINT-PIERRE ET MIQUELON (FRANCIA) - LE STAZIONI BALENIERE DI TERRANOVA (PROVINCIA DI TERRANOVA E LABRADOR, CANADA) - LE STAZIONI DI CACCIA ALLE BALENE DEL CUMBERLAND SOUND - KEKERTEN, IL CUMBERLAND SOUND E L’INIZIAZIONE ANTROPOLOGICA SUL CAMPO DI FRANZ BOAS - NELLE ISOLE SHETLAND (SCOZIA, UK) - NELLE ISOLE ORCADI (SCOZIA, UK) - NELLE ISOLE SVALBARD, NORVEGIA - NELLE EBRIDI ESTERNE (SCOZIA, UK) 6. LA CACCIA ALLE BALENE: ATTUALE - IQALUIT (GIÀ FROBISHER BAY, ISOLA DI BAFFIN, ARTICO ORIENTALE, NUNAVUT, CANADA) - A RESOLUTE BAY (OGGI QAUSUITTUQ, CORNWALLIS ISLAND, HIGH ARCTIC, NUNAVUT, CANADA) - NARSAQ (COSTA OCCIDENTALE DELLA GROENLANDIA MERIDIONALE, DANIMARCA) - NELLE ISOLE FÆR ØER (DANIMARCA): IL GRINDADRÁP, LA CACCIA COMUNITARIA - IN ISLANDA - IN NORVEGIA, QUANDO LA CACCIA ALLE BALENE NON È COSÌ PUBBLICIZZATA, COME L’ISLANDESE, LA FAROESE (O LA GIAPPONESE) 7. BALENE, UNA SCHEDA PICCOLE: MEDIE: GRANDI: 8. APPENDICE LA CACCIA ALLE BALENE NELL’ARCIPELAGO DI MADEIRA (PORTOGALLO), 1941-1981 IL GIGANTESCO FLOP DELLA CACCIA ALLE BALENE NELL’ARCIPELAGO DELLE CANARIE (SPAGNA), 1784-1806 9. BIBLIOGRAFIA
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Il mio primissimo “incontro” con una balena è avvenuto a… Roma!
Subito mi sono venute in mente le piccole balene bianche, con termine russo denominati beluga, che molti anni fa avevo osservato in un fiordo del fiume San Lorenzo, nel Québec canadese.
Poi un inaspettato flash back mi ha condotto ancora più indietro nel tempo.
Molto più a ritroso!
Facendomi tornare, sia pure per qualche attimo, bambino.
Mi sono visto assieme a mio padre, e con lui, ma anche assieme a tanti altri, adulti e bambini, si andò a vedere uno di questi grandi animali imbalsamati, che veniva esposto alla curiosità della gente su un grande e lungo camion.
"Forse", si diceva, quella doveva essere proprio la più grande balena esistente al mondo: molto probabilmente un capodoglio.
E tale "rarità" sarebbe stata esposta nel corso di un lunghissimo (almeno a me così sembrava) giro per l'Italia (e per l'Europa?).
Nei primi anni '1950, come ben sanno i miei coetanei (o, comunque, i più anziani), le possibilità di "evasione" e di svago erano molto poche.
Mentre i problemi che gli adulti (e i miei genitori) dovevano risolvere giorno dopo giorno erano invece numerosi.
Ma quel poco ci bastava, e in quella vita d'allora, ben più semplice dell'attuale, non ci si domandava dei perché e dei per come.
E quale occasione era più ghiotta, per un piccolo dell'Uomo, di stare almeno per un attimo, e senza alcun apparente pericolo... a tu per tu con il più grande abitatore dei mari e delle profondità degli abissi?
A distanza di quasi settanta anni, un’imprevista e sorprendente integrazione!
Nel corso dell’elaborazione del libro, che ha comportato gli usuali, robusti e prolungati cicli di ricerche, su Internet e nella mia biblioteca, più volte ho cercato di vedere se sul Web ci fosse qualche minimo riferimento a quel mio “incontro” infantile.
Infine, dopo diversi tentativi falliti, sono riuscito ad individuare una prima traccia.
Infatti la recensione intitolata: “C’era una volta una balena”, 4 Gennaio 2018 (Web Page 7.1.2023), del libro di Leopoldo Santovincenzo: La balena di piazza Savoia. "L’immaginario che avevamo in dote" (a cura di Filippo La Porta), parlava di Goliath.
Esposta per un mese su un carro a Roma, nel quadro di una mostra didattica norvegese.
Prima a Piazza del Popolo, poi per il cattivo odore spostata a Piazza dei Cinquecento.
Il recensore parla del gennaio del 1970, ma accenna anche al fatto che il cetaceo fosse stato “anticipato” da analoga balena verso la metà degli anni ’1950.
Cioè dalla mia!
Per me, però, non è ancora sufficiente aver individuato questo primo timido indizio.
Così, continuando ancora sul Web, riuscirò ad arrivare alla balena, che da bambino mi aveva così meravigliato…
Infatti nella pagina: “Quando preferiamo il falso: storia di una balena a Torino”, di Mariano Tomatis, del 14 luglio 2014 (Web Page. 7.1.2023), ecco la verità.
In realtà la balena che avevo visto il 6 giugno del 1954, quando non avevo ancora 8 anni…, era la stessa del 1970.
Allora in italiano si chiamava Golia: pesava 68 tonnellate ed era stata uccisa al largo di Trondheim.
Dopo averla condotta sulla riva, era stata svuotata.
Così, per conservare al meglio la carcassa, era stata riempita con 7.000 litri di formalina, per esporla al pubblico e far vedere il suo interno ai visitatori.
Quindi, anche se non ne ho il ricordo, devo essere passato anch’io attraverso la sua gigantesca bocca…
Dopo 16 anni la Golia del 1954 era stata “ricostruita” e, in qualche modo, restaurata.
Rendendola nuovamente fruibile ai visitatori come Goliath.
Altre ricerche mi hanno consentito addirittura di vederla.
Sul Web c’è una clip cinematografica di 44 secondi, tratta da un cinegiornale dell’Archivio Storico Luce.
E questa è stata un’altra sorprendente scoperta.
Perché il cinegiornale mostra una grande folla intorno al lungo camion della balena.
Tutta quella gente, accorsa ad osservare il cetaceo, mi ha infatti stupito.
Perché nel 1954 eravamo realmente in un’altra epoca.
Dove qualsiasi novità poteva ancora stupirci.
Mentre sedici anni dopo c’era stato il boom economico, le Olimpiadi del 1960, l’avvento della motorizzazione di massa, degli elettrodomestici in casa, della capillare diffusione della televisione, che ci consentiva di “vedere” il mondo, delle vacanze estive e del turismo in Italia e all’estero, nel 1967 c’era stato il primo trapianto di cuore, nel 1969 era addirittura sbarcato un uomo sulla Luna…
Ecco perché mi è sembrato così incredibile vedere oggi quella clip!
https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000072457/2/roma-balena-mostra.html
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DA: BALENE E BALENIERI, TRA NORD ATLANTICO, PACIFICO SETTENTRIONALE, MAR GLACIALE ARTICO. VAGABONDAGGI ALLA RICERCA DELLE TESTIMONIANZE DELL’ERA DELLA CACCIA ALLE BALENE
(163 pp., 156 foto, 79 sono dell'A.)
E-Book: https://www.amazon.it/dp/B0C446WJWH
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TUTTI I DATI (ECONOMICI, STATISTICI, DEMOGRAFICI, ETNOGRAFICI, ECC.) CONTENUTI NEI MIEI LIBRI SONO STATI ACCURATAMENTE VERIFICATI, INTEGRATI E AGGIORNATI AL MOMENTO DELLA LORO PUBBLICAZIONE.
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